sabato 15 ottobre 2011

Il Consorzio Chianti Colli Fiorentini sbarca a Bolzano per Autochtona 2011


Sono ben 6 le aziende Toscane e precisamente la Fattoria di Bagnolo, La Colombaia, La Querce, Lanciola, Malenchini e San Michele a Torri che rappresenteranno il Consorzio Chianti Colli Fiorentini ad Autochtona, il forum nazionale dei vini autoctoni.
E' una delegazione importante, se si considera che quattro delle sei cantine presenti sono state premiate nel corso dell’anno ai Decanter World Wine Awards 2011 (La Querce con due medaglie d’argento, Lanciola e San Michele a Torri con una di Bronzo e Malenchini con una menzione). La cantina Malenchini, poi, si è aggiudicata di recente il Best of Wine Tourism italiano nella categoria "Architettura parchi e giardini", è stata designata dalla giuria per concorrere nella competizione internazionale, che avrà luogo a Mainz il 23 ottobre.
La partecipazione ad Autochtona segue di poche settimane l’arrivo nelle enoteche, nei ristoranti e sulle tavole degli appassionati, dell’annata 2009 del Chianti Colli Fiorentini DOCG.
Un vino dall’intenso profumo vinoso, con sentori di mammola e un sapore leggermente tannico e dal colore rosso rubino che, con l’invecchiamento, tende a mutarsi in granato.
Il Chianti Colli Fiorentini DOCG, prodotto in un’area geografica limitata a diciotto dei comuni che circondano il capoluogo toscano, oltre alle qualità organolettiche intrinseche racchiude in sé il fascino romantico che la città sa trasmettere. Un fascino che contagia gli appassionati e contribuisce a rendere questa denominazione così gradita anche all’estero, in primo luogo presso il mercato tedesco.
Anche per questa ragione Autochtona è una piattaforma ideale per il Consorzio Chianti Colli Fiorentini: la sua collocazione, infatti, rende l’area una naturale cerniera tra il mercato italiano e quello tedesco.
L’appuntamento con operatori e appassionati è quindi a Bolzano, dove fino a giovedì 20 sarà possibile degustare i superbi rossi della tradizione fiorentina
Del Bimbo Fabrizio

giovedì 13 ottobre 2011

Il 15 ottobre al St.Regis Hotel di Firenze appuntamento con il Brunello



Nella prestigiosa cornice dell’Hotel di Piazza Ognissanti, 30 produttori del Consorzio del Brunello di Montalcino, accompagnati dagli esperti sommelier dell’AIS, presenteranno i loro vini


Conto alla rovescia per il Wine Tasting organizzato dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino e AIS Toscana all'Hotel St.Regis di Piazza Ognissanti 1 a Firenze. L'appuntamento con i quattro vini a denominazione Brunello, Rosso, Moscadello e Sant'Antimo è fissato per sabato 15 ottobre dalle 10.30 alle 21, quando enoappassionati, operatori del settore e semplici visitatori potranno effettuare degustazioni libere delle migliori etichette dei 30 produttori aderenti al Consorzio del Brunello di Montalcino accompagnati dall'esperienza e dalla guida "sensoriale" di esperti sommelier della delegazione fiorentina dell'Associazione Toscana Sommelier.

Un evento aperto al pubblico il quale, pagando un ingresso di 10 euro, potrà deliziarsi con il miglior Brunello di Montalcino annata 2006 (Base, Vigna e Selezione), il Brunello di Montalcino 2005 (Base e Riserva), il Rosso di Montalcino annate 2008, 2009 e 2010, il Moscadello e il Sant'Antimo.

Per informazioni e prenotazioni contattare la delegazione fiorentina all'indirizzo delegato.firenze@aistoscana.it



Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino è nato nel 1967 all'indomani del riconoscimento della D.O.C., come libera associazione fra i produttori, intenzionati a tutelare il loro vino il cui prestigio sempre più andava affermandosi. Ha rappresentato in questi anni uno strumento di scrupolosa e responsabile autodisciplina, sollecitando un coagulo fra aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, così che le consolidate e sagge abitudini sono diventate una comune strategia per il successo qualitativo. Il Consorzio tutela e valorizza tutti e quattro i vini a denominazione di Montalcino: Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo.

