martedì 30 novembre 2010

"30 anni in 1 bicchiere", proclamato il vincitore



Proclamato il vincitore del Concorso Nazionale di Design
“30 anni in 1 bicchiere”.




E’ MATTEO CRISI, studente di Design del  Politecnico di Milano, con il progetto “MILLEQUATTROCENTOTRENTASEI”, il bicchiere ispirato alla cupola del Brunelleschi, il cui progetto sarà inserito nel catalogo IVV Industria Vetraria Valdarnese

28 Novembre 2010 – EX3 Centro per l’Arte Contemporanea, Firenze

Sabato 27 novembre, negli spazi di EX3, il nuovo Centro per l’Arte Contemporanea di Firenze, CONVIVIUM FIRENZE ha celebrato, con una grande serata ad inviti, i 30 anni di attività nel settore della ospitalità gastronomica ed in tale occasione è stato proclamato il vincitore del Concorso Nazionale di Design “30 anni in 1 bicchiere”,

Il concorso ha visto quale vincitore MATTEO CRISI, studente del Politecnico di Milano con il progetto dal titolo “Millequattrocentotrentasei”. Si legge nel giudiizio espresso dalla Giuria di Qualità “Il progetto si ispira all’armonia della Cupola del Brunelleschi, di cui richiama le nervature e la perfezione architettonica. Applicate all’idea del bicchiere, diventano segni inequivocabili e fortemente identificativi”.

Soddisfazione da parte di CONVIVIUM FIRENZE, ma anche di IVV ed EX3. La partecipazione degli studenti di Design dei più importanti istituti nazionali a questa iniziativa è stata variegata e dinamica e sono i numeri a confermarlo: 80 iscrizioni, 37 progetti e 5 finalisti giunti dalle scuole e le facoltà più prestigiose d’Italia analizzati dall’eccezionale giuria di qualità. Tutti i progetti avevano in comune una notevole creatività, oltre ad una grande versatilità progettuale, nonostante i limiti tecnici previsti dal bando, posti dalle tecniche produttive della più sofisticata lavorazione del vetro. Inoltre, i progetti arrivati mandano un segnale forte mostrando dinamicità ed energia che sta circolando nelle fasce più giovani della società, rappresentando un importante auspicio per il futuro della industria vetraria di eccellenza.

“30 anni in 1 bicchiere” è un’iniziativa studiata per celebrare in modo esclusivo e stimolante i primi 30 anni di attività di CONVIVIUM FIRENZE, società fiorentina leader nel catering di eccellenza in Italia, attraverso la istituzione di un concorso dedicato a designers - iscritti e/o diplomati nelle migliori istituzioni italiane – volto alla realizzazione di 1 bicchiere che racconti ed interpreti i valori e le maestrie artigiane delle due eccellenze espresse dai partners del progetto, CONVIVIUM FIRENZE ed IVV.

In tale contesto CONVIVIUM FIRENZE, in collaborazione con IVV - Industria Vetraria Valdarnese ed EX3 Centro per l’Arte Contemporanea, ha lanciato, con successo, una speciale “sfida” per parlare dell’arte del ricevere, con uno sguardo attento alla contemporaneità ed al mondo della creatività che sempre di più accompagna il lavoro dei migliori catering.

Il concorso prevedeva due declinazioni del progetto: un bicchiere personalizzato CONVIVIUM FIRENZE, da produrre in esclusiva che sarà utilizzato nelle migliori occasioni di banqueting ed un’ altra versione, destinata al grande pubblico ed inserita all’interno del catalogo delle Collezioni IVV. Il progetto vincitore prevede la realizzazione di una prima prototipia entro la fine di dicembre 2010.

La realizzazione dell’oggetto risponde ad alcuni precisi parametri tecnici, definiti nel bando, quali il fatto che il bicchiere dovrà essere realizzato in vetro sonoro superiore bio non colorato, trasparente e formato a stampo. La creatività si esprime nella forma e/o nell’ottica o nella texture, ma anche nella scelta del nome, così da caratterizzarlo al meglio e sottolineare l’idea del “pezzo unico”.

Basilare l’uso dell’oggetto in questione, lavorando sulla multifunzionalità del bicchiere, la sua l’adattabilità a prodotti diversi (acqua , vino, bevande…) e all’attività di un catering. Uno degli input: la coerenza con la storia di IVV e CONVIVIUM FIRENZE, ovvero riflettere sulla tradizione fiorentina, (si pensi al vecchio modello del bicchiere da bar o da osteria..) ma anche agli oggetti usati nel Medioevo e legati all’attività delle Corporazioni delle Arti Minori.

