martedì 23 maggio 2017

L'annata 2016, un successo per il Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG


La candidatura delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene come patrimonio dell’Unesco ha un logo ufficiale. L’opera di Ivan Frigo si è aggiudicata il contest “Un logo per il paesaggio del Prosecco” organizzato dalla Regione Veneto.


L'area di Conegliano e  Valdobbiadene, si estende su un territorio collinare  alle pendici delle Prealpi sull’ansa del fiume Piave. La viticoltura qui ha origini antichissime ma la prima citazione scritta che lega il Prosecco a questo territorio risale al 1772. Sin dall’introduzione della DOC, nel 1969, l’area storica di produzione è rimasta circoscritta a 15 comuni. Due di questi le danno il nome: Conegliano e Valdobbiadene, l’una la capitale culturale e l’altra il cuore produttivo. La posizione tra il mare e le Prealpi assicura un clima temperato con una media annua di 12,3° C ed una costante ventilazione , che permette alle uve di asciugarsi rapidamente dopo le piogge. L’area è caratterizzata da frequenti acquazzoni estivi. Le colline si estendono da est a ovest, quindi hanno un versante esposto a sud, dove i vigneti godono della migliore esposizione solare, e un versante a nord, solitamente occupato da boschi. L’altitudine varia da 100 a 500 m e garantisce l’escursione termica facendo sì che si sviluppino gli aromi. Il vitigno Glera ha trovato su queste colline il suo ambiente ideale da più di tre secoli. Ama l’acqua ma teme il ristagno e la pendenza delle colline assicura che la pioggia sia sempre drenata. Un mix di ingredienti che fanno del Prosecco un'eccellenza del territorio conosciuto in tutto il mondo.

Dopo la crisi economico-sociale seguita alla seconda guerra mondiale, con un alto tasso di emigrazione, la zona ha raggiunto negli ultimi anni un successo davvero inatteso e ragguardevole.

Nel 2016 sono ben 178 le case produttrici di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg con circa 90 milioni di bottiglie prodotte, mentre il Prosecco DOC conta 350 case produttrici con 410 milioni di bottiglie.
L'elevato tasso di piovosità favorisce lo sviluppo della glera, che, come disciplinare, deve costituire almeno l'85% della composizione del prosecco. Il metodo prevede la fermentazione in autoclavi d'acciaio. Le caratteristiche favorevoli dell'annata 2016 sono state oggetto di riflessione durante gli Stati Generali del Conegliano Prosecco Superiore, che si sono svolti il 22 maggio scorso presso la Facoltà di Enologia di Conegliano.



Tra le aziende vitivinicole che hanno partecipato alla ventesima edizione di Vino in Villa al Castello di San Salvatore, sono senza dubbio da segnalare Astoria Vini, Case Bianche, Ruggeri, Merotto, Valdellovo e Duca di Dolle.

Situata a Refrontolo, nel cuore del Conegliano Valdobbiadene Docg, Astoria Vini è uno dei nomi più conosciuti nel panorama mondiale e coniuga le migliori tradizioni vitivinicole con la modernità, sia nelle tecnologie che nella produzione di vini capaci di incontrare il gradimento dei sommelier come del grande pubblico.
Valutazione senz'altro positiva ha ottenuto il suo Extra Dry Corderie, fresco ed elegante, ricco di profumi di frutta e un sentore di agrumi che sfumano nel floreale.

L'azienda Case bianche possiede vigneti situati in Col Sandago, una zona collinare nel comune di Susegana. La produzione annuale è di circa 500.000 bottiglie, di cui 300.000 di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. Il vino degustato e apprezzato è l'Extra Dry, con sentori di mela e pera.

La cantina Ruggeri è uno dei più grandi punti di riferimento nel mondo del Prosecco, grazie ad un percorso di continua ricerca della qualità cominciato nel 1950 per volontà di Giustino Bisol, oggi quasi centenario. Giustino ha avuto il merito di guidare personalmente la crescita della qualità e del prestigio del Prosecco di Valdobbiadene in tutto il mondo, portando il nome di Ruggeri nella ristretta cerchia dei grandi produttori di vino italiani. Oggi la cantina Ruggeri è guidata da Paolo Bisol insieme ai figli Giustino e Isabella. 
Il vino degustato è Giustino B. dedicato al fondatore della cantina, frutto di grande ricerca e selezione di uve pregiate.

Indissolubilmente legata al territorio a cui appartiene, l’azienda agricola di Graziano Merotto sorge a Col San Martino zona vocata per la produzione del Valdobbiadene Docg e che conosce la vite da oltre duemila anni. Graziano Merotto lavora personalmente e a mano da oltre quarant’anni le sue vigne seguendo una tradizione ricca di storia e conoscenze trasmessa anche nella sua famiglia di padre in figlio. All’inizio del ‘900 Agostino Merotto era già conosciuto per la bontà del suo Prosecco.
 Il vino assaggiato da segnalare è l'extra Dry Castel Millesimato 2016, fresco, gradevole, dal retrogusto asprigno.

 In una bellissima zona, appena fuori Conegliano, nell’antica contea di Collalto, Benedetto Ricci ha trovato i vigneti ideali per dar vita nel 2000 al progetto Valdellövo che oggi gestisce assieme alla moglie Clotilde. Il podere ha due ettari di viti originali e in seguito ne sono stati impiantati altri otto con gli stessi cloni di Glera, Bianchetta e Verdiso. 
Ottimo il suo Frizzante Bade fermenti naturali 2011.

La Tenuta Duca di Dolle è un angolo di paradiso tra le colline del borgo di Rolle. Vigneti, boschi, piante da frutto, gestiti nel totale rispetto per la natura: innamorata della bellezza del territorio circostante, la famiglia proprietaria ha l'obiettivo primario di tutelarne il paesaggio e la biodiversità.
Il Relais, al centro della Tenuta, è un antico eremo camaldolese del 1500, ristrutturato nel rispetto della struttura originaria. Tredici alloggi dotati di ogni comfort e una splendida piscina nel giardino terrazzato, circondata da un panorama mozzafiato.
Qui è possibile degustare gli eccellenti prosecchi spumanti DOCG Duca di Dolle, che nascono grazie a una conduzione il più possibile naturale dei vigneti. Personalmente il migliore è Zero Cartizze Brut Docg, con note floreali di acacia e sentori di agrumi e mela verde.


Vino in Villa 2017 si è conclusa con grande successo di pubblico.

Fabrizio Del Bimbo