mercoledì 10 luglio 2024

Cambio al vertice per Anag: il nuovo presidente è Marcello Vecchio





Nominati anche il Consiglio direttivo e i nuovi referenti territoriali in tutta Italia. Crescono le quote rosa.


Marcello Vecchio è il nuovo presidente di Anag - Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa e acquaviti APS ETS e succede a Paola Soldi, che ha guidato l’associazione negli ultimi dieci anni. La nomina è arrivata dopo la prima riunione del Consiglio Direttivo eletto dopo le assemblee regionali con cui si sono rinnovate anche le cariche periferiche. Nello svolgimento dei suoi compiti, il neopresidente Vecchio sarà affiancato per il prossimo triennio dal vicepresidente Giancarlo Francione, dalla tesoriera Paola Soldi, dalla segretaria Mariarosa Gioda e dal direttore dei corsi Simone Furlani.


Rispetto al precedente mandato, la componente femminile ha incrementato la propria rappresentatività ai vertici e con 7 consigliere elette rinforza il messaggio associativo delle Donne della Grappa Anag, il sodalizio nato all’interno dell’associazione due anni fa.


La conoscenza alla base del bere consapevole


Per il neopresidente Marcello Vecchio: “Essere il presidente di un’associazione così importante è un incarico di vero pregio e responsabilità. Un impegno che cercherò di onorare al meglio, nel massimo rispetto della fiducia ricevuta dai colleghi consiglieri e per tutti i soci nazionali che, innanzitutto, sento il dovere di ringraziare. La qualità raggiunta da Anag in questi ultimi anni è un prezioso punto di partenza verso un futuro che farà tesoro dell’esemplare lavoro della presidente Soldi e, in sintonia con quanto finora costruito, ci vedrà lavorare da subito per la formazione dei nostri associati e il miglioramento ulteriore delle loro competenze. Con oltre 45 anni di storia, Anag sa che la conoscenza è il primo passo essenziale verso la divulgazione del saper bere consapevolmente e su questa strada lavoreremo per trovare nuove iniziative, anche innovative, per rimanere al passo di una società in costante evoluzione”.


Un'associazione cresciuta e consolidata


“Dopo dieci anni alla guida di Anag con grande passione e impegno - afferma la presidente uscente, Paola Soldi - consegno a Marcello Vecchio un’associazione cresciuta e consolidata, che ha saputo attrarre nuove leve, anche fra i giovani, e promuovere in maniera crescente un assaggio consapevole e responsabile di grappa e distillati. Oggi Anag e i suoi assaggiatori sono riconosciuti e stimati nel mondo della distillazione per la loro professionalità ed esperienza e auguro al nuovo presidente, al consiglio direttivo e a tutti i referenti territoriali di continuare a lavorare in questa direzione per valorizzare l’eccellenza del distillato italiano e il patrimonio sociale e culturale che si porta dietro da secoli”.


Nicoletta Curradi 

Fabrizio Del Bimbo 





martedì 18 giugno 2024

58 Valdobbiadene DOCG Rive di Combai Brut, spumante elegante di Serre di Pederiva


Il segreto di questo spumante è custodito tra i filari di Serre di Pederiva



Il numero 58 nel nome di 58 Valdobbiadene DOCG Rive di Combai Brut, non è solo un semplice numero, ma un legame con la storia e l'essenza stessa dell'azienda Serre di Pederiva. 


È un omaggio al suo anno di fondazione, un tributo alla passione e alla dedizione che hanno dato vita ad un prodotto così unico nel suo genere.



Le uve utilizzate per questo spumante sono il 100% Glera. 


Camillo Pederiva seleziona i frutti migliori, con cura e dedizione, 7/10 giorni prima della vendemmia, dando inizio alla creazione di un'opera d'arte tra i vigneti rigogliosi delle ripide Rive di Combai.


La vinificazione di 58 Valdobbiadene DOCG Rive di Combai Brut è un processo che rispecchia la maestria e l'attenzione ai dettagli dell'azienda. Le uve, provenienti da un singolo vigneto ripido e impervio, subiscono un lieve appassimento in pianta, arricchendo il mosto fiore di una complessità e una profondità uniche. Questo mosto viene poi spumantizzato direttamente, preservando così intatte tutte le caratteristiche e le sfumature del territorio.