L’ammissione era riservata ai designers iscritti e/o diplomati presso i seguenti istituti:
ISIA, Firenze; IED; Domus Academy; IUAV, Venezia; Politecnico, Milano; Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze,.



Ideazione ed organizzazione
Studio Neri Torrigiani
www.torrigiani.com
eventi@torrigiani.com


Nicoletta Curradi

lunedì 29 novembre 2010

Sotto l'albero... Adotta un filare della Fattoria di S.Appiano




La Fattoria Sant’Appiano regala per Natale la possibilità di produrre un proprio vino nel cuore del Chianti.


Una bottiglia di vino per Natale è un regalo sempre apprezzato. Ancora di più però se sotto l’albero non si trova semplicemente la bottiglia ma l’intero processo produttivo che l’ha generata.
Questa particolarissima idea regalo viene proposta quest’anno dalla Fattoria Sant’Appiano, una delle più antiche fattorie toscane con produzione di Chianti DOCG , che pochi mesi fa ha dato via al progetto “Adotta un filare nel Chianti”, grazie al quale l’enoappassionato può finalmente produrre un vino tutto suo a soli 100 euro.
Amici, mogli, mariti e familiari in genere , amanti della vite e del suo frutto potranno così colorare ancora più di rosso il Natale 2010 dei propri cari iscrivendoli al “Santappiano Club”, attraverso cui il socio oltre a poter godere di una particolare scontistica sui prezzi delle strutture ricettive della Fattoria, potrà partecipare alla vita “pratica”della vigna e della cantina, imparare “sul campo” l’arte di fare buon vino oltre a ricevere periodicamente newsletters sulle principali attività e notizie sull'andamento vegetativo della pianta adottata. Una volta scelto il filare da adottare, i soci verranno informati sulle tipiche attività aziendali come la potatura da gennaio a febbraio, la spollonatura a maggio, la sfemminellatura e la cimatura a giugno-luglio,il diradamento ad agosto,la vendemmia a settembre, la svinatura e la degustazione durante l'affinamento; ma anche imparare come riconoscere i vitigni, quali trattamenti usare contro i principali parassiti della vite, e alla fine ricevere quindici bottiglie di Chianti personalizzate.

Al posto del solito regalo la Fattoria Sant’Appiano propone un regalo appassionato e appassionante, per donare in un solo pacchetto tutti i tesori di uno dei territori più belli e suggestivi del mondo, le sue diverse stagioni in cui nasce e cresce l’uva, le tecniche con cui viene plasmata dall’uomo in un prodotto unico proprio perché l’etichetta non reciterà il nome di un’azienda, ma quella di chi avrete appena reso un nuovo vigneron.




Per ricevere informazioni sulle procedure di “adozione” basterà chiamare il direttore commerciale Pierfrancesco Bertini al +39.335.335073 oppure contattare l'azienda all'indirizzo e-mail : info@santappiano.it

Fattoria Sant’Appiano
Indirizzo: Strada di Sant'Appiano, 11
50021 Barberino Val d'Elsa FI
Tel. +39 055 8075541 - Fax +39 055 8066242 - info@santappiano.it
www.santappiano.it

Nicoletta Curradi

venerdì 26 novembre 2010

I 100 migliori del mondo di Wine Spectator


Attesissima e come ogni anno, puntuale ecco la classifica annuale di Wine Spectator che "sentenzia" i migliori vini del mondo per il 2011.

Sono ben 9 i vini italiani e di questi ben 7 toscani presenti nella top. Ma in realtà se si esclude il veneto Amarone anche il pinot grigio 2008 di Attems si può considerare toscano in quanto proprietà Frescobaldi.

