martedì 28 dicembre 2010

Premiato Emanuele Rabotti


Emanuele Rabotti ha ricevuto il premio alla Cantina che gli ha assegnato la guida Slow Wine 2011, per “…l’ottima qualità media per tutte le bottiglie presentate” e il commento: “tutti i vini svelano quello stile preciso e rigoroso che contraddistingue l’attività Monte Rossa in tutti i suoi aspetti, a cominciare dal più semplice e convincente Franciacorta Brut Prima Cuvée…” definizione che rispecchia la filosofia aziendale: fare grandi prodotti a partire dal più semplice, per quanto si possa definire semplice un Franciacorta, brut di base fino ad arrivare al Cabochon, prodotto di punta.
Il Gambero Rosso, premiando con i Tre Bicchieri il Cabochon 2005, ha marcato per il decimo anno i Tre Bicchieri, facendo così conquistare a Monte Rossa la prima Stella “un punto di partenza -dice Rabotti- non certo un traguardo”. Sempre del Gambero Rosso, la Guida Bollicine d’Italia ha inserito il Cabochon 2005 tra i 12 “Bollicine Top” della Lombardia definendola “una delle etichette più prestigiose dell’enologia italiana”.
La guida Duemilavini 2011 di Bibenda Ais descrive la produzione di Monte Rossa come “una gamma di assoluto valore in cui si impone l’impressionante solidità gusto olfattiva del Cabochon 2005…”. Nella Guida Oro dei vini di Veronelli il Cabochon 2005 è una tra le quattro etichette di Franciacorta premiate con le Tre Stelle.
La guida Sparkle Bere Spumante di Cucina&Vini ha premiato il Franciacorta Sansevé Saten con le 5 sfere, ma dopo una dura competizione tra gli altri vini andati in finale: il PR Rosè Brut e il Cabochon 2005. E per completare, nella Guida all’eccellenza del vino italiano, Vin 2011, il Cabochon 2005 è rientrato tra i primi 100 vini d’Italia con 92 punti.
Risultati anche dall’estero, il Franciacorta PR Rosé ha conquistato la medaglia d’argento nella competizione de Les meilleurs Vins Effervescents du monde.
Un carnet ricco di successi, dunque, perché fare vini di qualità è l’unico modo per imporsi sulla critica e sui mercati sia nazionali che esteri, oltre che per essere amati dai consumatori.
Del Bimbo Fabrizio

martedì 14 dicembre 2010

La guida Metedivine anche a Firenze


A dicembre si tiene la presentazione della guida MeteDivine 2011, realizzata da Witaly Editore, ideata e curata dal giornalista e viaggiatore Luigi Cremona e Lorenza Vitali da decenni specializzati nel settore dell’ospitalità e della ristorazione. Il road show di presentazione tocca le principali città d’Italia, nelle quali sono stati selezionati, in guida, alcuni tra gli alberghi più lussuosi, che vantano una ristorazione di alta qualità.

Roma Hotel Eden mercoledì 15 dicembre ore 12.30
Milano Hotel Bulgari giovedì 16 dicembre ore 12.30
Firenze Four Seasons venerdì 17 dicembre ore 11.30
Lecce Risorgimento Resort sabato 18 dicembre ore 12.30
Paestum Savoy Beach Hotel domenica 19 dicembre ore 12.30


Oltre 100 indirizzi, che coniugano classe e prestigio e che ospitano ristoranti famosi, camere confortevoli, spesso di grandissimo livello.
Oltre 100 indirizzi soprattutto utili per poter cenare e poi dormire nello stesso luogo senza stress.
Un libro che in oltre 300 pagine racconta un’Italia unita dal buono, dal bello, dalle location, spesso indimenticabili.
Un libro fatto per sognare…magari in due!

Ogni indirizzo, sia esso Gourmet Hotel, quindi struttura in genere metropolitana e di ampia dimensione, sia Locanda del Gusto, magari più piccola e localizzata nel territorio, o cantina con foresteria o casa di campagna aperta al pubblico, viene presentato in italiano e in inglese con foto del luogo, dello chef ed accompagnato da una ricetta con esecuzione.
Alla fine del mese di gennaio sarà inoltre attivo il sito internet sia in italiano sia nella versione inglese, che offrirà aggiornamenti costanti sulle recensioni, che Lorenza e Luigi via via effettueranno nel corso dell’anno, con nuove ricette, nuove immagini e servizio per i viaggiatori gourmet e più in generale per tutti gli appassionati del bello e del confort declinato in tutte le sue forme.

Witaly Editore Largo dei Librari, 89 - Roma tel +39 347 30 23 607 - 06 833 96 748 - fax 06 622 77 027

Fabrizio Del BImbo

giovedì 2 dicembre 2010

Vin Santo toscano e Vin Santo di Gambellara a confronto



Il Vinsanto è uno dei prodotti maggiormente legati alla memoria della nostra gente, evoca l'immagine della campagna, del mondo rurale, della famiglia colonica.
Forse non tutti sanno che questo vino viene prodotto solo in tre regioni italiane: la Toscana, il Trentino e il Veneto.
Parlando prima di Toscana, non c'era famiglia che non possedesse in casa (e per lo più questa tradizione rimane ancora viva soprattutto nei centri periferici) una bottiglia di vinsanto da offrire all'ospite. E' da sempre simbolo di amicizia ed ospitalità: sempre offerto a chi fa visita. Protagonista per eccellenza di ogni ricorrenza che meritasse un brindisi. Era in uso nelle famiglie contadine riunirsi nell'ultimo giorno di carnevale e festeggiare con cenci e vinsanto. Simbolo altresì di una certa acquisita agiatezza, era tenuto in gran conto e neppure le classi meno abbienti ne rimanevano sprovvisti (sempre si offriva un bicchiere di vinsanto). Gradito anche dalle donne; per le quali si faceva un altro vino detto "vino dolce" (considerato più femminile) che era "serbato" per i periodi di gravidanza e dopo parto.

Di questo nobile vino, che gode di una gran fama, si conosce ben poco tant'è che la letteratura più o meno specifica sull'argomento non lo rammenta fino alla seconda metà del '700. Anche sul perché si chiami vinsanto non esiste una documentazione certa, ma ci sono ben otto ipotesi. Una legata al nome del Concilio di Firenze del 1439 e precisamente all'arcivescovo di Nicea - Bressarione che nell'assaggiare un calice di vino dolce a fine banchetto esclamò "Xantos" (si riferiva ad un vino simile originario di Xantos). I commensali intesero che il termine fosse stato esclamato per esaltare il vino servito. Pare che prima di tale concilio il vinsanto fosse chiamato "Vin Pretto" (puro, schietto, non mischiato). Tale termine è usato nelle nostre campagne per identificare il vino non annacquato.

Il vinsanto, comunque, ci riporta all'usanza tipica di appassire le uve come avviene per altri prodotti, ad esempio i pomodori a boccole e i fichi. Fino al '700 non si parlò di vinsanto nei trattati di vitivinicoltura, ma in Toscana si produceva già da molto tempo prima, un vino ottenuto da uve appassite: "l'occhio di pernice". Alcuni enologi sostengono l'ipotesi che proprio in Toscana esistesse una varietà di uva detta appunto occhio di pernice. Secondo D. Falchini (XVIII - Trattato di Agricoltura) l'occhio di pernice si otteneva da uve: trebbiano, moscato di Siracusa e Canaiolo. Questo vino è ampiamente argomentato per la prima volta dal Villafranchi (1773 Oneologia Toscano) per istruire sulla "Maniera di fare Vin Santo" e solo uve bianche andranno nell'uvaggio: Trebbiano e Malvasia del Chianti.

La qualità del Vinsanto dipende da molti fattori: l'uvaggio - la durata dell'appassimento dell'uva sui cannicci, - la torchiatura - le caratteristiche del vinsanto e l'annata. interessante sapere che per, ottenere dopo un periodo di tre anni, in caratello, 25 litri di vinsanto, occorre un quintale di uva fresca. Il periodo adatto per produrre il Vin Santo è quello fra Natale e l’ Epifania e servono buoni "caratelli" di legno e la "madre". Per mantenere intatto il Vin santo si spalmava il caratello con il catrame. Ecco spiegato il motivo per cui il vero Vinsanto non può costare poco. Qualità e gusto valgono bene un "piccolo sacrificio" a tutto vantaggio della salute, poiché il vinsanto è un buon digestivo.


Parlando di Veneto, il Vin Santo di Gambellara è unico al mondo perché unico al mondo, e sconosciuto finora, è il lievito che lo caratterizza. L’ha scoperto, nell’anno internazionale della biodiversità, l’Università di Verona e ha intenzione di chiamarlo Zygosaccharomyces gambellarensis, per legarlo indissolubilmente con il territorio di origine.
Questo quanto emerso dal convegno “Progetto di miglioramento dei processi di appassimento e di lavorazione delle uve e caratterizzazione del Vin Santo di Gambellara”, che si è svolto all’interno della cantina Vignato Virgilio a Gambellara.
Gli scopi di questo progetto pluriennale, iniziato nel 2004, sono stati illustrati in apertura dei lavori dal coordinatore Angiolino Maule, che della ricerca è stato anche promotore e motore: “Abbiamo recuperato 50 anni di storia in cui il Vin Santo sembrava perduto grazie a questa ricerca - ha dichiarato Maule - e abbiamo finalmente fatto un po’ di chiarezza sulle differenze che ci devono essere fra il Recioto e il Vin Santo”.
Il professor Roberto Ferrarini, del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, ha invece illustrato lo studio che è stato fatto sulle cinetiche di appassimento e sulla loro influenza sul prodotto finale, sulla presenza della muffa nobile Botrytis cinerea nelle uve, che sembra essere non determinante, e sull’identificazione di un profilo sensoriale condiviso del Vin Santo.
Alla professoressa Sandra Torriani, l'onere invece di illustrare al numeroso pubblico la scoperta di questo nuova specie di lievito e l’individuazione di 5 ceppi di lieviti autoctoni che potranno essere utilizzati come valido strumento per gestire al meglio il processo fermentativo, così importante per la qualità del Vin Santo.
“Il Consorzio proseguirà nei prossimi anni il lavoro di ricerca - ha concluso il Presidente Giuseppe Zonin – con delle microvinificazioni atte a studiare meglio e valorizzare i lieviti atutoctoni individuati dal gruppo di lavoro dell'Università di Verona”.
Il convegno, organizzato dal Consorzio Tutela Vini DOC Gambellara, è stato possibile grazie al contributo della Camera di Commercio di Vicenza , la Provincia di Vicenza, la Banca Popolare di Vicenza, la Regione Veneto e il Distretto del Vino Veneto, i Comuni di Gambellara, Montebello Vicentino, Zermeghedo e Montorso Vicentino.