Dal colore giallo paglierino con perlage fine e persistente, è caratterizzato da un floreale delicato in perfetto equilibrio con i profumi di mela e pera tipicamente associati al Prosecco. Al gusto mostra cremosità, eleganza e persistenza non comuni, con equilibrato retrogusto che richiama le note fruttate. Ogni sorso rivela un equilibrio perfetto di sapori, una sinfonia di note fruttate che si fondono con una persistenza delicata ma decisa.

È prodotto con uve raccolte a mano e coltivate nelle ripide Rive di Combai.

Ideale come aperitivo, può accompagnare tutto il pasto soprattutto se a base di pesce. Si abbina anche a vari dolci, rendendo speciale ogni occasione conviviale.

La temperatura di servizio consigliata  è 6-8° C, avendo cura di stappare con delicatezza.

www.proseccoserre.com


Nicoletta Curradi 

giovedì 30 maggio 2024

Savoia Orancio celebra il World Aperitivo Day



Savoia Orancio, vino aperitivo agrumato e speziato pronto da bere, celebra il World Aperitivo Day, la giornata internazionale dell’aperitivo, in arrivo il prossimo 26 maggio.

Versione “ambrata” di SAVOIA Americano, il vino aperitivo autentico e vegano, SAVOIA Orancio rende omaggio alla tradizione tutta italiana dell’aperitivo, ispirandosi alla storia di Marco Polo, il condottiero veneziano di cui quest’anno ricorrono i 700 anni dalla morte.  

Con le sue note aromatiche agrumate ed esotiche, racchiude l'essenza del passato, invitando a intraprendere un viaggio sensoriale che trascende il tempo.


Savoia Orancio è il secondo nato della famiglia Savoia e ci racconta la passione per la storia d’Italia e del mondo del suo produttore Giuseppe Gallo, prodotto a partire da orange wine. Orancio è dedicato a Marco Polo e alla Via della Seta, con il suo bouquet di spezie, ingredienti pregiatissimi che arrivarono in Italia in epoca romana e ispirarono generazioni di avventurieri a viaggiare per il mondo alla loro ricerca.


Il gusto di Savoia Orancio è una combinazione di agrumi e spezie. La base di partenza è il classico Savoia Americano al quale viene aggiunto un ulteriore elemento di freschezza agrumata utilizzando arance dolci e amare, insieme al tocco esotico di lime e bergamotto.


Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 15 maggio 2024

Chianti Classico, il primo secolo nel segno della sostenibilità

 

Il Gallo Nero festeggia il primo secolo di vita e riparte dalla salvaguardia del paesaggio e della biodiversità con un manifesto programmatico.


 


Sostenibilità e identità territoriale: due le parole chiave alla base di un impegno programmatico, un manifesto di intenti, per il futuro della denominazione Chianti Classico e del suo Consorzio, il più antico d’Italia.



Il 14 maggio del 1924 furono 33 lungimiranti viticoltori a decidere di crearlo: la loro visione fu quella di credere nell’unità di intenti, nella forza della collettività, di investire nell’aggregazione uscendo dalla miopia del singolo interesse privato, perché solo così si poteva gestire una produzione che potesse parlare di un intero territorio.


A distanza di un secolo, il Consorzio del Chianti Classico, che oggi rappresenta una compagine di 500 aziende, si fonda sugli stessi valori di allora e vuole celebrare questo anniversario non solo attraverso la memoria del percorso compiuto, la cui ricostruzione puntuale è l’oggetto del libro “Sulle tracce del Gallo Nero” frutto della penna di Daniele Cernilli, ma soprattutto aprendosi al confronto sui temi del futuro.


 

In un convegno nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, il 14 maggio si è partiti proprio da un confronto, ascoltando, sul tema della “sostenibilità e identità territoriale”, gli interventi dei rappresentanti di alcune fra le più illustri denominazioni e grandi vini del mondo: Champagne, Borgogna, Porto e Douro, Oregon e Barolo.



Poi, il palcoscenico è stato tutto per il Chianti Classico che ha  presenta il suo Manifesto di Sostenibilità, la visione di un Chianti Classico sostenibile sia come sistema imprenditoriale sia come mezzo di salvaguardia del territorio, per poterlo restituire intatto alle generazioni future.