Il Flaccianello 2007 di Fontodi (posizione 8)è unico nei primi 10, segue il Modus 2007 di Ruffino (25° posto ), il Brunello di Montalcino Terl'ralsole 2004 (31°), il veneto Amarone della Valpolicella Classico 2006 di Zenato (36°), il Chianti Classico Riserva 2007 di Viticcio (40°) e il Chianti Classico 2007 Castello d’Albola (47°), il friulano Pinot Grigio 2008 di Attems (51°), il Chianti Rufina Castello di Nipozzano Riserva 2007 di Frescobaldi (65°), e infine il Nobile di Montepulciano 2007 di Avignonesi.

giovedì 25 novembre 2010

Alla Stazione Leopolda la IX Selezione dei Vini di Toscana


Parte dal Buy Wine, l’avventura delle 960 etichette che hanno superato la IX Selezione dei Vini di Toscana, il concorso enologico basato sul metodo dell’Union International des Oenologues e organizzato, ogni due anni, dall’Agenzia Toscana Promozione in collaborazione con l’Enoteca Italiana di Siena, l’Associazione Enologi Enotecnici Italiani e l’Istituto per il Commercio con l’Estero. Una prima prova, quella del workshop internazionale in programma fino a domani alla Stazione Leopolda di Firenze, che inaugura ufficialmente il tour mondiale della nuova squadra che per due anni sarà la testimonial dell’enologia toscana nel mondo.
I 960 vini usciti dalle cinque sessioni di analisi sensoriali che, dal 19 al 21 novembre, hanno visto impegnati, presso l’Hotel Garden di Siena, 77 commissari internazionali (enologi, sommelier e giornalisti) saranno utilizzati, infatti, da Toscana Promozione in iniziative pensate per sviluppare nuovi contatti con operatori di catene specializzate, buyer, importatori e rappresentati del cosiddetto canale HoReCa (Hotel, Restaurant, Café). Il tutto per spingere sempre di più l’enologia toscana sui mercati internazionali. E dopo la tappa fiorentina – che vede la presenza di oltre 50 buyer internazionali – la IX Selezione dei Vini di Toscana volerà a New York per l’Italian Wine Week e poi a Londra per un altro workshop appositamente pensato per i vini del concorso toscano.
Con il 70% dei vini promossi (960 su 1364) e 260 etichette premiate con menzione speciale (37,5% dei selezionati) per aver raggiunto o superato quota 85 punti, la nona edizione della Selezione dei Vini di Toscana conferma, una volta di più, l’eccellenza dell’enologia regionale. Eccellenza che proprio in questi mesi ha ottenuto valutazioni estremamente positive dalla Guida dell’Espresso “I vini d’Italia 2011” (41 vini segnalati di cui ben 6 con tre stelle su un totale di 14 a livello nazionale), 23 vini premiati con ‘tre bicchieri” - massima valutazione del Gambero Rosso - e 36 che si sono aggiudicati la chiocciola di Slow Wine 2011. Per non parlare della “Top 100” 2011 di Wine Spectator dove, su 19 vini italiani in classifica, 15 sono toscani, di cui due nei primi dieci: rispettivamente all’8° e 10° posto.
Ma uno dei dati più interessanti emerso dall’edizione 2010 della Selezione è forse quello geografico: ad uscire vincenti dal concorso regionale, infatti, non sono unicamente le province storiche dell’enologia toscana, Firenze e Siena, ma anche quelle che da minor tempo si sono affermate in questo campo di produzione. Province che, di edizione in edizione, partecipano alla Selezione dei Vini di Toscana con un numero sempre maggiore di aziende e di vini. La Selezione, che oggi è il primo concorso in Italia su base regionale, secondo solo a quello organizzato dal Vinitaly che, però, è su base internazionale, non è infatti un appuntamento riservato solo ai grandi produttori ma anche ai piccoli, che spesso nascondono veri e propri gioielli dell’enologia del territorio ma che non hanno la possibilità di pubblicizzare. La prova del crescente interesse da parte di tanti produttori tradizionalmente “estranei” alle grandi kermesse sta nel fatto che dalla prima edizione della Selezione, le aziende iscritte - e di conseguenza i vini presentati - si sono moltiplicate esponenzialmente, passando dalle 120 del 1989 alle 467 del 2010.
Infine, due dati che, pur non legandosi alle categorie ufficiali ammesse alla Selezione dei Vini di Toscana, fanno ben sperare per il futuro del settore vinicolo toscano in termini di qualità e competitività: il 16% delle etichette selezionate rientrano nella categoria fuori concorso dei “Vini dei Giovani”, pensata dagli organizzatori per premiare la passione e l’attenzione degli enologi e dei produttori che hanno meno di quaranta anni. Mentre oltre il 22% fanno parte di quella dei “Vini delle Donne”, a testimonianza di come negli ultimi anni la presenza femminile nel mondo del vino stia crescendo in modo esponenziale. Una vera e propria rivoluzione che ha portato una ventata di grazia e creatività in un ambiente, fino a qualche tempo fa, tutto al maschile.


