giovedì 6 novembre 2025

AIS presenta a Firenze la guida a2026 Vitae 2026



Il 15 novembre alla Stazione Leopolda l’evento “Vitae in deguSTAZIONE” con 400 etichette selezionate e la presenza dei produttori da tutta Italia


AIS presenta a Firenze la guida ai vini Vitae 2026:


400 selezioni anche in inglese per i buyer esteri


La giornata ospiterà anche la finale del concorso Miglior Sommelier d’Italia – Premio Trentodoc



L'Associazione Italiana Sommelier ha presentato oggi a Firenze, a palazzo Bastogi, presso la sede del Consiglio Regionale della Toscana, la Guida Vitae 2026 e l’evento "Vitae in deguSTAZIONE". La novità strategica è il focus internazionale: un volume digitale in inglese con 400 selezioni e punteggi in centesimi, pensato come strumento di lavoro autorevole per buyer e operatori. Il 15 novembre a Firenze la degustazione pubblica di tutti i vini selezionati.

 

L'Associazione Italiana Sommelier (AIS) ha presentato oggi, 5 novembre, la Guida Vitae 2026 e l’evento "Vitae in deguSTAZIONE". La conferenza stampa si è tenuta a Firenze, presso Palazzo Bastogi di Regione Toscana, alla presenza di Sandro Camilli, Presidente AIS Italia, Cristiano Cini, Presidente AIS Toscana, Gianluca Grimani, curatore della guida AIS Vitae 2026, Dott. Agr. Gennaro Giliberti, Dirigente Agricoltura Regione Toscana, Giuseppe Salvini, Segretario Generale della Camera di Commercio di Firenze, Francesco Palumbo, Direttore di Fondazione Sistema Toscana, Aldo Cursano, Presidente di PromoFirenze e Vicario nazionale FIPE-Confcommercio.

 

L'undicesima edizione, oltre a rafforzare le collaborazioni istituzionali segna una svolta strategica per l'associazione, con un chiaro obiettivo di apertura ai mercati internazionali.

“Con questo progetto, AIS rafforza la sua missione come Ente del Terzo Settore. La guida non è solo uno strumento commerciale, ma un progetto culturale. L'associazione promuove così la conoscenza del vino italiano in modo indipendente e autorevole, agendo come ambasciatore dell'identità italiana” – ha detto il Presidente Nazionale AIS Sandro Camilli, mentre Gianluca Grimani, curatore della guida “Vitae 2026” ha evidenziato la novità di questa edizione: “É il nuovo volume digitale in lingua inglese, progettato specificamente per i mercati internazionali. L'obiettivo strategico è fornire a buyer, stampa e professionisti esteri uno strumento di lavoro autorevole e indipendente per orientarsi nel complesso panorama vitivinicolo italiano”.

 

"L’export continua a essere il motore del settore - quindi ben venga la guida anche in inglese – purtroppo preoccupano le possibili ripercussioni di nuovi dazi imposti dagli USA, così come il cambiamento climatico impone un ripensamento delle tecniche viticole e della gestione in cantina - ha affermato Gennaro Giliberti, dirigente del settore Agricoltura della Regione Toscana.  Nel 2024 la produzione di vino in Toscana ha raggiunto 2,6 milioni di ettolitri, con un incremento di 900mila ettolitri rispetto all’anno precedente. Il 95% della superficie vitata è destinato a vini a denominazione, ben oltre la media nazionale del 65% e la regione è anche leader nel biologico, a cui è dedicata il 38% della superficie vitata regionale. L'Assessorato all'Agricoltura da sempre lavora sui temi cari ai produttori. Esempio ne sono il BuyWine Toscana e la Settimana delle Anteprime, eventi che mettono in mostra tutte le denominazioni della Toscana e siamo certi che l'evento alla Leopolda di AIS Italia - per la seconda volta si terrà in Toscana - sarà un momento di confronto e crescita per tutto il mondo del vino, grazie alle sinergie introdotte da tutti gli attori della filiera. Del resto, il vino in Toscana è cultura, storia, socialità, valori che AIS nei suoi 60 anni di attività ha divulgato dando valore all'agricoltura, ai contadini, ai vignaioli”. 