Nicoletta Curradi

martedì 30 novembre 2010

"30 anni in 1 bicchiere", proclamato il vincitore



Proclamato il vincitore del Concorso Nazionale di Design
“30 anni in 1 bicchiere”.




E’ MATTEO CRISI, studente di Design del  Politecnico di Milano, con il progetto “MILLEQUATTROCENTOTRENTASEI”, il bicchiere ispirato alla cupola del Brunelleschi, il cui progetto sarà inserito nel catalogo IVV Industria Vetraria Valdarnese

28 Novembre 2010 – EX3 Centro per l’Arte Contemporanea, Firenze

Sabato 27 novembre, negli spazi di EX3, il nuovo Centro per l’Arte Contemporanea di Firenze, CONVIVIUM FIRENZE ha celebrato, con una grande serata ad inviti, i 30 anni di attività nel settore della ospitalità gastronomica ed in tale occasione è stato proclamato il vincitore del Concorso Nazionale di Design “30 anni in 1 bicchiere”,

Il concorso ha visto quale vincitore MATTEO CRISI, studente del Politecnico di Milano con il progetto dal titolo “Millequattrocentotrentasei”. Si legge nel giudiizio espresso dalla Giuria di Qualità “Il progetto si ispira all’armonia della Cupola del Brunelleschi, di cui richiama le nervature e la perfezione architettonica. Applicate all’idea del bicchiere, diventano segni inequivocabili e fortemente identificativi”.

Soddisfazione da parte di CONVIVIUM FIRENZE, ma anche di IVV ed EX3. La partecipazione degli studenti di Design dei più importanti istituti nazionali a questa iniziativa è stata variegata e dinamica e sono i numeri a confermarlo: 80 iscrizioni, 37 progetti e 5 finalisti giunti dalle scuole e le facoltà più prestigiose d’Italia analizzati dall’eccezionale giuria di qualità. Tutti i progetti avevano in comune una notevole creatività, oltre ad una grande versatilità progettuale, nonostante i limiti tecnici previsti dal bando, posti dalle tecniche produttive della più sofisticata lavorazione del vetro. Inoltre, i progetti arrivati mandano un segnale forte mostrando dinamicità ed energia che sta circolando nelle fasce più giovani della società, rappresentando un importante auspicio per il futuro della industria vetraria di eccellenza.

“30 anni in 1 bicchiere” è un’iniziativa studiata per celebrare in modo esclusivo e stimolante i primi 30 anni di attività di CONVIVIUM FIRENZE, società fiorentina leader nel catering di eccellenza in Italia, attraverso la istituzione di un concorso dedicato a designers - iscritti e/o diplomati nelle migliori istituzioni italiane – volto alla realizzazione di 1 bicchiere che racconti ed interpreti i valori e le maestrie artigiane delle due eccellenze espresse dai partners del progetto, CONVIVIUM FIRENZE ed IVV.

In tale contesto CONVIVIUM FIRENZE, in collaborazione con IVV - Industria Vetraria Valdarnese ed EX3 Centro per l’Arte Contemporanea, ha lanciato, con successo, una speciale “sfida” per parlare dell’arte del ricevere, con uno sguardo attento alla contemporaneità ed al mondo della creatività che sempre di più accompagna il lavoro dei migliori catering.

Il concorso prevedeva due declinazioni del progetto: un bicchiere personalizzato CONVIVIUM FIRENZE, da produrre in esclusiva che sarà utilizzato nelle migliori occasioni di banqueting ed un’ altra versione, destinata al grande pubblico ed inserita all’interno del catalogo delle Collezioni IVV. Il progetto vincitore prevede la realizzazione di una prima prototipia entro la fine di dicembre 2010.

La realizzazione dell’oggetto risponde ad alcuni precisi parametri tecnici, definiti nel bando, quali il fatto che il bicchiere dovrà essere realizzato in vetro sonoro superiore bio non colorato, trasparente e formato a stampo. La creatività si esprime nella forma e/o nell’ottica o nella texture, ma anche nella scelta del nome, così da caratterizzarlo al meglio e sottolineare l’idea del “pezzo unico”.

Basilare l’uso dell’oggetto in questione, lavorando sulla multifunzionalità del bicchiere, la sua l’adattabilità a prodotti diversi (acqua , vino, bevande…) e all’attività di un catering. Uno degli input: la coerenza con la storia di IVV e CONVIVIUM FIRENZE, ovvero riflettere sulla tradizione fiorentina, (si pensi al vecchio modello del bicchiere da bar o da osteria..) ma anche agli oggetti usati nel Medioevo e legati all’attività delle Corporazioni delle Arti Minori.

L’ammissione era riservata ai designers iscritti e/o diplomati presso i seguenti istituti:
ISIA, Firenze; IED; Domus Academy; IUAV, Venezia; Politecnico, Milano; Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze,.



Ideazione ed organizzazione
Studio Neri Torrigiani
www.torrigiani.com
eventi@torrigiani.com


Nicoletta Curradi

lunedì 29 novembre 2010

Sotto l'albero... Adotta un filare della Fattoria di S.Appiano




La Fattoria Sant’Appiano regala per Natale la possibilità di produrre un proprio vino nel cuore del Chianti.


Una bottiglia di vino per Natale è un regalo sempre apprezzato. Ancora di più però se sotto l’albero non si trova semplicemente la bottiglia ma l’intero processo produttivo che l’ha generata.
Questa particolarissima idea regalo viene proposta quest’anno dalla Fattoria Sant’Appiano, una delle più antiche fattorie toscane con produzione di Chianti DOCG , che pochi mesi fa ha dato via al progetto “Adotta un filare nel Chianti”, grazie al quale l’enoappassionato può finalmente produrre un vino tutto suo a soli 100 euro.
Amici, mogli, mariti e familiari in genere , amanti della vite e del suo frutto potranno così colorare ancora più di rosso il Natale 2010 dei propri cari iscrivendoli al “Santappiano Club”, attraverso cui il socio oltre a poter godere di una particolare scontistica sui prezzi delle strutture ricettive della Fattoria, potrà partecipare alla vita “pratica”della vigna e della cantina, imparare “sul campo” l’arte di fare buon vino oltre a ricevere periodicamente newsletters sulle principali attività e notizie sull'andamento vegetativo della pianta adottata. Una volta scelto il filare da adottare, i soci verranno informati sulle tipiche attività aziendali come la potatura da gennaio a febbraio, la spollonatura a maggio, la sfemminellatura e la cimatura a giugno-luglio,il diradamento ad agosto,la vendemmia a settembre, la svinatura e la degustazione durante l'affinamento; ma anche imparare come riconoscere i vitigni, quali trattamenti usare contro i principali parassiti della vite, e alla fine ricevere quindici bottiglie di Chianti personalizzate.

Al posto del solito regalo la Fattoria Sant’Appiano propone un regalo appassionato e appassionante, per donare in un solo pacchetto tutti i tesori di uno dei territori più belli e suggestivi del mondo, le sue diverse stagioni in cui nasce e cresce l’uva, le tecniche con cui viene plasmata dall’uomo in un prodotto unico proprio perché l’etichetta non reciterà il nome di un’azienda, ma quella di chi avrete appena reso un nuovo vigneron.




Per ricevere informazioni sulle procedure di “adozione” basterà chiamare il direttore commerciale Pierfrancesco Bertini al +39.335.335073 oppure contattare l'azienda all'indirizzo e-mail : info@santappiano.it

Fattoria Sant’Appiano
Indirizzo: Strada di Sant'Appiano, 11
50021 Barberino Val d'Elsa FI
Tel. +39 055 8075541 - Fax +39 055 8066242 - info@santappiano.it
www.santappiano.it

Nicoletta Curradi

venerdì 26 novembre 2010

I 100 migliori del mondo di Wine Spectator


Attesissima e come ogni anno, puntuale ecco la classifica annuale di Wine Spectator che "sentenzia" i migliori vini del mondo per il 2011.

Sono ben 9 i vini italiani e di questi ben 7 toscani presenti nella top. Ma in realtà se si esclude il veneto Amarone anche il pinot grigio 2008 di Attems si può considerare toscano in quanto proprietà Frescobaldi.

Il Flaccianello 2007 di Fontodi (posizione 8)è unico nei primi 10, segue il Modus 2007 di Ruffino (25° posto ), il Brunello di Montalcino Terl'ralsole 2004 (31°), il veneto Amarone della Valpolicella Classico 2006 di Zenato (36°), il Chianti Classico Riserva 2007 di Viticcio (40°) e il Chianti Classico 2007 Castello d’Albola (47°), il friulano Pinot Grigio 2008 di Attems (51°), il Chianti Rufina Castello di Nipozzano Riserva 2007 di Frescobaldi (65°), e infine il Nobile di Montepulciano 2007 di Avignonesi.

