mercoledì 30 novembre 2011

Anteprima del Chianti Rufina al Tepidarium di Firenze


Nel prossimo fine settimana e precisamente il 3 dicembre a Firenze, all’interno della suggestiva cornice del Tepidarium al Giardino dell’Orticoltura, si svolgerà un’edizione speciale di God Save the Wine con degustazione di Chianti Rufina: Riserve del 2007,2008, 2009, Selezione di Chianti Rufina 2008,2009, 2010 e IGT Toscana. Gli assaggi, per gli addetti ai lavori, avranno inizio alle 17 fino alle 19:30 circa, subito dopo, si aprirà al pubblico per andare avanti fino alle 22.00, certamente una buona occasione per brindare all’avvicinarsi delle festività natalizie con un buon calice di Chianti Rufina.
Questo appuntamento rappresenta l’ennesima ottima occasione per approfondire la conoscenza di un piccolo e ricco territorio di produzione come quello del Chianti Rufina D.o.c.g.: circa 800 ettari che coinvolgono parte dei Comuni di Dicomano, Londa, Pelago, Pontassieve e Rufina. Si tratta della più piccola area del Chianti ma che rappresenta una delle più vocate e antiche zone di produzione vinicola della Toscana: infatti, i vini che qui vengono prodotti sono di estrema eleganza, di grande complessità, e, caratteristica di fondamentale importanza, di singolare longevità.
Cosi Lorenzo Mariani nuovo Presidente del Consorzio commenta: “Siamo estremamente soddisfatti di poter presentare al pubblico fiorentino e al trade i nostri vini Chianti Rufina. Vorremmo poter avvicinare ed interessare (e crediamo che eventi di questo genere possano aiutare) anche un pubblico più giovane, attento sì alle mode ma anche in grado di scegliere, apprezzare e ricordare le peculiarità dei nostri Chianti Rufina.
Uno dei nostri principali obiettivi è il raggiungimento di sempre maggiore qualità nei nostri vini, cercando di salvaguardare il prodotto in un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione nel rispetto totale del territorio ”.
Del Bimbo Fabrizio

sabato 26 novembre 2011

A Schio (VI) il Festival del Lessini Durello



Dopo aver felicemente raggiunto il traguardo delle 600.000 bottiglie, il 26 e 27 novembre il Lessini Durello, lo spumante di Verona e Vicenza, sarà protagonista del Durello Schio Festival, la quarta edizione della kermesse tutta dedicata alle preziose bollicine, nate dall’uva autoctona durella, che si terrà all’interno di Palazzo Fogazzaro a Schio oltre a coinvolgere le migliori enoteche e i bar del centro storico della cittadina.

L’iniziativa, voluta dal Consorzio di Tutela vini Lessini Durello in collaborazione con Confcommercio di Schio, Comune di Schio, Vicenza è, Coldiretti, prevede momenti di degustazione delle pregiate bollicine, nelle loro differenti sfumature date dal metodo Classico o Chramat, assieme alla versione ferma e passita, accanto a momenti di cultura e di spettacolo.

Saranno molti gli appuntamenti creati per il pubblico, dedicati alla convivialità, allo spettacolo e al divertimento a palazzo Fogazzaro, nell’ambito del Festival. Tra questi sabato 26 novembre alle ore 16.00 dopo l’inaugurazione, “El Durelo” con l’istrionico Galliano Rosset e Mauro Pasquali di Slow Food, a cui seguirà la presentazione del “Premio Durello New Perpectives”, accompagnato dal coro Paganella di Trento. La domenica invece sarà la volta di “Durello, tutto un altro mondo” e de “La voce della terra” monologo in eruzione di Andrea Ingrosso e con Greta Bisandola e Davide Ferraio.

In parallelo aderiranno i bar del centro storico di Schio, dove si potrà degustare il Lessini Durello:
BAR SCLEDUM, BAR GARIBALDI, BAR NAZIONALE, IL BARETTO, BAR 2 MORI, PAST. CAODURO, BAR TWEED CAFFE, CAFFE’ ROMA, BAR 2 SPADE, BAR CRISTALLO, BAR HAITI, BAR 101, BAR NUOVO, BOUNTY BAR, VIOLAVIOLA caffè winebar.
Le aziende che prenderanno parte all’evento sono Az. Agr. Cecchin, Az. Agr. Fongaro, Az. Agr. Marcato, Az. Agr. Corte Moschina, Az. Agr. Sandro De Bruno, Cantina dei Colli Vicentini, Cantina di Gambellara, Cantina di Monteforte d’Alpone, Cantina di Soave, Cantina della Val Leogra, Cantina Fattori.

L’edizione 2011 andrà di fatto a raccogliere al suo interno le numerose attività proposte dal Consorzio di Tutela in oltre dieci anni di lavoro e fungerà da laboratorio del pensiero e da luogo di discussione per sviluppare ulteriori iniziative e progetti finalizzati alla promozione e valorizzazione di questo vino


Nicoletta Curradi

sabato 12 novembre 2011

Un weekend a Firenze con il Chianti Rufina



E' tornata ed è in corso a Firenze l'Anteprima Chianti Rufina: come sempre durante il secondo weekend di novembre, la manifestazione, quest'anno giunta alla sua quinta edizione, la prima che apre la stagione degli appuntamenti dedicate alle docg toscane, migliora anno dopo anno sia in termini di qualità che di presenze italiane ma soprattutto straniere.

