mercoledì 23 marzo 2022

Grande successo per la Chianti Classico Collection 2022

 








Si è chiusa il 22 marzo la ventinovesima edizione della Chianti Classico Collection: dopo quella particolare dello scorso anno, la manifestazione è tornata a svolgersi alla Stazione Leopolda, con la presenza di 180 produttori di Chianti Classico.


Un’edizione di successo se si considerano i numeri importanti dei partecipanti: sono stati infatti oltre 2.000 i rappresentanti del trade e della stampa che si sono accreditati alla due giorni per poter degustare le ultime annate del Gallo Nero.


Le due giornate di degustazione da parte degli operatori del settore e dei media hanno avuto come location l’allestimento del territorio del Chianti Classico e la sua suddivisione in aree geografiche, il nuovo percorso che la denominazione ha deciso di intraprendere. Un percorso di valorizzazione delle caratteristiche distintive del Chianti Classico: una via che, negli ultimi anni, ha portato la denominazione del Gallo Nero sempre più in alto nelle classifiche internazionali dei vini di qualità, sviluppandone la notorietà, il prestigio e la diffusione sulle tavole di tutto il mondo.


La nuova suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in aree più piccole ed omogenee porterà ad indicare in etichetta  il nome del comune o della frazione, rafforzando la leadership del duo vino-territorio, aumentando la qualità in termini di identità e territorialità, consentendo al consumatore di conoscere la provenienza delle uve.


Tra le numerose etichette in assaggio spiccano per qualità:


Chianti Classico DOCG 2020 Castello di Meleto

Collazzi - Bastioni


Chianti Classico DOCG 2019

Collazzi - Bastioni

Colle Bereto

Cantina Castelvecchi Capotondo

Castello di Radda

Tenuta di Nozzole

Concetta Mori Morino


Chianti Classico DOCG 2018

Renzo Marinai

Casaloste 

Chianti Classico DOCG 2017

Poggio Torselli


Chianti Classico DOCG Riserva 2018

Bindi Sergardi - Calidonia

Cianti Classico DOCG Gran Selezione 2019

Antinori Badia a Passignano

Castello di Fonterutoli - Badiola

Particolare 

Promme' Valvirginio Spumante Brut Rosé a base di Sangiovese 100 %.


Nicoletta Curradi 

Fabrizio Del Bimbo

martedì 22 marzo 2022

Ribolla Gialla Albino Armani, frutto di una grande passione




 Il viticoltore Albino Armani è trentino, ma dagli anni novanta friulano acquisito, innamorato di questa terra “unica e affascinante, da conoscere e in cui farmi riconoscere ogni giorno”. La Grande Bellezza del vigneto friulano consiste nella sua straordinaria diversità: dal terreno, al microclima, all’interpretazione umana, la Regione è un caleidoscopio di anime ed espressioni. Non è un caso che Armani abbia scelto di produrre la Ribolla Gialla nell’Alta Grave Friulana. Dalla Vallagarina – dove da sempre l’Azienda è impegnata nel recupero dell’antico patrimonio ampelografico locale, come il Foja Tonda e la Nera dei Baisi – e dal Monte Baldo, il produttore porta a Lestans, poco sopra Sequals (PN), un bagaglio culturale unico, specchio della propria filosofia aziendale, che parla di valorizzazione delle varietà autoctone e di metodo champenoise.

Abbiamo assaggiato Ribolla gialla Spumante Brut Metodo classico "Tenuta Sequals" 2016

Il suo colore è giallo paglierino e finissimo perlage. Al naso è intenso, con note floreali spiccate e fruttate agrumate. Al palato è molto fresco e con una buona lunghezza. La spiccata acidità  conduce ad un finale lungo e sapido.

La Ribolla Gialla viene citata per la prima volta in un atto di vendita del 1299 firmato dal notaio Emanno di Gemona. È ufficialmente dal Medioevo, quindi, che questo vitigno accompagna la storia del Friuli Venezia Giulia e il suo futuro sarà sempre più florido se si sceglierà di valorizzarlo con il giusto percorso identitario.


Nicoletta Currradi 

domenica 20 marzo 2022

Duemila presenze a "Chianti Lovers & Rosso Morellino"

Ritorno in presenza per l'evento ospitato alla Fortezza da Basso

Il presidente del Consorzio Vino Chianti Busi: il nostro lavoro non si è mai fermato, bello tornare a condividerlo

 Sono state circa 2.000 le persone che hanno partecipato all'Anteprima 2022 – Chianti Lovers & Rosso Morellino oggi alla Fortezza da Basso, nell'edizione che ha segnato il ritorno del pubblico e degli operatori del settore all'evento dopo le limitazioni imposte dall'emergenza Covid lo scorso anno.

