giovedì 8 dicembre 2022

Successo per il primo expo del Consorzio Chianti Colli Fiorentini




Un ottimo risultato per la prima manifestazione tutta dedicata al Consorzio Chianti  Colli Fiorentini nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, con 800 partecipanti, 30 giornalisti accreditati dall’Italia e dall’estero e 18 aziende presenti. Il presidente Marco Ferretti ha espresso tutta la sua soddisfazione e pensa già alla seconda edizione.


L’evento è stato pensato e organizzato per far  conoscere le specificità del Chianti Colli Fiorentini e delle suggestive zone in cui si produce.. Una giornata intera dedicata al vino di Firenze per approfondirne la conoscenza, con degustazioni e occasioni di incontro e scambio con i singoli produttori, oltre a momenti specifici dedicati alla stampa e agli operatori di settore.

Un evento in cui sono stati coinvolti i vari attori del mercato del vino, con segmenti dedicati a ciascuna categoria.

L’iniziativa è nata dall’idea e dall’intuizione dei membri del Consorzio Chianti Colli Fiorentini che, in questo modo, hanno avuto la possibilità di poter far conoscere a giornalisti, esperti del settore e semplici appassionati, le qualità e le peculiarità dei vini prodotti e di tutte le attività che quotidianamente queste aziende portano avanti.

La manifestazione ha avuto il patrocinio dei 16 Comuni che ospitano i produttori del Consorzio Chianti Colli Fiorentini, a dimostrazione dell’alto valore della manifestazione in termini di visibilità e di valore. I Comuni sono: Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Certaldo, Fiesole, Figline ed Incisa Val d’Arno, Firenze, Impruneta, Lastra a Signa, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, San Casciano Val di Pesa, Scandicci.

I partner dell’iniziativa sono stati: Confesercenti Firenze, The Garden Harry’s Bar Firenze, Verallia, Amorim Cork Italia, Pulltex, Punto Etichette e Fisar Firenze.


  Ecco alcuni dei vini più apprezzati;

     

Valvirginio Collerosso Chianti Colli Fiorentini DOCG 2018


A base di uve Sangiovese e Merlot vendemmiate tardivamente con un affinamento in legno di almeno dodici mesi, al naso mostra aromi fruttati accompagnati da un sottile sentore di tostato che ne esalta la finezza e l'eleganza. Un rosso ampio, con note speziate, tannini morbidi e un finale persistente. Un vino con un ottimo potenziale di invecchiamento.


Chianti Riserva Ugo Bing è un grande vino a base Sangiovese, Merlot e Syrah. L' annata  2016 è calda e avvolgente, con tannini morbidi e finale persistente. Il profumo è fruttato, con note di sambuco, prugna e ciliegia nera. 


Fattoria Torre a Cona


Badia a Corte Chianti Colli Fiorentini DOCG Riserva

Solo da uve Sangiovese provenienti dal  vigneto di Badia a Corte  affina in botte di rovere per 24 mesi. È un vino elegante, di colore rosso rubino scuro, con note di sottobosco e un sapore pieno e fruttato con morbidi tannini e freschezza finale.


Fabrizio Del Bimbo 


lunedì 5 dicembre 2022

Donnas. I vini della Valle d'Aosta tra signorie alpine e dominio sabaudo





Un vino che profuma di fiori e di erbe di montagna, già conosciuto nel medioevo, quando in Valle d'Aosta le signorie alpine affrontavano le sfide sulle franchigie con le comunità di viticoltori e agricoltori. I castelli e l'egemonia politica in Valle d'Aosta da parte delle famiglie come i Savoia e gli Challant fanno da scenario alla diffusione di vitigni come il Donnas e il Nebbiolo (localmente chiamato Picotendro). Nel medioevo, intorno alla coltivazione di queste uve, si cominciarono a creare delle fratture con i viticoltori relative alle franchigie per il commercio dei vini. Il dominio Sabaudo "risolse" in qualche modo la diatriba.

 Il libro appena pubblicato ne ripercorre le tappe storiche soffermandosi sulla conoscenza dei vini locali, proponendo anche un percorso sui luoghi da visitare nell'area del Donnas doc, e focalizzando l'attenzione sulla conoscenza delle erbe di montagna che si ritrovano nel bouquet tipico di questi vini.

L'autrice Elena Erlicher, laureata in filosofia e giornalista, dopo varie collaborazioni con altre testate, oggi coordina la squadra di redazione di Civiltà del bere. E certificata Level 3 del Wine & Spirit Education Trust. 

La prefazione è a cura di Marco Reinotti.



Nicoletta Curradi 

martedì 29 novembre 2022

Vini proibiti. Un tuffo nel passato

 


Dal 23 novembre in libreria e negli store online Vini proibiti. Clinton, Fragolino, Bacò e gli altri vitigni ribelli di Michele Borgo e Angelo Costacurta con i contributi di Enos Costantini e Sergio Tazzer Edito da Kellermann Editore


Parlare dei vitigni / vini proibiti o ribelli significa ritornare indietro di circa 170 anni per capire il perché della loro storia, nata per le necessità emerse nei principali Paesi viticoli dell’Europa.



Edito da Kellermann Editore, dal 23 novembre è in libreria “VINI PROIBITI. Clinton, Fragolino, Bacò e gli altri vitigni ribelli”, un interessante compendio, le cui pagine ricostruiscono la storia dei vitigni che, soprattutto nei periodi di guerra, diventavano quasi alimenti per la sussistenza dato il loro basso grado alcolico, e che oggi stanno conoscendo un nuovo periodo di attenzione da parte degli appassionati.


Tra le pagine del volume, scritto da Michele Borgo e Angelo Costacurta, con i contributi di Enos Costantini e Sergio Tazzer, i lettori sono invitati a rileggere indagini e studi biologici ed epidemiologici per cercare di comprendere la situazione sorta a partire dalla metà dell’Ottocento, quando l’avvento di tre avversità parassitarie della vite – oidio, fillossera e peronospora – ha cambiato la millenaria storia vitivinicola mondiale.


Angelo Costacurta

È uno dei più accreditati studiosi di viticoltura a livello internazionale. Ricercatore del Ministero dell’Agricoltura, ha diretto il Centro per la ricerca in viticoltura del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura ed è stato responsabile scientifico di diversi progetti nazionali e internazionali. Ha insegnato nelle Università di Udine e Padova ed è autore di numerose pubblicazioni scientifiche e storiche.


Kellermann Editore

Kellermann editore è una casa editrice indipendente fondata nel 1991 a Vittorio Veneto che pubblica libri di racconti, immagini e percorsi legati alla storia, alla cultura, al mondo e il territorio del cibo e del vino. Una particolare attenzione è da sempre riservata alla qualità del libro in ogni sua parte: nei contenuti, nella grafica, nella scelta dei materiali e di uno stile che si distingue.

Il catalogo editoriale Kellermann vanta tre collane principali: i celebri “Quaderni” dove il lavoro artigianale si fonde con uno stile e un saper fare unico; “Grado Bado”, per far conoscere vini particolari narrandone le connessioni con la storia che li ha attraversati; “Umano/troppo/umano” dedicata al rapporto tra uomo, ambiente e pensiero.