In questa edizione, venerdì è avvenuta una degustazione di Chianti Rufina e Pinot Nero dell'Ontario, Canada: eccezionalmente, dall'associazione Somewhereness, per la prima volta in Italia, i Pinot Neri di Flat Rock Cellars Niagara, Malivoire Niagara, Norman Hardie Prince Edward County, Cave Spring Cellars Niagara - un'occasione di estremo interesse per gli addetti ai lavori.
L'incontro è stato moderato da Ian D'Agata - responsabile Italia, Bordeaux e Canda per Stephen Tanzer's International Wine Cellar e Stephen Brook - giornalista ed editorialista per Decanter, autore di libri sul vino. Domani sabato 12, sarà la volta delle Anteprime: si terrà la degustazione in anteprima riservata alla stampa di settore dell'annata 2010 e riserva 2009.
Il tutto si svolge all'interno della suggestiva cornice di Palazzo Borghese in Via Ghibellina 110 in pieno centro storico.
Questo appuntamento rappresenta un'ottima occasione per approfondire la conoscenza di un piccolo ma ricco territorio come quello del Chianti Rufina: circa 12.500 ettari che coinvolgono parte dei Comuni di Dicomano, Londa, Pelago, Pontassieve e Rufina. Si tratta della più piccola area del Chianti ma che rappresenta una delle più vocate e antiche zone di produzione vinicola della Toscana: infatti, i vini che qui vengono prodotti sono di estrema eleganza, di grande complessità, e, caratteristica di fondamentale importanza, di singolare longevità (per alcune riserve vengono utilizzati vigneti di oltre 30 anni), e quindi idonei all'invecchiamento.
Lorenzo Mariani, Presidente e produttore al contempo della Fattoria I Veroni, dichiara: "Siamo estremamente soddisfatti delle molteplici presenze straniere, puntiamo molto però anche sulla stampa italiana di settore e, da quest'anno, anche qualche significativa partecipazione da parte del trade: il venerdì, infatti, gli interventi dell'Enoteca Pinchiorri e dell'Enoteca Trimani a dare un loro rilevante contributo al nostro evento. Una compartecipazione di notevole interesse per tutti.
Infine, uno dei nostri principali obiettivi è l'assiduo impegno per ottenere sempre maggiore qualità cercando di salvaguardare il prodotto in un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione nel rispetto totale del territorio circostante".

Fabrizio Del Bimbo

sabato 15 ottobre 2011

Il Consorzio Chianti Colli Fiorentini sbarca a Bolzano per Autochtona 2011


Sono ben 6 le aziende Toscane e precisamente la Fattoria di Bagnolo, La Colombaia, La Querce, Lanciola, Malenchini e San Michele a Torri che rappresenteranno il Consorzio Chianti Colli Fiorentini ad Autochtona, il forum nazionale dei vini autoctoni.
E' una delegazione importante, se si considera che quattro delle sei cantine presenti sono state premiate nel corso dell’anno ai Decanter World Wine Awards 2011 (La Querce con due medaglie d’argento, Lanciola e San Michele a Torri con una di Bronzo e Malenchini con una menzione). La cantina Malenchini, poi, si è aggiudicata di recente il Best of Wine Tourism italiano nella categoria "Architettura parchi e giardini", è stata designata dalla giuria per concorrere nella competizione internazionale, che avrà luogo a Mainz il 23 ottobre.
La partecipazione ad Autochtona segue di poche settimane l’arrivo nelle enoteche, nei ristoranti e sulle tavole degli appassionati, dell’annata 2009 del Chianti Colli Fiorentini DOCG.
Un vino dall’intenso profumo vinoso, con sentori di mammola e un sapore leggermente tannico e dal colore rosso rubino che, con l’invecchiamento, tende a mutarsi in granato.
Il Chianti Colli Fiorentini DOCG, prodotto in un’area geografica limitata a diciotto dei comuni che circondano il capoluogo toscano, oltre alle qualità organolettiche intrinseche racchiude in sé il fascino romantico che la città sa trasmettere. Un fascino che contagia gli appassionati e contribuisce a rendere questa denominazione così gradita anche all’estero, in primo luogo presso il mercato tedesco.
Anche per questa ragione Autochtona è una piattaforma ideale per il Consorzio Chianti Colli Fiorentini: la sua collocazione, infatti, rende l’area una naturale cerniera tra il mercato italiano e quello tedesco.
L’appuntamento con operatori e appassionati è quindi a Bolzano, dove fino a giovedì 20 sarà possibile degustare i superbi rossi della tradizione fiorentina
Del Bimbo Fabrizio

giovedì 13 ottobre 2011

Il 15 ottobre al St.Regis Hotel di Firenze appuntamento con il Brunello



Nella prestigiosa cornice dell’Hotel di Piazza Ognissanti, 30 produttori del Consorzio del Brunello di Montalcino, accompagnati dagli esperti sommelier dell’AIS, presenteranno i loro vini


Conto alla rovescia per il Wine Tasting organizzato dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino e AIS Toscana all'Hotel St.Regis di Piazza Ognissanti 1 a Firenze. L'appuntamento con i quattro vini a denominazione Brunello, Rosso, Moscadello e Sant'Antimo è fissato per sabato 15 ottobre dalle 10.30 alle 21, quando enoappassionati, operatori del settore e semplici visitatori potranno effettuare degustazioni libere delle migliori etichette dei 30 produttori aderenti al Consorzio del Brunello di Montalcino accompagnati dall'esperienza e dalla guida "sensoriale" di esperti sommelier della delegazione fiorentina dell'Associazione Toscana Sommelier.