 

Gli ha fatto eco il direttore di Fondazione Sistema Toscana, Francesco Palumbo: "penso sia un sodalizio quanto mai azzeccato quello con AIS – ha dichiarato il direttore di Fondazione Sistema Toscana, Francesco Palumbo -  che si consolida e offre ulteriori spunti di racconto per i nostri molteplici canali. A partire dall'ecosistema digitale di Visittuscany che con il sito web e i canali social ha ottenuto oltre 56 milioni di visualizzazioni negli ultimi 12 mesi. E poi i format di intoscana.it, dai podcast di 'Toscana Bella e Buona' alle puntate di 'Storie di Moderni Contadini’ ora anche "in cucina" e la narrazione su www.vetrina.toscana.it. Mi preme ricordare il nuovo Destination Management System cui si accede da make.visittuscany.com, uno strumento per le imprese che punta a migliorare la gestione dell’offerta turistica anche in ambito agroalimentare, favorendo maggiore integrazione tra operatori, territori e strumenti digitali".

 

Una sinergia condivisa anche da Camera di Commercio di Firenze come ha messo in evidenza Giuseppe Salvini, Segretario Generale: “come Camera di commercio siamo orgogliosi di contribuire alla pubblicazione di questa 'bibbia' del vino italiano, opera dell’Associazione italiana sommelier, che con il proprio lavoro, specialistico e selettivo, ha contribuito negli anni ad elevare la qualità della produzione vitivinicola nazionale. Il volume è frutto di un lavoro certosino, meticoloso, scrupoloso, rigoroso, governato dalla competenza dei sommelier dell’AIS. È una guida imprescindibile del settore, sia per navigati appassionati che per neofiti. La finale del concorso nazionale miglior sommelier d'Italia, con la proclamazione del vincitore che ci onoriamo di ospitare, e la presentazione della guida Vitae si inseriscono in questo percorso di valorizzazione del vino”.

 

È intervenuto Aldo Cursano, Presidente PromoFirenze e Vicario nazionale FIPE-Confcommercio affermando: "ristorazione e vino sono le due facce d'una stessa medaglia. Fanno parte della nostra cultura e della nostra identità anche in tempi di profondo cambiamento come quelli che stiamo vivendo ora. Qualità, conoscenza, esperienzialità sono i punti cardinali che dobbiamo seguire sia come ristoratori che come produttori e professionisti del mondo del vino. La ristorazione non può fare a meno del vino, il vino non può fare a meno della ristorazione. Da qui occorre partire per immaginare nuove modalità di collaborazione che siano a vantaggio dell’intera filiera. Esprimo forte apprezzamento per lo straordinario lavoro che da sempre AIS porta avanti a favore della diffusione della cultura del vino”.

 

Per supportare il nuovo focus internazionale e garantire la massima leggibilità, la guida adotta un sistema di punteggi in centesimi per i vini di fascia alta. Questa scelta fornisce un dato universale e immediato, facilitando la comprensione nel contesto globale.

 

IL CUORE DELLA GUIDA: LE 400 SELEZIONI. Il volume digitale si concentra su 400 selezioni speciali. Non si tratta di una classifica dei 400 vini con il punteggio più alto in assoluto. È, invece, una precisa scelta editoriale curata tra tutte le etichette che hanno ottenuto un punteggio minimo di 90 punti. Le selezioni sono state divise in quattro percorsi di lettura da 100 vini ciascuno, pensati per guidare l'operatore internazionale attraverso diverse chiavi interpretative: 100 Grandi Vini: include le etichette "iconiche", riconosciute per posizionamento, notorietà e valore assoluto. 100 Migliori Vini di Territorio: celebra l'espressione più autentica e fedele del terroir, del vitigno e della zona di produzione. 100 Vini Innovativi/Rivelazione: accende i riflettori sul coraggio, premiando nuove interpretazioni, approcci inediti e territori emergenti. 100 Vini Valore/Prezzo: sottolinea l'importanza della sostenibilità economica, selezionando etichette dall'acquisto accessibile ma dall'elevato valore organico. L'elenco completo delle 400 etichette, anticipato nei giorni scorsi, è in allegato.