Nicoletta Curradi 


In Palazzo Vecchio a Firenze il primo expo del Consorzio Chianti Colli Fiorentini

 



Il primo appuntamento di sempre per presentare l’offerta del Consorzio Chianti Colli Fiorentini. Nasce con questo obiettivo il primo expo del Consorzio, ospitato nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio giovedì 1 dicembre. Un evento dedicato al vino di qualità e alla cultura del buon vivere pensato e organizzato per far conoscere le specificità del Chianti Colli Fiorentini e delle suggestive zone che lo ospitano. Una giornata intera dedicata al vino di Firenze per approfondirne la conoscenza, con degustazioni e occasioni di incontro e scambio con i singoli produttori, oltre a momenti specifici dedicati alla stampa e agli operatori di settore. Un evento fondamentale in cui verranno coinvolti i vari attori del mercato del vino, con segmenti dedicati a ciascuna categoria. L’iniziativa nasce dall’idea e dall’intuizione dei membri del Consorzio Chianti Colli Fiorentini che, in questo modo, avranno la possibilità di poter far conoscere a giornalisti, esperti del settore e semplici appassionati, le qualità e le peculiarità dei vini prodotti e di tutte le attività che quotidianamente queste aziende portano avanti. La giornata prenderà il via la mattina con appuntamenti dedicati alla stampa italiana ed estera, con i giornalisti che avranno la possibilità di degustare i prodotti del Consorzio ma, anche, conoscere uno dei territori più suggestivi della Toscana. Nel pomeriggio, dalle 14 alle 20, la manifestazione aprirà al pubblico, che potrà assaggiare i vini dei 18 produttori del Consorzio presenti. Per partecipare alle degustazioni gratuite è necessario iscriversi attraverso la piattaforma eventbrite al link https://bit.ly/ExpoChiantiColliFiorentini.



“Siamo molto contenti di ospitare questo Forum, che ha l’obiettivo di far conoscere e valorizzare un parte importante del patrimonio culturale della nostra zona: il vino - dichiara l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio -. Apriamo quindi con piacere le porte di Palazzo Vecchio perché non è solo sede del Comune ma un punto di riferimento e casa di tutti i cittadini dell'area metropolitana: portare qui questa vetrina di produzioni di qualità è un modo per ribadirlo, perché siamo convinti che i territori sono più forti se lavorano uniti e valorizzano insieme risorse e qualità di ognuno”.


“Siamo davvero orgogliosi di aver organizzato, in un luogo così suggestivo ed iconico, il primo expo del Consorzio - afferma  Marco Ferretti, Presidente del Consorzio Chianti Colli Fiorentini -. Per noi rappresenta un momento di altissimo valore per far conoscere l’alta qualità dei nostri prodotti. Aspettiamo con grande piacere, nel pomeriggio, tantissimi appassionati ed amanti del vino, che avranno la possibilità di usufruire di degustazioni ed assaggi liberi. Ci auguriamo infine che, grazie anche al sostegno delle istituzioni, questo possa essere solo il primo appuntamento di una lunga serie”.


La manifestazione ha avuto il patrocinio dei 16 Comuni che ospitano i produttori del Consorzio Chianti Colli Fiorentini, a dimostrazione dell’alto valore della manifestazione in termini di visibilità e di valore. I Comuni sono: Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Certaldo, Fiesole, Figline ed Incisa Val d’Arno, Firenze, Impruneta, Lastra a Signa, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, San Casciano Val di Pesa, Scandicci.

I partner dell’iniziativa sono: Confesercenti Firenze, The Garden Harry’s Bar Firenze, Verallia, Amorim Cork Italia, Pulltex, Punto Etichette e Fisar Firenze.


Fabrizio Del Bimbo 


martedì 15 novembre 2022

Con Enomundus slla scoperta di nuove etichette internazionali


Nei giorni scorsi si è tenuta a Firenze la seconda edizione di Enomundus, la fiera del vino organizzata da Olfa Haniche. L'evento smha avuto luogo nelle sale dell’Hotel Albani. Un’occasione molto interessante per scoprire tante etichette estere provenienti da Francia, Germania, Spagna, Austria, Grecia, Romania e altri paesi meno conosciuti. Una due-giorni di degustazioni impreziosita da masterclass e che, nella seconda giornata, è stata incentrata esclusivamente sul b2b.

Si è trattato di un evento ideato e organizzato da sole donne guidate da Olfa Haniche, Sommelier dell'Associazione Nazionale Sommelier Italiani, Export Manager di cantine vinicole italiane all'estero e  consulente per importatori/distributori nazionali di vini esteri. La manifestazione nasce a seguito della grande richiesta di vini esteri in Italia degli ultimi anni,  con lo scopo di divulgare, fare conoscere e degustare vini di produttori provenienti da oltre 10 Paesi stranieri.


L'evento ha previsto anche tre interessanti masterclass.  

La prima è stata una degustazione dedicata ai vini greci condotta da Haris Papandreou con i vini della cantina Hatzidakis Winery Santorini insieme alla  produttrice Konstantina Chryssou.

Tra i vini presentati ha colpitoil vino bianco Aidani che ha colore giallo dorato e note di frutta esotica e di agrumi, mentre al gusto mostra  mineralità, caramello e burro.

Mavrotragano 2016 è un rosso  maturato in botti di rovere per 18 mesi e affinato  in vasche di acciaio inox per 6 mesi.  Alla vista è rosso intenso con riflessi brillanti. I suoi aromi  ricordano frutti di bosco rossi, cioccolato amaro, tabacco e mineralità. Al palato è tannico con retrogusto persistente 

È seguita un'interessante degustazione di acque di lusso AUR’A Gold Water Italy e la presentazione dei corsi Acque Minerali Academy APS condotta dal presidente entrante Emanuele Murrone e di Carol Agostini commissario internazionale, titolare di agenzia FoodandWineAngels e Editrice Papillae Magazine.

A conclusione della manifestazione quattro Maison rappresentate da M.B. Bollicine di Francia Champagne de Vignerons hanno presentato sei Champagne.

Noel Bazin La revelation rimane 48 mesi sui lieviti e presenta sentori di arancia rossa, albicocca e ribes.

Noel Bazin L' étonnante è top di gamma 2015 fa 48 mesi sui lieviti. Mostra note di agrumi canditi e frutti rossi essiccati.

Maison Mangin brut nature fa 36 mesi sui lieviti e presenta note di vermouth e muschio.

Maison Mangin millesimato 2018 fa 36 mesi sui lieviti ed è fresco, sapido e agrumato.

Maison Perron Beauvineau Cuvee Haubette 2008 presenta note agrumate, di mela renetta e menta .Maison Perron Beauvineau Cuvee Abraham 2004 mostra note agrumate e di mela renetta matura.