“Abbiamo atteso fino ad oggi ad affrontare, come Consorzio, il tema così attuale della sostenibilità, per potergli dare una caratterizzazione, un’identità specifica che fosse in grado di evidenziare ed esaltare i caratteri distintivi della nostra denominazione e del suo territorio di produzione – afferma Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio - Un manifesto che siamo certi i nostri viticoltori accoglieranno e renderanno vivo e attivo, fino a farlo diventare un vero impegno di sostenibilità del nostro territorio e delle sue produzioni”.


Il Manifesto di Sostenibilità del Chianti Classico propone, infatti, una corposa serie di regole con l’intento di ridurre l’impatto ambientale, tramite una gestione del territorio, delle superfici produttive e dei boschi, volta a preservarne le caratteristiche, le potenzialità, il paesaggio e la biodiversità, e di valorizzare la crescita e l’affermazione delle risorse sociali e culturali di questo territorio unico al mondo.


 

Le regole d’indirizzo sono  numerose, ambiziose e distintive della denominazione e del suo territorio. Il lavoro del Consorzio include elementi innovativi ispirati dallo studio del paesaggio culturale del Chianti Classico avviato nel 2018 dalla Fondazione della Tutela del Territorio Chianti Classico per la candidatura UNESCO, che ha contributo ad esaltare i tanti volti di questo territorio che lo arricchiscono, che accompagnano la produzione del vino Chianti Classico e da sempre impegnano le aziende oltre alla viticoltura.


Tra essi, i viticoltori del Gallo Nero che già hanno compiuto moltissima strada nella direzione della sostenibilità, potranno scegliere quelle che maggiormente si adattano alle loro caratteristiche specifiche, alla loro identità, ai loro programmi.


 


“Un progetto ambizioso che pone il patrimonio culturale del territorio come suo eccezionale fattore identitario che accompagna il vino Chianti Classico, aumentando sempre più la sua tipicità e la sua territorialità, ma anche inclusivo per far crescere, tutti insieme, la sostenibilità territoriale secondo un cronoprogramma che permetterà ai viticoltori di interpretare nel tempo il percorso che il Consorzio vuole tracciare” – dichiara Carlotta Gori, Direttrice del Consorzio.


 Fabrizio Del Bimbo 


mercoledì 28 febbraio 2024

“Vitae, 10 anni di Eccellenze toscane”




In Camera di Commercio la consegna degli attestati delle cantine stabilmente presenti nella guida “Vita”e da dieci anni con le “Quattro Viti”, organizzata da PromoFirenze. Il 2 e 3 marzo, alla Leopolda, la degustazione dei migliori vini toscani promossa da AIS col patrocinio della Regione Toscana
 
 È stato presentato il 26 febbraio nella Sala delle Esposizioni in Palazzo Strozzi Sacrati presso la Regione Toscana “Vitae, 10 anni di Eccellenze toscane”, evento organizzato da PromoFirenze, in collaborazione con AIS Toscana e con il patrocinio della Regione Toscana.
La premiazione, che si terrà nel pomeriggio di venerdì 1° marzo in Camera di Commercio di Firenze, sarà condotta da Simona Bellocci, giornalista di InToscana, prevede la consegna degli attestati alle aziende vitivinicole presenti per dieci anni consecutivi nella guida “Vitae” dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS) con il massimo riconoscimento: le “Quattro Viti”.

Alla presentazione sono intervenuti la vice presidente e assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Stefania Saccardi; il segretario generale della Camera di Commercio di Firenze, Giuseppe Salvini; e il presidente di AIS Toscana, Cristiano Cini.

Sabato 2 e domenica 3 marzo, alla Stazione Leopolda, sarà la volta della 22ma edizione di “Eccellenza di Toscana”, degustazione dei migliori vini del Granducato, saranno presenti oltre 150 produttori di vino e olio e birra per oltre 800 etichette, è organizzata da AIS Toscana, con il patrocinio della Regione Toscana, di Vetrina Toscana con Promozione Toscana Turistica, della Città Metropolitana, del Comune di Firenze ed in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana.

“Premieremo venerdì sera – ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi – le 50 cantine che costantemente in questi dici anni sono state all’interno della guida con le “Quattro Viti”: ciò dimostra che la qualità e il valore della nostra regione che si estende dalla Maremma alla Lunigiana rappresentano una particolarità straordinaria della Toscana che ha cantine, dalle più grandi alla più piccola, che nel tempo hanno saputo mantenere un livello molto alto. La premiazione avviene nell’ambito di “Eccellenza di Toscana” che si svolge sabato e domenica 2 e 3 marzo alla Leopolda, 150 espositori con tante cantine che attraverso il prezioso lavoro di AIS, ha messo in campo più di 600 professionisti che conoscono in profondità la propria regione e ogni singola produzione vitivinicola di qualità, dall’azienda più rappresentativa alla più piccola cantina del territorio”. 