giovedì 25 novembre 2010

Alla Stazione Leopolda la IX Selezione dei Vini di Toscana


Parte dal Buy Wine, l’avventura delle 960 etichette che hanno superato la IX Selezione dei Vini di Toscana, il concorso enologico basato sul metodo dell’Union International des Oenologues e organizzato, ogni due anni, dall’Agenzia Toscana Promozione in collaborazione con l’Enoteca Italiana di Siena, l’Associazione Enologi Enotecnici Italiani e l’Istituto per il Commercio con l’Estero. Una prima prova, quella del workshop internazionale in programma fino a domani alla Stazione Leopolda di Firenze, che inaugura ufficialmente il tour mondiale della nuova squadra che per due anni sarà la testimonial dell’enologia toscana nel mondo.
I 960 vini usciti dalle cinque sessioni di analisi sensoriali che, dal 19 al 21 novembre, hanno visto impegnati, presso l’Hotel Garden di Siena, 77 commissari internazionali (enologi, sommelier e giornalisti) saranno utilizzati, infatti, da Toscana Promozione in iniziative pensate per sviluppare nuovi contatti con operatori di catene specializzate, buyer, importatori e rappresentati del cosiddetto canale HoReCa (Hotel, Restaurant, Café). Il tutto per spingere sempre di più l’enologia toscana sui mercati internazionali. E dopo la tappa fiorentina – che vede la presenza di oltre 50 buyer internazionali – la IX Selezione dei Vini di Toscana volerà a New York per l’Italian Wine Week e poi a Londra per un altro workshop appositamente pensato per i vini del concorso toscano.
Con il 70% dei vini promossi (960 su 1364) e 260 etichette premiate con menzione speciale (37,5% dei selezionati) per aver raggiunto o superato quota 85 punti, la nona edizione della Selezione dei Vini di Toscana conferma, una volta di più, l’eccellenza dell’enologia regionale. Eccellenza che proprio in questi mesi ha ottenuto valutazioni estremamente positive dalla Guida dell’Espresso “I vini d’Italia 2011” (41 vini segnalati di cui ben 6 con tre stelle su un totale di 14 a livello nazionale), 23 vini premiati con ‘tre bicchieri” - massima valutazione del Gambero Rosso - e 36 che si sono aggiudicati la chiocciola di Slow Wine 2011. Per non parlare della “Top 100” 2011 di Wine Spectator dove, su 19 vini italiani in classifica, 15 sono toscani, di cui due nei primi dieci: rispettivamente all’8° e 10° posto.
Ma uno dei dati più interessanti emerso dall’edizione 2010 della Selezione è forse quello geografico: ad uscire vincenti dal concorso regionale, infatti, non sono unicamente le province storiche dell’enologia toscana, Firenze e Siena, ma anche quelle che da minor tempo si sono affermate in questo campo di produzione. Province che, di edizione in edizione, partecipano alla Selezione dei Vini di Toscana con un numero sempre maggiore di aziende e di vini. La Selezione, che oggi è il primo concorso in Italia su base regionale, secondo solo a quello organizzato dal Vinitaly che, però, è su base internazionale, non è infatti un appuntamento riservato solo ai grandi produttori ma anche ai piccoli, che spesso nascondono veri e propri gioielli dell’enologia del territorio ma che non hanno la possibilità di pubblicizzare. La prova del crescente interesse da parte di tanti produttori tradizionalmente “estranei” alle grandi kermesse sta nel fatto che dalla prima edizione della Selezione, le aziende iscritte - e di conseguenza i vini presentati - si sono moltiplicate esponenzialmente, passando dalle 120 del 1989 alle 467 del 2010.
Infine, due dati che, pur non legandosi alle categorie ufficiali ammesse alla Selezione dei Vini di Toscana, fanno ben sperare per il futuro del settore vinicolo toscano in termini di qualità e competitività: il 16% delle etichette selezionate rientrano nella categoria fuori concorso dei “Vini dei Giovani”, pensata dagli organizzatori per premiare la passione e l’attenzione degli enologi e dei produttori che hanno meno di quaranta anni. Mentre oltre il 22% fanno parte di quella dei “Vini delle Donne”, a testimonianza di come negli ultimi anni la presenza femminile nel mondo del vino stia crescendo in modo esponenziale. Una vera e propria rivoluzione che ha portato una ventata di grazia e creatività in un ambiente, fino a qualche tempo fa, tutto al maschile.


Fabrizio Del Bimbo

sabato 20 novembre 2010

Lorenzo Mariani è il nuovo presidente del Consorzio Chianti Rufina


E' stato nominato il nuovo presidente Lorenzo Mariani della Fattoria I Veroni a capo del Consorzio Chianti Rufina con i vice presidenti, Cesare Coda Nunziante dell’Az. Agricola Colognole e Maurizio Masi delle Cantine Bellini. Così ha deciso all’unanimità il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Chianti Rufina riunitosi qualche giorno fa nella sede sociale di Villa Poggio Reale a Rufina.
Classe 1974, trentasei anni (il più giovane Presidente del Consorzio Chianti Rufina), laurea in Giurisprudenza, dal 1996 alla guida dell’azienda di famiglia, la Fattoria I Veroni, dopo quattro anni trascorsi come consigliere, Lorenzo Mariani succede nella massima carica consortile per il prossimo triennio 2010-2013 a
Progetti concepiti per la valorizzazione di un territorio e di una identità territoriale “Chianti Rufina”. Questi, i punti di forza che si vuole continuare a sviluppare,migliorare ed aumentare in termini di professionalità ed entusiasmo .”
Lorenzo Mariani: “Si auspica inoltre che questa nuova fase, pensata ed intrapresa con entusiasmo e coraggio dal precedente Presidente Giovanni Busi, possa anche incrementare e rafforzare i rapporti con le pubbliche Amministrazioni locali e nazionali, come, tra le altre, anche le recenti e proficue collaborazioni con Comunità Montana Montagna Fiorentina in occasione della prima edizione di Gustarufina, e, l’anno scorso con CCIAA Firenze. Ciò risulterebbe essere molto utile per la realizzazione di nuovi progetti legati alla tutela ed alla divulgazione del territorio vitivinicolo del Chianti Rufina per cui tutti noi produttori lavoriamo quotidianamente”.
Del Bimbo Fabrizio

venerdì 19 novembre 2010

Ai nastri di partenza il Florence Wine Event 2010



La quarta edizione del Florence Wine Event si svolge da oggi, venerdì 19, a domenica 21 Novembre 2010 a Palazzo Pitti, a Firenze.

La manifestazione, presentata in anteprima il 18 novembre alla Trattoria La Casalinga, avviene nel contesto di due grandi eventi fiorentini:
"FLORENS 2010" - Settimana Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali a cura di Confindustria e CNA e la BIENNALE ENOGASTRONOMICA organizzata da Confesercenti Firenze e Studio Umami.

L’organizzazione FWE 2010 è a cura del Comitato Oltrarno Promuove e Promowine con il contributo della Camera di Commercio di Firenze. E quest'anno si propone in una location di grande prestigio e fascino: Palazzo Pitti, Cortile dell'Ammannati.

Sono tre giorni di importante promozione per le aziende partecipanti, inoltre molti eventi dedicati al mondo del vino arricchiranno questa edizione. Tutto questo in una prestigiosa cornice unica al mondo che permetterà di far degustare e apprezzare i prodotti al grande pubblico che da anni partecipa numeroso al questo evento.

Ogni azienda presente propone i suoi vini più rappresentativi più olio se produttore. Per testare i vini il pubblico dovrà acquistare ai "Glass point" il Kit degustazione che comprenderà una drink card ad assaggi limitati, il calice e la brochure.

Orario di apertura:
Venerdì 19: 16.00 - 21.00
Sabato 20: 11.00 - 21.00
Domenica 21: 11.00 - 20.00

La manifestazione si svolge anche in caso di pioggia.


Per informazioni:
Sito web: www.florencewinevent.com

Fabrizio DEl Bimbo

giovedì 18 novembre 2010

Gunter Grass disegna l'etichetta di Nittardi


Günter Grass, Premio Nobel per la Letteratura nel 1999, crea la XXVIII Etichetta Artistica, che ogni anno impreziosisce un limitato numero di bottiglie di Chianti Classico “Casanuova di Nittardi” rendendole un ambito oggetto da collezione.

Peter Femfert e sua moglie Stefania Canali, proprietari dal 1981 della Fattoria Nittardi, conservano il profondo legame con l’arte che caratterizza la tenuta fin dalle sue origini: in omaggio all’illustre proprietario Michelangelo Buonarroti, ogni anno le etichette e le carte seta che avvolgono le bottiglie sono “firmate” da celebri artisti contemporanei come Valerio Adami, Emilio Tadini, Friedensreich Hundertwasser, Eduardo Arroyo, Mimmo Paladino, Yoko Ono e Tomi Ungerer.

Per il 2010 Peter Femfert e Stefania Canali hanno avuto l’onore di collaborare con Günter Grass, cogliendo l’occasione di far conoscere un aspetto artistico meno noto del grande scrittore tedesco: quello legato alla pittura, che, come lui stesso dichiara, è stata la sua “prima grande passione” per trasmettere anche tramite i colori la sua visione del mondo, che “non è in bianco e nero ma è fatto di tanti punti di colore, tra cui il grigio e il blu, colori che appartengono alla nostra realtà quotidiana”. Non è un caso quindi che i suoi soggetti preferiti, animali, ritratti e ricette, siano legati alla vita di tutti i giorni: quest’ultima, tra le vigne della Fattoria Nittardi, è rappresentata da una lumaca sopra un grappolo d’uva, motivo scelto da Günter Grass per decorare le bottiglie dell’annata 2008 del Chianti Classico “Casanuova di Nittardi”.

La lumaca ha un ruolo molto rappresentativo nell’opera dell’autore: é il suo animale preferito, tanto da dedicargli il titolo di uno dei suoi libri più importanti “Dal diario di una lumaca”. Citando un passo di questo diario, si intuisce quanto lo scrittore si identifichi con l’animale: “io sono l’incarnazione umana della lumaca. Con il mio impeto ad andare avanti, a guardarmi dentro, con la mia tendenza a trascinarmi, con la mia più profonda inquietudine e impazienza, sono una lumaca”.

Lo stretto legame che esiste tra la Fattoria Nittardi e l’arte si può scoprire subito, non appena giunti alla tenuta, situata nel cuore storico della Toscana tra Firenze e Siena: qui, tra 12 ettari di vigneti, 4 ettari di uliveti e 120 ettari di bosco, si trova un pregevole Giardino delle Sculture in cui sono ospitate molte opere di artisti internazionali, tra cui Miguel Berrocal, Horst Antes, Victor Roman, Raymond Waydelich, Friedensreich Hundertwasser. Un sentiero artistico emozionante inserito nella natura di Nittardi, che dimostra la grande passione degli attuali proprietari nell’unire il mondo del vino a quello dell’ospitalità e della cultura.