Fabrizio Del Bimbo

sabato 20 novembre 2010

Lorenzo Mariani è il nuovo presidente del Consorzio Chianti Rufina


E' stato nominato il nuovo presidente Lorenzo Mariani della Fattoria I Veroni a capo del Consorzio Chianti Rufina con i vice presidenti, Cesare Coda Nunziante dell’Az. Agricola Colognole e Maurizio Masi delle Cantine Bellini. Così ha deciso all’unanimità il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Chianti Rufina riunitosi qualche giorno fa nella sede sociale di Villa Poggio Reale a Rufina.
Classe 1974, trentasei anni (il più giovane Presidente del Consorzio Chianti Rufina), laurea in Giurisprudenza, dal 1996 alla guida dell’azienda di famiglia, la Fattoria I Veroni, dopo quattro anni trascorsi come consigliere, Lorenzo Mariani succede nella massima carica consortile per il prossimo triennio 2010-2013 a
Progetti concepiti per la valorizzazione di un territorio e di una identità territoriale “Chianti Rufina”. Questi, i punti di forza che si vuole continuare a sviluppare,migliorare ed aumentare in termini di professionalità ed entusiasmo .”
Lorenzo Mariani: “Si auspica inoltre che questa nuova fase, pensata ed intrapresa con entusiasmo e coraggio dal precedente Presidente Giovanni Busi, possa anche incrementare e rafforzare i rapporti con le pubbliche Amministrazioni locali e nazionali, come, tra le altre, anche le recenti e proficue collaborazioni con Comunità Montana Montagna Fiorentina in occasione della prima edizione di Gustarufina, e, l’anno scorso con CCIAA Firenze. Ciò risulterebbe essere molto utile per la realizzazione di nuovi progetti legati alla tutela ed alla divulgazione del territorio vitivinicolo del Chianti Rufina per cui tutti noi produttori lavoriamo quotidianamente”.
Del Bimbo Fabrizio

venerdì 19 novembre 2010

Ai nastri di partenza il Florence Wine Event 2010



La quarta edizione del Florence Wine Event si svolge da oggi, venerdì 19, a domenica 21 Novembre 2010 a Palazzo Pitti, a Firenze.

La manifestazione, presentata in anteprima il 18 novembre alla Trattoria La Casalinga, avviene nel contesto di due grandi eventi fiorentini:
"FLORENS 2010" - Settimana Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali a cura di Confindustria e CNA e la BIENNALE ENOGASTRONOMICA organizzata da Confesercenti Firenze e Studio Umami.

L’organizzazione FWE 2010 è a cura del Comitato Oltrarno Promuove e Promowine con il contributo della Camera di Commercio di Firenze. E quest'anno si propone in una location di grande prestigio e fascino: Palazzo Pitti, Cortile dell'Ammannati.

Sono tre giorni di importante promozione per le aziende partecipanti, inoltre molti eventi dedicati al mondo del vino arricchiranno questa edizione. Tutto questo in una prestigiosa cornice unica al mondo che permetterà di far degustare e apprezzare i prodotti al grande pubblico che da anni partecipa numeroso al questo evento.

Ogni azienda presente propone i suoi vini più rappresentativi più olio se produttore. Per testare i vini il pubblico dovrà acquistare ai "Glass point" il Kit degustazione che comprenderà una drink card ad assaggi limitati, il calice e la brochure.

Orario di apertura:
Venerdì 19: 16.00 - 21.00
Sabato 20: 11.00 - 21.00
Domenica 21: 11.00 - 20.00

La manifestazione si svolge anche in caso di pioggia.


Per informazioni:
Sito web: www.florencewinevent.com

Fabrizio DEl Bimbo

giovedì 18 novembre 2010

Gunter Grass disegna l'etichetta di Nittardi


Günter Grass, Premio Nobel per la Letteratura nel 1999, crea la XXVIII Etichetta Artistica, che ogni anno impreziosisce un limitato numero di bottiglie di Chianti Classico “Casanuova di Nittardi” rendendole un ambito oggetto da collezione.