“Il vino è uno dei grandi ambasciatori della qualità toscana e motore di un’economia diretta e indiretta importante per la nostra regione e per Firenze – ha detto Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio -. Il valore della produzione vitivinicola fiorentina è il 17% dei 2,5 miliardi di valore della produzione agricola toscana: una risorsa importante, da sviluppare e promuovere con cura”.

“AIS oggi rappresenta l’eccellenza nella formazione e nella comunicazione, con oltre 47.000 soci è di fatto il più grande consesso della sommellerie al mondo, ha affermato Cristiano Cini, presidente AIS Toscana. Siamo felici quanto orgogliosi di essere al fianco delle migliori aziende toscane e quest’anno tra le altre attività presenteremo la guida “Eccellenza di Toscana” e grazie alla collaborazione con la Regione Toscana e con la Camera di Commercio di Firenze la manifestazione si arricchirà di un’anteprima con un ulteriore momento celebrativo dedicato ai produttori “Vitae, 10 anni di Eccellenze toscane”, dalla prima edizione – conclude Cristiano Cini - sono stati degustati 15.000 vini, impiegati 650 sommelier degustatori, 100 redattori, 3800 ore di lavoro, tutto per raccontare ogni anno un numero di aziende tra 312 e 366”.

L’anteprima vuole essere un tributo alla qualità di quei vini alla cui base c’è, un progetto enologico che permette di mantenere alti gli standard nel tempo e mette in evidenza oltre alla qualità costante raggiunta dai produttori toscani, anche il fatto che è diffusa su tutto il territorio regionale si va dalla Rufina alla Maremma, da Bolgheri a Carmignano ed è trasversale anche rispetto alle dimensioni delle cantine, si va da produttori più blasonati e con grandi superficie vitate, alle piccole realtà con pochi ettari di vigna, dalla più antica azienda vitivinicola a quelle di ultima generazione. 

Ai produttori premiati, oltre all’attestato, sarà fatto omaggio da parte del Consorzio Vivaisti Toscani una barbatella di Sangiovese CC2000/1. “Le piante sono la sintesi dell'impegno delle varie aziende vivaistiche toscane che sono alla base dell'intera filiera vitivinicola regionale, afferma il Presidente del CTV Marco Mori, Le piante che vi offriamo sono simbolo delle migliori selezioni clonali frutto della ricerca pubblica e privata toscana, dell'impegno nella loro custodia (TOSCOVIT), dell'attività artigianale dei vari vivaisti che offrono servizi di valore come le simbiosi micorriziche che troverete in questo vaso. L'Amministrazione regionale ha compreso quanto sia importante partire col piede giusto e con la necessaria competenza offrendo servizi e contributi per lo sviluppo e la salvaguardia dell'intero settore vivaistico regionale e dell'intera filiera vitivinicola ad esso collegata."

Fabrizio Del Bimbo 
Nicoletta Curradi

domenica 25 febbraio 2024

Valentina Ursic nuova direttrice marketing per Rinaldi 1957



La nuova direttrice marketing entra nella società bolognese di distribuzione di prodotti alcolici dopo anni di esperienza in Italia e nel mondo. Gli obiettivi dichiarati sono rafforzare il settore “wine” ed espandere l’area relativi agli “spirits” soprattutto alla luce delle tendenze emergenti tra i consumatori


Con oltre 20 anni di esperienza nell’ambito wine and spirits accumulati in Italia e nel mondo, Valentina Ursic è stata nominata Direttrice Marketing di Rinaldi 1957, l’azienda bolognese impegnata nella distribuzione su scala nazionale di prodotti alcolici.


L’ingresso di Valentina Ursic in Rinaldi 1957 si allinea con i dichiarati obiettivi aziendali di rafforzamento del settore vini ed espansione dell’area spirits per il 2024. 


Nel campo degli spirits, Rinaldi 1957 si sta muovendo in risposta alle nuove esigenze di un mercato che sempre più desidera cimentarsi e approcciarsi a prodotti di qualità. 