A confermare tutti questi aspetti, la qualità dei vini Nittardi che negli anni hanno ottenuto molti riconoscimenti a livello internazionale: oltre al Chianti Classico “Casanuova di Nittardi” e alla Riserva “Nittardi”, la Fattoria Nittardi, estesasi all’inizio degli anni 2000 anche in Maremma, produce anche il prestigioso “Nectar Dei” e il fratello minore “Ad Astra”, entrambi IGT Maremma Toscana. Questi vini richiamano a origini molto antiche: nel 1182 quello che oggi è conosciuto come Nittardi era una torre fortificata a Castellina in Chianti chiamata “Nectar Dei”, che nel XVI secolo divenne proprietà di Michelangelo Buonarroti. Nel 1510, mentre era a Roma per realizzare la Cappella Sistina, Michelangelo si fece inviare dal nipote Lionardo come “dono genuino al Papa Giulio II”, alcuni fiaschi del vino Nittardi che lui stesso produceva. La storia si è ripetuta mezzo millennio più tardi, quando le prime bottiglie di vino provenienti dalle vigne della nuova proprietà nella Maremma Toscana, al quale simbolicamente è stato dato il nome di “Nectar Dei”, sono state donate da Peter Femfert a Papa Benedetto XVI. Il Papa ha accettato con gioia l’omaggio, ringraziando con una lettera di suo pugno rivolta direttamente alla famiglia, che, con questo ulteriore gesto, ha dimostrato ancora una volta l’appassionata dedizione per questa tenuta dalla tradizione secolare.

lunedì 15 novembre 2010

Successo per l'Anteprima Chianti Rufina 2010


Grande successo ha riscosso la 4°edizione dell’Anteprima Chianti Rufina, che si è svolta nei giorni 12 e 13 novembre tra Firenze e Rufina.
Il primo giorno all’Hotel Westin Excelsior, si è tenuta la prima giornata: nel pomeriggio una degustazione di Chianti Rufina e Borgogna - 2007, poi una cena riservata alla stampa, organizzata dal Consorzio, in collaborazione con l'Associazione Italiana Sommelier della Delegazione di Firenze.
Il giorno successivo dalle ore 16.00 alle ore 19.30, Villa Poggio Reale -sede del Consorzio- aprirà le porte al pubblico del Museo della Vite e del Vino, per apprezzare il Chianti Rufina proposto dalle 23 aziende associate. Per l’occasione, il Consorzio Prosciutto Toscano D.o.p., partner di assoluta eccellenza gastronomica toscana, è stato presente con i propri prodotti offerti in degustazione.

Il Chianti Rufina, con circa 12.500 ettari, copre parte dei Comuni di Dicomano, Londa, Pelago, Pontassieve e Rufina. Si tratta della più piccola area del Chianti, ma rappresenta una delle più vocate e antiche zone di produzione vinicola della Toscana. I vini sono di grande complessità e singolare longevità (per alcune riserve vengono utilizzati vigneti di oltre 30 anni). Il Chianti Rufina è un vino DOCG. Al suo interno si inseriscono le DOC Pomino prodotte nella omonima frazione del comune di Rufina. Se invecchiato per almeno due anni di cui almeno sei mesi in botte e tre in bottiglia, il Chianti Rufina può fregiarsi della menzione riserva. "Alta qualità e salvaguardia del prodotto in equilibrio tra modernità e rispetto della tradizione" ha ricordato ieri sera il Presidente Giovanni Busi, che annuncia un'annata, nella maggior parte dei casi, ben equilibrata. Cinquant’anni, sposato con tre figli, è titolare di Villa Travignoli dei Conti Busi, Azienda Agricola con un’estensione a vigneto di 70 ha, a oliveto di 15 ha e il restante ad altre colture.


Fabrizio Del Bimbo

venerdì 12 novembre 2010

Torna a Firenze l'Anteprima del Chianti Rufina


E’ alle porte la quarta edizione dell’Anteprima Chianti Rufina: il secondo week-end di novembre, tra Firenze e Rufina.

Presso l’Hotel Westin Excelsior di Firenze, si svolgerà la prima giornata: venerdì 12, è infatti prevista una degustazione di Chianti Rufina e Borgogna - 2007; l’incontro strettamente riservato alla stampa, è organizzato dal Consorzio, in collaborazione con l'Associazione Italiana Sommelier della Delegazione di Firenze.

Il giorno successivo, sabato 13, presso Villa Poggio Reale - sede del Consorzio e che si trova nel Comune di Rufina, dalle ore 10.00 alle ore 16.00, si terrà la degustazione in anteprima riservata alla stampa di settore dell’annata 2009 e Riserva 2008. Mentre, nel pomeriggio, dalle ore 16.00 alle ore 19.30, la Villa aprirà le porte al pubblico, che ospita anche il Museo della Vite e del Vino, e che avrà modo di apprezzare il Chianti Rufina proposto da tutte e 23 le aziende associate al Consorzio.

Per l’occasione, il Consorzio Prosciutto Toscano D.o.p., partner di assoluta eccellenza gastronomica toscana, sarà presente con i propri prodotti che potranno essere degustati per l’intera giornata di sabato.

Questo terzo appuntamento rappresenta un'ottima occasione per approfondire la conoscenza di un piccolo ma ricco territorio come quello del Chianti Rufina: circa 12.500 ettari che coinvolgono parte dei Comuni di Dicomano, Londa, Pelago, Pontassieve e Rufina. Si tratta della più piccola area del Chianti ma che rappresenta una delle più vocate e antiche zone di produzione vinicola della Toscana: infatti, i vini che qui vengono prodotti sono di estrema eleganza, di grande complessità, e, caratteristica di fondamentale importanza, di singolare longevità (per alcune riserve vengono utilizzati vigneti di oltre 30 anni), e quindi idonei all’invecchiamento.

Alta qualità, cercando di salvaguardare il prodotto in un perfetto equilibrio tra modernità e rispetto totale per la tradizione e il territorio. Questo, uno dei principali obiettivi di Giovanni Busi, Presidente e produttore al contempo della Fattoria Travignoli.

giovedì 4 novembre 2010

A Tokyo il vino italiano fa sistema



Si rafforza la collaborazione fra i quattro consorzi Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano, che a Tokyo dimostrano come il vino italiano sappia fare sistema.
C’erano proprio tutti al Mandarin Oriental Hotel di Tokyo per The Italian Wine Masters, evento che ha visto protagoniste le aziende dei consorzi di tutela Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano. Fra gli oltre 600 ospiti che hanno affollato le sale, numerosi gli importatori, i ristoratori e i giornalisti, ma anche le istituzioni tra cui l’ambasciatore italiano a Tokyo Vincenzo Petrone. Durante la sua visita al banco d’assaggio, passeggiando tra i tavoli delle aziende espositrici, Petrone ha confermato che il vino italiano è uno dei prodotti simbolo del nostro paese ma necessita di un maggiore impegno di promozione. Per conquistare la fiducia del Giappone, infatti, sono necessari nono solo l’alta qualità del prodotto ma anche la costanza negli investimenti. Per questo i quattro consorzi hanno scelto di realizzare un piano triennale che alternerà occasioni di incontro tra le aziende e il mercato, finalizzate a individuare nuovi canali commerciali, a momenti di formazione e didattica, attraverso seminari per spiegare le peculiarità dei quattro vini italiani e le garanzie offerte dal sistema della Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
In Giappone, mercato piccolo ma qualitativo, l’Italia è il secondo paese fornitore di vino dopo la Francia: per crescere il vino italiano deve erodere quote ai competitor.

Per questo, con l’obiettivo di migliorare il posizionamento del prodotto, i quattro consorzi Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano hanno scelto Tokyo come tappa per The Italian Wine Masters, progetto inaugurato negli USA a inizio anno con un duplice scopo: promuovere quattro dei più importanti vini italiani che si fregiano della Docg, ma anche creare uno spirito di squadra tra denominazioni di qualità per rafforzare l’immagine dell’enologia italiana.
Al Mandarin Oriental Hotel, The Italian Wine Masters ha visto la partecipazione di più di 80 aziende, 600 operatori del settore e giornalisti e 200 consumatori selezionati tra i “wine expert”. Il banco d’assaggio è stato preceduto dalla conferenza stampa per presentare le quattro denominazioni e illustrare il sistema dei vini di qualità in Italia. Si sono poi svolti due seminari di approfondimento, condotti da Katzuo Naito, sommelier e giornalista, cui hanno preso parte circa 200 operatori. Il tour asiatico inaugurato con successo a Tokyo prosegue per le tre denominazioni toscane, che sono approdate oggi ad Hong Kong dove si è aperta la terza edizione dell’International Wine & Spirit Faire.

Nicoletta Curradi

Un grande chef per Poggio Antico a Montalcino



A Montalcino, a Poggio Antico, arriva un grande chef: Oliver Glowig.
Per la prima volta un pluristellato, al top delle guide, approda nella patria del Brunello. Nel menù vario ed equilibrato, interpretazioni del territorio e proposte di mare.

Ancora pochi giorni e la grande cucina di Oliver Glowig inizierà a esprimersi tra le colline di Montalcino.
Il prossimo 10 novembre, infatti, riaprirà il Ristorante di Poggio Antico, anima “gourmet” dell’omonima, prestigiosa azienda vinicola che ha scelto il grande chef tedesco per la gestione del locale. Glowig, due stelle Michelin, che si trasferisce nel regno del Brunello dopo una lunga esperienza nel Sud d’Italia.

Oliver fa la sua prima grande svolta nel 2001 lasciando la Germania, suo paese natale, soltanto un anno dopo aver ottenuto la sua prima stella Michelin al ristorante “Acquarello” di Monaco di Baviera. Sceglie la Costiera Amalfitana, approdando al “Capri Palace Hotel & SpA” di Anacapri. Diviene subito Executive Chef del ristorante “L’Olivo” e qui, nel 2004, gli viene riconfermata la stella già conquistata in Germania. Dopo soli due anni, nel 2006, la sua cucina viene ulteriormente premiata con l’arrivo della seconda stella Michelin.

I profumi del Mediterraneo hanno esaltato la cucina dello chef tedesco, che ha saputo interpretare in maniera contemporanea i sapori del territorio proponendo una cucina leggera e lavorando con un estro mai invasivo, basato sul rigore della tecnica ed un grande rispetto delle materie prime, vere protagoniste dei suoi piatti.

Ma come spesso accade a chi considera il successo un punto di partenza e mai di arrivo, Oliver decide che è ora di lasciare “L’Olivo” per mettersi in proprio e decide di iniziare la sua nuova avventura in uno dei giacimenti enogastronomici più ricchi d’Italia: il terroir di Montalcino.

Una nuova sfida, che lo vedrà affrontare un territorio molto diverso da quello più tipicamente mediterraneo, ma ugualmente ricco e affascinante. A Montalcino l’estro e la tecnica di Glowig potranno esprimersi anche con quanto la stagione invernale è in grado di offrire: “A Poggio Antico avrò la possibilità di lavorare con prodotti di tutte le quattro stagioni” afferma Glowig. “A Capri la struttura che mi ospitava era aperta solo sette mesi l’anno. Montalcino è frequentata da un pubblico diverso, che gravita intorno al mondo del vino di altissima qualità e che per questo richiede anche una grande cucina, nella sua semplicità”.