Fabrizio Del Bimbo 


venerdì 28 ottobre 2022

Osterie d’Italia e Slow Wine, disponibili due nuove guide

 






In libreria dal 26 ottobre, la trentatreesima edizione della guida Osterie d'Italia introduce un nuovo riconoscimento e due simboli per raccontare in modo più ampio e dettagliato l’offerta dei locali recensiti. Le tante novità segnalate confermano la solidità del modello osteria, scelto da giovani cuochi e imprenditori per le loro nuove aperture​


La trentatreesima edizione di Osterie d'Italia racconta la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 240 collaboratori sparsi in tutta Italia, in una rete fitta e capillare. La nuova edizione raccoglie 1730 indirizzi di osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti segnalati per la cucina territoriale, la rigorosa selezione degli ingredienti e il prezzo giusto.​


Un ottimo segnale dello stato di salute di questo specifico segmento di ristorazione è dato dall'alto numero di nuovi ingressi - 139 novità rispetto alla scorsa edizione, «molti dei quali aperti di recente e, soprattutto, da giovani cuochi e cuoche, imprenditori e imprenditrici che, tra i tanti modelli offerti dalla ristorazione contemporanea, hanno scelto di calzare proprio quello dell’osteria», commentano nell'introduzione i curatori Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni. È il caso di giovani professionisti che, dopo svariate esperienze all’estero, in segmenti totalmente diversi, come quello del fine-dining e in ristoranti di ben altro stampo e calibro, scelgono di assumere una forma precisa, che nella sua naturale identità permette di rispondere anche a questioni contemporanee sulla sostenibilità ambientale e umana attraverso un racconto autentico, genuino e accogliente della grande ricchezza di biodiversità, cultura e tradizione enogastronomica territoriale. Fenomeno, questo, che si attesta nelle grandi città che attingono alle ricette, gli ingredienti e le idee della cucina di mercato, così come in provincia, anche in zone remote e non facilmente accessibili che valgono il viaggio grazie alle osterie che si fanno a tutti gli effetti meta d’interesse.​

Accanto allo storico riconoscimento della Chiocciola, assegnato a quelle osterie che si distinguono per l'eccellente proposta e per l'ambiente, la cucina e l'accoglienza in sintonia con i valori del buono, pulito e giusto di Slow Food, e al riconoscimento della Bottiglia, che segnala una proposta di vini articolata, rappresentativa del territorio e con prezzi onesti, in Osterie d'Italia 2023 compare un nuovo riconoscimento: il Bere Bene, assegnato a quelle osterie che offrono, accanto o in sostituzione a una valida proposta di vini, una selezione di bevande alcoliche e non – birre artigianali, distillati, cocktail ma anche succhi, estratti e infusi – scelti con attenzione e personalità. A ricevere la Chiocciola nella trentatreesima edizione della guida sono 270 osterie, mentre ad aggiudicarsi la Bottiglia e il Bere Bene sono rispettivamente in 450 e 126 locali. La regione con il maggior numero di Chiocciole è la Toscana (27), seguita dal Piemonte (26) e dalla Campania (25).​

Ai simboli che guidano il lettore nel racconto della proposta di ogni osteria – come l'orto di proprietà, una selezione di formaggi di qualità e identitaria, una buona offerta vegetariana, di vini al calice e tanti altri – si uniscono due novità che mettono in luce i punti di forza, le eccellenze e gli elementi rappresentativi del territorio proposti da ogni osteria: il simbolo del pane, assegnato alle osterie con un eccellente cestino del pane e di prodotti da forno, autoprodotti o reperiti da fornai di qualità, e il simbolo dell'olio, ai locali che valorizzano l’olio extravergine d’oliva sia a tavola che in cucina, secondo una selezione oculata di prodotti d’eccellenza e rappresentativi del territorio. A completare uno spaccato così dettagliato sono ancora gli inserti regionali, ovvero sezioni dedicate a realtà con specifiche peculiari di ogni regione, e solo lì ritrovabili: ne sono esempio le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia e le piadinerie in Emilia Romagna, e ancora i trippai toscani, i farinotti liguri e i mangiari di strada siciliani.​




Disponibile in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore dal 12 ottobre, la tredicesima edizione di Slow Wine racconta le migliori cantine italiane e le etichette più interessanti, selezionate da più di 200 collaboratori disseminati in tutte le regioni della penisola, che permettono una mappatura unica e un aggiornamento costante su quello che sta avvenendo nel mondo del vino italiano.


Che la Toscana vitivinicola sia in salute non lo dicono soltanto gli ottimi vini, quanto il fatto che nelle aziende grandi e piccole di questa regione, indipendentemente dal prestigio personale o del territorio a cui appartengono, non si dia niente per scontato. Le progettualità, le riflessioni, gli investimenti, le sperimentazioni e le eventuali rimodulazioni, sia in campagna sia in cantina, dimostrano fermento. Attualizzare una produzione, oggi, significa rendere i vini più intimamente connessi con i loro luoghi di origine, sposando appieno le ragioni della trasparenza espressiva. L’autorevolezza acquisita dai migliori vini toscani della contemporaneità si allontana sempre più dagli standard classici e dai parametri qualitativi usati fino a qualche anno fa. Tutti i dettagli di tipologie, annate e zone di produzione e tutti i riconoscimenti che Slow Wine ha assegnato alle aziende toscane sono disponibili qui.


Il racconto delle 1.957 cantine visitate e recensite, tra cui 110 per la prima volta in Guida, è affidato ancora una volta a due strumenti. Il primo è la scheda, che ne racconta le persone che lavorano in azienda, i vigneti e le modalità con cui vengono accuditi e i migliori vini (in elenco gerarchico di qualità) disponibili in commercio. Il secondo è il QR code in coda a più di 800 schede che collega il lettore a brevi video girati durante le visite in cantina e in vigna, per accompagnarlo in un viaggio ancora più e completo alla scoperta delle eccellenze enologiche italiane.


A colpire quest’anno è la massiccia presenza di cantine che praticano un’agricoltura biologica o biodinamica, ben il 56% sul totale, e di vini premiati, altresì prodotti con pratiche biologiche o biodinamiche, che si attestano al 63% sul totale. Dati, questi, che confermano una tendenza ormai ben consolidata nelle scelte produttive dei vignaioli, così come nelle scelte di consumo.

Ai migliori vini di ogni regione viene assegnato il riconoscimento di Top Wine. Tra questi troviamo i Vini Slow – che oltre ad avere una qualità eccellente condensano valori legati a territorio, storia e ambiente – e i Vini Quotidiani, alta qualità entro i 12 euro. Dopo la sospensione nell'edizione precedente, torna il massimo riconoscimento alle cantine più interessanti: la Chiocciola, che premia le aziende il cui lavoro ben interpreta i valori (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia di Slow Food. Seguono poi altri riconoscimenti quali la Bottiglia, ai produttori che esprimono un’ottima qualità per tutte le bottiglie presentate in degustazione, e la Moneta, alle realtà che esprimono un buon rapporto tra la qualità e il prezzo per tutte le bottiglie prodotte.​


24.500 vini assaggiati durante le degustazioni • 1.957 cantine visitate e recensite • 227 cantine buone, pulite e giuste premiate con il riconoscimento della Chiocciola • 200 collaboratori • 194 cantine premiate con la Bottiglia • 74 cantine premiate con il simbolo della Moneta • 787 Top Wine • 379 contributi video visualizzabili con un QR Code​.