I cosiddetti “novelty seeker” sono infatti mossi dal desiderio di avvicinarsi al mondo degli spirits, come whiskey, grappe, rum, cognac, armagnac che non siano più solo e semplici fine pasto, ma delle vere e proprie “coccole con cui concludere la giornata”, come spiega Valentina Ursic che si dice entusiasta del nuovo incarico e pienamente allineata con quella che è la mission aziendale. 


“Oggi il consumatore non esce per il semplice atto di bere, ma per vivere un’esperienza. In particolare, si sta rafforzando il legame con maitre e  barman che, grazie alla loro conoscenza, sono in grado di fornire anche qualche chicca in più in termini di storytelling”-  spiega Valentina Ursic, che, nella sua idea di innovazione in termini di marketing, ha intenzione per questo di lasciare grande spazio a masterclass ed eventi che avvicinino il consumatore al prodotto, alla sua storia, al suo territorio di origine. 


Di qui, la ricerca di nuove referenze ad hoc da inserire nel portfolio Rinaldi che esaltino proprio la territorialità e non solo nel mondo degli spirits, ma anche nel settore enoico. 


Valentina Ursic, d’altro canto, vanta anche un curriculum di tutto rispetto per quanto riguarda il vino. 


Le sue origini affondano proprio in una famiglia di produttori vitivinicoli sloveni del Friuli e Valentina Ursic è “letteralmente cresciuta con il profumo del mosto” che l’ha portata, nel tempo, a ottenere le qualifiche di sommelier AIS, degustatrice ufficiale AIS e giudice in Friuli Venezia Giulia  nell’assegnazione del premio “Tre Bicchieri” targato Gambero Rosso. 


Ad affiancare Valentina Ursic in questo innovamento del portfolio e della visione, Monica Traversa- nuova Senior Brand Manager- Valentina Tamburi, Brand Manager- e i Brand Ambassador Paolo Vercellis e Carmen Popa. 


“Credo molto nella forza del team e del lavoro di squadra per fare la differenza e ci tengo ad esaltare il contributo di ciascuno” aggiunge ancora Valentina Ursic, che anticipa anche l’ingresso imminente in Rinaldi di un nuovo Brand Ambassador che si occuperà della promozione dei prodotti distribuiti nel Sud Italia e di un nuovo Junior Brand Manager.


Valentina Ursic:


Goriziana classe 1974, diplomatasi in “Scienze diplomatiche internazionali”, si è specializzata successivamente nel settore marketing, digital marketing e comunicazione. Da alcuni anni segue percorsi di crescita personale, che l’hanno portata ad ottenere il titolo di Lifestyle Coach. Proprio per questo motivo nutre profondo rispetto per la vita privata dei membri del suo team di lavoro, lasciandogli il giusto spazio di tempo per coltivare i propri hobby e stare con la famiglia. Tramite alcune piccole sessioni orarie settimanale, Valentina Ursic si impegna nel focalizzarsi sulle soft skills dei membri del gruppo operativo, così da garantire una crescita sul lato professionale e personale.


Oltre alle esperienze in qualità di Brand e Co-Marketing Manager per Stock Spirits Group, si segnalano attività di Marketing & Export Manager presso Tenuta Luisa (2009-2017) e Castello di Spessa(2017-2021). Il citato triennio 2021-2024 targato Distillerie Bonollo Umberto in qualità di Marketing and Digital Marketing Manager è l’ultima esperienza da segnalare prima dell’approdo in Rinaldi 1957.


Rinaldi 1957 è società di distribuzioni di prodotti alcolici situata a Bologna. Per prenotazioni tel. 051 421 7811– info@rinaldi1957.it -https://www.rinaldi1957.it


Nicoletta Curradi 

mercoledì 21 febbraio 2024

Le anteprime toscane chiudono in bellezza con L'altra Toscana



Un grande lavoro di squadra tra i Consorzi di Tutela che aderiscono all’Associazione L’Altra Toscana ha consentito l’organizzazione dell’evento che, per il terzo anno, va a chiudere la Settimane delle Anteprime Toscane. A Palazzo Affari, a Firenze, diciotto Denominazioni hanno portato in degustazione le loro nuove annate: oltre 350 etichette che raccontano sfaccettature diverse, e forse meno conosciute, della Toscana enologica. Una selezione di stampa internazionale e di operatori del settore hanno preso parte alla giornata.