Peter Femfert e sua moglie Stefania Canali, proprietari dal 1981 della Fattoria Nittardi, conservano il profondo legame con l’arte che caratterizza la tenuta fin dalle sue origini: in omaggio all’illustre proprietario Michelangelo Buonarroti, ogni anno le etichette e le carte seta che avvolgono le bottiglie sono “firmate” da celebri artisti contemporanei come Valerio Adami, Emilio Tadini, Friedensreich Hundertwasser, Eduardo Arroyo, Mimmo Paladino, Yoko Ono e Tomi Ungerer.

Per il 2010 Peter Femfert e Stefania Canali hanno avuto l’onore di collaborare con Günter Grass, cogliendo l’occasione di far conoscere un aspetto artistico meno noto del grande scrittore tedesco: quello legato alla pittura, che, come lui stesso dichiara, è stata la sua “prima grande passione” per trasmettere anche tramite i colori la sua visione del mondo, che “non è in bianco e nero ma è fatto di tanti punti di colore, tra cui il grigio e il blu, colori che appartengono alla nostra realtà quotidiana”. Non è un caso quindi che i suoi soggetti preferiti, animali, ritratti e ricette, siano legati alla vita di tutti i giorni: quest’ultima, tra le vigne della Fattoria Nittardi, è rappresentata da una lumaca sopra un grappolo d’uva, motivo scelto da Günter Grass per decorare le bottiglie dell’annata 2008 del Chianti Classico “Casanuova di Nittardi”.

La lumaca ha un ruolo molto rappresentativo nell’opera dell’autore: é il suo animale preferito, tanto da dedicargli il titolo di uno dei suoi libri più importanti “Dal diario di una lumaca”. Citando un passo di questo diario, si intuisce quanto lo scrittore si identifichi con l’animale: “io sono l’incarnazione umana della lumaca. Con il mio impeto ad andare avanti, a guardarmi dentro, con la mia tendenza a trascinarmi, con la mia più profonda inquietudine e impazienza, sono una lumaca”.

Lo stretto legame che esiste tra la Fattoria Nittardi e l’arte si può scoprire subito, non appena giunti alla tenuta, situata nel cuore storico della Toscana tra Firenze e Siena: qui, tra 12 ettari di vigneti, 4 ettari di uliveti e 120 ettari di bosco, si trova un pregevole Giardino delle Sculture in cui sono ospitate molte opere di artisti internazionali, tra cui Miguel Berrocal, Horst Antes, Victor Roman, Raymond Waydelich, Friedensreich Hundertwasser. Un sentiero artistico emozionante inserito nella natura di Nittardi, che dimostra la grande passione degli attuali proprietari nell’unire il mondo del vino a quello dell’ospitalità e della cultura.

A confermare tutti questi aspetti, la qualità dei vini Nittardi che negli anni hanno ottenuto molti riconoscimenti a livello internazionale: oltre al Chianti Classico “Casanuova di Nittardi” e alla Riserva “Nittardi”, la Fattoria Nittardi, estesasi all’inizio degli anni 2000 anche in Maremma, produce anche il prestigioso “Nectar Dei” e il fratello minore “Ad Astra”, entrambi IGT Maremma Toscana. Questi vini richiamano a origini molto antiche: nel 1182 quello che oggi è conosciuto come Nittardi era una torre fortificata a Castellina in Chianti chiamata “Nectar Dei”, che nel XVI secolo divenne proprietà di Michelangelo Buonarroti. Nel 1510, mentre era a Roma per realizzare la Cappella Sistina, Michelangelo si fece inviare dal nipote Lionardo come “dono genuino al Papa Giulio II”, alcuni fiaschi del vino Nittardi che lui stesso produceva. La storia si è ripetuta mezzo millennio più tardi, quando le prime bottiglie di vino provenienti dalle vigne della nuova proprietà nella Maremma Toscana, al quale simbolicamente è stato dato il nome di “Nectar Dei”, sono state donate da Peter Femfert a Papa Benedetto XVI. Il Papa ha accettato con gioia l’omaggio, ringraziando con una lettera di suo pugno rivolta direttamente alla famiglia, che, con questo ulteriore gesto, ha dimostrato ancora una volta l’appassionata dedizione per questa tenuta dalla tradizione secolare.