 

ph. Alex Fibbi


Le etichette di Chianti e Morellino in degustazione erano oltre 400, di cui 50 per cento nuove annate in anteprima, per un totale di 110 imprese. Le aziende produttrici di Chianti e Morellino hanno proposto in degustazione nuove annate di Chianti D.O.C.G. 2021, Superiore 2020 e Riserva 2019, in uscita nel 2022 e Morellino di Scansano D.O.C.G. 2021 e Riserva 2019, in uscita nel 2022. Cancelli aperti alle 9 per i giornalisti (più di 100 tra firme nazionali e internazionali), alle 9.30 per gli operatori e alle 16 per il pubblico, nel rispetto delle norme contro il coronavirus.

E' stata una bellissima giornata – dice il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi – perché dopo due anni siamo finalmente potuti tornare davanti al pubblico, proponendo ai 'Chianti lovers' gli assaggi dei nostri vini. Dopo due anni di restrizioni, necessarie per via dell'emergenza Covid, per noi è stata una liberazione: il lavoro nelle nostre aziende non è si mai fermato, ma non poteva a essere condiviso e questo ci ha fatto soffrire. Non è solo una questione economica, perché il vino va ben oltre i fatturati: il vino è socialità, è cura dell'ambiente e del paesaggio, in una parola è un pezzo di vita”. 

"Il ritorno in presenza ha permesso nuovamente il confronto diretto con giornalisti, operatori del settore e il pubblico di appassionati che numerosi sono venuti ad assaggiare il Morellino – dichiara Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Tutela Vino Morellino di Scansano –. Un confronto atteso da molto tempo, che ci ha gratificato, confermando quanto la strada intrapresa sia quella giusta: sempre più il Morellino racconta nel calice il proprio territorio. È stata per noi anche l'occasione per dare appuntamento a Vinitaly e al nostro evento dedicato alla denominazione in programma il 9 maggio a Scansano".

L’iniziativa è stata organizzata e promossa da Ascot – Associazione Consorzi Toscani per la qualità agroalimentare e realizzata grazie al cofinanziamento Feasr del piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Toscana (sottomisura 3.2 anno 2019).

Per quanto riguarda i vini assaggiati, tra  le preferenze si segnalano:

Castelli Grevepesa Chianti DOCG Pontormo 2021

Castello di Gabbiano Chianti DOCG Cavaliere d' oro ,2021.

Piazzano Chianti DOCG 2021

Cantina viticoltori aretini  Chianti Riserva 2019

Massi di Mandorlaia Morellino di Scansano DOCG  2021


 Fabrizio Del Bimbo


sabato 19 marzo 2022

Giànna Nannini apre le Anteprime toscane

Il sangiovese, re dei vitigni toscani, è 'stra-rock': genera emozioni e vibrazioni a non finire, ma è sempre il frutto del lavoro di un gruppo e di una band. Mai di un solo solista. E così il via ufficiale alla settimana delle Anteprime di Toscana non poteva che avvenire con una testimonial d’eccezione come Gianna Nannini, cantante conosciuta in tutto il mondo ma anche viticoltrice toscana,  che stamani si è raccontata in questo sua nuova avventura al Cinema della Compagnia di Firenze. 






L’iniziativa è stata curata dalla Regione insieme alla Camera di commercio di Firenze, organizzata da Fondazione Sistema Toscana e PromoFirenze. Sei giorni di anteprime e degustazioni per addetti ai lavori: domenica 20 marzo “Chianti Lovers & Rosso Morellino”, lunedì 21 e martedì 22 marzo “Chianti Classico Collection”, martedì 22 e 23 marzo la Vernaccia di San Gimignano, il 23 e 24 marzo il Vino nobile di Montepulciana e il 25 marzo l’anteprima dell’altra Toscana”, con i consorzi di Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Doc Cortona, maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Terre di Casole, Terre di Pisa e Valdarno di Sopra.   


“Viviamo in una terra che nei secoli si è divisa tra guelfi, ghibellini e campanili in competizione. Per questo, per tenere insieme lo spirito di squadra e le singole specificità, ci è sembrato giusto non organizzare una singola manifestazione ma una settimana di eventi coordinati” commenta il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Ma è indubbio – aggiunge – un lavoro di squadra si è iniziato a farlo e che il vino sia un prodotto di identità della nostra terra, che ci racconta il passato ma anche il futuro e la voglia di innovarsi: dal vino rappresentato nelle tombe etrusche alla prima Doc nel mondo che fu quella di Cosimo III dei Medici nel 1716 fino ai supertuscan che si sono affermati negli ultimi venticinque anni, frutto di  studi, sperimentazioni ed innovazioni, perché anche il vino come la tradizione è una linea in movimento”.  