Se il territorio che lo ospita sarà uno dei protagonisti della sua cucina, Oliver porterà anche il mare tra i vigneti di Montalcino. Fra le sue proposte sarà infatti anche sempre presente il pesce, con particolare attenzione al crudo. Il mare incontrerà e la terra in piatti come le uova a bassa temperatura con lumache di mare e funghi, la Zuppa di farro e ceci con profumi di mare o i filetti di triglia con croccante di pelle di pollo, miele e lenticchie di Norcia. Ma le proposte spazieranno in piatti dedicati al nuovo terroir adottivo di Glowig come nel caso dei Pennoni con ragù di filetto di “Chianina” al Brunello, cipolla rossa e pecorino di Pienza o in proposte che richiamano il percorso professionale dello chef, una su tutte “I miei ricordi a Capri” Ravioli con caciotta e maggiorana in salsa di pomodorini.
I menù degustazione sono un omaggio alle figlie di Oliver: Aurora(4 anni) battezza il menù più corto con 4 portate, mentre Gloria (9 anni) dà il nome alla proposta che comprende sei portate.

Il locale, sobrio ed elegante al tempo stesso nella sua semplicità, si trova a soli 5 chilometri dal paese di Montalcino, sulla strada che conduce al mare. Immerso tra i vigneti di Brunello, gode di un meraviglioso panorama sulla campagna circostante che spazia dal Monte Amiata alla Maremma, fino al mare, visibile in lontananza. Durante la bella stagione, è possibile pranzare e cenare in giardino, godendo così a pieno la cucina di Oliver, anche avvolti dalla rara bellezza del paesaggio.

Montalcino (Si), Novembre 2010 www.poggioantico.com

Oliver Glowig al Ristorante di Poggio Antico
Località I Poggi, 53024 Montalcino (Siena)
Tel. 0577 849200
Email: ristorante@poggioantico.com
Sempre aperto durante la bella stagione.
Durante la stagione invernale resta chiuso la domenica sera ed il lunedì.

Poggio Antico - l’azienda: Poggio Antico è situata a sud di Montalcino, sul versante della collina che guarda a ponente, verso la Maremma. Le origini dell’azienda risalgono al 1800, quando gli attuali confini furono tracciati. Oggi l’azienda si estende su circa 200 ettari di boschi, vigneti, uliveti e seminativi. I vigneti, a 450 metri sul livello del mare, si estendono per 30 ettari coltivati a Brunello e che danno vita a quattro vini: Brunello di Montalcino, Brunello di Montalcino “Altero”, Brunello di Montalcino “Riserva” e Rosso di Montalcino. Altri 2,5 ettari sono impiantati a Cabernet Sauvignon, che - assemblato in pari quantità con il Sangiovese – dà vita al “Madre”, un I.G.T. nato con l’annata del 2001.

La produzione totale è di circa 130.000 bottiglie che ogni anno vengono apprezzate dai consumatori di 30 diversi paesi nel mondo, oltre che dalla critica di settore nazionale e internazionale. Dal 1990 infatti le etichette di Poggio Antico sono state incluse 5 volte da Wine Spectator fra i 100 migliori vini dell'anno. Il Brunello 1985 ha raggiunto il 4° posto nella classifica, primo vino italiano, all'epoca, a conseguire un piazzamento così prestigioso.


Nicoletta Curradi

venerdì 22 ottobre 2010

Un week end per gli amanti di Bacco a Carmignano


Un vernissage del vino nuovo, con il Rugiolino e il Carmignano riserva 2007 a riempire i calici: è l'appuntamento che nel fine settimana vedrà protagonista la villa medicea "La Ferdinanda" ad Artimino (Prato).

La “Villa dei Cento Camini” si aprirà al pubblico domenica 24 ottobre, quando andrà in scena un'occasione preziosa per degustare, dalle 10 alle 17, il “Rugiolino”, il primo vino del 2010 uscito dalle cantine di Artimino, ma anche il Carmignano riserva 2007.

“L'idea della festa del vino nuovo, in verità – spiega con soddisfazione Giorgio Segantini, titolare della Villa medicea – mi è venuta in mente per 'rievocare' la grandiosa festa che la contessa Carolina Sommaruga Maraini (proprietaria della villa) organizzava annualmente per il popolo intorno al 4 novembre. La prima edizione cui diede vita risale al lontano 1917, proprio nei giorni della disfatta di Caporetto: in tale occasione la contessa apriva le porte della villa ai contadini e alle loro famiglie elargendo cibo, dolci per i bambini e vino nuovo per gli adulti”.

I due vini saranno inoltre al centro della cena di sabato 23 ottobre e del pranzo di domenica 24 al vicino ristorante "Biagio Pignatta".

Ingresso 5 euro
Villa Medicea "La Ferdinanda"
tel. 055-87 51 427-8-9
www.artimino.com

Buona la vendemmia 2010 del Chianti Classico


Nel territorio del Gallo Nero si brinda a un’altra buona annata
Cala la quantità mentre la qualità sembra non tradire gli ottimi livelli degli anni scorsi.

Ora che l’uva è finalmente quasi tutta in cantina è possibile sbilanciarsi su un 2010 che dalle parti del Gallo Nero sembra promettere belle soddisfazioni per produttori e consumatori.

La stagione. Da un punto di vista strettamente meteorologico il 2010 ha registrato situazioni alterne. Le temperature si sono stabilizzate spesso sotto le medie dei periodi di riferimento degli anni più recenti e a un inverno degno di questo nome, che ha riportato in Chianti temperature vicine allo zero, ha fatto seguito una primavera fresca e piovosa, con temperature che hanno faticato un po’ a rialzarsi, inducendo perciò la pianta a fiorire leggermente in ritardo.

Il caldo del mese di luglio ha dato una accelerata al pieno risveglio vegetativo, che è poi proseguito seppur rallentando nei mesi di agosto e settembre, anch’essi caldi senza essere canicolari.
La seconda metà di settembre e la prima di ottobre hanno avuto splendide giornate con andamento meteorologico regolare, che hanno fatto registrare temperature prossime alle medie stagionali talvolta però con alcune ore di pioggia accompagnata, in particolari zone, da qualche pericolosa grandinata. Al buon risultato della vendemmia hanno finito per dare il loro fondamentale contributo le belle giornate registrate durante la raccolta degli ultimi giorni di settembre/inizio ottobre che hanno portato temperature alte specie nelle ore centrali del giorno.
L’attività di raccolta dei grappoli è stata comunque abbastanza impegnativa per i produttori che hanno dovuto portare avanti una vendemmia in modo selettivo e particolarmente scaglionato, operando delle scelte in base al livello di maturazione raggiunto all’interno dei propri vigneti quasi a livello delle singole piante.
Il fatto enologicamente più rilevante in questa annata così particolare è stata la maturazione fenolica del sangiovese risultata migliore per qualità ed equilibrio rispetto a quella dei vitigni internazionali (merlot, cabernet, ecc) a testimonianza, se ancora ce ne fosse la necessità, della particolare vocazione del nostro territorio a questo nobile vitigno.

Se l’andamento meteorologico non è stato del tutto regolare l’esperienza dei viticoltori del Chianti Classico ha permesso di portare a casa comunque un’altra buona annata. In particolare saranno premiati proprio i produttori più attenti che, avendo selezionato accuratamente grappoli in condizioni sanitarie eccellenti, hanno potuto attendere la maturazione fino al termine, senza fretta, approfittando delle belle giornate di sole di questa fine estate.


Il 2010 che verrà. Al momento non tutto il prodotto è giunto alla fase della svinatura. Le prime impressioni di tecnici e addetti ai lavori però parlano di risultati “sorprendenti”: le fasi di fermentazione si sono svolte senza difficoltà, i vini che stanno emergendo si presentano intensi nei colori e nei profumi, con livelli di acidità tali da fare prevedere una buona attitudine all’invecchiamento; le gradazioni alcoliche risultano elevate ma senza eccessi, a vantaggio di prodotti equilibrati, che lasciano spazio a un ricco bagaglio aromatico.
E’ proprio il lavoro dei tecnici e dei vignaioli portato avanti nei mesi scorsi e l’attenta selezione dei grappoli fatta in vendemmia che determineranno il successo di un 2010 figlio di una stagione piuttosto difficile. Ma, come spesso succede in annate particolari da un punto di vista metereologico, l’uva arrivata in cantina quest’anno è veramente interessante. Insomma, nel 2010 del Gallo Nero cala la quantità ma non la qualità, per un millesimo sul filotto delle ultime ottime annate che il Chianti Classico ha collezionato nel primo decennio del 2000.

La riduzione delle rese. Per quanto riguarda la quantità i produttori del Chianti Classico dovranno tener conto quest’anno della recente misura stabilita dalla delibera regionale 719 del 2 agosto 2010, che su specifica richiesta del Consorzio Vino Chianti Classico stabilisce “per la vendemmia 2010 una riduzione delle rese produttive di vino DOCG Chianti Classico nella misura del 20 per cento”.
Il provvedimento deciso dai produttori del Consorzio e legittimato dalla delibera regionale vuole mantenere alta la qualità del prodotto cercando nello stesso tempo di stabilizzare il prezzo del vino sfuso:
“La crisi economica dell’ultimo biennio è stata molto violenta e, seppur in maniera diversa, ha colpito tutti i settori” afferma Pallanti. “Anche il comparto vitivinicolo ha risentito di una decisa contrazione del mercato con un calo della domanda sia interna che estera dovuto anche al forte cambio dell’euro.

La ripresa del dollaro, nonché la maggiore vivacità del mercato mondiale, ci fanno finalmente intravedere una uscita da questo tunnel negativo. Per fronteggiare la situazione contingente il Consorzio Vino Chianti Classico ha ritenuto necessario delineare una risposta nel breve periodo tesa ad incoraggiare una rapida inversione di tendenza. La decisione di ridurre la resa (-20%) di Chianti Classico per ettaro, peraltro già presa altre volte in passato, è un indubbio sacrificio distribuito equamente su tutti i Produttori del Territorio preso nell’interesse della collettività e della denominazione Chianti Classico. L’obbiettivo è quello di fornire un piccolo contributo alla stabilità dei prezzi del vino commercializzato in cisterna e allo stesso tempo inviare un segnale forte al mercato al fine di accelerare la ripresa che tutti ci auspichiamo e che la qualità di questo vino impone.”

Chianti Classico tour. Incrociando le dita, quindi, nel terroir del Gallo Nero si guarda con ottimismo non solo alla vendemmia ma anche a un mercato che inizia a mostrare i primi segnali di ripresa. Già a febbraio del 2010 l’entusiasmo del pubblico statunitense che ha accompagnato il tour del Gallo Nero negli USA ha dato fiducia a produttori e addetti ai lavori. Un successo che il Consorzio spera di replicare tra qualche mese in ASIA quando darà vita a una serie di eventi di presentazione a stampa e trade in Cina e Giappone.