lunedì 15 novembre 2010

Successo per l'Anteprima Chianti Rufina 2010


Grande successo ha riscosso la 4°edizione dell’Anteprima Chianti Rufina, che si è svolta nei giorni 12 e 13 novembre tra Firenze e Rufina.
Il primo giorno all’Hotel Westin Excelsior, si è tenuta la prima giornata: nel pomeriggio una degustazione di Chianti Rufina e Borgogna - 2007, poi una cena riservata alla stampa, organizzata dal Consorzio, in collaborazione con l'Associazione Italiana Sommelier della Delegazione di Firenze.
Il giorno successivo dalle ore 16.00 alle ore 19.30, Villa Poggio Reale -sede del Consorzio- aprirà le porte al pubblico del Museo della Vite e del Vino, per apprezzare il Chianti Rufina proposto dalle 23 aziende associate. Per l’occasione, il Consorzio Prosciutto Toscano D.o.p., partner di assoluta eccellenza gastronomica toscana, è stato presente con i propri prodotti offerti in degustazione.

Il Chianti Rufina, con circa 12.500 ettari, copre parte dei Comuni di Dicomano, Londa, Pelago, Pontassieve e Rufina. Si tratta della più piccola area del Chianti, ma rappresenta una delle più vocate e antiche zone di produzione vinicola della Toscana. I vini sono di grande complessità e singolare longevità (per alcune riserve vengono utilizzati vigneti di oltre 30 anni). Il Chianti Rufina è un vino DOCG. Al suo interno si inseriscono le DOC Pomino prodotte nella omonima frazione del comune di Rufina. Se invecchiato per almeno due anni di cui almeno sei mesi in botte e tre in bottiglia, il Chianti Rufina può fregiarsi della menzione riserva. "Alta qualità e salvaguardia del prodotto in equilibrio tra modernità e rispetto della tradizione" ha ricordato ieri sera il Presidente Giovanni Busi, che annuncia un'annata, nella maggior parte dei casi, ben equilibrata. Cinquant’anni, sposato con tre figli, è titolare di Villa Travignoli dei Conti Busi, Azienda Agricola con un’estensione a vigneto di 70 ha, a oliveto di 15 ha e il restante ad altre colture.


Fabrizio Del Bimbo

venerdì 12 novembre 2010

Torna a Firenze l'Anteprima del Chianti Rufina


E’ alle porte la quarta edizione dell’Anteprima Chianti Rufina: il secondo week-end di novembre, tra Firenze e Rufina.

Presso l’Hotel Westin Excelsior di Firenze, si svolgerà la prima giornata: venerdì 12, è infatti prevista una degustazione di Chianti Rufina e Borgogna - 2007; l’incontro strettamente riservato alla stampa, è organizzato dal Consorzio, in collaborazione con l'Associazione Italiana Sommelier della Delegazione di Firenze.

Il giorno successivo, sabato 13, presso Villa Poggio Reale - sede del Consorzio e che si trova nel Comune di Rufina, dalle ore 10.00 alle ore 16.00, si terrà la degustazione in anteprima riservata alla stampa di settore dell’annata 2009 e Riserva 2008. Mentre, nel pomeriggio, dalle ore 16.00 alle ore 19.30, la Villa aprirà le porte al pubblico, che ospita anche il Museo della Vite e del Vino, e che avrà modo di apprezzare il Chianti Rufina proposto da tutte e 23 le aziende associate al Consorzio.

Per l’occasione, il Consorzio Prosciutto Toscano D.o.p., partner di assoluta eccellenza gastronomica toscana, sarà presente con i propri prodotti che potranno essere degustati per l’intera giornata di sabato.

Questo terzo appuntamento rappresenta un'ottima occasione per approfondire la conoscenza di un piccolo ma ricco territorio come quello del Chianti Rufina: circa 12.500 ettari che coinvolgono parte dei Comuni di Dicomano, Londa, Pelago, Pontassieve e Rufina. Si tratta della più piccola area del Chianti ma che rappresenta una delle più vocate e antiche zone di produzione vinicola della Toscana: infatti, i vini che qui vengono prodotti sono di estrema eleganza, di grande complessità, e, caratteristica di fondamentale importanza, di singolare longevità (per alcune riserve vengono utilizzati vigneti di oltre 30 anni), e quindi idonei all’invecchiamento.

