sabato 11 febbraio 2017

Castello di Meleto a Chianti Classico Collection

A Chianti Classico Collection il nuovo Chianti Classico Vigna Poggiarso affiancherà Vigna Casi per presentare il progetto microselezioni, firmato dall’azienda. Il futuro è nella “Vigna”. E’ questo il percorso intrapreso con decisione da Castello di Meleto, grazie al lavoro impostato dall’agronomo Giovanni Farina e dall’enologo Matteo Menicacci. Chianti Classico Collection sarà l’occasione per presentare la nuova produzione Vigna Poggiarso che, dopo Vigna Casi, rappresenta la seconda etichetta realizzata nel progetto di valorizzazione delle microzone di proprietà. Con un’estensione di 1000 ettari di cui circa 160 a vigneto, situati in diverse condizioni di suolo, pendenza, esposizione e microclima nel Comune di Gaiole in Chianti, l’azienda ha avviato un lungo lavoro di selezione, individuando le vigne dove il Sangiovese si esprime meglio. Queste sono destinate a diventare una vera e propria collezione di produzioni che esprimono il carattere di ogni specifico vigneto.



Durante la degustazione alla Stazione Leopolda sarà quindi possibile comparare le diverse espressioni del Sangiovese delle annate 2015 e 2016, oltre al Chianti Classico Gran Selezione 2013. Accanto a Vigna Casi, il Chianti Classico Riserva prodotto dalle uve del migliore vigneto del podere Meleto, sarà in degustazione, per la prima volta, il Vigna Poggiarso, ottenuta nella parte della tenuta più arida e fredda della proprietà, dove le altitudini sfiorano i 530 metri slm. I vini presenti all’Anteprima:VIGNA POGGIARSO: Qui il Sangiovese trova condizioni climatiche estreme, che determinano una scarsa produzione ma l’alta qualità dei vini e, in particolare, dei profumi grazie alle forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Il terreno è argilloso con grandi quantità di scheletro composto da alberese e galestro. VIGNA CASI: Situata nella valle ai piedi del borgo medievale di Vertine, presenta clima temperato grazie alla presenza di boschi che la circondano. Il Sangiovese trova qui condizioni ideali di terreno caldo e clima fresco, che permane anche nei periodi più siccitosi.  CAMBOI: è l’ultimo nato, novità assoluta per il territorio, un vino ottenuto da Malvasia Nera del Chianti, vinificata in purezza. Un vitigno che in tempi recenti rischiava la scomparsa perché difficile da coltivare che grazie al Camboi è diventato la massima espressione del territorio. Un vino che, oggi, rappresenta la vera rinascita di Castello di Meleto. Per saperne di più:Castello di Meleto è l’unica azienda del Chianti Classico a possedere un castello del XI secolo, perfettamente conservato, oggi splendida struttura ricettiva. Con un’estensione di più di mille ettari, in Comune di Gaiole in Chianti, rappresenta un perfetto esempio di fattoria completa. Produzione bandiera è il Chianti Classico. 

Nicoletta Curradi


I vini toscani semore più apprezzati all'estero


La Regione Toscana ha presentato le Anteprime 2017 alla Fortezza da Basso
Stati Uniti, Germania e Canada principali mercati. Interesse anche per il “bianco”
L’assessore Remaschi: «Boom di export per le nostre produzioni di qualità»


 Supera quota un miliardo di euro il fatturato dei sedici Consorzi di tutela del vino toscano che l'11 febbraio alla Fortezza da Basso hanno presentato le Anteprime 2017 in un evento rivolto al mercato globale, organizzato da Regione Toscana, con la collaborazione di PromoFirenze, azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze.

Con un aumento del 55 per cento del fatturato rispetto a dieci anni fa e un’altissima propensione all’esportazione, le aziende che producono vini toscani DOP rappresentano oggi un importante motore della crescita economica del territorio, come ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, durante la presentazione: «L’export dei vini toscani di qualità non accenna ad arrestarsi, segnando per la prima volta una crescita costante per tre anni di fila. Le esportazioni di vini toscani DOP (DOC/DOCG) nel 2016 hanno, infatti, raggiunto la cifra di 586 milioni di euro, segnando un incremento del 2,05% rispetto al 2015 e addirittura del 10,4% sul 2014».

Numeri tanto più significativi se paragonati alla lieve flessione accusata dalle esportazioni vitivinicole complessive, per le quali si è passati da 903 milioni di euro nel 2015 a 858 milioni di euro stimati per il 2016 (-5,24%) e che evidenziano come il mercato premi sempre di più i prodotti di qualità. Positive le ricadute occupazionali: la filiera del vino toscano fornisce lavoro a oltre 25mila addetti, con un incremento del 5 per cento negli ultimi dieci anni.

Tra i Paesi che nel 2016 hanno acquistato maggiormente bottiglie di vini toscani gli Stati Uniti (139 milioni di euro di export), la Germania (62 milioni), il Canada (34 milioni), il Regno Unito (25 milioni) e la Svizzera con 21 milioni di euro. E non si tratta solo di “rosso”. Infatti, l’export dei bianchi DOP è aumento del 12% sull’anno precedente, con una domanda crescente dall’Asia, come dimostrano i casi di Hong Kong, diventato terzo mercato di destinazione con 1,7 milioni di euro, e del Giappone (0,8 milioni di euro).