Un evento aperto al pubblico il quale, pagando un ingresso di 10 euro, potrà deliziarsi con il miglior Brunello di Montalcino annata 2006 (Base, Vigna e Selezione), il Brunello di Montalcino 2005 (Base e Riserva), il Rosso di Montalcino annate 2008, 2009 e 2010, il Moscadello e il Sant'Antimo.

Per informazioni e prenotazioni contattare la delegazione fiorentina all'indirizzo delegato.firenze@aistoscana.it



Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino è nato nel 1967 all'indomani del riconoscimento della D.O.C., come libera associazione fra i produttori, intenzionati a tutelare il loro vino il cui prestigio sempre più andava affermandosi. Ha rappresentato in questi anni uno strumento di scrupolosa e responsabile autodisciplina, sollecitando un coagulo fra aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, così che le consolidate e sagge abitudini sono diventate una comune strategia per il successo qualitativo. Il Consorzio tutela e valorizza tutti e quattro i vini a denominazione di Montalcino: Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo.

I produttori sono 250 (di cui 200 imbottigliatori), tutti associati al Consorzio. Complessivamente gli ettari a vigneto nel territorio di Montalcino sono 3500 così ripartiti: 2100 ettari coltivati a Brunello di Montalcino; 510 ettari coltivati a Rosso di Montalcino; 50 ettari coltivati a Moscadello di Montalcino; 600 ettari coltivati a Sant’Antimo Doc; la restante parte è coltivata a Igt.

Mediamente ogni anno sono prodotte 6.500.000 bottiglie di Brunello di Montalcino, 4.000.000 di Rosso di Montalcino, 80.000 di Moscadello di Montalcino e 500.000 di Sant’Antimo.

La produzione è esportata per circa il 60% e il valore complessivo del giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino è mediamente di 140 milioni di Euro.