Alta qualità, cercando di salvaguardare il prodotto in un perfetto equilibrio tra modernità e rispetto totale per la tradizione e il territorio. Questo, uno dei principali obiettivi di Giovanni Busi, Presidente e produttore al contempo della Fattoria Travignoli.

giovedì 4 novembre 2010

A Tokyo il vino italiano fa sistema



Si rafforza la collaborazione fra i quattro consorzi Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano, che a Tokyo dimostrano come il vino italiano sappia fare sistema.
C’erano proprio tutti al Mandarin Oriental Hotel di Tokyo per The Italian Wine Masters, evento che ha visto protagoniste le aziende dei consorzi di tutela Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano. Fra gli oltre 600 ospiti che hanno affollato le sale, numerosi gli importatori, i ristoratori e i giornalisti, ma anche le istituzioni tra cui l’ambasciatore italiano a Tokyo Vincenzo Petrone. Durante la sua visita al banco d’assaggio, passeggiando tra i tavoli delle aziende espositrici, Petrone ha confermato che il vino italiano è uno dei prodotti simbolo del nostro paese ma necessita di un maggiore impegno di promozione. Per conquistare la fiducia del Giappone, infatti, sono necessari nono solo l’alta qualità del prodotto ma anche la costanza negli investimenti. Per questo i quattro consorzi hanno scelto di realizzare un piano triennale che alternerà occasioni di incontro tra le aziende e il mercato, finalizzate a individuare nuovi canali commerciali, a momenti di formazione e didattica, attraverso seminari per spiegare le peculiarità dei quattro vini italiani e le garanzie offerte dal sistema della Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
In Giappone, mercato piccolo ma qualitativo, l’Italia è il secondo paese fornitore di vino dopo la Francia: per crescere il vino italiano deve erodere quote ai competitor.

Per questo, con l’obiettivo di migliorare il posizionamento del prodotto, i quattro consorzi Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano hanno scelto Tokyo come tappa per The Italian Wine Masters, progetto inaugurato negli USA a inizio anno con un duplice scopo: promuovere quattro dei più importanti vini italiani che si fregiano della Docg, ma anche creare uno spirito di squadra tra denominazioni di qualità per rafforzare l’immagine dell’enologia italiana.
Al Mandarin Oriental Hotel, The Italian Wine Masters ha visto la partecipazione di più di 80 aziende, 600 operatori del settore e giornalisti e 200 consumatori selezionati tra i “wine expert”. Il banco d’assaggio è stato preceduto dalla conferenza stampa per presentare le quattro denominazioni e illustrare il sistema dei vini di qualità in Italia. Si sono poi svolti due seminari di approfondimento, condotti da Katzuo Naito, sommelier e giornalista, cui hanno preso parte circa 200 operatori. Il tour asiatico inaugurato con successo a Tokyo prosegue per le tre denominazioni toscane, che sono approdate oggi ad Hong Kong dove si è aperta la terza edizione dell’International Wine & Spirit Faire.

Nicoletta Curradi

Un grande chef per Poggio Antico a Montalcino



A Montalcino, a Poggio Antico, arriva un grande chef: Oliver Glowig.
Per la prima volta un pluristellato, al top delle guide, approda nella patria del Brunello. Nel menù vario ed equilibrato, interpretazioni del territorio e proposte di mare.

Ancora pochi giorni e la grande cucina di Oliver Glowig inizierà a esprimersi tra le colline di Montalcino.
Il prossimo 10 novembre, infatti, riaprirà il Ristorante di Poggio Antico, anima “gourmet” dell’omonima, prestigiosa azienda vinicola che ha scelto il grande chef tedesco per la gestione del locale. Glowig, due stelle Michelin, che si trasferisce nel regno del Brunello dopo una lunga esperienza nel Sud d’Italia.

Oliver fa la sua prima grande svolta nel 2001 lasciando la Germania, suo paese natale, soltanto un anno dopo aver ottenuto la sua prima stella Michelin al ristorante “Acquarello” di Monaco di Baviera. Sceglie la Costiera Amalfitana, approdando al “Capri Palace Hotel & SpA” di Anacapri. Diviene subito Executive Chef del ristorante “L’Olivo” e qui, nel 2004, gli viene riconfermata la stella già conquistata in Germania. Dopo soli due anni, nel 2006, la sua cucina viene ulteriormente premiata con l’arrivo della seconda stella Michelin.

I profumi del Mediterraneo hanno esaltato la cucina dello chef tedesco, che ha saputo interpretare in maniera contemporanea i sapori del territorio proponendo una cucina leggera e lavorando con un estro mai invasivo, basato sul rigore della tecnica ed un grande rispetto delle materie prime, vere protagoniste dei suoi piatti.