 

L'EVENTO: 400 VINI IN DEGUSTAZIONE Il lancio culminerà nell'evento "Vitae in deguSTAZIONE". L'appuntamento è per il 15 novembre alla Stazione Leopolda di Firenze. Sarà un'occasione unica per degustare le 400 etichette selezionate e incontrare i produttori. La giornata ospiterà anche la finale del concorso Miglior Sommelier d’Italia – Premio Trentodoc.

 

I PARTNER ISTITUZIONALI. L’affidabilità del progetto, che agisce come un “asset strategico” per il Paese, è testimoniata da un’ampia rete di supporto. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), di Regione Toscana, della Città Metropolitana di Firenze, del Comune di Firenze, di Rai Toscana, oltre al sostegno di partner come Camera di Commercio di Firenze, PromoFirenze, Toscana Promozione Turistica, Fondazione Sistema Toscana e Vetrina Toscana.

 

L’ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER (AIS). L’Associazione Italiana Sommelier è un Ente del Terzo Settore (ETS) che opera senza scopo di lucro. Da sessant’anni è il punto di riferimento in Italia per la promozione della cultura del vino e la valorizzazione della professione del sommelier. Attraverso la sua capillare struttura territoriale e una didattica di eccellenza, AIS forma professionisti e appassionati, contribuendo alla diffusione di una conoscenza del vino consapevole e di qualità, in Italia e nel mondo.


 



Nicoletta Currradi 

Fabrizio Del Bimbo 

martedì 4 novembre 2025

Successo del Greek Wine Day 2025

 Il Greek Wine Day 2025 si è tenuto a Firenze il 1° novembre ed è stato un grande successo, con la partecipazione di 49 aziende vinicole, di cui 30 presenti e 19 con campioni,  in totale il più alto numero di sempre per questo evento in Italia. L'evento si è svolto all'Hotel Albani e ha visto la degustazione di oltre 100 etichette di vino greco, con una notevole presenza di pubblico. 




Si sono registrate 29 partecipazioni tra aziende vinicole e tavoli gestiti da sommelier, un numero record per l'evento.

Sono state presentate oltre 100 etichette provenienti da diverse regioni della Grecia.


I vitigni e i territori protagonisti


Durante la giornata è stato possibile scoprire alcuni dei vitigni più rappresentativi della Grecia:

Assyrtiko, simbolo delle isole e del mare;

Agiorgitiko, rosso nobile del Peloponneso;

Xinomavro, grande vino del nord e della Naoussa;

Vidiano e Malagousia, uve bianche di nuova generazione, ambasciatrici dell’eleganza ellenica.

Durante il Greek Wine Day è stato proposto il confronto tra il Vin Santo del Chianti e il Vinsanto di Santorini che ha evidenziato differenze sensoriali e di struttura: il Vin Santo toscano si distingue per morbidezza, calore e corpo, mentre il Vinsanto greco si caratterizza per un'acidità e una tensione gustativa più marcate e una dolcezza che risalta. La comparazione è stata un'opportunità per apprezzare le diverse identità territoriali che li rendono unici, nonostante condividano un nome simile


Nicoletta Curradi

mercoledì 29 ottobre 2025

Annata 2025 più che positiva per il Consorzio Chianti dei Colli Fiorentini, ma....