Fabrizio Del Bimbo

lunedì 10 ottobre 2011

Arrivano I Vini Espresso 2012

Undicesima edizione per la Guida I Vini d’Italia dell’Espresso e la sua ormai consueta fotografia dell’attualità vinicola del nostro paese. Un volume di agile formato e facile consultazione che sottopone la produzione enologica nazionale ad un’analisi attenta e sistematica attraverso ben 20.000 vini assaggiati di cui circa 10.000 selezionati. E' al grande pubblico di consumatori e appassionati che si rivolge con linguaggio diretto e immediato I Vini d’Italia, senza rinunciare a rappresentare uno strumento indispensabile anche per gli operatori del settore, in virtù del ricco corredo di notizie e dati messi a disposizione. Il nucleo centrale della Guida 2012, dedicato alla recensione di vini e aziende, è ordinato per regioni, ognuna delle quali è introdotta da una cartina geografica, corredata dall’indicazione delle aree relative alle principali denominazioni di origine; nella seconda pagina di ogni regione, oltre a un commento riassuntivo sull’andamento degli assaggi, è evidenziata la tabella dei “Migliori acquisti” che segnala i vini dal rapporto qualità prezzo più favorevoli dell’anno, utile per ricordare che si può bere bene, anzi benissimo, senza spendere più di 15 euro. A seguire sono recensite, in ordine alfabetico, le schede informative dei produttori selezionati (2240 nel complesso) e dei loro vini. Le aziende di maggiore rilevanza qualitativa sono segnalate dall’attribuzione di stelle (da una a tre) in funzione della loro qualità e continuità nel corso degli anni. Nell’edizione 2012 le “stelle” sono state assegnate a 410 produttori, tra i quali 15 classificati con la massima valutazione di tre stelle. Con la menzione speciale “Outsider” sono stati invece selezionati i migliori vini delle denominazioni o tipologie che si sono particolarmente distinte negli assaggi pur senza raggiungere livelli d’eccellenza. La massima classificazione è invece costituita da I Vini dell’Eccellenza, distinta dal simbolo delle cinque bottiglie corrispondenti ad un punteggio di almeno 18/20. La Guida 2012 ne attribuisce 225, sei in meno della precedente edizione ma undici in più rispetto alla Guida 2010. Il Piemonte, con 46 vini da “5 bottiglie”, conferma la propria leadership, e anche il Barolo resta al primo posto nella gerarchia delle denominazioni, anche se le 17 eccellenze di quest’anno costituiscono il numero più basso registrato nelle ultime edizioni (a causa di un’annata non del tutto favorevole). Il successo piemontese è stato però ben supportato da un’ottima annata dei Barbaresco e dei Nebbiolo delle denominazioni “nordiche” della regione (Gattinara su tutte). In Lombardia, oltre alla conferma degli spumanti di Franciacorta, hanno provocato autentiche emozioni i vini di AR.PE.PE che con i suoi due Valtellina Riserva 2001(Grumello Buon Consiglio e Sassella Vigna Regina) ha ottenuto una duplice ed eccezionale valutazione di 19.5/20. Convincenti segnali di crescita sono infine giunti dalle Barbera dell’Oltrepò Pavese. Nel Trentino spicca la prova spettacolare dei Teroldego di Elisabetta Foradori, che ha piazzato sul podio ben tre delle sue pregevoli selezioni. L’ennesima, rilevante, performance dei vini dell’Alto Adige ha condotto l’intera regione a ridosso di Piemonte e Toscana con ben 32 eccellenze complessive. Conferma la sua straordinaria vocazione vitivinicola l’area della Valle Isarco, grazie anche a produttori come Manni Nössing, autore di uno straordinario Sylvaner, uno dei due migliori bianchi dell’anno con 19/20, e Köfererhof, superlativo su tutta la gamma proposta e capace di ottenere addirittura quattro eccellenze. In netta crescita i vini veneti e friulani. Quindici eccellenze per entrambe le regioni nord-orientali con riscontri decisamente confortanti per l’Amarone della Valpolicella e per il Collio Bianco Vecchie Vigne 2008 di Roncus, anch’esso in vetta alla graduatoria dei vini bianchi con 19/20. I tradizionali vini dolci del Piacentino, unitamente alla conferma del Lambrusco e del Sangiovese di Romagna, hanno dato concretezza al crescente impegno delle aziende emiliano-romagnole. Annata molto positiva anche per i vini toscani (45 eccellenze), guidati dalla brillante riuscita dei Brunello di Montalcino 2006, con due vini (Cerbaiona e Le Ragnaie) in vetta alla graduatoria regionale con 19/20. In ottima evidenza anche i Chianti Classico e i rossi della costa livornese. I vini bianchi prevalgono sulla scena marchigiana non solo grazie al Verdicchio ma anche per l’affermazione consistente del Pecorino di Offida. Come lo scorso anno è il Cesanese a rappresentare al meglio l’enologia laziale, con le sorprendenti interpretazioni di Macciocca e de La Visciola. Il Montepulciano d’Abruzzo consolida la sua presenza e non sono ormai più una sorpresa i possenti e succulenti Primitivo pugliesi, ben distribuiti tra l’area di Manduria e di Gioia del Colle. Greco di Tufo, Fiano e Taurasi non mancano all’appello e ribadiscono ancora una volta la formidabile tempra dei vini campani. L’Aglianico del Vulture dimostra ancora una volta di non essere secondo a nessuno in quanto a carattere, con quattro interpreti di eccezione tra i quali spicca la prova della Riserva Caselle 2006 di D’Angelo. L’annata 2009 non ha permesso agli Etna Rosso di proporsi nuovamente al vertice dell’enologia siciliana ma l’area del vulcano si avvale stavolta del promettente risultato dei suoi intriganti vini bianchi. A capeggiare i rossi isolani è toccato sorprendentemente ad un Cerasuolo di Vittoria e precisamente al Grotte Alte 2006 della talentuosa Arianna Occhipinti. Per il resto è da sottolineare la prepotente affermazione dei Passito di Pantelleria, seguita da due stuzzicanti, seppur diverse, versioni di Marsala delle Cantine Florio. Sei, infine, le eccellenze sarde ma con ben tre vini a quota 19/20: la Malvasia di Bosa di Columbu, la Malvasia di Bosa Dolce dei fratelli Porcu e lo stupefacente Cannonau Sonazzos 2007 di Gostolai, un rosso proposto, tra l’altro, ad un prezzo incredibilmente conveniente. 768 pagine Euro 22,00 in edicola e libreria dal 30 settembre 2011 Direttore: Enzo Vizzari Curatori: Ernesto Gentili e Fabio Rizzari 7,99 euro su I-Tune

venerdì 30 settembre 2011

I vincitori delle borse di studio di Bonaventura Maschio





Bonaventura Maschio al fianco dell’Associazione Italiana Sommelier
Da nord a sud: ecco i nomi dei vincitori delle borse di studio
Per l'ottavo anno consecutivo la Distilleria Bonaventura Maschio di Gaiarine (TV) in collaborazione con l'Ais (l’Associazione Italiana Sommelier) si è fatta promotrice di un'iniziativa particolarmente lodevole, allo scopo di incentivare i giovani sommelier ad approfondire le tematiche legate al mondo della distillazione. Come nel campo dei vini, anche in questo particolare settore l'Italia vanta nel mondo una riconosciuta competenza e un indiscusso primato di tipicità, che anche le nuove generazioni sono chiamate a conoscere e apprezzare.
E ciò soprattutto in un momento nel quale da più parti si invoca la moderazione nell'uso delle bevande alcoliche che in buona sostanza è un invito, da parte delle aziende più qualificate, a bere poco e a bere bene, privilegiando i prodotti migliori.
Bonaventura Maschio ha messo a disposizione tre borse di studio assegnate a tre sommelier (Nord, Centro, Sud) risultati primi nei rispettivi master di specializzazione sulle acquaviti, dal titolo "La ricerca dell'Eccellenza". Lezioni pratiche e teoriche tenute da esperti del settore riguardo la conoscenza dei distillati italiani e stranieri, le tecniche di distillazione in uso, le sperimentazioni che vengono svolte all'interno delle aziende, per finire con l'arricchimento delle competenze professionali nel campo delle degustazioni, alle quali i sommelier sono chiamati.

