giovedì 19 febbraio 2015

La Doc Cortona all`Hotel Baglioni di Firenze

Brasile, Corea, Giappone, Usa, Canada, Russia: sono solo alcuni dei paesi di tutto il mondo rappresentati dagli oltre 20 operatori stranieri che sono giunti  a Cortona per conoscere da vicino il territorio dove nasce la prestigiosa Doc. Sarà l’appuntamento finale delle Anteprime di Toscana che Toscana Promozione ha organizzato domenica 15 febbraio all’Hotel Baglioni di Firenze. Oltre 2 mila tra operatori e giornalisti provenienti da tutto il mondo hanno avuto l’occasione di conoscere da vicino i vini di Cortona, grazie alla partecipazione del Consorzio Vini Cortona con le aziende in questa grande occasione di promozione.

"Proseguono le attività divulgative della nostra denominazione - spiega il presidente del Consorzio, Marco Giannoni - e questo è in Toscana uno degli appuntamenti di punta per tutto il settore vino, appuntamento che rappresenta una grande occasione non solo per presentare i nostri vini, ma anche per far conoscere il loro valore aggiunto che è Cortona stessa". Una volta conosciuti i vini in degustazione all’Hotel Baglioni di Firenze, gli operatori, 24 per l’esattezza, provenienti da tutto il mondo sono arrivati a Cortona, partendo proprio da uno dei simboli della storia del borgo toscano in provincia di Arezzo, il Museo dell’accademia eftrusca e della città (Maec). Proprio qui, dopo una visita del museo, hanno potuto degustare i prodotti tipici accompagnati dai vini del territorio nella suggestiva Sala della Roccia.

"E’ qui che si trova il documento più antico relativo al vino prodotto a Cortona - continua Giannoni - ed è da qui che vogliamo far partire il viaggio di questi operatori che poi porteranno i nostri vini, quindi il nostro territorio, in tutto il mondo".

Il vino a Cortona rappresenta sempre di più un importante indotto economico. Dalla creazione della Doc Cortona le aziende si sono moltiplicate di anno in anno e il settore ha richiamato numerosi investimenti. Attualmente vengono prodotte in media oltre un milione di bottiglie all’anno, mentre il valore economico, con un fatturato medio che supera i 3 milioni di euro. Oltre 500 sono gli addetti ai lavori coinvolti, senza contare l’indotto (tra turismo e aziende artigiane) che rappresenta per questo borgo toscano.

A livello di mercati, nel 2014 la bilancia è protesa verso l’estero per il 60% circa. Usa, Nord Europa sono i principali mercati, ma sono in crescita il Canada, Brasile, Cina e Giappone. La restante fetta percentuale va in Italia, Toscana, Lombardia e Lazio in particolare.

Costituito nella primavera del 2000, è il Consorzio che svolge la funzione di controllo e tutela dei vini a Doc Cortona e ne diffonde la conoscenza con un’attività culturale, divulgativa e promozionale. Protegge l’immagine e il prestigio della denominazione con continui controlli di qualità e intraprende iniziative di carattere culturale tendenti a far conoscere nel mondo Cortona, il suo territorio ed i suoi vini. Attualmente, le aziende consociate sono 28 e rappresentano la quasi totalità dei produttori. Tra di esse si annoverano marchi nati e radicati nella regione, altri di tradizione più recente e altri ancora di importanza internazionale.