Le produzioni degli ultimi 5 anni

Produzione vino Chianti Classico 2009 290.000 hl
Produzione vino Chianti Classico 2008 268.100 hl
Produzione vino Chianti Classico 2007 285.600 hl
Produzione vino Chianti Classico 2006 280.000 hl
Produzione vino Chianti Classico 2005 259.017 hl
Produzione vino Chianti Classico 2004 260.000 hl

Nicoletta Curradi

mercoledì 20 ottobre 2010

I primi 10 anni di Wine&FashionFlorence



E' stata presentata il 19 ottobre presso la Provincia di Firenze la decima edizione del Wine&FashionFlorence (W&FF). La manifestazione debutterà quest'anno alla Galleria de' Medici di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, dal 21 al 24 Ottobre, all'interno del programma del Festival della Creatività 2010.
Wine&FashionFlorence, organizzato dal Consorzio Terre del Levante Fiorentino in collaborazione con il Consorzio Centopercento Italiano e il supporto tecnico di Openup Consulting, è un progetto di marketing territoriale che si propone di promuovere la Toscana supportando la commercializzazione dei suoi prodotti e delle sue eccellenze. Il progetto fa lavorare a stretto contatto importanti imprese private e tredici comuni dell'area fiorentina – con Pontassieve quale capofila.

Alla conferenza stampa di presentazione, tenutasi stamani nella Sala Oriana Fallaci della Provincia di Firenze sono intervenuti l'assessore al Turismo della Provincia di Firenze, Giacomo Billi, che ha sottolineato come Wine&Fashion Florence sia ormai divenuto una vetrina importante per le eccellenze del territorio fiorentino, Marcello Ulivieri, Presidente del Consorzio Terre del Levante Fiorentino, che ha illustrato come, grazie alla buona riuscita del progetto, sarà possibile l'apertura di un “Wine&FashionFlorence Cafè” a Miami, e Andrea Calistri, Presidente del Consorzio Centopercento Italiano, che ha ribadito come la manifestazione sia ottimo veicolo per il made in Tuscany di qualità.

La rassegna quest'anno sarà dedicata al concetto di export creativo, divenendo vetrina di esperienze di successo per settori strategici del territorio toscano, enogastronomia, moda e offerta turistica, accentuando gli aspetti più innovativi per la promozione della Toscana.
In particolare, l'evento sarà caratterizzato da degustazioni enograstronomiche dei prodotti tipici del territorio, fashion event, food show con le ricette preparate da alcuni dei migliori chef toscani, dalla presentazione dell'anteprima di “Autumnia 2010”, e da una mostra permanente che ripercorrerà i dieci anni della kermesse e che raccoglierà progetti innovativi di marketing del territorio. La mostra ospiterà anche le opere di Andrea Stella e Paolo Staccioli.
Wine&FashionFlorence il 21 ottobre diverrà luogo di riflessione su temi del turismo di settore e del Golf come volano per lo sviluppo turistico del territorio, in un dibattito nel quale interverranno, tra gli altri, Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Comunale, Giacomo Billi, Assessore al Turismo della Provincia di Firenze, Paolo Ignesti, Presidente del C.O.N.I. Toscana e Cesare Dami, Presidente del Consorzio Golf Toscana.

Il 22 ottobre Wine&FashionFlorence ospiterà la presentazione dell'IVV Concept Store, il punto vendita aperto a nuove modalità di presentazione di oggetti per la decorazione della casa e della tavola: un luogo emozionale nato per rispondere al desiderio di un consumatore alla ricerca di nuove sensazioni e attento alle "contaminazioni" fra oggetti e gusti.
Sabato 23, Wine&FashionFlorence sarà la cornice per la presentazione del “Wine&FashionFlorence Cafè”, il winebar, ristorante, showroom, fashion store di prossima apertura a Miami, nel quale si potranno incontrare - in un luogo permanente - l'arte, la moda, il vino, i sapori, il tessuto produttivo, l'anima e lo stile di Firenze e della Toscana. L’obiettivo principale del Café è rafforzare e mantenere alto il livello del Made in Tuscany verso gli operatori e i consumatori americani che continuano a rappresentare un importante mercato di sbocco e di tenuta per le nostre imprese, favorendo quindi nuove opportunità di fatturato, di sviluppo e di occupazione per una pluralità d’imprese del nostro territorio. Si tratta di un'importante opportunità per il territorio, di un modello di sviluppo di commercio estero fondamentale per la crescita dell’economia.


Per ulteriori informazioni:
Carlo Chiappelli
Comune di Pontassieve - Staff del Sindaco
tel. 055/8360391
cchiappelli@comune.pontassieve.fi.it

Fabrizio Del Bimbo

venerdì 15 ottobre 2010

Presentata la nuova guida GolaGustando


E' stata presentata ieri a Roma nella moderna ed accogliente sede della redazione di Periodico Italiano, in Via della Luce 3/A (zona Trastevere) la nuova edizione 2010/2011 della Guida GolaGustando curata dal giornalista fiorentino Marco Marucelli ed edita dalla casa editrice aretina SANGEL Edizioni di Cortona (AR).

L’occasione è stata quella di incontrare autore ed editore durante una serata che conterrà anche la presentazione in anteprima della nuova rivista settimanale a diffusione nazionale Periodico Italiano, edita dallo stesso editore e nella quale l’autore cura la rubrica di turismo ed enogastronomia.

Un buffet di alcuni prodotti tipici selezionati tra quelli presentati nella Guida GolaGustando, ha fatto da cornice a questo appuntamento col buon gusto che non a caso per questa edizione ha scelto la Capitale per iniziare il tour delle sue presentazioni in varie località italiane, con lo scopo di entrare sempre più in contatto con la stampa locale e specializzata, con le aziende selezionate e segnalate e con il pubblico di lettori ed amici che seguono questo prodotto editoriale da cinque anni.

Il quinto appuntamento con la guida GolaGustando, è caratterizzato da una serie di novità significative.
La foliazione della guida è cresciuta, passando dalle 432 pagine dell’edizione precedente alle 464 di quella attuale, aumentato di conseguenza in maniera esponenziale il numero di segnalazioni di locali della ristorazione eccellente o emergente visitati e testati, durante il primo semestre 2010, dall’autore e dai suoi collaboratori.

Alle nuove entrate si aggiungono quelli già presenti nella edizione precedente i cui nominativi sono stati aggiornati.
Lo spirito della Guida è rimasto immutato, la segnalazione di ristoranti, osterie, trattorie e wine bar che rispecchiano la filosofia di MeteGustose News, la rivista periodica on-line a cui è collegata e che sta raccogliendo lusinghieri consensi.

Come nell’edizione 2009/2010, i ristoranti recensiti sono affiancati da pagine che indicano una selezione di strutture ricettive, agrituristiche e laboratori del gusto in cui acquistare i buoni prodotti del territorio e dell’artigianato tipico. Ogni regione ha una ampia presentazione corredata da immagini a colori relative a località, monumenti e prodotti tipici che potranno essere apprezzati utilizzando le indicazioni fornite dalla guida.

Nell’edizione 2010-2011 sono presenti nuove sezioni che proporranno: due ricette tipiche regionali; le rubriche “Scelto per Voi in Cantina o in Frantoio” e “la Bottega Gustosa” che raccolgono alcune proposte di vini, oli ed eccellenze gastronomiche selezionate.

Un ulteriore crescita è rappresentata dalla diffusione del prodotto editoriale che sarà posto in vendita in numerose librerie dislocate sul territorio italiano e sarà anche acquistabile on-line sul sito www.sangeledizioni.com.

Per la prima volta, inoltre, sarà possibile una consultazione su internet della Guida attraverso vari livelli di accesso sul sito www.golagustando.info .

I NUMERI DELLA GUIDA 2010-2011
40 RICETTE TRADIZIONALI REGIONALI
55 PRODOTTI TIPICI SELEZIONATI
39 ECCELLENZE DELL’OLIO
218 ECCELLENZE DEL VINO
1.653 RISTORANTI
38 INDIRIZZI UTILI e CONSIGLIATI
569 ALBEGHI/AGRITURISMI/RELAIS e LOCANDE
515 PUNTI VENDITA DI ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE DEL TERRITORIO

Guida GolaGustando 2010-2011
Autore: Marco Marucelli
Editore: SANGEL Edizioni
Numero di Pagine: 464
Prezzo: € 20,00
Ordinabile on line: www.sangeledizioni.com

martedì 12 ottobre 2010

Florence Wine Event 2010


VI edizione di Florence Wine Event 2010
Comincia il 19 e fino 21 novembre nel Cortile degli Ammannati di Palazzo Pitti
Vino e arte: un binomio irresistibile si prepara per il terzo weekend di novembre. Giunto alla sua quarta edizione, infatti, il Florence Wine Event, organizzato da Promowine e Oltrarno Promuove, in occasione della Biennale Enogastronomica, con il contributo della Camera di Commercio di Firenze, si svolgerà, quest’anno, nella prestigiosa cornice del Cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti.
Dal 19 al 21 novembre sotto il loggiato del gioiello cinquecentesco (quindi al coperto, anche in caso di maltempo) considerato il capolavoro dell’architetto Bartolomeo Ammannati, dove i Medici festeggiarono il matrimonio di Ferdinando I e Cristina di Lorena, si potranno contemporaneamente ammirare le meraviglie di questa cornice unica al mondo e degustare una selezione dei migliori vini italiani.
Il Florence Wine Event, voluto anche per promuovere l’Oltrarno fiorentino che da sempre lo ospita, si conferma come un’importante vetrina del miglior vino toscano – tanti saranno i produttori dell’area del Chianti fiorentina e delle principali denominazioni toscane a partecipare alla manifestazione – e anche un’ottima occasione per avvicinarsi al vino biologico che l’anno scorso ha riscosso un incredibile successo. Sarà infatti presente l’associazione Renaissance du terroir, che raccoglie numerose aziende biodinamiche italiane, con una selezione di queste aziende che parteciperanno alla manifestazione.
Sarà possibile conoscere oltre cento aziende vitivinicole provenienti prevalentemente dalla Toscana, con più di 250 tipologie di vino diverse da assaggiare. Le aziende presenti sono tutte protagoniste dell’eccellenza nel mondo del vino: si potranno degustare Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, Morellino di Scansano, tantissimi Chianti sia Classico che dei Colli Fiorentini sia della zona di Rufina. Saranno presenti anche tanti Supertuscan di prestigiose aziende: a presentare i vini ci saranno i produttori stessi e sarà possibile parlare con loro e capire la qualità del loro lavoro.
Ci saranno anche numerose tenute del Nord-est italiano, Friuli e Veneto, che presenteranno molti vini bianchi, spumanti e altri prodotti enologici tipici.
Inoltre sommelier specializzati faranno assaggiare anche grappe realizzate dalle aziende presenti, una affascinate scoperta di un prodotto tipico italiano.
Per partecipare alle degustazioni sarà sufficiente il Kit degustazione a € 10 all’ingresso di Palazzo Pitti che comprende il bicchiere, la tracollina, il catalogo e la drink card con 10 assaggi.
Numerosi saranno gli ExtraEvent, localizzati nella area dell’Oltrarno Fiorentino, ai piedi di Palazzo Pitti. Eventi caratterizzati dall’unione del vino e del cibo in cui i ristoratori della zona proporranno menù particolari con abbinati i vini presenti alla manifestazione. Tra questi in programma incontri e degustazioni con i notissimi sommelier Leonardo Romanelli e Andrea Gori. Il calendario completo si potrà vedere sul sito: www.florencewinevent.com
Il Florence Wine Event avrà i seguenti orari:
venerdì 19 novembre dalle 16 alle 21;
sabato 20 dalle 11 alle 21;
domenica 21 dalle 11 alle 20.

lunedì 4 ottobre 2010

Adotta un filare nel Chianti...