L’interesse globale per i vini toscani è evidente anche sui media internazionali: solo considerando la grande stampa, sono stati 1.115 gli articoli dedicati a queste eccellenze, la maggior parte dei quali negli Stati Uniti (31%), in Germania (25%), nel Regno Unito (25%) e anche la “rivale” Francia è stata costretta a occuparsi dei vini toscani (5% delle presenze complessive).

«L’ottimo exploit comunicativo, insieme al costante aumento dell’export delle DOC e DOCG, – ha sottolineato l’assessore Remaschi - fanno ben sperare per un futuro sempre più orientato verso l’aumento della qualità e del valore dei vini toscani».

A testimoniare il successo delle nostre produzioni all’evento nel Padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso davanti a oltre 150 giornalisti provenienti da tutto il mondo anche Fabrizio Bindocci, presidente di AVITO (Associazione Vini Toscana DOCG, DOC e IGT) e l’imprenditore, icona del vino toscano, Piero Antinori, che hanno ricordato come l’Italia sia l’unico Paese al mondo a poter vantare un pedigree enologico lungo trecento anni.

Partendo da questa tradizione e seguendo la continua ricerca dell’eccellenza, la Toscana ha attribuito molta importanza al rinnovo dei vigneti, tanto che secondo le stime di OCM Vino (Organizzazione Comune del Mercato vitivinicolo) il 68 per cento dei vigneti (40mila ettari) nella regione ha un’età minore di venti anni e, di questi, 17mila ettari sono più giovani di dieci anni.

Infine, a pochi passi dalle Anteprime 2017, nel Padiglione Spadolini sempre alla Fortezza da Basso, si  e' chiusa  la due giorni di BuyWine 2017, la più grande iniziativa commerciale per il settore vitivinicolo in Toscana, giunta alla sua settima edizione, dove 210 aziende (delle quali 63 biologiche) hanno presentato i vini di 41 denominazioni toscane a 210 buyer di 191 aziende internazionali: una conferma del fatto che i vini toscani non sono più solo Chianti, Brunello di Montalcino e Chianti Classico, ma anche Bianco di Pitigliano e Sovana, Carmignano, Colline Lucchesi, Cortona, Elba, Maremma, Montecucco, Morellino di Scansano, Nobile di Montepulciano, Orcia, Val d’Arno di Sopra, Val di Cornia e Vernaccia di San Gimignano.

Fabrizio Del Bimbo

La Chianti Classico Collection il 13 e 14 febbraio alla Stazione Leopolda

Lunedì 13 e Martedì 14 Febbraio, appuntamento a Firenze per presentare le ultime annate del Gallo Nero. Così l’agenda vitivinicola internazionale si arricchisce anche quest’anno della Chianti Classico Collection. Gli esperti del settore potranno cogliere quest’occasione di conoscere a fondo la denominazione, le sue etichette e le ultime novità del territorio del Chianti Classico.

Lo scorso anno il Chianti Classico festeggiava i Trecento anni, ricordando il bando con il quale si delimitava il territorio, i territori del Chianti come territorio particolarmente vocato alla produzione enologica. La ventiquattresima edizione della Chianti Classico Collection vede in programma la presentazione in anteprima dei primi campioni di Chianti Classico prodotti nel 1716.
Il valore dell’origine del prodotto e della sua protezione vengono discussi in occasione della Chianti Classico Collection non solo come garanzia del consumatore, ma anche come tutela del produttore. La tavola rotonda che si terrà Martedì 14 ospiterà diversi esponenti di denominazioni internazionali aderenti a un’alleanza transazionale. Il fine dell’alleanza è la promozione della tutela dei territori e dei marchi d’origine.

“L’edizione di quest’anno, la ventiquattresima, parla di un grande rafforzamento della denominazione: oltre ai numeri economici, la partecipazione sia da parte dei soci che della stampa e degli operatori di settore segna un record storico.” afferma Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio del Chianti Classico.

Alla Leopolda sarà possibile assaggiare in degustazione anche gli oli di 28 aziende produttrici di DOP Chianti Classico. E’ prevista, inoltre, la partecipazione istituzionale della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico e della Lega del Chianti.

Prevista la partecipazione del Consorzio Prosciutto Toscano DOP.

Nicoletta Curradi

mercoledì 1 febbraio 2017

Il 12 febbraio Chianti Lovers alla Fortezza da Basso



Torna a Firenze il ‘Chianti lovers’, l’evento pensato non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per gli  amanti del buon vino, il 12 febbraio al Padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso. Dalle 9.30 alle 16 l’apertura sarà riservata agli addetti ai lavori, mentre dalle 16 alle 21 si aprono le porte al pubblico che potrà acquistare il biglietto tramite il circuito BoxOffice. Oltre 100 le aziende dalle province di Arezzo, Firenze, Pistoia, Pisa, Prato e Siena presenteranno il Chianti d’annata 2016 e il Chianti Riserva 2014, ovvero le novità in commercio nel 2017. Come ha dichiarato il Presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi, l’obiettivo del Consorzio è consolidarsi nel Paese e concentrarsi parallelamente sui mercati stranieri. In programma anche un aperitivo con degustazioni di vino abbinate al cibo e dj set. L’intera inziativa è organizzata dal Consorzio Vino Chianti, in collaborazione con Camera di Commercio, Promofirenze e Regione Toscana.

Fabrizio Del Bimbo