“Abbiamo pensato seriamente se fare o meno le Anteprime con un evento così drammatico alle porte come la guerra in Ucraina –– si sofferma la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi -  Abbiamo deciso di farlo ugualmente in modo sobrio, e con il senso di responsabilità che ci deriva dalla consapevolezza del momento drammatico di una guerra assurda e di tutto ciò che questo significa anche dal punto di vista economico”. 


“In Toscana il mondo del vino  - spiega - ha una grande incidenza sul Pil, vuol dire anche occupazione di tante persone, un export di grande rilievo e quindi un pezzo importante dell’economia. In termini di qualità il vino toscano è sicuramente sul podio sia a livello nazionale che internazionale e se vogliamo che i cambiamenti climatici non ci sovrastino, il pilastro su cui puntare è la sostenibilità ambientale, economica ed etica”.


“L’agricoltura biologica  - prosegue - è una chiave di risposta e in questo la Toscana ha fatto grandi passi e grandi risultati. Basti pensare il 50 per cento delle aziende vinicole toscane producono con metodo biologico, una percentuale in linea con le indicazioni europee. ”.




Poi, su domanda precisa di Tinto, conduttore della conferenza stampa ma anche della trasmissione “Decanter” su Radio Rai 2,  parla anche dell’etichette a semaforo proposte dall’Europa per dispensare consigli di buona salute riguardo l’uso di alcuni prodotti. ”L’Europa – dice - non può affidarsi alle bacchettate o alle censure superficiali. Abbiamo bisogno di un Europa che scommetta sul futuro nel modo corretto accompagnando i cittadini attraverso i loro valori e le loro tradizioni e nel rispetto delle diversità”.


“Il successo degli appuntamenti internazionali che vedono protagonisti i nostri vini è la dimostrazione del valore e della forza attrattiva della Toscana e delle sue produzioni vitivinicole – commenta Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di Commercio di Firenze - E’ stato così all’ultimo BuyWine, lo scorso febbraio, con contratti firmati dai produttori toscani per circa 10 milioni, sarà così alle anteprime che si aprono oggi, grazie alla forte domanda di mercati come Stati Uniti, Germania, Canada, Svizzera e Gran Bretagna. Il vino si conferma un grande ambasciatore dell’eccellenza Toscana nel mondo”.


“Quando organizziamo eventi e parliamo di Toscana, scattano tutti sugli attenti” conferma Gianna Nannini, che intanto racconta, anche con l’accenno a cappella di alcuni suoi vecchi successi e rime, il proprio rapporto con il vino e la campagna senese. “Sono cresciuta dai 9 ai 12 anni nella tenuta di famiglia" ricorda:  la Certosa di Belriguardo, 75 ettari di cui otto occupati oggi da vigneti, a pochi chilometri da Siena.  "Partecipavo alla vita agricola,  si pestava l'uva a piedi nudi per la vendemmia e si cantava - ricorda - Da piccola bevevo il mosto e le prime canzoni le ho scritte tra le zolle, scappando con il motorino. Poi nel 2006 ho rilevato l’azienda ed oggi produco cinque rossi”. Il sesto, prossimo al debutto e che sarà degustato in anteprima proprio oggi, è “La Rossa”: un nome che trae ispirazione dal personaggio magico di un’anziana e dai ricordi dell’infanzia nella tenuta senese, già evocati ne “La lupa e le stelle”, una canzone del 1979.  



Quei profumi e quei colori sono proprio le sfumature di una Toscana diffusa, di 52 diverse Docg e Doc e 6 Igt, di 60 mila ettari a vigneto e 2 milioni di ettolitri prodotti solo con l’ultima vendemmia.   


Ma al di là delle specificità dei singoli consorzi che della Toscana costituiscono un valore aggiunto -  quindici saranno protagonisti nelle anteprime dei prossimi giorni -  anche il lavoro di squadra negli ultimi tempi si apprezza.  Lo conferma Francesco Mazzei, presidente di Avito, l’associazione dei vini Dop e Igt toscani, il ‘consorzio dei consorzi’. “La pandemia – dice - ci ha aiutato a compattarci e fare squadra: speriamo di mantenere i ranghi serrati”. Intanto l’export del vino toscano cresce, più di quello italiano, ed aumenta il suo valore, nonostante la pandemia. Con un terzo dei vigneti toscani che è già bio. 

Fabrizio Del Bimbo


venerdì 18 marzo 2022

Tutto pronto per la Chianti Classico Collection 2022


Con l’edizione 2022, la prestigiosa manifestazione torna in Leopolda con i produttori del Gallo Nero in presenza. Leitmotiv della due giorni, la nuova suddivisione del Chianti Classico in Unità Geografiche





Dopo l’edizione dello scorso anno tenutasi, a causa dell’emergenza sanitaria, a maggio, nel magnifico complesso museale di Santa Maria Novella, la ventinovesima Chianti Classico Collection torna a svolgersi nel primo trimestre dell’anno, Lunedì 21 e Martedì 22 marzo, e nella sua sede storica, la Stazione Leopolda.