“L’Associazione L’Altra Toscana, ad oggi, rappresenta ben il 40% dell’imbottigliatoregionale”, spiega Francesco Mazzei alla guida dell’Associazione e presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, capofila del progetto. “Siamo entusiasti di vedere tanto interesse, da parte della stampa e degli operatori del settore, nei confronti di un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto, consci di poter arricchire, con le innumerevoli varietà e diversità che ci caratterizzano e con punte di qualità sempre più alte, la proposta enologica regionale.”


 


In degustazioni i vini delle DOP e IGP che molto hanno ancora da raccontare per farsi conoscere: Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Toscana.


“Speriamo che questa ultima giornata, che va a chiudere una settimana intensa in cui la grande Toscana enologica è stata protagonista, consenta ai nostri interlocutori -dalla stampa ai numerosi sommelier, ristoratori e enotecari, che sono venuti a trovarci – di portare a casa nuovi spunti e suggestioni da mettere nei calici”, conclude Mazzei soddisfatto del lavoro di squadra che vi è dietro a questa giornata.


 


Oltre alla degustazione classica gestita dai sommelier Fisar e presso i banconi consortili, sono stati proposti, durante l’evento, cinque diversi percorsi di degustazione per meglio destreggiarsi tra i numerosi assaggi disponibili: i Bianchi ottenuti da vitigni autoctoni e internazionali, bollicine comprese; il Sangiovese - In questo percorso sono compresi tutti i vini rossi e rosati prodotti con prevalenza del vitigno Sangiovese (minimo 85%); i blend di Sangiovese con i vini rossi e rosati prodotti con l’apporto del vitigno Sangiovese da un minimo del 10 ad un massimo dell’80% in assemblaggio con altre varietà autoctone e/o internazionali; gli internazionali con i vini rossi e rosati prodotti con varietà̀ internazionali, sia in purezza che in blend tra loro e gli altri Autoctoni che comprende tutti i vini rossi e rosati prodotti con varietà autoctone diverse dal Sangiovese, sia in purezza che in blend tra loro (Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello, Foglia Tonda, Mammolo, Vermentino nero, Canaiolo).


In scena anche un particolare focus “Valdarno di Sopra: dalle modifiche al disciplinare ai vini "Vigna", l’evoluzione di una D.O. basata su vocazione territoriale, viticoltura bio e qualità” con una masterclass dedicata appunto ai vini con menzione “Vigna” e guidata da Daniele Cernilli.


Alle ore 12 la seconda edizione del Premio Torrini – in memoria della giornalista Beatrice Torrini – che è stato assegnato a Danielle Callegari che si è distinta con i suoi scritti sul vino e la viticoltura toscana.


 


La regia de L’Altra Toscana è stata affidata anche quest’anno a Scaramuzzi Team, con sede a Firenze, che vanta una grande esperienza nell’organizzazione di eventi con un focus particolare nel settore del vino.


Come di consueto la Settimana delle “Anteprime di Toscana” è stata inaugurata il 14 febbraio da PrimAnteprima, l'evento promosso da Regione Toscana insieme alla Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana. 


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Associazione L’Altra Toscana


Realtà associativa composta da quattordici Consorzi di tutela vitivinicoli, nasce nel 2021 ed è impegnata nell’azione divulgativa, informativa e promozionale in Italia e all’estero sui significati, sulle valenze e sulle realtà delle produzioni dei relativi vini toscani DOP e IGP. Le denominazioni fanno riferimento alle DOP Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano, e alla IGP Toscano o Toscana partecipando a fiere di settore e manifestazioni promozionali. Negli ultimi anni queste Denominazioni hanno interessato - nella maggioranza dei casi - superfici produttive costantemente in aumento con un processo costante di riqualificazione delle produzioni destinate a vini IGT e a vini senza DOP e IGP che sono state indirizzate alla produzione dei vini delle diverse Denominazioni. Si tratta di Denominazioni di costituzione piuttosto recente che stanno piano piano ritagliandosi uno spazio nel panorama vitivinicolo toscano, facendo leva sulla tradizione rurale dei singoli territori e sulle specificità e peculiarità dei vini prodotti e delle varietà di vite utilizzate, e che pesano tutti assieme per circa il 40% sull’imbottigliato regionale.


I migliori vini degustati sono Chianti Rufina Riserva DOCG Vigna alle Stelle Cerrae Electae 2020, Le Mortelle Maremma toscana Rosso Doc Botrosecco 2022, Montecucco Rosso Riserva DOC Colle Massari 2029 



 Fabrizio Del Bimbo