Fabrizio Del Bimbo
Nicoletta Curradi

mercoledì 18 febbraio 2015

Grande successo per l` Anteprima. della Vernaccia di San Gimignano 2015




Si è chiusa l'Anteprima della Vernaccia di San Gimignano che ha portato al Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada di San Gimignano nei due giorni di manifestazione centinaia di persone tra buyers internazionali, operatori italiani, giornalisti da tutto il mondo, sommeliers e tanto pubblico alla scoperta dell'annata 2014 della Vernaccia di San Gimignano e della 2013 per la tipologia Riserva attraverso più di ottanta etichette proposte dai trentasette produttori presenti.
La giornata di domenica è stata dedicata agli operatori e ai buyers internazionali, più di sessanta provenienti dal Buy Wine organizzato da Toscana Promozione a Firenze il 13 e 14 febbraio: folta la rappresentanza del mondo asiatico, Giappone in testa, ma anche Cina, Hong Kong e India, molti gli europei provenienti dai paesi scandinavi e dal nord ed est Europa, e poi operatori statunitensi, canadesi e dal sud America. Grande l'interesse nei confronti della denominazione riscontrato dai produttori che hanno incontrato i buyers al proprio banco di assaggio, sia da parte degli operatori provenienti dai mercati tradizionali della Vernaccia, quali la Germania, il nord Europa, gli Usa, il Canada, il Giappone, sia dai nuovi mercati, Cina e Sud America in testa.
Lunedì 16 febbraio è stato invece interamente dedicato alla stampa: più di ottanta i giornalisti italiani accreditati appartenenti sia alla stampa di settore che a quella generalista, sessantacinque i giornalisti internazionali: molti americani, russi e giapponesi, e poi rappresentanti di tutti i paesi europei, asiatici e sud americani. Oltre a parlare con i produttori, i giornalisti hanno potuto degustare tutti i prodotti delle nuove annate di Vernaccia di San Gimignano nella sala a loro riservata per la degustazione tecnica con servizio di sommelier.
Come di consueto, nella stessa giornata il Consorzio della Denominazione San Gimignano ha organizzato l'appuntamento annuale del ciclo di degustazioni “Il Vino Bianco e i suoi territori”, giunto quest'anno alla decima edizione.
L'incontro, riservato alla stampa di settore, ha visto in degustazione accanto alla Vernaccia di San Gimignano i vini bianchi di Borgogna:“ La Vernaccia di San Gimignano e i vini della Cote Chalonnaise: cronache dai magazzini del sale”. Condotta da Armando Castagno, redattore della rivista nazionale dell'Associazione Italiana Sommelier Vitae, la degustazione ha messo in evidenza come queste due tipologie così lontane geograficamente e per vitigno di provenienza, abbiano un'affinità profonda nella 'salinità' che contraddistingue entrambe.
Per la prima volta la degustazione è stata proposta in due appuntamenti, uno in lingua italiana e l'altro in inglese per venire incontro alle richieste sempre crescenti della stampa internazionale. E, novità ancora più importante, per la prima volta le dodici etichette, sei di Vernaccia di San Gimignano e sei di vini della Cote Chalonnaise, sono state degustate coperte, con le due denominazioni mischiate in un ordine di servizio scoperto solo al termine della degustazione. Ed il risultato è stato quello di un grande successo per la Vernaccia di San Gimignano.