Leitmotiv delle due giornate di degustazione e tema alla base dell’allestimento della location sarà il territorio del Chianti Classico e la sua suddivisione in Unità Geografiche, il nuovo percorso che la denominazione ha deciso di intraprendere.

 

Il progetto delle Unità Geografiche Aggiuntive è un’importante tappa nel percorso di valorizzazione delle caratteristiche distintive del Chianti Classico: una strada che, negli ultimi anni, ha portato la denominazione del Gallo Nero sempre più in alto nelle classifiche internazionali dei vini di qualità, incrementandone la notorietà, il prestigio e la diffusione sulle tavole di tutto il mondo.

 

Questa nuova suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, porterà a indicare in etichetta (in una prima fase solo sui vini Chianti Classico Gran Selezione) il nome del comune o della frazione, rafforzando la comunicazione del binomio vino-territorio, aumentando la qualità in termini di identità e territorialità, consentendo al consumatore di conoscere la provenienza delle uve e, non ultimo, stimolando la domanda attraverso la differenziazione dell’offerta.

 

L’introduzione del nome del comune o della frazione in etichetta servirà infatti ad intercettare e soddisfare l’interesse dei consumatori che, in numero sempre maggiore, desiderano approfondire la conoscenza del rapporto fra i vini del Gallo Nero e il loro territorio di origine.

 

Per questo sono state individuate e delimitate undici aree all’interno della zona di produzione del Chianti Classico, distinguibili in base alla combinazione unica di fattori naturali (composizione del suolo, microclima, giacitura dei vigneti, ecc.) e fattori umani (storia culturale, tradizioni locali, spirito di comunità): San Casciano, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio. 

 

All’interno della Leopolda, sia nell’area produttori che nel catalogo di degustazione nell’area con servizio sommelier, sarà messa in evidenza questa nuova suddivisione del territorio di produzione, in modo da permettere agli operatori e alla stampa di effettuare degustazioni per UGA, per capire e poterne apprezzare le varie sfumature organolettiche.

 

Il programma: nella due giorni della Leopolda ritornano finalmente i produttori in presenza. 180 le aziende del Gallo Nero presenti, per un totale di 650 etichette in degustazione, di cui 161 Chianti Classico Riserva e 125 Gran Selezione. 39 i campioni in anteprima della vendemmia 2021.

 

Le due giornate di lunedì 21 marzo e martedì 22 marzo saranno dedicate esclusivamente alla stampa e agli operatori del settore, che potranno accedere agli ampi spazi della Leopolda per degustare le ultime annate del Gallo Nero in completa sicurezza.

 

I seminari: come di consueto, la Collection prevede anche alcuni momenti di approfondimento  per gli operatori del settore e la stampa. Nell’ambito dell’evento si terranno infatti due seminari, il primo sul progetto delle Unità Geografiche, dal titolo “Le sfumature del Chianti Classico”, a cura del giornalista e Ambasciatore ad honorem del Chianti Classico, il Doctorwine Daniele Cernilli (Lunedì 21 marzo ore 15); il secondo sul potenziale di longevità dei vini a denominazione, “Il Chianti Classico in nove decadi: degustazione verticale dal 1949 ad oggi” a cura del giornalista e esperto di settore Filippo Bartolotta (Martedì 22 marzo ore 11.30), un vero e proprio viaggio attraverso la storia del Chianti Classico, con tappe antecedenti al riconoscimento ufficiale della DOC, con la degustazione guidata di alcune etichette storiche del Gallo Nero, una per decennio, a partire dalla fine degli anni Quaranta.

Olio DOP Chianti Classico: nell’occasione della Chianti Classico Collection non poteva mancare la presenza dell’altro prodotto principe del Gallo Nero, l’olio DOP Chianti Classico. In particolare verrà allestito un banco di assaggio della DOP verde del Gallo Nero, dove sarà possibile degustare gli oli di 24  aziende produttrici.

Partner della manifestazione anche quest’anno importanti nomi dell’enogastronomia dell’industria a questa collegata, come alcuni dei migliori prodotti DOP italiani: Parmigiano Reggiano DOP, Pecorino Toscano DOP, Mozzarella di Bufala Campana DOP; Olive La Bella della Daunia DOP, Pomodorini Pachino DOP, Gorgonzola DOP.

Infine, tra i collaboratori e sponsor della “Collection”, ricordiamo Firenze Parcheggi, Fieramente, l’Acqua di Toscana San Felice e Pulltex Accessori da Vino.


Fabrizio Del Bimbo