 




Consorzio Chianti dei Colli Fiorentini: “Annata 2025 più che positiva, ma a causa dei dazi già attivi c’è il rischio che il vino rimanga in cantina”

Il presidente Andrea Corti fa il punto sulla stagione e chiede un intervento politico per sostenere il flusso di esportazioni verso il mercato Usa

 

 

“Un raccolto decisamente positivo, con una quantità nelle medie degli ultimi anni, ma con un risultato più che notevole sul versante della qualità, che sembra garantire buona fragranza, prospettando una produzione di vini ben strutturati e di grande bevibilità. Questo grazie anche alle condizioni meteo che hanno scongiurato la diffusione dei parassiti e perlopiù favorito la vendemmia, con grappoli sani, al di là del posizionamento dei vigneti e delle diverse uve”.

Un focus sulla vendemmia 2025 quello delineato da Andrea Corti, presidente del Consorzio Chianti dei Colli Fiorentini, che comprende un territorio diffuso su 16 comuni.

“E’ un livello di professionalità sempre più elevato - prosegue Corti - quello per il quale si va caratterizzando sempre più il nostro Consorzio, che si pone proprio l’obiettivo di distinguersi e rendere unica la propria produzione, per andare incontro alle esigenze di un mercato portato ad operare una selezione del prodotto e a una tipologia di consumatori che si va diversificando, sia per l’avvicinamento delle giovani generazioni che per un export che si apre a nuovi gusti e tendenze”.

“Il rischio per noi produttori - mette poi in chiaro il presidente - è che i vini, seppur di ottima qualità, rimangano in cantina, a causa di una politica dei dazi già in atto a nostro sfavore, che in questo ultimo periodo sta purtroppo passando sotto silenzio, in grado di determinare una contrazione della domanda. Ricordo che non è stato trovato alcun accordo per quanto riguarda il mercato statunitense, che bisogna sottolineare come rappresenti una destinazione essenziale per la commercializzazione dei nostri vini, che in alcuni casi va fin oltre il 30%. Difficile peraltro pensare di poter sostituire in tempi brevi un simile mercato, soprattutto perché sono pochi i paesi a garantire una simile potenzialità di acquisto. Chiediamo pertanto che si faccia chiarezza e di trovare una soluzione perseguibile, che offra una prospettiva di crescita per il settore, destinato altrimenti a subire una contrazione, perché ad oggi ci sentiamo un po’ lasciati da soli”.


Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 17 settembre 2025

La Pietra Chardonnay Toscana IGT, 40 vendemmie per il primo Supertuscan bianco di Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute

 


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Con l’annata 2023 compie 40 anni La Pietra Chardonnay Toscana IGT, il primo Supertuscan bianco di Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute: un traguardo importante che celebra 40 vendemmie e 40 anni di passione, ricerca e qualità dopo aver costruito una vera e propria eredità enologica, in un equilibrio perfetto tra identità e innovazione. 


La Pietra, 40 anni di storia e di vendemmie

La Pietra, nato nel 1983 dalle Tenute del Cabreo nel cuore del Chianti, è stato tra i primi Chardonnay di stile internazionale prodotti in Italia. Affinato in tonneau, è un vino che ha saputo interpretare il territorio in chiave moderna, diventando nel tempo uno dei simboli dell’eleganza e della visione innovativa della famiglia Folonari. Così come Cabreo Il Borgo, vino riferimento dell’azienda, anche La Pietra nasce dall’intuizione di Ambrogio Folonari e in particolare dal suo viaggio compiuto alla fine degli anni ’70 nella Côte d’Or francese, dove acquistò alcune marze di Chardonnay che, al suo rientro, decise di innestare a Panzano in Chianti: 15 ettari di terreno, localizzati sulle colline più alte del Chianti, che fanno parte delle Tenute del Cabreo e che oggi sono coltivati interamente a Chardonnay e Pinot Noir. Il risultato di questa intuizione sarà il primo Supertuscan bianco dell’azienda: uno Chardonnay in purezza fermentato e maturato in legno, che rappresenterà una grande innovazione nel panorama dei vini bianchi prodotti all’epoca in Toscana.