Il sogno di molti enoappassionati oggi è più accessibile grazie all’iniziativa “Adotta un filare nel Chianti”, lanciata dalla Fattoria Sant’Appiano, una delle più antiche fattorie toscane con produzione di Chianti DOCG della Toscana. Per diventare produttori una quota annuale di 100 euro e tanta passione.

A sancire il patto fra l’aspirante vigneron e uno dei gioielli enologici del Chianti sarà un vero e proprio“Patto di adozione” in grado di trasformare l’enoappassionato in produttore chiantigiano. Per aderire al progetto basterà diventare membro del “Santappiano Club” attraverso cui, a fronte di una quota annuale di 100 euro, si potrà battezzare una vera bottiglia di Chianti con il proprio nome, seguire l’intera filiera di quel vino, dalla vigna alla bottiglia.

Aderendo al “Santappiano Club” infatti, il socio oltre a poter godere di una particolare scontistica sui prezzi delle strutture ricettive della Fattoria, potrà partecipare alla vita “pratica”della vigna e della cantina, imparare “sul campo” l’arte di fare buon vino oltre a ricevere periodicamente newsletters sulle principali attività e poter seguire sul sito internet l'andamento vegetativo della pianta adottata. Una volta scelto il filare da adottare, i soci potranno inoltre partecipare ad alcune tipiche attività aziendali come la potatura da gennaio a marzo, la legatura a marzo e aprile, la vendemmia a settembre, la svinatura e la degustazione durante l'affinamento; ma anche imparare a come riconoscere i vitigni, quali trattamenti usare contro i principali parassiti della vite, e alla fine ricevere le proprie bottiglie personalizzate.

Insomma, un vero e proprio viaggio nell’arte del far buon vino, che si propone di far emergere , attraverso lo svago di un’esperienza diretta con le stagioni della vite, ciò che sta dietro a ogni bottiglia, per stimolare un processo di sensibilizzazione del consumatore a bere con la testa e con il cuore, ad assaporare una storia e un territorio prima ancora che un buon vino.

Che sia arte nel senso più stretto del termine o espressione di uno dei più antichi mestieri della storia dell’uomo, la viticoltura, il lavoro di Sant’Appiano nel Chianti continua nel segno dell’eccellenza enologica interpretata attraverso le diverse forme di Cultura del suo territorio.

“Adotta un filare”, infatti, si inserisce in un più ampio contributo alla cultura toscana che già da alcuni anni la fattoria esprime attraverso “Sant’Appiano d’autore”, il progetto che affida a un artista di fama internazionale l’etichetta della magnum di Monteloro e che nello scorso giugno ha visto la presentazione dell’etichetta del grande pittore toscano Sergio Scatizzi.

Per ricevere informazioni sulle procedure di “adozione” basterà chiamare il direttore commerciale Pierfrancesco Bertini al +39.335.335073 oppure contattare l'azienda all'indirizzo e-mail : info@santappiano.it

mercoledì 29 settembre 2010

Degustazioni "internazionali" a Wine Town


Welcome at Wine Town Firenze. L'inebriante appuntamento, organizzato dal Comune di Firenze e dal Comitato Wine Town Firenze di cui fa parte anche l' A.I.S. Associazione Italiana Sommelier Sezione Toscana, dal 30 settembre al 3 ottobre 2010 invaderà strade e monumenti del capoluogo toscano e parla inglese, grazie alle degustazioni e agli educational in lingua curati dai sommelier di A.I.S.


"Con questa iniziativa - dichiara il Presidente di Ais Toscana Osvaldo Baroncelli" i nostri sommelier saranno a tutti gli effetti i veri comunicatori del vino, capaci non solo di farsi portatori dell'immagine del vino made in Italy con gli estimatori nazionali, ma anche con coloro che - proveniendo dall'estero - il vino italiano lo apprezzano soprattutto per il prestigio e la fama che si è costruito nel mondo. 

Insostituibile e fondamentale, dunque, la partnership di AIS Toscana al progetto.

I sommelier AIS del Granducato, oltre a servire il vino a tutti coloro che prenderanno parte a questo spettacolare evento itinerante articolato tra piazze, monumenti, chiostri, logge, palazzi e giardini nel centro storico di Firenze "ribattezzate" per l'occasione con nomi attinenti all'enologia, proporranno una serie di degustazioni ed educational, un percorso conoscitivo dell'enologia italiana aperto anche a quegli stranieri interessati a saperne di più del vino Made in Italy.

Il primo appuntamento è per venerdì 1 ottobre alle ore 16,00 all'Westin Hotel Excelsior, con un Seminario-degustazione per neofiti in inglese tenuto dal Relatore e Degustatore ufficiale AIS Luigi Pizzolato, sul tema "L'Italia del vino raccontata con 4 etichette: Asprinio d'Aversa 2009, Cabernet Sauvignon 2007 , Amarone della Valpolicella 2006 e Chianti Classico Coltassala 2006;


alle 18,00 sempre di venerdì stessa location, Seminario-degustazione educational a cura del Relatore e Degustatore ufficiale AIS Stefano Sandrucci  sul "Bere consapevole" in inglese per studenti americani che tratterà i fattori di rischio dell'alcool etilico, il modo migliore per consumare il vino, la degustazione come riflessione, l'abbinamento tra cibo e vino, il valore culturale dell'enogastronomia di un territorio e un invito alla moderazione del consumo di alcool.

Si degusteranno: Montecucco Sangiovese Vigne a Porrona DOC 2008, Chianti Classico DOCG 2008, Bolgheri Rosato Scalabrone DOC 2009, Vin Santo del Chianti Classico DOC 2006.


Ancora educational, stavolta bilingue in italiano e inglese, sabato 2 ottobre, su come si degusta e come si abbina il cibo con il vino - oltre a un richiamo al bere consapevole - a partire dalle 10.30 del mattino presso la Biblioteca delle Oblate a Firenze.
Relatore in lingua italiana sarà Stefano Agnoletti, in lingua inglese Leonardo Savelli.
 Dalle 16,00 alle 17,00 seminario con degustazione guidata dal vice campione italiano Cristiano Cini sui vini dolci all'Westin Hotel Excelsior.
Quota di partecipazione di euro 50,00 previa prenotazione.
La degustazione verterà su cinque vini: Sauternes 2001, Eiswein 2008, Tokay Sei Puttonyos 2000, Vin Santo 1999 e Montilla-Morilles Gran Reserva 1979.


Chiusura in bellezza infine, dalle 18,00 alle 19,00 negli stessi locali, con un Seminario-degustazione sul Sangiovese e la sua interpretazione nei vari terroir toscani come il Chianti, Montalcino,Montepulciano e Costa  Tirrenica accompagnati dal Relatore e Degustatore Ufficiale AIS Massimo Castellani. Quota di partecipazione di  euro 20,00 previa prenotazione. Saranno in degustazione: Chianti Classico Riserva Badia a Passignano 2006, Vino Nobile di Montepulciano Riserva Lodola 2005, Brunello Vigna Spuntali 2003, Chianti Rufina Riserva Villa Bossi 2005, Morellino di Scansano Vigne a Porrona DOCG 2009.

Tutti i seminari e gli educational sono soggetti a prenotazione, fino ad un massimo di 60 persone per ogni evento.
 
Per informazioni e prenotazioni: Associazione Toscana Sommeliers - A.I.S. - Via Puccini, 35 - 50041 Calenzano (FI) - Tel. 055 8826803 Fax 055 882079,  ass.toscana@aistoscana.it - www.aistoscana.it

Life of Wine
: viaggio nelle età del vino


Life of Wine "viaggio nelle età del vino", evento unico nel suo genere ed alla prima edizione, entrerà quest'anno nel programma della seconda edizione della Biennale Enogastronomica Fiorentina (www.biennaleenogastronomica.it), manifestazione ideata ed organizzata a Firenze da Studio Umami e Confesercenti e con la direzione artistica di Leonardo Romanelli, che si svolgerà dal 6 al 22 novembre 2010.

Life of Wine è una kermesse ideata da Studio Umami per accrescere la conoscenza del pubblico di enoappassionati e per dare l'opportunità agli addetti al settore (enotecari, ristoratori, sommelier e giornalisti) di comprendere al meglio l'evoluzione dei vini nel tempo.

Sarà una degustazione aperta al pubblico allestita con banchi di assaggio in cui saranno presenti 25 aziende accuratamente selezionate: di uno stesso vino saranno proposte in assaggio due vecchie annate e l'ultima entrata in commercio. Saranno i produttori o gli enologi, ai banchi di assaggio, a spiegare ai visitatori il loro prodotto ed in che maniera lo stesso si evolve con il passare degli anni.

In occasione dell'appuntamento sarà organizzata una commissione di assaggio (ogni azienda potrà scegliere se far degustare o meno i propri vini), costituita da esperti del settore come giornalisti e sommelier. La commissione sarà mista, formata dallo stesso numero di uomini e di donne, così da avere giudizi che possano rappresentare al meglio la totalità dei consumatori.