I produttori sono 250 (di cui 200 imbottigliatori), tutti associati al Consorzio. Complessivamente gli ettari a vigneto nel territorio di Montalcino sono 3500 così ripartiti: 2100 ettari coltivati a Brunello di Montalcino; 510 ettari coltivati a Rosso di Montalcino; 50 ettari coltivati a Moscadello di Montalcino; 600 ettari coltivati a Sant’Antimo Doc; la restante parte è coltivata a Igt.

Mediamente ogni anno sono prodotte 6.500.000 bottiglie di Brunello di Montalcino, 4.000.000 di Rosso di Montalcino, 80.000 di Moscadello di Montalcino e 500.000 di Sant’Antimo.

La produzione è esportata per circa il 60% e il valore complessivo del giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino è mediamente di 140 milioni di Euro.

Fabrizio Del Bimbo

lunedì 10 ottobre 2011

Arrivano I Vini Espresso 2012

Undicesima edizione per la Guida I Vini d’Italia dell’Espresso e la sua ormai consueta fotografia dell’attualità vinicola del nostro paese. Un volume di agile formato e facile consultazione che sottopone la produzione enologica nazionale ad un’analisi attenta e sistematica attraverso ben 20.000 vini assaggiati di cui circa 10.000 selezionati. E' al grande pubblico di consumatori e appassionati che si rivolge con linguaggio diretto e immediato I Vini d’Italia, senza rinunciare a rappresentare uno strumento indispensabile anche per gli operatori del settore, in virtù del ricco corredo di notizie e dati messi a disposizione. Il nucleo centrale della Guida 2012, dedicato alla recensione di vini e aziende, è ordinato per regioni, ognuna delle quali è introdotta da una cartina geografica, corredata dall’indicazione delle aree relative alle principali denominazioni di origine; nella seconda pagina di ogni regione, oltre a un commento riassuntivo sull’andamento degli assaggi, è evidenziata la tabella dei “Migliori acquisti” che segnala i vini dal rapporto qualità prezzo più favorevoli dell’anno, utile per ricordare che si può bere bene, anzi benissimo, senza spendere più di 15 euro. A seguire sono recensite, in ordine alfabetico, le schede informative dei produttori selezionati (2240 nel complesso) e dei loro vini. Le aziende di maggiore rilevanza qualitativa sono segnalate dall’attribuzione di stelle (da una a tre) in funzione della loro qualità e continuità nel corso degli anni. Nell’edizione 2012 le “stelle” sono state assegnate a 410 produttori, tra i quali 15 classificati con la massima valutazione di tre stelle. Con la menzione speciale “Outsider” sono stati invece selezionati i migliori vini delle denominazioni o tipologie che si sono particolarmente distinte negli assaggi pur senza raggiungere livelli d’eccellenza. La massima classificazione è invece costituita da I Vini dell’Eccellenza, distinta dal simbolo delle cinque bottiglie corrispondenti ad un punteggio di almeno 18/20. La Guida 2012 ne attribuisce 225, sei in meno della precedente edizione ma undici in più rispetto alla Guida 2010. Il Piemonte, con 46 vini da “5 bottiglie”, conferma la propria leadership, e anche il Barolo resta al primo posto nella gerarchia delle denominazioni, anche se le 17 eccellenze di quest’anno costituiscono il numero più basso registrato nelle ultime edizioni (a causa di un’annata non del tutto favorevole). Il successo piemontese è stato però ben supportato da un’ottima annata dei Barbaresco e dei Nebbiolo delle denominazioni “nordiche” della regione (Gattinara su tutte). In Lombardia, oltre alla conferma degli spumanti di