 Nicoletta Curradi 

mercoledì 21 settembre 2022

Opera Rosa, il lambrusco rosé più chic e gioioso del 2022




Punta di diamante della produzione biologica della famiglia Montanari: lo spumante Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP Opera Rosa




 Si racconta che il Grasparossa sia uno dei vitigni autoctoni più antichi al mondo. Il suo nome deriva, infatti, dalle particolari sfumature rosse che assumono i raspi dei grappoli nella stagione autunnale. Una vocazione cromatica che trova la sua piena realizzazione nel Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP Opera Rosa prodotto dell’azienda agricola Opera|02.


Si tratta di un lambrusco rosé brut, biologico, vinificato in bianco, di grande freschezza, con sentori di lampone e un ricordo di macedonia di fragole all’arancia, che ambisce a diventare la bollicina ideale dell’estate, trovando il suo abbinamento perfetto con prosciutto di Modena, culatello, passatelli e tortellini, ma che si sposa magnificamente anche con il pesce o che diventa un perfetto vino da entrée.


Al naso Opera Rosa ha un aroma fruttato e persistente, così come persistente e di grande finezza, risulta il perlage. Insomma, un vino al tempo stesso chic e gioioso, proprio come la sua bottiglia, e che al bicchiere spicca col suo color rosa cerasuolo intenso e costituisce senza dubbio una importante novità nell’offerta enologica di un territorio straordinario, all’interno del quale la tenuta Opera|02 si pone come eccellenza assoluta. 


Qui la vendemmia, anche a causa delle pendenze delle colline, si effettua a mano: i grappoli vengono portati in cantina, che si trova a pochi metri dai vigneti, messi in una pressa soffice a polmone che schiaccia delicatamente l’acino contro la parete. Il mosto rimane a contatto con le vinacce appena due minuti, sufficienti a estrapolare il caratteristico colore rosato. Il mosto così ottenuto va in fermentazione per sei mesi con un metodo charmat a temperatura controllata. 




Ogni passaggio successivo, dall'imbottigliamento all’etichettatura, avviene sempre in azienda. Posta tra le dolci colline di Levizzano Rangone, in uno degli scorci più suggestivi del territorio modenese, la tenuta Opera|02 festeggia quest’anno i suoi primi 20 anni (il suo nome fa infatti riferimento all’anno di fondazione). La famiglia Montanari, la cui passione per l’agricoltura ha origini lontane, ha destinato oggi alla produzione vitivinicola, unicamente con metodo biologico, trenta ettari di terreni. Oltre al Lambrusco Grasparossa, si producono uve di moscato e trebbiano modenese, ma anche il malbo gentile, oggetto di una recente rivalutazione da parte del mondo enologico.


Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP Opera Rosa

Vino spumante rosé, biologico

Opera|02

Prezzo: 750 ml 14 euro – formato magnum 1.500 ml 28 euro 




Opera|02 

L'azienda nasce nel 2002, sulle colline di Levizzano Rangone (MO), Opera|02, che prende il nome da “Opera”, un omaggio al grande Luciano Pavarotti, e da “02”, anno di fondazione. 

Opera|02 è frutto di passione, cura e amore per il territorio. Mattia Montanari, giovane imprenditore e fondatore, ha ideato il progetto grazie alla sua passione per il lambrusco, e ha continuato a coltivare la tradizione di famiglia per l’aceto balsamico, uno dei prodotti di eccellenza emiliani.  

La struttura si sviluppa su circa 30 ettari tra terreni coltivati in particolare con metodo biologico. A dominare la collina il Resort con piscina e Ristorante Gourmet/Bistrot che vantano un’eccellenza eno-gastronomica, un elegante design degli spazi, uno spazio relax esterno con piscina, e un basso impatto ambientale, grazie a utilizzo innovativo dei materiali e impiego di fonti rinnovabili. 


Nicoletta Curradi 


sabato 10 settembre 2022

Vino, i 50 anni della Cantina Sociale Colli Fiorentini

 

"È il momento di cambiare marcia sull'energia"


Il presidente Ritano Baragli: “Tante nubi all'orizzonte ma questa realtà è forte”




Investiamo sull'energia perché ora è fondamentale e speriamo che chi governa riesca ad aiutare le imprese a far fronte al caro bollette”. Con questo augurio il presidente della Cantina Sociale Colli Fiorentini, Ritano Baragli, festeggia i primi 50 anni di attività della Cantina Sociale Colli Fiorentini, il principale produttore di vino Chianti al mondo. 


Oggi grande festa a Montespertoli per celebrare il traguardo. Le aziende della Cantina Sociale sono 300: coltivano e tutelano circa 1.500 ettari di paesaggio toscano producendo oltre 100 mila quintali.


“Noi agricoltori siamo i primi a rispettare l'ambiente, lavoriamo con la terra – ha aggiunto Baragli -. Ma l’alto costo dell’energia rende difficile andare avanti, c’è troppa speculazione. Bisogna intervenire. Spero che la politica trovi le soluzioni”. Secondo Baragli uno dei modi per poter uscire dalla crisi “è eliminare la tanta burocrazia che attanaglia le Pmi. I legislatori devono tenerne conto o lo scenario futuro per le campagne sarà di desolazione. L'Europa sta rischiando di rimanere senza cibo o di comprarlo in zone dove non ci sono regole così ferree, come accade da noi. E questo non sarebbe giusto: l'augurio che faccio in questo giorno di festa è di uscire da questo tsunami”. 


Con strategie efficaci e il rispetto dell'ambiente. “Noi vogliamo rifare il centro di raccolta a Gambassi Terme e puntare sull'oleificio. Viviamo un tempo difficile, con molte nubi all'orizzonte ma la nostra cantina è forte”, conclude Baragli.


Fabrizio Del Bimbo 


lunedì 25 luglio 2022

Il Grechetto protagonista a Civitella D'Agliano

 



Nel cuore verde della Tuscia viterbese, a un passo dall’Umbria ma ancora nel Lazio, Civitella d’Agliano è un piccolo borgo medievale affacciato sulla valle del Tevere che ha ospitato quest’anno la XIX edizione de “Nelle terre del Grechetto".

Con la torre d’avvistamento del suo Castello, da secoli domina l’intera area, un tempo abitata dagli Etruschi che vi hanno lasciato numerose tracce archeologiche, tra cui anfore da vino.

Selvaggio e brullo, il territorio è caratterizzato a livello geomorfologico da fenomeni di calanchismo delle argille e dei tufi che le sovrastano, originatisi dalle eruzioni del complesso vulcanico di Vico e dei monti Cimini. Emblema di questa attività erosiva è la vicina e ben più nota Civita di Bagnoregio, detta “la città che muore”.