La Pietra 2023, le caratteristiche

L’annata 2023 è stata caratterizzata da una stagione invernale con temperature miti, ma con piogge intense che hanno garantito una buona riserva idrica nei suoli. La primavera è stata la più piovosa degli ultimi anni, e ciò ha portato ad un clima più fresco rispetto alla media stagionale. Il caldo dei mesi di luglio e di agosto non ha portato le vigne in stress idrico, in quanto le riserve di acqua, a seguito della primavera piovosa, sono risultate più che sufficienti. La buona escursione termica fra le ore notturne e quelle diurne, ha consentito alle uve Chardonnay di raggiungere una maturazione ottimale. La Pietra 2023, dopo una iniziale fermentazione in acciaio con travaso il legno a metà processo, matura circa 24 mesi in tonneau e sorprende per la sua attitudine ai lunghi affinamenti in bottiglia. La quarantesima vendemmia presenta un colore giallo paglia, brillante e cristallino. Al naso offre un bouquet di glicine, gelsi bianchi e pietra focaia. Le sue caratteristiche sono la grande freschezza e il sapore morbido, vellutato e persistente, con note finali mentolate e balsamiche.


La Pietra, il territorio

La Pietra nasce a Panzano in Chianti, dalle uve coltivate nei 15 ettari di Casa di Sala, che dal 1967 appartengono alla famiglia Folonari e fanno parte delle Tenute del Cabreo. I terreni di Panzano in Chianti sono localizzati sulle colline più alte, dove il suolo prevalentemente marnoso e argilloso, ricco di scheletro, conferisce mineralità e sapidità al vino.  


La Pietra, tra ospitalità e vino l’omonimo Relais

Negli anni le Tenute del Cabreo si sono trasformate in un vero e proprio microcosmo, che unisce la cultura del vino con la tradizione dell’ospitalità in un territorio unico al mondo. A questo grande bianco toscano l’azienda Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute ha voluto intitolare Pietra del Cabreo Relais di Charme, inaugurato nel 2021 nel cuore delle Tenute e realizzato con il recupero di un antico insediamento rurale: 11 camere elegantemente arredate con i materiali e i colori tipici del Chianti, oltre al ristorante dove si possono assaggiare le proposte dello chef Alessandro Sedran. Pietra del Cabreo Relais di Charme affianca Borgo del Cabreo Relais di Charme, aperto nel 2017 per inaugurare il grande progetto delle Tenute del Cabreo tra vino e ospitalità. Il progetto toccherà il suo apice nella primavera del 2026, quando sarà inaugurata la nuova Cantina del Cabreo, che sorgerà proprio a metà strada tra i due relais e coniugherà tecnologie all’avanguardia con le più antiche tradizioni del Chianti Classico, offrendo inoltre ampi ed eleganti spazi per le degustazioni e gli eventi. 


Nicoketta Curradi
Fabrizio Del Bimbo 

giovedì 7 agosto 2025

I segreti del Cabreo

Tenute del Cabreo, un'estate ricca di eventi alla scoperta del territorio 


  


                            

A Greve in Chianti, nel cuore delle Tenute del Cabreo, la famiglia Folonari lancia esperienze per vivere il sogno toscano. Le Tenute del Cabreo sono infatti un vero e proprio microcosmo, che unisce la cultura del vino con la tradizione dell'ospitalità presso i Relais del Cabreo.

Il Ristorante Cabreo sarà a breve protagonista di tre cene conviviali alla scoperta del territorio, tra calici e proposte gastronomiche dello chef. Gli ospiti potranno degustare i vini delle Tenute Folonari e assaporare i piatti che uniscono innovazione e tradizione.