Una giuria qualificata ha effettuato le selezioni il 27 e 28 settembre, decretando i tre vincitori:

SYLVIE HERIN, di Chatillon (AO)
Chambres d’Hotes di Saint Vincent (AO)
MAURIZIO DANTE FILIPPI, di Montecchio (TR)
Ristorante enoteca Sala della Comitissa di Baschi (TR)
MARCO SCHITO, di Arsoli (RM)
Azienda di distribuzione vini e distillati Baldo Vini di Arsoli (RM)

I tre sommelier che quest'anno si sono aggiudicati le borse di studio, lavorano come professionisti in ristoranti ed enoteche affermate. Verranno premiati in occasione del 45° Congresso Nazionale AIS che si terrà in Puglia a Lecce l'8 ottobre da Andrea Maschio, che rappresenta con la sorella Anna la più giovane generazione nell'azienda di Gaiarine, apprezzata in tutto il mondo per un prodotto d'eccellenza qual è Prime Uve.


Informazioni:
DISTILLERIA BONAVENTURA MASCHIO S.r.l | Via Vizza n. 6 | 31018 GAIARINE (TV) | www.primeuve.com

Nicoletta Curradi

martedì 27 settembre 2011

Grande successo per Wine Town 2011 a Firenze


Firenze, uno spazio tutto da gustare e in cui perdersi grazie al nettare di Bacco, il vino. Bianco, rosso o rosato non importa, purchè di qualità e per tutti. Questa la filosofia di Wine Town che chiude oggi i battenti dopo aver coinvolto migliaia di visitatori in un nuovo modo di intendere il vino e di vivere la città. Vino che ha invaso i chiostri, le logge ed i cortili dei palazzi storici unendo l’arte, la musica ed i sapori alle eccellenze dei vini toscani.

Una formula che ha riscosso grande successo anche in questa seconda edizione dell’iniziativa, che abolisce tensostrutture e i classici tendoni che solitamente ospitano le fiere. Wine Town aveva l’obiettivo di essere molto altro, di mostrare la parte più bella ed inedita di Firenze. E in questi due giorni ha centrato pienamente l’obiettivo.

“Così grazie al vino Firenze si è fatta ancora più bella. Bella perché ha svelato a migliaia di persone i suoi tesori più belli, aprendo le porte dei suoi palazzi rinascimentali, lasciando assaporare ai visitatori un’atmosfera slow e delicata, simbolo del buon vivere all’italiana. Un vero e proprio stile di vita che nel quale si sono calati turisti e cittadini, abbracciando da una parte la grandezza dei vini di Toscana, dall’altra le tipicità locali, certificate e garantite, insomma. Di qualità.

Un cocktail che non poteva non funzionare e che ha incuriosito tante persone. E all'interno della manifestazione che chiude con grande successo, non poteva mancare anche una caccia al tesoro, al Tesoro di Wine Town. Un gioco di intuito, abilità e conoscenza del vino partito da internet e che, nel corso della due giorni, ha portato i partecipanti in giro per la città. A vincere sono stati Christian e Nina Guiggiani, marito e moglie che vivono nel Chianti. Grazie alla loro caparbietà ed all’amore per il vino si sono aggiudicati il primo premio, un motorino. Sulle due ruote, potranno così scorrazzare nei territori dove si produce vino, proprio loro che nel Chianti ci vivono.

Una caccia al tesoro che si è rivelata, insieme alle tante iniziative promosse all’interno di Wine Town, un modo in più per scoprire Firenze, attraverso il vino di Toscana, che tutto il mondo ci invidia. Un vino che, come ha spiegato il presidente di Wine Town Francesco Spanò, tornerà ad invadere, in alcune occasioni dedicate, le città toscane nel corso dell’anno, per poi tornare al quartier generale, nella città del giglio, in vista di una nuova edizione della manifestazione nel 2012.

Nicoletta Curradi

martedì 20 settembre 2011

Torna Wine Town a Firenze


Il 24 e il 25 settembre 2011 nel centro storico di Firenze si terrà Wine Town, un evento dedicato a chi ama il “vino d’autore”. Spettacoli e concerti animeranno le degustazioni di vini di qualità all’interno dei più bei chiostri e spazi interni dei palazzi storici fiorentini, aperti al pubblico esclusivamente per questa occasione, tra cui: il Mercato Centrale, il Cortile Ammannati Palazzo Pitti, Palazzo Corsini Suarez, Palazzo Guicciardini, Palazzo Nonfinito, Palazzo Pazzi Quaratesi, Palazzo Antinori, Palazzo Bartolini Salimbeni, Palazzo Davanzati, Palazzo Gianfigliazzi, il Magistero.

L’evento Wine Town di Firenze è un invito al bere consapevole, alla riscoperta degli antichi valori della convivialità. Nasce dall’unione del vino di qualità all’arte di cui è frutto; una miscela di stili di vita, di cultura e di territorio.

La manifestazione si articola in 10 tracce, ovvero 10 punti di vista per parlare di vino: nell’architettura, nell’arte, nell’archeologia, nel marketing, nella comunicazione, nell’innovazione, nel gioco dei bambini. Non mancheranno inoltre cooking show, riflessioni sul design della bottiglia, sulle nuove tecnologie e un caccia al tesoro lungo le strade del centro storico.