Data la tipologia dei suoli, argillosi e vulcanici, la Valle dei Calanchi è da sempre territorio d’elezione per una viticoltura a bacca bianca di qualità, tutta incentrata attorno al vitigno simbolo della zona: il Grechetto.


Come afferma il  ricercatore del CNR Stefano Del Lungo, che ha avviato un progetto di ricerca sul vitigno insieme all’azienda Sergio Mottura, leader nella vinificazione del Grechetto, “si tratta di una varietà antica, forse originatasi attorno al IX-X secolo da una forte matrice genetica irpina”.


Il Grechetto, la cui etimologia indurrebbe a pensare a un’uva  analoga per profumi a quella ellenica,  ma non necessariamente greca d’origine, sarebbe giunto nel Centro Italia dalla Puglia seguendo le vie appenniniche della transumanza, dove circolavano non solo pecore, ma anche beni commerciali.

Qui avrebbe viaggiato in parallelo con suo “cugino” Pignoletto, col quale viene spesso confuso ma con cui condivide solo parte del corredo genetico, che si sarebbe invece indirizzato più verso la costa adriatica.


A Civitella d’Agliano abbiamo avuto modo di assaggiare,61 Grechetto durante "Nelle terre del Grechetto",  l'evento organizzato di recente da Carlo Zucchetti e dal suo team  proprio nel borgo. È stato possibile anche visitare due importanti realtà vitivinicole del territorio, la cantina Sergio Mottura e la Tenuta Casciani.


Le vecchie annate assaggiate alla cantina Sergio Mottura fanno capire che, per esprimere le sue qualità,  il Grechetto ha bisogno di qualche tempo in più. 




I vini che ho apprezzato maggiormente nella degustazione professionale:

Grechetto IGT Lazio 3S 2021 Trebotti

Grechetto IGT Umbria 2021 Argylla

Grechetto IGT Umbria Colle Ozio 2021 Leonardo Bussoletti

Montefalco DOC Grechetto Eros 2021 Benedetti & Grigi

Colli Perugini Doc 2021 Goretti

Colli Bolognesi Docg 2021 Pignoletto Superiore Montefreddo Corte d'Aibo

Grechetto IGT Lazio Galante 2020 Podere Grecchi

La degustazione incentrata sulla longevità del Grechetto ha sottolineato la qualità di:

Colli Martani DOC Grechetto Araminto 2010 Colle Uncinano

Grechetto IGP Lazio Poggio Triale 2015 Tenuta La Pazzaglia 


Fabrizio Del Bimbo 


mercoledì 23 marzo 2022

Grande successo per la Chianti Classico Collection 2022

 








Si è chiusa il 22 marzo la ventinovesima edizione della Chianti Classico Collection: dopo quella particolare dello scorso anno, la manifestazione è tornata a svolgersi alla Stazione Leopolda, con la presenza di 180 produttori di Chianti Classico.


Un’edizione di successo se si considerano i numeri importanti dei partecipanti: sono stati infatti oltre 2.000 i rappresentanti del trade e della stampa che si sono accreditati alla due giorni per poter degustare le ultime annate del Gallo Nero.


Le due giornate di degustazione da parte degli operatori del settore e dei media hanno avuto come location l’allestimento del territorio del Chianti Classico e la sua suddivisione in aree geografiche, il nuovo percorso che la denominazione ha deciso di intraprendere. Un percorso di valorizzazione delle caratteristiche distintive del Chianti Classico: una via che, negli ultimi anni, ha portato la denominazione del Gallo Nero sempre più in alto nelle classifiche internazionali dei vini di qualità, sviluppandone la notorietà, il prestigio e la diffusione sulle tavole di tutto il mondo.


La nuova suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in aree più piccole ed omogenee porterà ad indicare in etichetta  il nome del comune o della frazione, rafforzando la leadership del duo vino-territorio, aumentando la qualità in termini di identità e territorialità, consentendo al consumatore di conoscere la provenienza delle uve.


Tra le numerose etichette in assaggio spiccano per qualità:


Chianti Classico DOCG 2020 Castello di Meleto

Collazzi - Bastioni


Chianti Classico DOCG 2019

Collazzi - Bastioni

Colle Bereto

Cantina Castelvecchi Capotondo

Castello di Radda

Tenuta di Nozzole

Concetta Mori Morino


Chianti Classico DOCG 2018

Renzo Marinai

Casaloste 

Chianti Classico DOCG 2017

Poggio Torselli


Chianti Classico DOCG Riserva 2018

Bindi Sergardi - Calidonia

Cianti Classico DOCG Gran Selezione 2019

Antinori Badia a Passignano

Castello di Fonterutoli - Badiola

Particolare 

Promme' Valvirginio Spumante Brut Rosé a base di Sangiovese 100 %.


Nicoletta Curradi 

Fabrizio Del Bimbo

martedì 22 marzo 2022

Ribolla Gialla Albino Armani, frutto di una grande passione




 Il viticoltore Albino Armani è trentino, ma dagli anni novanta friulano acquisito, innamorato di questa terra “unica e affascinante, da conoscere e in cui farmi riconoscere ogni giorno”. La Grande Bellezza del vigneto friulano consiste nella sua straordinaria diversità: dal terreno, al microclima, all’interpretazione umana, la Regione è un caleidoscopio di anime ed espressioni. Non è un caso che Armani abbia scelto di produrre la Ribolla Gialla nell’Alta Grave Friulana. Dalla Vallagarina – dove da sempre l’Azienda è impegnata nel recupero dell’antico patrimonio ampelografico locale, come il Foja Tonda e la Nera dei Baisi – e dal Monte Baldo, il produttore porta a Lestans, poco sopra Sequals (PN), un bagaglio culturale unico, specchio della propria filosofia aziendale, che parla di valorizzazione delle varietà autoctone e di metodo champenoise.

Abbiamo assaggiato Ribolla gialla Spumante Brut Metodo classico "Tenuta Sequals" 2016

Il suo colore è giallo paglierino e finissimo perlage. Al naso è intenso, con note floreali spiccate e fruttate agrumate. Al palato è molto fresco e con una buona lunghezza. La spiccata acidità  conduce ad un finale lungo e sapido.

La Ribolla Gialla viene citata per la prima volta in un atto di vendita del 1299 firmato dal notaio Emanno di Gemona. È ufficialmente dal Medioevo, quindi, che questo vitigno accompagna la storia del Friuli Venezia Giulia e il suo futuro sarà sempre più florido se si sceglierà di valorizzarlo con il giusto percorso identitario.


Nicoletta Currradi 

domenica 20 marzo 2022

Duemila presenze a "Chianti Lovers & Rosso Morellino"

Ritorno in presenza per l'evento ospitato alla Fortezza da Basso

Il presidente del Consorzio Vino Chianti Busi: il nostro lavoro non si è mai fermato, bello tornare a condividerlo

 Sono state circa 2.000 le persone che hanno partecipato all'Anteprima 2022 – Chianti Lovers & Rosso Morellino oggi alla Fortezza da Basso, nell'edizione che ha segnato il ritorno del pubblico e degli operatori del settore all'evento dopo le limitazioni imposte dall'emergenza Covid lo scorso anno.