Franciacorta, hanno provocato autentiche emozioni i vini di AR.PE.PE che con i suoi due Valtellina Riserva 2001(Grumello Buon Consiglio e Sassella Vigna Regina) ha ottenuto una duplice ed eccezionale valutazione di 19.5/20. Convincenti segnali di crescita sono infine giunti dalle Barbera dell’Oltrepò Pavese. Nel Trentino spicca la prova spettacolare dei Teroldego di Elisabetta Foradori, che ha piazzato sul podio ben tre delle sue pregevoli selezioni. L’ennesima, rilevante, performance dei vini dell’Alto Adige ha condotto l’intera regione a ridosso di Piemonte e Toscana con ben 32 eccellenze complessive. Conferma la sua straordinaria vocazione vitivinicola l’area della Valle Isarco, grazie anche a produttori come Manni Nössing, autore di uno straordinario Sylvaner, uno dei due migliori bianchi dell’anno con 19/20, e Köfererhof, superlativo su tutta la gamma proposta e capace di ottenere addirittura quattro eccellenze. In netta crescita i vini veneti e friulani. Quindici eccellenze per entrambe le regioni nord-orientali con riscontri decisamente confortanti per l’Amarone della Valpolicella e per il Collio Bianco Vecchie Vigne 2008 di Roncus, anch’esso in vetta alla graduatoria dei vini bianchi con 19/20. I tradizionali vini dolci del Piacentino, unitamente alla conferma del Lambrusco e del Sangiovese di Romagna, hanno dato concretezza al crescente impegno delle aziende emiliano-romagnole. Annata molto positiva anche per i vini toscani (45 eccellenze), guidati dalla brillante riuscita dei Brunello di Montalcino 2006, con due vini (Cerbaiona e Le Ragnaie) in vetta alla graduatoria regionale con 19/20. In ottima evidenza anche i Chianti Classico e i rossi della costa livornese. I vini bianchi prevalgono sulla scena marchigiana non solo grazie al Verdicchio ma anche per l’affermazione consistente del Pecorino di Offida. Come lo scorso anno è il Cesanese a rappresentare al meglio l’enologia laziale, con le sorprendenti interpretazioni di Macciocca e de La Visciola. Il Montepulciano d’Abruzzo consolida la sua presenza e non sono ormai più una sorpresa i possenti e succulenti Primitivo pugliesi, ben distribuiti tra l’area di Manduria e di Gioia del Colle. Greco di Tufo, Fiano e Taurasi non mancano all’appello e ribadiscono ancora una volta la formidabile tempra dei vini campani. L’Aglianico del Vulture dimostra ancora una volta di non essere secondo a nessuno in quanto a carattere, con quattro interpreti di eccezione tra i quali spicca la prova della Riserva Caselle 2006 di D’Angelo. L’annata 2009 non ha permesso agli Etna Rosso di proporsi nuovamente al vertice dell’enologia siciliana ma l’area del vulcano si avvale stavolta del promettente risultato dei suoi intriganti vini bianchi. A capeggiare i rossi isolani è toccato sorprendentemente ad un Cerasuolo di Vittoria e precisamente al Grotte Alte 2006 della talentuosa Arianna Occhipinti. Per il resto è da sottolineare la prepotente affermazione dei Passito di Pantelleria, seguita da due stuzzicanti, seppur diverse, versioni di Marsala delle Cantine Florio. Sei, infine, le eccellenze sarde ma con ben tre vini a quota 19/20: la Malvasia di Bosa di Columbu, la Malvasia di Bosa Dolce dei fratelli Porcu e lo stupefacente Cannonau Sonazzos 2007 di Gostolai, un rosso proposto, tra l’altro, ad un prezzo incredibilmente conveniente. 768 pagine Euro 22,00 in edicola e libreria dal 30 settembre 2011 Direttore: Enzo Vizzari Curatori: Ernesto Gentili e Fabio Rizzari 7,99 euro su I-Tune