Ma come spesso accade a chi considera il successo un punto di partenza e mai di arrivo, Oliver decide che è ora di lasciare “L’Olivo” per mettersi in proprio e decide di iniziare la sua nuova avventura in uno dei giacimenti enogastronomici più ricchi d’Italia: il terroir di Montalcino.

Una nuova sfida, che lo vedrà affrontare un territorio molto diverso da quello più tipicamente mediterraneo, ma ugualmente ricco e affascinante. A Montalcino l’estro e la tecnica di Glowig potranno esprimersi anche con quanto la stagione invernale è in grado di offrire: “A Poggio Antico avrò la possibilità di lavorare con prodotti di tutte le quattro stagioni” afferma Glowig. “A Capri la struttura che mi ospitava era aperta solo sette mesi l’anno. Montalcino è frequentata da un pubblico diverso, che gravita intorno al mondo del vino di altissima qualità e che per questo richiede anche una grande cucina, nella sua semplicità”.

Se il territorio che lo ospita sarà uno dei protagonisti della sua cucina, Oliver porterà anche il mare tra i vigneti di Montalcino. Fra le sue proposte sarà infatti anche sempre presente il pesce, con particolare attenzione al crudo. Il mare incontrerà e la terra in piatti come le uova a bassa temperatura con lumache di mare e funghi, la Zuppa di farro e ceci con profumi di mare o i filetti di triglia con croccante di pelle di pollo, miele e lenticchie di Norcia. Ma le proposte spazieranno in piatti dedicati al nuovo terroir adottivo di Glowig come nel caso dei Pennoni con ragù di filetto di “Chianina” al Brunello, cipolla rossa e pecorino di Pienza o in proposte che richiamano il percorso professionale dello chef, una su tutte “I miei ricordi a Capri” Ravioli con caciotta e maggiorana in salsa di pomodorini.
I menù degustazione sono un omaggio alle figlie di Oliver: Aurora(4 anni) battezza il menù più corto con 4 portate, mentre Gloria (9 anni) dà il nome alla proposta che comprende sei portate.

Il locale, sobrio ed elegante al tempo stesso nella sua semplicità, si trova a soli 5 chilometri dal paese di Montalcino, sulla strada che conduce al mare. Immerso tra i vigneti di Brunello, gode di un meraviglioso panorama sulla campagna circostante che spazia dal Monte Amiata alla Maremma, fino al mare, visibile in lontananza. Durante la bella stagione, è possibile pranzare e cenare in giardino, godendo così a pieno la cucina di Oliver, anche avvolti dalla rara bellezza del paesaggio.

Montalcino (Si), Novembre 2010 www.poggioantico.com

Oliver Glowig al Ristorante di Poggio Antico
Località I Poggi, 53024 Montalcino (Siena)
Tel. 0577 849200
Email: ristorante@poggioantico.com
Sempre aperto durante la bella stagione.
Durante la stagione invernale resta chiuso la domenica sera ed il lunedì.

Poggio Antico - l’azienda: Poggio Antico è situata a sud di Montalcino, sul versante della collina che guarda a ponente, verso la Maremma. Le origini dell’azienda risalgono al 1800, quando gli attuali confini furono tracciati. Oggi l’azienda si estende su circa 200 ettari di boschi, vigneti, uliveti e seminativi. I vigneti, a 450 metri sul livello del mare, si estendono per 30 ettari coltivati a Brunello e che danno vita a quattro vini: Brunello di Montalcino, Brunello di Montalcino “Altero”, Brunello di Montalcino “Riserva” e Rosso di Montalcino. Altri 2,5 ettari sono impiantati a Cabernet Sauvignon, che - assemblato in pari quantità con il Sangiovese – dà vita al “Madre”, un I.G.T. nato con l’annata del 2001.

La produzione totale è di circa 130.000 bottiglie che ogni anno vengono apprezzate dai consumatori di 30 diversi paesi nel mondo, oltre che dalla critica di settore nazionale e internazionale. Dal 1990 infatti le etichette di Poggio Antico sono state incluse 5 volte da Wine Spectator fra i 100 migliori vini dell'anno. Il Brunello 1985 ha raggiunto il 4° posto nella classifica, primo vino italiano, all'epoca, a conseguire un piazzamento così prestigioso.


Nicoletta Curradi