 

ph. Alex Fibbi


Le etichette di Chianti e Morellino in degustazione erano oltre 400, di cui 50 per cento nuove annate in anteprima, per un totale di 110 imprese. Le aziende produttrici di Chianti e Morellino hanno proposto in degustazione nuove annate di Chianti D.O.C.G. 2021, Superiore 2020 e Riserva 2019, in uscita nel 2022 e Morellino di Scansano D.O.C.G. 2021 e Riserva 2019, in uscita nel 2022. Cancelli aperti alle 9 per i giornalisti (più di 100 tra firme nazionali e internazionali), alle 9.30 per gli operatori e alle 16 per il pubblico, nel rispetto delle norme contro il coronavirus.

E' stata una bellissima giornata – dice il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi – perché dopo due anni siamo finalmente potuti tornare davanti al pubblico, proponendo ai 'Chianti lovers' gli assaggi dei nostri vini. Dopo due anni di restrizioni, necessarie per via dell'emergenza Covid, per noi è stata una liberazione: il lavoro nelle nostre aziende non è si mai fermato, ma non poteva a essere condiviso e questo ci ha fatto soffrire. Non è solo una questione economica, perché il vino va ben oltre i fatturati: il vino è socialità, è cura dell'ambiente e del paesaggio, in una parola è un pezzo di vita”. 

"Il ritorno in presenza ha permesso nuovamente il confronto diretto con giornalisti, operatori del settore e il pubblico di appassionati che numerosi sono venuti ad assaggiare il Morellino – dichiara Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Tutela Vino Morellino di Scansano –. Un confronto atteso da molto tempo, che ci ha gratificato, confermando quanto la strada intrapresa sia quella giusta: sempre più il Morellino racconta nel calice il proprio territorio. È stata per noi anche l'occasione per dare appuntamento a Vinitaly e al nostro evento dedicato alla denominazione in programma il 9 maggio a Scansano".

L’iniziativa è stata organizzata e promossa da Ascot – Associazione Consorzi Toscani per la qualità agroalimentare e realizzata grazie al cofinanziamento Feasr del piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Toscana (sottomisura 3.2 anno 2019).

Per quanto riguarda i vini assaggiati, tra  le preferenze si segnalano:

Castelli Grevepesa Chianti DOCG Pontormo 2021

Castello di Gabbiano Chianti DOCG Cavaliere d' oro ,2021.

Piazzano Chianti DOCG 2021

Cantina viticoltori aretini  Chianti Riserva 2019

Massi di Mandorlaia Morellino di Scansano DOCG  2021


 Fabrizio Del Bimbo


sabato 19 marzo 2022

Giànna Nannini apre le Anteprime toscane

Il sangiovese, re dei vitigni toscani, è 'stra-rock': genera emozioni e vibrazioni a non finire, ma è sempre il frutto del lavoro di un gruppo e di una band. Mai di un solo solista. E così il via ufficiale alla settimana delle Anteprime di Toscana non poteva che avvenire con una testimonial d’eccezione come Gianna Nannini, cantante conosciuta in tutto il mondo ma anche viticoltrice toscana,  che stamani si è raccontata in questo sua nuova avventura al Cinema della Compagnia di Firenze. 






L’iniziativa è stata curata dalla Regione insieme alla Camera di commercio di Firenze, organizzata da Fondazione Sistema Toscana e PromoFirenze. Sei giorni di anteprime e degustazioni per addetti ai lavori: domenica 20 marzo “Chianti Lovers & Rosso Morellino”, lunedì 21 e martedì 22 marzo “Chianti Classico Collection”, martedì 22 e 23 marzo la Vernaccia di San Gimignano, il 23 e 24 marzo il Vino nobile di Montepulciana e il 25 marzo l’anteprima dell’altra Toscana”, con i consorzi di Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Doc Cortona, maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Terre di Casole, Terre di Pisa e Valdarno di Sopra.   


“Viviamo in una terra che nei secoli si è divisa tra guelfi, ghibellini e campanili in competizione. Per questo, per tenere insieme lo spirito di squadra e le singole specificità, ci è sembrato giusto non organizzare una singola manifestazione ma una settimana di eventi coordinati” commenta il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Ma è indubbio – aggiunge – un lavoro di squadra si è iniziato a farlo e che il vino sia un prodotto di identità della nostra terra, che ci racconta il passato ma anche il futuro e la voglia di innovarsi: dal vino rappresentato nelle tombe etrusche alla prima Doc nel mondo che fu quella di Cosimo III dei Medici nel 1716 fino ai supertuscan che si sono affermati negli ultimi venticinque anni, frutto di  studi, sperimentazioni ed innovazioni, perché anche il vino come la tradizione è una linea in movimento”.  


“Abbiamo pensato seriamente se fare o meno le Anteprime con un evento così drammatico alle porte come la guerra in Ucraina –– si sofferma la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi -  Abbiamo deciso di farlo ugualmente in modo sobrio, e con il senso di responsabilità che ci deriva dalla consapevolezza del momento drammatico di una guerra assurda e di tutto ciò che questo significa anche dal punto di vista economico”. 


“In Toscana il mondo del vino  - spiega - ha una grande incidenza sul Pil, vuol dire anche occupazione di tante persone, un export di grande rilievo e quindi un pezzo importante dell’economia. In termini di qualità il vino toscano è sicuramente sul podio sia a livello nazionale che internazionale e se vogliamo che i cambiamenti climatici non ci sovrastino, il pilastro su cui puntare è la sostenibilità ambientale, economica ed etica”.


“L’agricoltura biologica  - prosegue - è una chiave di risposta e in questo la Toscana ha fatto grandi passi e grandi risultati. Basti pensare il 50 per cento delle aziende vinicole toscane producono con metodo biologico, una percentuale in linea con le indicazioni europee. ”.




Poi, su domanda precisa di Tinto, conduttore della conferenza stampa ma anche della trasmissione “Decanter” su Radio Rai 2,  parla anche dell’etichette a semaforo proposte dall’Europa per dispensare consigli di buona salute riguardo l’uso di alcuni prodotti. ”L’Europa – dice - non può affidarsi alle bacchettate o alle censure superficiali. Abbiamo bisogno di un Europa che scommetta sul futuro nel modo corretto accompagnando i cittadini attraverso i loro valori e le loro tradizioni e nel rispetto delle diversità”.


“Il successo degli appuntamenti internazionali che vedono protagonisti i nostri vini è la dimostrazione del valore e della forza attrattiva della Toscana e delle sue produzioni vitivinicole – commenta Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di Commercio di Firenze - E’ stato così all’ultimo BuyWine, lo scorso febbraio, con contratti firmati dai produttori toscani per circa 10 milioni, sarà così alle anteprime che si aprono oggi, grazie alla forte domanda di mercati come Stati Uniti, Germania, Canada, Svizzera e Gran Bretagna. Il vino si conferma un grande ambasciatore dell’eccellenza Toscana nel mondo”.


