Torna la guida “I vini d’Italia de l’Espresso” con la versione 2016. Le 528 pagine di questa quindicesima edizione raccontano in modo dettagliato l’attività vinicola italiana, con analisi sulla produzione e con una selezione di oltre 20.000 vini tutti rigorosamente provati. Ci sono anche informazioni di carattere generale, con indicazioni sulla conservazione, sul servizio a tavola, sugli abbinamenti, unite alla presenza di un glossario tecnico. Il volume vuole essere una guida indispensabile sia per chi muove i primi passi da appassionato, sia per gli addetti ai lavori. La guida I vini d’Italia 2016 è disponibile da oggi in libreria e in edicola al prezzo di 22 euro, oltre che in versione digitale per smartphone e tablet sull’App store dei dispositivi iOs e Android al prezzo di 7,99 euro.
Il volume è dedicato alla recensione di vini e aziende, ordinate per regioni, ognuna delle quali è introdotta da una cartina geografica, corredata dall’indicazione delle aree relative alle principali denominazioni di origine. Nella seconda pagina di ogni regione, oltre a un commento riassuntivo sull’andamento degli assaggi, è evidenziata la tabella dei “Migliori acquisti” che segnala i vini dal rapporto qualità-prezzo più favorevoli dell’anno, utile per ricordare che si può bere bene senza spendere più di 15 euro. Le pagine successive sono dedicate alle recensioni dei produttori selezionati e dei loro vini: le aziende di maggiore rilevanza sono segnalate dall’attribuzione di “stelle” (da una a tre) in funzione della loro qualità e continuità nel corso degli anni. Nell’edizione 2016, le “stelle” sono state assegnate a 526 produttori, sei in più rispetto alla guida dell’anno scorso, di cui 18 sono stati classificati con la massima valutazione di “tre stelle”, uno in più rispetto alla scorsa edizione, grazie all’ingresso di Pietracupa, azienda campana che firma da anni vini bianchi (Fiano di Avellino e Greco di Tufo) e rossi (Taurasi) di altissimo livello. Dopo i “Migliori acquisti”, troviamo gli “Outsider”, cioè quei vini che si sono particolarmente distinti negli assaggi, senza raggiungere livelli d’eccellenza.
La massima classificazione è invece costituita da “I Vini dell’Eccellenza”, riconoscibile dal simbolo delle “cinque bottiglie”, corrispondenti a un punteggio di almeno 18/20. La Guida 2016 ne attribuisce 223, evidenziando una flessione rispetto al 2015, quando si era toccata quota 263. Un calo da collegare in parte alle difficoltà innescate, in molte regioni, dai problemi legati alla vendemmia del 2014. Tra le eccellenze, domina il Piemonte: a punteggio pieno con 20/20 c’è il Barolo 2011 di Bartolo Mascarello, storico produttore della denominazione, seguito a 19,5/20 da altri tre vini della stessa regione: il Barbaresco Pajé Vecchie Viti 2010 di Roagna, il Barolo Riserva Monprivato Cà d’Morissio 2008 di Mascarello Giuseppe & Figlio, il Barolo Riserva Monfortino 2008 di Giacomo Conterno.
La guida 2016 registra un consolidamento qualitativo delle tipologie classiche, sia per i vini rossi sia per i bianchi, con riscontri particolarmente felici per i Brunello di Montalcino (grazie all’annata 2010), per i rossi valdostani, per i Verdicchio. Pareggiano Toscana e Piemonte: la prima ha il numero maggiore di produttori premiati (48 a 27), mentre la seconda ha il numero maggiore di vini premiati (50 a 48). Al terzo posto, sempre per numero di eccellenze, si piazza il Trentino Alto Adige con 24 vini, mentre nell’area meridionale e insulare torna ad essere la Sicilia, con 11 vini di eccellenza, la regione capofila. Circa 50 dei 223 vini premiati come “eccellenti” sono rintracciabili sugli scaffali a prezzi inferiori ai 15 euro: si può bere “alla grande” senza svuotarsi il portafogli.
Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo
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