I Segreti del Cabreo sarà il tema delle tre cene conviviali che si terranno nei mesi di agosto, settembre e ottobre, pensate per celebrare il gusto, la condivisione e la tradizione enogastronomica toscana, tra calici di etichette "segrete" e piatti d’autore.


Il primo appuntamento è in programma sabato 23 agosto al Ristorante Cabreo con un menu originale di pesce a tre portate, accompagnato da un calice a persona tra i vini proposti in abbinamento per ogni portata. A rendere speciale ogni appuntamento, un “vino segreto” delle Tenute del Cabreo, una rarità enologica che verrà condivisa con gli ospiti della serata. Le cene gourmet hanno un costo di € 85 a persona.


I segreti del Cabreo seguiranno la terza edizione di Calici Sotto le Stelle, l’evento che ogni anno raccoglie grande successo di pubblico e che si terrà domenica 10 agosto nella storica Tenuta di Nozzole con una degustazione di più di dieci etichette.


Per informazioni e prenotazioni, è possibile scrivere a cabreoristorante@gmail.com o telefonare al numero +39 3762035714.


Nicoletta Curradi

venerdì 23 maggio 2025

Tenute Folonari - Compie 40 anni Cabreo Il Borgo IGT


 



9 milioni di euro gli investimenti varati dall’azienda nel triennio 2024-202

11 milioni di euro il fatturato aggregato nel 2024

Fatturato in crescita per il settore hospitality e per la vendita diretta


 

 La Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute celebra le 40 vendemmie di Cabreo Il Borgo Toscana IGT, tra i primi Supertuscan della storia, nato dall’intuizione delle potenzialità del blend Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot.

 

“In uno scenario caratterizzato da crisi geopolitiche e sostanziale riduzione dei consumi – ha dichiarato il Presidente Giovanni Folonari – abbiamo scelto di puntare sulla nostra storia e sulla tradizione dei nostri fine wines, tra cui Cabreo il Borgo Toscana IGT che quest’anno festeggia le 40 vendemmie. A questo affianchiamo da sempre la ricerca dell’innovazione, che si traduce nella diversificazione dei prodotti e soprattutto in un fitto programma di investimenti strategici, sia per il settore vitivinicolo che per l’hospitality”.

 

La Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute ha presentato un fatturato aggregato 2024 di 11 milioni di Euro, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Sono in crescita il settore dell’hospitality e la vendita diretta di tutte le etichette prodotte dall’azienda.

 

La Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute ha inoltre confermato gli investimenti varati dall’azienda per il triennio 2024-2026, per un totale di 9 milioni di euro. Il fulcro degli investimenti è la grande opera di ristrutturazione da cui nascerà la nuova Cantina del Cabreo, che verrà inaugurata nel maggio 2026 e sarà il luogo in cui le moderne esigenze di innovazione del settore vitivinicolo conviveranno armoniosamente con le antiche tradizioni del territorio del Chianti Classico.

 

La Cantina del Cabreo non sarà solo il tempio dei Supertuscan, completerà anche l’offerta in termini di ospitalità delle omonime Tenute di Greve in Chianti. Dal 2017 sono infatti aperti i due eleganti Relais di Charme Borgo del Cabreo e Pietra del Cabreo di 11 camere ciascuno, realizzati grazie al recupero di antiche case coloniche.

 


Fanno parte dell’offerta di ospitalità anche le altre storiche dimore interne alle Tenute, molto richieste dai turisti internazionali per i loro soggiorni nella campagna toscana: la Villa seicentesca e la Casavecchia presso la Tenuta di Nozzole a Greve in Chianti e la dimora presso la Tenuta La Fuga a Montalcino.


Nicoletta Curradi 

Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 9 aprile 2025

Nicolas Di Maria del Caffè Paszkowski di Firenze si aggiudica il contest Reverso Martini

 

Un trionfo di creatività alla Florence Cocktail Week 2025 per reinterpretare il Martini e celebrare l’eccellenza dell’oliva taggiasca. Nicolas Di Maria ha conquistato la giuria di esperti con una visione innovativa dl drink, rendendo l’oliva taggiasca protagonista assoluta.