“Quando organizziamo eventi e parliamo di Toscana, scattano tutti sugli attenti” conferma Gianna Nannini, che intanto racconta, anche con l’accenno a cappella di alcuni suoi vecchi successi e rime, il proprio rapporto con il vino e la campagna senese. “Sono cresciuta dai 9 ai 12 anni nella tenuta di famiglia" ricorda:  la Certosa di Belriguardo, 75 ettari di cui otto occupati oggi da vigneti, a pochi chilometri da Siena.  "Partecipavo alla vita agricola,  si pestava l'uva a piedi nudi per la vendemmia e si cantava - ricorda - Da piccola bevevo il mosto e le prime canzoni le ho scritte tra le zolle, scappando con il motorino. Poi nel 2006 ho rilevato l’azienda ed oggi produco cinque rossi”. Il sesto, prossimo al debutto e che sarà degustato in anteprima proprio oggi, è “La Rossa”: un nome che trae ispirazione dal personaggio magico di un’anziana e dai ricordi dell’infanzia nella tenuta senese, già evocati ne “La lupa e le stelle”, una canzone del 1979.  



Quei profumi e quei colori sono proprio le sfumature di una Toscana diffusa, di 52 diverse Docg e Doc e 6 Igt, di 60 mila ettari a vigneto e 2 milioni di ettolitri prodotti solo con l’ultima vendemmia.   


Ma al di là delle specificità dei singoli consorzi che della Toscana costituiscono un valore aggiunto -  quindici saranno protagonisti nelle anteprime dei prossimi giorni -  anche il lavoro di squadra negli ultimi tempi si apprezza.  Lo conferma Francesco Mazzei, presidente di Avito, l’associazione dei vini Dop e Igt toscani, il ‘consorzio dei consorzi’. “La pandemia – dice - ci ha aiutato a compattarci e fare squadra: speriamo di mantenere i ranghi serrati”. Intanto l’export del vino toscano cresce, più di quello italiano, ed aumenta il suo valore, nonostante la pandemia. Con un terzo dei vigneti toscani che è già bio. 

Fabrizio Del Bimbo


venerdì 18 marzo 2022

Tutto pronto per la Chianti Classico Collection 2022


Con l’edizione 2022, la prestigiosa manifestazione torna in Leopolda con i produttori del Gallo Nero in presenza. Leitmotiv della due giorni, la nuova suddivisione del Chianti Classico in Unità Geografiche





Dopo l’edizione dello scorso anno tenutasi, a causa dell’emergenza sanitaria, a maggio, nel magnifico complesso museale di Santa Maria Novella, la ventinovesima Chianti Classico Collection torna a svolgersi nel primo trimestre dell’anno, Lunedì 21 e Martedì 22 marzo, e nella sua sede storica, la Stazione Leopolda.

Leitmotiv delle due giornate di degustazione e tema alla base dell’allestimento della location sarà il territorio del Chianti Classico e la sua suddivisione in Unità Geografiche, il nuovo percorso che la denominazione ha deciso di intraprendere.

 

Il progetto delle Unità Geografiche Aggiuntive è un’importante tappa nel percorso di valorizzazione delle caratteristiche distintive del Chianti Classico: una strada che, negli ultimi anni, ha portato la denominazione del Gallo Nero sempre più in alto nelle classifiche internazionali dei vini di qualità, incrementandone la notorietà, il prestigio e la diffusione sulle tavole di tutto il mondo.

 

Questa nuova suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, porterà a indicare in etichetta (in una prima fase solo sui vini Chianti Classico Gran Selezione) il nome del comune o della frazione, rafforzando la comunicazione del binomio vino-territorio, aumentando la qualità in termini di identità e territorialità, consentendo al consumatore di conoscere la provenienza delle uve e, non ultimo, stimolando la domanda attraverso la differenziazione dell’offerta.

 

L’introduzione del nome del comune o della frazione in etichetta servirà infatti ad intercettare e soddisfare l’interesse dei consumatori che, in numero sempre maggiore, desiderano approfondire la conoscenza del rapporto fra i vini del Gallo Nero e il loro territorio di origine.

 

Per questo sono state individuate e delimitate undici aree all’interno della zona di produzione del Chianti Classico, distinguibili in base alla combinazione unica di fattori naturali (composizione del suolo, microclima, giacitura dei vigneti, ecc.) e fattori umani (storia culturale, tradizioni locali, spirito di comunità): San Casciano, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio. 

 

All’interno della Leopolda, sia nell’area produttori che nel catalogo di degustazione nell’area con servizio sommelier, sarà messa in evidenza questa nuova suddivisione del territorio di produzione, in modo da permettere agli operatori e alla stampa di effettuare degustazioni per UGA, per capire e poterne apprezzare le varie sfumature organolettiche.

 

Il programma: nella due giorni della Leopolda ritornano finalmente i produttori in presenza. 180 le aziende del Gallo Nero presenti, per un totale di 650 etichette in degustazione, di cui 161 Chianti Classico Riserva e 125 Gran Selezione. 39 i campioni in anteprima della vendemmia 2021.

 

Le due giornate di lunedì 21 marzo e martedì 22 marzo saranno dedicate esclusivamente alla stampa e agli operatori del settore, che potranno accedere agli ampi spazi della Leopolda per degustare le ultime annate del Gallo Nero in completa sicurezza.

 

I seminari: come di consueto, la Collection prevede anche alcuni momenti di approfondimento  per gli operatori del settore e la stampa. Nell’ambito dell’evento si terranno infatti due seminari, il primo sul progetto delle Unità Geografiche, dal titolo “Le sfumature del Chianti Classico”, a cura del giornalista e Ambasciatore ad honorem del Chianti Classico, il Doctorwine Daniele Cernilli (Lunedì 21 marzo ore 15); il secondo sul potenziale di longevità dei vini a denominazione, “Il Chianti Classico in nove decadi: degustazione verticale dal 1949 ad oggi” a cura del giornalista e esperto di settore Filippo Bartolotta (Martedì 22 marzo ore 11.30), un vero e proprio viaggio attraverso la storia del Chianti Classico, con tappe antecedenti al riconoscimento ufficiale della DOC, con la degustazione guidata di alcune etichette storiche del Gallo Nero, una per decennio, a partire dalla fine degli anni Quaranta.

Olio DOP Chianti Classico: nell’occasione della Chianti Classico Collection non poteva mancare la presenza dell’altro prodotto principe del Gallo Nero, l’olio DOP Chianti Classico. In particolare verrà allestito un banco di assaggio della DOP verde del Gallo Nero, dove sarà possibile degustare gli oli di 24  aziende produttrici.

Partner della manifestazione anche quest’anno importanti nomi dell’enogastronomia dell’industria a questa collegata, come alcuni dei migliori prodotti DOP italiani: Parmigiano Reggiano DOP, Pecorino Toscano DOP, Mozzarella di Bufala Campana DOP; Olive La Bella della Daunia DOP, Pomodorini Pachino DOP, Gorgonzola DOP.