Il fine sarà quello non tanto di eleggere dei vincitori, ci saranno un primo, un secondo ed un terzo premio -, ma di dare le possibilità ai produttori di far degustare ad un panel di assaggio professionista l'evoluzione dei loro vini, a confronto diretto con altre aziende, e di creare eco a livello comunicativo.

A fine degustazione, alle ore 21, avrà inizio la cena "A tavola con il mio produttore": ogni partecipante avrà la possibilità, previa prenotazione e disponibilità, di cenare al fianco dei suoi produttori preferiti.

I piatti saranno abbinati con le annate più recenti, mentre con la pietanza più importante verrà servita una vecchia annata.

L'ingresso alla degustazione sarà di 20 euro, mentre abbinando anche la cena sarà di 40 euro.

Saranno fatte varie scontistiche tra cui: soci Fisar, Coop, ristoratori, visitatori Florence Wine Event, etc.

Andrea Gori, blogger e sommelier, e Leonardo Romanelli, giornalista enogastronomico, gireranno inoltre un video con la degustazione di tutti i vini presenti. Il filmato sarà poi caricato su youtube e dato in omaggio alle aziende partecipanti.

Life of Wine sarà un evento che si ripeterà ogni anno, un appuntamento unico nel suo genere che darà agli appassionati la possibilità di degustare vecchie annate, difficilmente trovabili e per questo ai più ancora non pienamente comprensibili ed apprezzabili. L'intento è quello appunto di evidenziare l'importanza, ancora poco considerata in Italia a differenza di quanto accade ad esempio in altri paesi come la Francia, di acquistare vini e di conservarli nel tempo così da degustarli nella loro massima espressione.

Le aziende che hanno già aderito sono:

Altesino, Antonelli, Badia a Coltibuono, Boscarelli, Cantine Dei, Capannelle, Casanova di Neri, Castello Banfi, Castellare di Castellina, Castello di Vicchiomaggio, Col d’Orcia, Fenocchio, Il Marroneto, Livio Felluga, Montenidoli, Poggio Argentiera, Ruffino, Salcheto, Selvapiana, Tenuta di Capezzana, Tenuta di Ghizzano

Enoteca Italiana sale in cattedra per insegnare il vino


Un corso per apprezzare e conoscere uno dei prodotti principe del Made in Italy: il vino. Enoteca Italiana apre le sue porte a “Piacere il Vino”, cinque lezioni utili per conoscere il “nettare di bacco” sotto ogni suo aspetto culturale ed enogastronomico.  La prima lezione si svolgerà mercoledì 29 settembre alle 21 presso la sede dell’Ente Nazionale Vini, Fortezza Medicea a Siena.

Quattro i temi trattati: dalla Mesopotamia a Roma, alla California ad oggi; saper leggere l’etichetta; la spumantizzazione (metodo Martinotti-Charmat, metodo Classico) e, infine, degustazione di due vini spumanti. Il corso è organizzato in cinque lezioni (mercoledì 29 settembre, 6, 13, 20 e 27 ottobre) volte ad acquisire le nozioni basi per saper degustare, scegliere e acquistare un buon vino e poterlo abbinare in modo corretto ad un piatto.

Materiale didattico per i partecipanti e dopo le 5 lezioni in aula è prevista una visita in un’azienda vitivinicola con pranzo e degustazione. Al termine del corso, infine sarà consegnato un attestato di partecipazione nominativo.

“Dopo il successo ottenuto nell’edizione passata – spiega Salvatore del Lio, manager dell’Ente Nazionale Vini– noi di Enoteca Italiana abbiamo deciso di riproporre ai tanti eno – appassionati il corso “Piacere il Vino”. Inoltre per quest’anno abbiamo introdotto una novità. In primavera 2011 attiveremo il corso di II livello che svilupperà gli aspetti dell’analisi sensoriale e quindi tutti i partecipanti, anche quelli che hanno aderito alla prima edizione, potranno approfittare di questa nuova offerta per approfondire le nozioni già acquisite”.

“Piacere il Vino”, prevede un ricco programma di degustazioni, storia, analisi e abbinamenti oltre ad importanti momenti di approfondimento per conoscere e la cultura del vino. Il corso vuole essere uno stimolo anche per chi volesse sviluppare una sua passione, è propedeutico ai corsi da sommelier ed è utile per i professionisti come Guide turistiche e personale di servizio di ristoranti ed alberghi.

Per informazioni, costi ed iscrizioni: Niccolò Petrilli, 0577.228843 e-mail enoteca@enoteca-italiana.it.
 
 
 
 

martedì 28 settembre 2010

Riscoprire la storia rurale a Buonconvento...



Il Museo Etnografico della Mezzadria Senese, situato nel cuore del centro storico di Buonconvento, occupa i locali tardo-seicenteschi di un vecchio granaio padronale, costruito a ridosso delle vecchie mura di cinta del paese e di cui si mantengono inalterati sia gli spazi che gli elementi costruttivi. Inaugurato nel 2002, il Museo ha l'intento di documentare e di far rivivere un mondo ormai scomparso attraverso foto d'epoca, oggetti originali, passi letterari, musiche, canti, filmati e documenti d'archivio, il tutto presentato e gestito da apposite postazioni multimediali. Il percorso è un viaggio che rievoca ambientazioni e testimonianze di un complesso sistema sociale ed economico nel quale hanno vissuto la maggior parte delle famiglie toscane fino alla metà del Novecento. Le figure parlanti del padrone, del fattore, del mezzadro e della massaia introducono, dando ognuno il proprio punto di vista, il mondo della mezzadria, con ritmi narrativi e da termini dialettali diversi per sottolineare la distanza anche linguistica dei diversi ruoli sociali. Il secondo piano è occupato dalla suggestiva casa colonica, realmente accessibile, che ricrea l’atmosfera umile di un’abitazione contadina e delle sue tradizioni domestiche. Tra le attività più impartanti del Museo risultano i laboratori didattici, che, dopo dibattiti con gli operatori e incontri con gli anziani, permettono ai bambini delle scuole elementari e medie di ripercorrere, giocando, una delle esperienze fondamentali della cultura storica locale e nazionale.
Il 2010 è stato decretato dalla Regione Toscana l'anno del Mezzadro. Il Consorzio del Vino Orcia, nuova realtà rurale senese, ha deciso di sponsorizzarecon i propri vini la presentazione del restauro del più antico contratto mezzadrile della provincia di Siena. “Il prestigioso appuntamento si inserisce all’interno di Divin Orcia, ha spiegato la Presidente Donella Vannetti, l’evento istituzionale del Consorzio del Vino Orcia che quest’anno ha scelto come location il Museo della Mezzadria Senese, orgoglio di Buonconvento e di tutta Siena. Qui è partita la vita rurale, un’antica tinaia restaurata dalla Fondazione Musei Senesi; e qui ci piace festeggiare il decennale della moderna viticoltura senese oggi rappresentata anche dalla Doc Orcia. Ieri e oggi si fondono in un calice di vino Orcia: questo prestigioso restauro ci offre l’occasione per ripercorrere le nostre radici senesi.”
Il Prof. Gianfranco Molteni, direttore del Museo della Mezzadria, ci ha raccontato un pezzo di storia contadina senese: La mezzadria, è stato il sistema di conduzione della terra che per oltre sette secoli ha caratterizzato le campagne toscane ed ha coinvolto una parte considerevole della popolazione agricola. La lunghezza della durata temporale e l’ampiezza sociale del fenomeno lo rendono un elemento essenziale per capire la nostra storia remota e prossima. Elemento fondamentale della mezzadria era il contratto colonico con cui proprietario del podere e famiglia contadina stabilivano le caratteristiche specifiche di un accordo che a livello generale prevedeva lo scambio tra il capitale fondiario, come la casa colonica e i campi, e lavoro con una suddivisione delle spese, il seme, e degli utili, il raccolto,.nel tempo, a seconda delle condizioni economiche e sociali i vari punti del patto si spostarono a favore, ora del proprietario, ora della famiglia mezzadrile fino alla metà degli anni cinquanta quando il sistema della mezzadria non resse più alle grandi trasformazioni economiche e sociali e finì nel breve giro di un trentennio (1981). E’ difficile dire quando è nata la mezzadria, un termine sicuro è la presenza presso gli archivi dei primi documenti giuridici, infatti erano per lo più stesi da notai, che stabilivano e formalizzavano l’accordo. L’Archivio di stato di Siena ne possiede uno, ad oggi il più antico, che è datato 15 agosto 1221, edito e tradotto da Giuliano Pinto e Paolo Pirillo descrive una situazione ancora generica ma già con i principali punti del patto colonico:” Un documento perciò assai importante che rischiava però di essere perduto nella sua forma originale per i gravi danni arrecati dal tempo. Il museo della mezzadria senese di Buonconvento ( Fondazione musei senesi), le associazioni IDAST e SIMBDEA hanno deciso di intervenire e di partecipare economicamente al restauro che è stato condotto sotto la direzione dell’Archivio di Stato di Siena ( dott.ssa Patrizia Turrini).. Il Consorzio del Vino Orcia ha festeggiato sabato 25 Settembre il Divin Orcia 2010, con il banco d'assaggio dei vini Orcia Doc. Nato nel 2000, Il Consorzio del Vino Doc Orcia rappresenta un territorio vasto incastonato tra le prestigiose realtà del Brunello e del Vino Nobile di Montepulciano: 13 comuni con una varietà pedologica tale da esprimere un’ampia diversità di caratteri nella produzione delle aziende associate. Ricordiamo: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, , Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia e Trequanda. Inoltre, parte dei comuni di Abbadia San Salvatore , Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena .Ad oggi la superficie dei vigneti iscritti all’albo della Doc Orcia è pari a 400, di cui 90 ha di viticoltori associati al Consorzio, attualmente costituito da 38 produttori di cui 28 imbottigliatori. Nel 2009 la produzione rivendicata dagli associati del Consorzio è stata pari a 3800 q.li in flessione di circa il 10% rispetto al 2008, mentre il numero delle bottiglie prodotte è rimasto invariato a 160.000 pezzi. Ciò è dovuto all’introduzione dei controlli, che impone dei costi fissi in base alla produzione, per cui i produttori stanno più attenti alle quantità denunciate e evitando o limitando i declassamenti successivi alla denuncia delle uve. È confortante che in un momento di crisi molto accentuata non si assista ad una diminuzione dell’imbottigliato, che invece dovrebbe ulteriormente espandersi con l’approvazione del nuovo disciplinare.

Fabrizio Del Bimbo