Fabrizio Del Bimbo
Nicoletta Curradi

martedì 17 febbraio 2015

Talk show together alla Chianti Classico Collection 2015

Si è svolta la mattina del 17 febbraio durante la Chianti Classico Collection 2015, presso la stazione Leopolda di Firenze, la conferenza stampa alla quale hanno preso parte alcuni dei produttori del Consorzio Vino Chianti Classico. Ognuno con le proprie peculiarità, ma tutti accomunati dal forte sentimento di appartenenza alla grande "famiglia" del Gallo Nero.
Ha aperto il dibattito il presidente del Consorzio Vino Chianti Classico Sergio Zingarelli, che ha evidenziato come nel 2014 le vendite complessive del Gallo Nero siano salite del 5%, merito di un'ulteriore crescita nelle esportazioni che nello stesso anno hanno toccato quota 82%, la più alta di sempre. In consistente aumento anche il prezzo del Chianti Classico sfuso: circa il 30% in più rispetto al 2013.
Mentre Giuseppe Liberatore, direttore generale del Consorzio Vino Chianti Classico, ha voluto sottolineare la grande soddisfazione per landamento del mercato. Un risultato che almeno in parte è stato determinato dall'effetto traino generato dalla Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico presentata agli operatori esattamente un anno fa. 
Moderatore della conferenza il giornalista Nicola Porro, che ha coinvolto i produttori in un vivace racconto sul mondo del vino, sulla loro particolare scelta di vita e sull'importanza di rimanere uniti per poter affrontare al meglio le sfide di un mercato sempre più competitivo.
Cinque i soci del Consorzio intervenuti al dibattito, cinque persone estremamente diverse sia per storia personale sia per percorso professionale, ma unite dall'inconfondibile dna che il territorio del Gallo e del suo Sangiovese restituiscono ai vini di questa storica DOCG.
Laura Bianchi, anima della cantina Castello di Monsanto di Barberino Val d'Elsa (FI). Assieme al padre Fabrizio si occupa di tutte le tematiche aziendali, dalla produzione alla commercializzazione. Produrre vino per lei è una forma d'arte e viaggia in tutto il mondo per promuovere il Chianti classico.
Patrice Taravella, presidente del consiglio di amministrazione Vignamaggio di Greve in Chianti (FI). Nato in Francia da genitori italiani, è convinto che il patrimonio culturale italiano sia il più bello del mondo e che l'agricoltura rappresenti il futuro. "Il vino è alla base della nostra civilizzazione - ama affermare - dove c'è vino c'è armonia, sia nell'ambiente sia nelle persone". 
Sebastiano Capponi, titolare di Villa Calcinaia di Greve in Chianti (FI), fa parte del consiglio di amministrazione del Consorzio Vino Chianti Classico. Imprenditore dall'età di 21 anni, è portavoce della tradizione di famiglia, quei Conti Capponi che dal 1524 tramandano le nobili origini del vino.
Paula Cook, proprietaria e winemaker di Le Miccine di Gaiole in Chianti (SI), nata a Montreal da padre scozzese e madre di origine italiana. In vacanza in Toscana all'età di 15 anni, si innamora dei luoghi, dei profumi e dei sapori della Regione. Dopo gli studi in scienze agricole e ambientali, in viticoltura ed enologia e dopo una prima esperienza lavorativa francese, si trasferisce definitivamente in Toscana, da dove esporta il 30% della sua produzione in Canada. 
Paolo Cianferoni, vigneron di professione e blogger per passione, conduce l'azienda Caparsa a Radda in Chianti (SI), acquistata dal padre quando lui aveva solo 7 anni. Appassionato di tecnologia e computer, ha tuttavia sempre lavorato in vigna utilizzando il metodo manuale. Si occupa di tutto: dalla vigna alla cantina, dalla vendita alla promozione dei prodotti.
Ed ecco quindi come ogni partecipante al talk show ha rappresentato una tipologia di produttore che compone il variegato profilo del Gallo Nero, dalla nobile e storica famiglia del Chianti alla piccola azienda, dal produttore blogger all'azienda dal tocco femminile.

Questa è la terza volta che partecipo alla Chianti Classico Collection non solo in veste di produttore ma come Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico afferma Sergio Zingarelli e sono sempre più consapevole dellimportanza di questo evento che ogni anno cresce, portando a Firenze giornalisti e operatori da tutto il mondo. I vini che assaggerete in questi giorni nascono da un territorio che il prossimo anno festeggerà il trecentesimo anniversario dalleditto granducale del 1716 di Cosimo III de Medici, con il quale vennero stabiliti per la prima volta i confini del nostro territorio di produzione. In tutto questo tempo si sono avvicendati Granduch

domenica 15 febbraio 2015

Grande collettiva di vini toscani all'Hotel Baglioni di Firenze




 Concluso il Buy Wine, le Anteprime di Toscana entrano nel vivo e dopo il Chianti è il turno di 11 consorzi
11 i consorzi partecipanti