Orari di apertura di Wine Town:
Sabato 24 Settembre 2011 dalle ore 11.00 alle ore 23.00
Domenica 25 Settembre 2011 dalle ore 11.00 alle ore 21.00

Le degustazioni potranno essere effettuate negli orari di apertura della manifestazione, previo acquisto della WineCard. Per maggiori informazioni visitate il sito www.winetown.it

Fabrizio Del Bimbo

sabato 3 settembre 2011

La Vendemmia 2011

Con questa affermazione Diego Monelli di Poggio Rosso commenta la vendemmia 2011: “Certo è che vendemmie fanno pensare che una conduzione agronomica da manuale, fatta di sfogliature e diradamenti, cimature equilibrate, in relazione ad un andamento climatico inaspettato può addirittura dare risultati opposti a quelli previsti. Io, che sto iniziando ad applicare criteri diversi sulla gestione del mio vigneto perché punto molto sulle uve bianche, ho cominciato con lasciare più foglie in pianta, così mi sono trovato con i grappoli protetti dal sole tremendo di agosto. Ma non lo avrei mai immaginato. È veramente paradossale vedere come possano vacillare alcuni fondamentali della viticoltura attuale, quella considerata migliore per la qualità finale”.
“La mia è una storia recente, ma comunque avevo scelto di puntare sui vini rossi, come è tipico di questo territorio della Costa Toscana. Mi sembrava la strada migliore perché, come si dice, se ha funzionato fino ad ora evidentemente un motivo ci sarà -continua Monelli- e quindi ho piantato merlot, cabernet sauvignon e poi sangiovese, che mi piacerebbe produrre in purezza anche se molti mi hanno detto che è una mission impossible. Infine una piccola parte del vigneto l’avevo destinata ai bianchi. Poi, dalle prime vendemmie del vermentino e del viognier ho capito che avrei potuto produrre vini bianchi dal carattere piuttosto diverso rispetto alla media di quelli della mia regione, molto intriganti, e ho iniziato a puntarci di più”.
Così Diego si era avvicinato a questa vendemmia 2011 trattando i suoi vigneti in modo leggermente diverso rispetto alle annate precedenti. “Un elemento che contraddistingue molto la mia azienda è dato dalla particolare condizione geografica e termica di cui gode: la vicinanza al mare, i venti che qui soffiano da tutte le direzioni, un po’ di salsedine in più, terreni che, quest’anno in particolare, si sono mantenuti ricchi di acqua in profondità per le molte piogge che ci sono state fino a primavera, gli sbalzi termici che spingono i precursori aromatici. In più quest’anno ho sperimentato un trattamento diverso sulla parte verde delle piante: ho sfogliato poco per tenere i grappoli un po’ di più all’ombra, fatto poche cimature e lasciato l’inerbimento. Le temperature che dalla metà di luglio sono state leggermente al di sotto della media stagionale avevano riequilibrato un ciclo vegetativo partito in leggero anticipo. L’invaiatura era partita bene e la maturazione era stata favorita da un clima equilibrato. Poi è arrivato il mese di agosto che ha cambiato decisamente percorso e dalla metà in poi il caldo non ha dato più tregua. Ma le mie piante avevano ombra a sufficienza per proteggersi e la giusta umidità dal sottosuolo. Ho iniziato la vendemmia di vermentino e viognier comunque con una decina di giorni d’anticipo, ma le uve hanno retto bene al caldo infinito. Visto quanto è successo, avuto anche parecchia fortuna, lo confesso”.
Vediamo come evolveranno il Phylika (vermentino e viognier) e il Veive (viognier in purezza) di questa vendemmia 2011, che hanno come bagaglio, oltre all’anno in più di invecchiamento dei vigneti, un andamento climatico che nessuno avrebbe mai previsto.
Del Bimbo Fabrizio


mercoledì 31 agosto 2011

E' ora di vendemmia per la 'Rocca delle Macie'




Ormai giunti a fine agosto è giunta l'ora della Vendemmia. Era il 14 agosto e alla Rocca erano appena stati chiusi i recinti per la solita guerra contro cinghiali e caprioli golosi di uve dolci. Nemmeno loro si erano fatti ancora troppo avanti né si aspettavano quel che è accaduto dopo. Dal 13, 14 di agosto il caldo è diventato implacabile e le temperature alte non scendevano nemmeno più di notte. Le piante non ne hanno risentito perché sane e in grado di mantenere il loro equilibrio idrico. Invece le uve, se lasciate ancora sulle piante, stavano rischiando di perdere il bagaglio aromatico. Andavano raccolte. I ritmi di lavoro hanno subito una brusca accelerazione, è stata reimpostata la vendemmia e in tempo reale sono state richiamate tutte le maestranze, modificati gli orari. E la macchina da guerra è partita di gran carriera.
Così è iniziata la raccolta del vermentino, che è appena terminata; anche il merlot dell’azienda è stato quasi tutto raccolto, con un anticipo di una ventina di giorni rispetto allo scorso anno; per il syrah la vendemmia inizierà tra un paio di giorni. Sono i vitigni che maturano prima degli altri, in Toscana, che quest’anno chiedono alle aziende una lotta contro il tempo per consegnare uve integre e ricche del patrimonio aromatico appena conquistato.
Tra qualche giorno vedremo come evolverà. Nel frattempo, tutti incollati al meteo.e speriamo bene.
Del Bimbo Fabrizio

martedì 23 agosto 2011

A Prato DiVini Profumi 2011



La città toscana si prepara ad ospitare, nella suggestiva cornice del Giardino Buonamici di Prato, la dodicesima edizione di Di Vini Profumi, l’evento-degustazione dedicato al Carmignano DOCG e al suo territorio. Sabato 10 e domenica 11 settembre appuntamento con banchi d’assaggio, degustazioni guidate e il nuovissimo CarmiGnam, percorso enogastronomico tra i ristoranti del territorio alla scoperta delle tipicità locali.