Infine, tra i collaboratori e sponsor della “Collection”, ricordiamo Firenze Parcheggi, Fieramente, l’Acqua di Toscana San Felice e Pulltex Accessori da Vino.


Fabrizio Del Bimbo

venerdì 11 febbraio 2022

Buy Wine 2022 ai nastri di partenza


 

Alla Fortezza da Basso inaugurata  l'11 febbraio 2022 la 12/a edizione di nuovo in presenza con misure anticontagio potenziate

Oltre 1.300 etichette si presentano al mondo. Grande interesse dei compratori da Nord e Sud America

Dal 13 febbraio cinque wine tour accompagnano i buyer alla scoperta del territorio






Oltre 20mila degustazioni in due giorni, 2.500 incontri B2B scalettati tramite agende digitali e 1.300 etichette in degustazione: venerdì 11 e sabato 12 febbraio torna BuyWine Toscana, la più importante vetrina internazionale del vino Made in Tuscany. Dopo la digital edition del 2021 che aveva visto la spedizione di kit per l’assaggio in tutto il mondo, è stata inaugurata oggi la 12/a edizione che torna in presenza alla Fortezza da Basso di Firenze. Buywine Toscana è un evento promosso da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze. Il coordinamento della comunicazione, l’ufficio stampa e i social sono curati da Fondazione Sistema Toscana. L’edizione 2022 vede rinnovarsi il rapporto con True Italian Taste, MAECI, Assocamerestero, per il prezioso contributo nella selezione dei buyer da Stati Uniti e Canada.

 

Quest’anno sono stati allestiti spazi più ampi e misure anticontagio potenziate per accogliere oltre 100 buyer da 30 Paesi. Stati Uniti, Canada, Germania, Francia, Danimarca, Repubblica Ceca, Regno Unito, Polonia, Paesi Bassi e Svezia gli Stati più rappresentati. Da registrare la conferma dell’interesse dal Nord America e un sensibile incremento dal Sud America, con una nutrita rappresentanza di buyer provenienti da Colombia, Perù, Cile, Argentina, Messico. Il tasso di turnover tra i compratori è pari al 50%, nell’ottica di offrire sempre nuove opportunità di crescita ai seller. Altra novità: rispetto agli anni passati sono aumentati molto gli operatori che hanno sviluppato una propria piattaforma di vendita online, in grado di offrire prodotti più ricercati e di nicchia ai propri clienti. Una tendenza che si rileva soprattutto tra i buyer europei.

 

Oltre 200 le aziende vitivinicole presenti a Buywine Toscana, di cui circa 100 certificate Bio, per un totale di 25 milioni di bottiglie di vino prodotte ogni anno. La maggior parte provengono dalla provincia di Siena (63), seguono Firenze (52), Grosseto (38), Arezzo (19), Livorno (11), Pisa (7), Lucca, Pistoia e Prato con 3 aziende a testa.  Più di 1.300 le etichette in degustazioneappartenenti a 45 denominazioni DOC, DOCG, IGT della Toscana. Tra le denominazioni più numerose: IGT Toscana, Chianti, Chianti Classico, Maremma Toscana, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, Vinsanto e Morellino di Scansano.

 

Dopo la scommessa coraggiosa vinta l’anno scorso con la formula adattata alla pandemia - ha detto la vicepresidente e assessora all'agroalimentare Stefania Saccardi - quest’anno BuyWine torna in presenza confermando il grande interesse dei buyer e a testimonianza del peso e delle potenzialità che il settore vino rappresenta per la Toscana. Un grande risultato. L'export è uno degli asset su cui viaggia il nostro settore vitivinicolo, un settore che nonostante le restrizioni e i problemi legati al Covid-19 è in crescita e in miglioramento. Abbiamo fatto un grande lavoro e continuiamo a farlo grazie agli investimenti per potenziare le attività di promozione delle nostre imprese vitivinicole. Siamo consapevoli che quella vitivinicola è una delle filiere di punta dell’intero settore agroalimentare e BuyWine è la vetrina che si merita”.

 

Il vino si conferma un grande ambasciatore dell’eccellenza toscana nel mondo – ha dichiarato Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di Commercio di Firenze - con un export di 840 milioni nei primi nove mesi del 2021 (+20% sul 2020 e + 12% sul 2019). Questa edizione del BuyWine si svolge in modalità ibrida, con gli incontri finali tra produttori e buyer e le degustazioni in presenza, dopo una fase di profilazione e selezione online durata alcuni mesi che ha consentito di preparare al meglio gli accordi economici conclusivi. Significativa è la presenza di oltre 100 buyer, 36 dei quali dal Nord America che rappresenta il principale mercato di sbocco del nostro vino (34% del totale), a conferma della grande capacità attrattiva della Toscana e delle sue eccellenze”.

 

La piattaforma che genera le agende digitali di buyer e seller è basata su un sistema di matchmaking che incrocia i loro rispettivi profili. In queste fasi preparatorie sono state raccolte oltre 10.000 preferenze di incontro. Un’attenzione ai dettagli che, anche nella passata edizione svoltasi da remoto, ha fatto registrare un tasso di soddisfazione da parte dei partecipanti pari al 92,5%. Secondo un’indagine svolta a sei mesi dalla manifestazione 2021 il 70% dei partecipanti ha dichiarato di aver proseguito i contatti e le trattative, mentre il 51% aveva già stretto un accordo commerciale o era in procinto di farlo.

Ancora più stringenti i protocolli per la salute definiti in questa rinnovata edizione in presenza allestita per la prima volta al piano terra del padiglione Spadolini: 2.500 metri quadri in più a disposizione delle aziende, tavoli più grandi per garantire un maggior distanziamento tra le postazioni, mascherine e gel distribuiti a tutti i partecipanti, procedure specifiche per l’utilizzo di materiale usa e getta durante le degustazioni. Per accedere alla Fortezza da Basso tutti i partecipanti dovranno essere in possesso dei requisiti equivalenti al Super Green Pass.





 

Al termine della due giorni in fiera, i buyer internazionali parteciperanno ad un Wine Tour sul territorio, scegliendo tra cinque itinerari ideati in collaborazione con le Camere di Commercio di Lucca, Massa Carrara, Pisa e Firenze. I tour alla scoperta del “terroir Toscana” avranno inizio il 13 febbraio.

 

Per la prima volta la Settimana delle Anteprime dei vini di Toscana, dedicata alla presentazione delle nuove annate delle principali DOC e DOCG del territorio, si svolgerà in un periodo ben distinto rispetto a Buywine Toscana. A causa della situazione di incertezza dovuta alla pandemia in corso, i Consorzi insieme alla Regione Toscana hanno deciso di far slittare i propri appuntamenti al mese di marzo, dal 19 al 25. Come sempre, ad aprire la settimana sarà PrimAnteprima, giornata inaugurale della settimana che fa il punto sull’export e sulla produzione enologica toscana, in programma quest’anno per sabato 19 marzo tra il Cinema La Compagnia di Firenze e Palazzo Vecchio.

 

Fabrizio Del Bimbo