La lunga settimana del vino toscano entra nel vivo e dopo Buy Wine e lAnteprima del Chianti oggi è il turno della grande collettiva allHotel Baglioni di Firenze. Organizzato da Toscana Promozione, questo evento è stato accolto molto positivamente dalla stampa internazioanale che già dalla prima mattina si è accalcata nella hall dellhotel per degustare i 253 vini presentati da 171 produttori ai banchi degli 11 consorzi partecipanti: Vini Doc Bolgheri, Morellino di Scansano, Montecucco, Vini Cortona, Vini di Carmignano, Valdarno di Sopra Doc, Vino Orcia, Bianco di Pitigliano e Sovana, Grandi Cru della Costa Toscana, Colline Lucchesi e Maremma Doc. Circa 150 i giornalisti accreditati in questa grande kermesse del vino toscano che nei prossimi giorni lasceranno Firenze per dirigersi verso gli altri appuntamenti sul territorio: lAnteprima della Vernaccia al Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada San Gimignano (16/02), la Chianti Classico Collection alla Stazione Leopolda di Firenze (17-18/02), lAnteprima del Vino Nobile nella Fortezza di Montepulciano (19/02).Chiude la programmazione di Anteprime di Toscana: Benvenuto Brunello che si terrà il 20 e 21 febbraio presso il Chiostro del Museo di Montalcino. Chiuse le Anteprime, altro appuntamento importante con i vini toscani protagonisti è previsto a Toscana Fuori Expo, dove si racconta il 'buon vivere toscano' nel mondo, a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. Sul territorio invece arriveranno 60 sommelier cinesi a fare formazione d'intesa con Expo Milano Spa.



Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo

venerdì 13 febbraio 2015

I vini di Rocca delle Macie in anteprima alla Chianti Classico Collection 2015



Anche quest’anno, alla “Chianti Classico Collection” dedicata alla presentazione delle nuove vendemmie che entreranno in commercio, Rocca delle Macie propone le sue anteprime.
Verranno presentati vini delle annate 2011 e la 2012. Sono vini ottenuti dalle lunghe maturazioni imposte dallo staff enologico di Rocca delle Macie che lavora costantemente alla ricerca di una sempre maggiore stabilizzazione naturale del vino, aiutate anche dall’utilizzo di barriques di secondo e di terzo passaggio e di tonneaux, che consentono un’interazione delicata con il legno e un’azione più mirata dell’ossigeno.
Rocca delle Macie, una tra le più storiche aziende del Chianti Classico, continua inoltre il suo impegno nel lavoro accurato nei vigneti e nel controllo costante sulla qualità degli impianti e delle uve, con un’attenzione particolare alla compatibilità ambientale della produzione, per offrire vini che siano il risultato di ciò che un territorio, sano e assecondato nelle sue caratteristiche, riesce ad esprimere.

Chianti Classico Gran Selezione Riserva di Fizzano 2011
Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli 2011
Sono il frutto di un’annata decisamente asciutta, salvata, per quanto riguarda lo stress idrico, da una pioggia abbondante alla fine di luglio. Le temperature sono state perfette fino a metà agosto, poi è arrivato il grande caldo che ha accelerato la maturazione e la concentrazione zuccherina delle uve, senza però bloccare il processo di maturazione fenolica grazie alla riserva di acqua nel terreno. L’andamento dell’annata, dunque, sui territori dei vigneti di Rocca delle Macie è stata buona per la concentrazione ed equilibrata sotto il profilo dell’espressione aromatica, grazie innanzitutto all’attento e meticoloso lavoro agronomico.

Chianti Classico Riserva Famiglia Zingarelli 2012
Sia l'inverno sia la primavera del 2012 sono stati caratterizzati da una piovosità nella norma. Nella seconda metà dell'estate la temperatura si è alzata molto e l’andamento siccitoso ha causato un parziale rallentamento del normale processo di maturazione. Quella del 2012 è stata in definitiva una vendemmia precoce ma non turbata da stress estremi, dove l'escursione termica nel mese di settembre è stata di fondamentale importanza per riportare equilibrio nella fase aromatica.