Una speciale sessione sarà riservata alla stampa specializzata, giovedì 8 e venerdì 9 settembre Innovazione, enologia di qualità e promozione del territorio. Sono questi i capisaldi della dodicesima edizione di Di Vini Profumi che si terrà il 10 e l’11 di settembre prossimo all’interno della storica cornice del Giardino di alazzo Buonamici di Prato, spazio recentemente ristrutturato dall'amministrazione provinciale e uno dei luoghi simbolo della Prato
Medievale.

La manifestazione, promossa e organizzata dalla Provincia di Prato – Assessorato al Turismo e promozione dell’Immagine e dei Prodotti con la collaborazione del Consorzio di Tutela dei Vini di Carmignano, la Strada dei Vini di Carmignano e dei Sapori Tipici Pratesi e il Consorzio Bella Tuscany, sarà caratterizzata da numerose novità a partire dal periodo scelto per la manifestazione, che quest’anno si sposta a settembre, in concomitanza con la vendemmia.
“Abbiamo deciso di dare un taglio diverso a questa edizione, che tanto successo di pubblico ha avuto anche lo scorso anno. Abbiamo scelto settembre per l'incontro con gli straordinari vini del nostro territorio per rendere ancora più stretto il legame con il mese del vino per eccellenza – spiega l'Assessore al Turismo della Provincia Antonio Napolitano – Inoltre concentrare in questo periodo la manifestazione ci da l'opportunità di portare i nostri ospiti, anche giornalisti, in vigna a seguire le fasi della vendemmia, provando ad 'assaggiare' il futuro vino con la degustazione dell'acino”.

Di Vini Profumi sarà, dunque, l’occasione per conoscere il vino Carmignano,
una delle 9 DOCG toscane, attraverso specifici banchi d’assaggio, degustazioni guidate e abbinamenti speciali proposti in collaborazione con il Consorzio Pasticceri Pratesi di Confartigianato Imprese Prato e AIS Prato.

Particolarmente ricco anche il programma di appuntamenti collaterali legati
alla gastronomia e alle tipicità pratesi, per la promozione del territorio sotto
più punti di vista: dalle cene con menù tipici organizzate da Vetrina Toscana a CarmiGnam, percorso degustativo itinerante che, a partire dal Giardino Buonamici, farà tappa nei migliori ristoranti del centro storico di Prato alla scoperta delle eccellenze tipiche locali, fino al curioso Concorso L’aperitivo con Vin Ruspo che vedrà protagonisti i migliori barman della Provincia di Prato città, impegnati a creare gustosi aperitivi a base di Vin Ruspo, il rosé del Carmignano, fresco, fruttato, ideale per l’happy hour.

Dedicato alla millenaria produzione di vino della zona del Carmignano, sarà il convegno Il Carmignano: la nobiltà del vino, il vino dei nobili, previsto per il 9 settembre nella storica Villa Ambra di Poggio a Caiano che, grazie all’apporto di esperti del settore, andrà a ritroso nella storia, dai Medici sino a giungere agli Etruschi, abili coltivatori e grandi degustatori di vino, come testimoniano gli straordinari corredi vinari che si possono ammirare presso il nuovo Museo Archeologico di Artimino, inaugurato nel Marzo 2011 e già polo di attrazione di numerosi enoturisti e appassionati.

Una novità dell’edizione 2011 di Di Vini Profumi è la collaborazione con l’Istituto Alberghiero Turistico Datini, che vedrà gli studenti impegnati nell’accoglienza degli ospiti dell’evento e darà loro la possibilità di mettere in
pratica ciò che viene insegnato quotidianamente sui banchi di scuola.

Di Vini Profumi prevede come di consueto una speciale sessione riservata
alla stampa di settore, giovedì 8 e venerdì 9 settembre, con attività degustative e conoscitive specifiche, finalizzate ad una efficace promozione delle eccellenze del territorio a livello nazionale e internazionale.

Una vera e propria esperienza plurisensoriale, che partirà dall’esclusivo
soggiorno presso le strutture ricettive delle aziende vitivinicole della zona del
Carmignano fino alla degustazione in anteprima del pregiato Carmignano Riserva, passando attraverso l’innovativa degustazione del chicco d’uva direttamente dalla pianta che sarà sperimentata proprio in occasione di Di Vini Profumi sotto la guida di esperti, che accompagneranno gli ospiti alla scoperta delle differenti sensazioni che l’uva, ancor prima di diventare vino, può dare al palato di chi l’assaggia.