 Il contest innovativo proposto da Gintastico per la Florence Cocktail Week, con la collaborazione e il sostegno del Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, ha celebrato la sua prima edizione premiando il talento di Nicolas Di Maria, Head Mixologist del Caffè Paszkowski, che si è distinto tra i nove finalisti per la sua sorprendente interpretazione dell’iconico Martini Cocktail.


La sfida, andata in scena lo scorso 8 aprile all’interno della suggestiva Sina Villa Medici, ha portato al centro dell’attenzione l’oliva taggiasca, trasformandola da semplice elemento decorativo a protagonista assoluta del drink. L’obiettivo era chiaro: creare la miglior “Oliva sotto Martini”, valorizzando l’equilibrio tra gin, vermouth e l’essenza aromatica dell’oliva.


‘’Game, set, match... oliva’’ è l’interpretazione di Nicolas Di Maria, a base di Orange Bitter, Havana, Veritas, battuto di origano, sedano, finocchietto, peperoncino, aglio e Taggiasca in salamoia. La proposta ha conquistato la giuria perché capace di fondere tecnica, innovazione e gusto, offrendo un’esperienza sensoriale inedita che ha colpito per l’armonia dei sapori, l’originalità e per il richiamo alle note olfattive e di gusto tipiche della Taggiasca.


“Quando ho letto il brief del contest, ho capito subito che non si trattava di un semplice cocktail ma di un vero e proprio esercizio di creatività e bilanciamento dei sapori. Ho voluto celebrare un momento di condivisione, così come è per noi italiani il momento dell’aperitivo e dare voce all’oliva taggiasca, rispettando la struttura del Martini ma raccontando una storia nuova. È un onore per me portare a casa questo riconoscimento, che premia non solo la performance di questa giornata ma il lavoro quotidiano che io e tutti i miei colleghi portiamo avanti giornalmente dietro al bancone del bar. Un lavoro fatto di ricerca, di prove e soprattutto di valorizzazione degli ingredienti’’ ha dichiarato Nicolas Di Maris – Head Mixologist di Caffè Paszkowski


La giuria, composta da Serena Mela (Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia), Chiara Beretta (Finespirits Italia), Alfredo Del Bene (FOOD CLUB) e lo chef Niccolò Palumbo (Ristorante Paca di Prato), ha valutato le proposte in gara secondo criteri precisi: bilanciamento, tecnica, creatività e presentazione.


Il parterre di partecipanti ha visto sfidarsi 9 tra i migliori bar della città: Bar Berni (Four Seasons Hotel Firenze), Caffè Gilli, Caffè Paszkowski, Drinx by Il Gusto di Xinge Cocktail Bar, Giacosa, Gucci Giardino, La Ménagère, Rasputin Secret Cocktail Bar, Sevi Interior. 


“Reverso Martini non è solo un contest ma un vero e proprio manifesto. Volevamo dimostrare che l’oliva può e deve avere un ruolo centrale nella mixology contemporanea e deve averlo nella formulazione di un cocktail. Il lavoro di Nicolas è stato illuminante in questo senso: ha colto lo spirito della sfida, trasformando un ingrediente simbolico come la Taggiasca in un’esperienza sensoriale completa. È questo il tipo di creatività che vogliamo sostenere e raccontare con questa attività: quella che osa, che rispetta la materia prima e che allo stesso tempo sa emozionare. Questo è solo l’inizio, vorremmo che Reverso Martini diventasse un appuntamento fisso delle Cocktail Week.” Ha affermato Federico Bellanca, direttore editoriale di Gintastico.