Sempre durante la Collection, ma solo al banco di assaggio gestito dalle aziende, oltre ai vini sopra elencati si potranno assaggiare le annate di Chianti Classico 2013 Famiglia Zingarelli e il Roccato 2011 e incontrare la famiglia di Rocca delle Macie.


Fabrizio Del Bimbo


giovedì 5 febbraio 2015

La Prima del Torcolato ha compiuto 20 anni

Si e` svolta il 18 gennaio scorso la Prima del Torcolato, vino prodotto in provincia di Vicenza, detto anche vino Pasquale, perché anche se non si fa verso Pasqua d'agnello, si serba fino ad allora l'uva appiccata all'aria. IL Vinsanto si fa pure a Verona e a Brescia: ma questo vino vicentino non somiglia né all'uno né all'altro. Al Torcolato, vino bevuto dall'antichità sia dalle famiglie ricche che da quelle più umili, sono stati attribuiti molti riconoscimenti ad iniziare dal 1909 quando, presentato da Arnaldo Carli all'Esposizione di Lonigo, vinse la medaglia d'oro. Nel 1980 varca il confine nazionale raggiungendo l'America, nel 1983 conquista un articolo sulla rivista "Gourmet", e nel '93 è presente anche sul "The New York Times". Vediamo di aoorofondirne la conoscenza. Si ottiene dal vitigno Vespaiola, uva particolarmente amata dalle vespe in quanto ricca di zucchero; in minore quantità possono concorrere Tocai, Garganega, Pedevenda o Durella. La vendemmia è accurata, selezionando i migliori grappoli che vengono fatti appassire per alcuni mesi. L'appassimento rappresenta una fase molto importante: essa avviene in locali ben areati e asciutti e i grappoli vengono legati a degli spaghi e attorcigliati, cioè "torcolati", a travi di legno. Durante questo periodo, gli acini perdono buona parte dell'acqua in essi contenuta favorendo la concentrazione zuccherina. Successivamente le uve subiscono una lenta torchiatura che permette di ottenere un mosto dorato. Lenta è anche la fase di fermentazione, dopo la quale il vino viene posto in piccoli botti di rovere dove rimane per un periodo che può andare da un anno a 24 mesi per i vini di ottimo livello. E' bene sottolineare che da 100 chilogrammi di uva si ottengono circa 25 litri di vino. La zona di produzione è la Breganze, DOC dal 1995, che si estende per 15 km. a nord di Vicenza, comprendendo la città di Breganze, che da il nome e rappresenta il centro della DOC, Marostica e Bassano del Grappa ad est, e Thiene ad ovest. I terreni collinari che ospitano le viti sono vulcanici morenici e tufici, ma si possono trovare coltivazioni anche in zone pianeggianti dove il terreno è piuttosto ciottoloso e ghiaioso e che, talvolta, fornisce vini migliori. Proprio a Breganze, dal 1996, grazie alle nove aziende che hanno costituito il Consorzio Tutela Vini DOC Breganze, si tiene ogni anno la cerimonia pubblica chiamata "La prima del Torcolato". Si svolge nella piazza principale di Breganze e consiste nella torchiatura delle uve già appassite destinate alla produzione del Torcolato. Il torcolato si presenta con un giallo dorato caldo dai riflessi ambrati. All'olfatto è fine e complesso con intensi profumi di frutta matura, esotica, albicocca secca e confettura, si possono riconoscere sentori di miele di acacia e leggera vaniglia. Il gusto è dolce ma non stucchevole, la buona acidità mitiga la dolcezza e i tannini ceduti dal legno si fondono perfettamente con l'alcol che può variare tra gli 11 e i 13°. Presenta una lieve nota amarognola nel finale, ma del tutto piacevole. Un vino come si suol dire "da meditazione", che accompagna molto bene la pasticceria secca ma anche tartine al patè de foie gras e formaggi erborinati, stagionati e saporiti. Nicoletta Curradi