“Siamo entusiasti del successo di questa prima edizione del Reverso Martini, e della risposta così forte dei bartender coinvolti.” ha aggiunto Serena Mela, Direttrice Marketing e Commerciale del Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia. “Il livello tecnico è stato altissimo, ma ciò che ci ha colpito di più è stata la capacità del vincitore di interpretare la nostra visione: un Martini in cui l’oliva non è solo una presenza decorativa, ma l’elemento su cui ruota il drink. Da anni lavoriamo per raccontare il valore dell’oliva taggiasca e dell’olio extravergine ligure, e vedere questi prodotti entrare in modo così autorevole nel mondo del cocktail è una soddisfazione enorme.’’


Il contest ha rappresentato una sfida concettuale prima ancora che tecnica, contribuendo a ridisegnare i confini della mixology contemporanea e a promuovere una nuova cultura dell’oliva, in particolare della Taggiasca, come ingrediente centrale d’eccellenza e non più come semplice decorazione.


La serata si è conclusa al rooftop bar di The Social Hub Firenze Lavagnini, dove Eda Akman e Niccolò Mazzucchelli, bartender del Gramm Café Milano hanno presentato cocktail sperimentali a base di olio extravergine d’oliva e olive taggiasche, omaggiando i sapori del Mediterraneo e la creatività che da sempre anima la mixology italiana. Tra le proposte della serata: il Dirty Martini, con utilizzo della salamoia delle olive taggiasche, e poi il Sant’Agata Sour a base di gin, succo di lime, olio extravergine d’oliva Cuvée e con guarnish di olive taggiasche candite, per chiudere con Peperoni a base di bitter Luxardo al peperone, olio extravergine d’oliva La Cuvèe e olive taggische essiccate.


Anche lo chef Marco Stabile, del ristorante Ora d’Aria di Firenze ha voluto omaggiare la Taggiasca nel Martini, proponendo per tutta la durata della Florence Cocktail Week, al Rooftop Bar DISOPRA, un gelato alla crema al Martini con olive taggiasche sott’olio.




Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia 


Dal 1827 la Famiglia Mela produce olio extra vergine da olive taggiasche all’interno del Frantoio di proprietà, sulle colline dell’entroterra Imperiese. Oggi coltiva, con la stessa passione di sempre, questa tradizione di qualità e di genuinità ottenendo un olio extra vergine di grande pregio.


Le olive taggiasche, raccolte con leggero anticipo rispetto alla maturazione, sono frante in giornata con la stessa cura del passato e con particolare attenzione per le nuove tecnologie. Si ottiene così un olio extra vergine di oliva dal carattere intenso e vivace, dal sapore delicato e fragrante. La produzione dell’olio è poi accompagnata anche dalla lavorazione di olive da tavola, in salamoia, denocciolate e oggi anche candite per i gourmand più esigenti.


La preparazione anche di altre specialità scandisce le giornate di lavoro al Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, dai paté al pesto ligure alle verdure fresche lavorate e conservate nell’olio extravergine d’oliva. Tutti i prodotti curati ed esclusivi, espressione di una famiglia innamorata del proprio lavoro e della propria terra, arrivano sulle tavole di clienti affezionati e nelle cucine dei migliori chef di tutta Italia.


La sostenibilità è un pilastro che da sempre guida le giornate in azienda e, un punto su cui negli ultimi anni, il frantoio ha concentrato maggiori investimenti e ha intenzione di investire ulteriormente; investimenti non solo economici ma anche formativi sul personale aziendale per sensibilizzare sempre di più sulle tematiche ambientali.


Gintastico è la rivista mensile cartacea dedicata al mondo del gin e degli spirits. 


Nata con l’obiettivo di colmare un vuoto nel panorama editoriale italiano, è stata lanciata dai creatori di The Gin Way, in abbinamento alle box. 


Ogni edizione tratta una varietà di temi, dalla storia e cultura del gin agli eventi, dalle interviste ai personaggi influenti, fino a consigli di design e lifestyle. 


Nicoletta Curradi