Per informazioni:
diviniprofumi.provincia.prato.it/divini-profumi-2011

Nicoletta Curradi

Cantina Bolzano a Calici di Stelle 2011


Nella notte di San Lorenzo il 10 agosto scorso la via dei Portici di Bolzano è divenuta la passerella di eccezione delle cantine più rinomate della città. I migliori rossi e bianchi hanno riempito i calici del foltissimo pubblico presente sotto le stelle. Tra le varie realtà vitivinicole spiccava la giovane Cantina Bolzano, che vanta radici solide che affondano nella tradizione. Fondata nel 2011 dalla fusione delle Cantine Gries, del 1908, e Santa Maddalena, del 1930, grazie all’elevata qualità delle sue conferite dai 200 soci, i suoi vini sono ai vertici della produzione enologica altoatesina, come testimoniano i riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. 310 ettari dei migliori vigneti altoatesini tra i 200 e i 700 m di altitudine fanno capo alla Cantina Bolzano, dove,sui leggeri terreni sabbiosi delle aclde pendici del Renon, matira uno dei vini più tipici dell’Alto Adige, il S.Maddalena. Il Lagrein è invece uno dei vini rossi di carattere di questa zona e cresce sui terreni morenici ben areati e molto caldi di Gries e S. Maurizio. Il vasto assortimento di vini di qualità è dovuto proprio al gran numero di vitigni e tenute. La vicinanza alla natura, i metodi di coltivazione ecologici, l’accurata lavorazione del terreno e la vendemmia controllata sono i punti fermi della Cantina Bolzano. >Le uve sono selezionate con cura già nel vigneto e i vini hanno tutto il tempo per l’affinamenti e la maturazione. Le caratteristiche dei vini bianchi sono freschezza, gusto fruttato e aromatico (Pinto Bianco, Chardonnay, Gewuerztraminer, Mueller Thurgau e Silvaner), mentre i rossi sono invitanti come il S.Maddalena, nobili come il Pinto Nero, corposi come il Lagrein, il Merlot, il Cabernet. La sede attuale della Cantina è in Piazza Gries, done è disponibile anche la vendita al dettaglio. Entro breve tempo sarà pronta la nuova e più vasta sede vicino all’ospedale. (Info: tel. 0471/289110 opp. www.cantinabolzano.com)

Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo

sabato 13 agosto 2011

In Alto Adige una realtà vinicola molto particolare la Cantina Laimburg




Una realtà vitivinicola originale nella Bassa Atesina è la Cantina Laimburg, la cui produzione complessiva si aggira intorno alle 180.000 bottiglie, suddividendosi in due linee stilistiche: Vini del Podere e Selezione Maniero.I "Vini del Podere" sono vini d'annata monovitigno, vinificati in acciaio i bianchi e solo parzialmente lasciati maturare in grandi botti di rovere i rossi; mentre i vini della "Selezione Maniero" sono vini crù che riflettono il carattere del vitigno e di una particolare parcella di vigneto da cui provengono. La loro forte personalità è espressa dai nomi ladini che ne riflettono il carattere; l'affinamento avviene in botti grandi di rovere o in barrique.Di recente i vini della Cantina Laimburg sono stati sottoposti ad un importante restyling delle etichette che riprendono i colori e le sfumature dei paesaggi dell'Alto Adige, ritratti dall'artista altoatesino Robert Bosisio, sottolineando la peculiarità dei vitigni che producono vini di carattere e di elevata qualità. Il Podere Provinciale Cantina Laimburg vinifica dal 1975 uve provenienti da 12 poderi o "masi" dislocati nelle zone più vocate dell'Alto Adige in 40 ettari situati tra la Val Venosta, la Valle Isarco, Bolzano – Gries e l'Oltradige. Esso svolge un fondamentale lavoro di sperimentazione e di ricerca in viticoltura ed enologia e per tutta l'agricoltura altoatesina nel suo complesso. La testimonianza della millenaria tradizione vitivinicola altoatesina, delle quali Laimburg è ambasciatrice, è stata riportata alla luce nel 2006, nel corso degli scavi condotti ai piedi del Monte di Mezzo, nei pressi del Centro di Sperimentazione Laimburg, dove è stato ritrovato un insediamento retico e dei vinaccioli risalenti a 2400 anni fa. Questi vinaccioli si possono ammirare nel Tabernacolo, un forziere all'aperto esposto all'interno dei Giardini di Sissi a Castel Trauttmansdorff, a Merano. Da segnalare l'Igt Rosso Vigneto delle Dolomiti "Col de Réy 2006" che si è aggiudicato il "Leone d'Oro 2011 al 50° Concorso Enologico di Pramaggiore (Ve). La Cuvée Col De Réy è un vino unico al mondo fruttato dalla struttura complessa e corposa, elegante e raffinato, di colore rosso rubino con riflessi granati che unisce un vitigno autoctono (Lagrein) e due internazionali (Petit Verdot e Tannat), per dimostrare il potenziale dei vitigni altoatesini; viene affinato per 20 mesi in botti di rovere. Il nome ladino Col De Réy trae origine dalle leggende dolomitiche e significa: "plaghe collinari su cui crescono vitigni straordinari e si sviluppano uve d'eccellenti qualità"; un ulteriore conferma della straordinarietà di questo vino.
Il Podere Provinciale Cantina Laimburg sorge ai piedi del Monte di Mezzo, nella Bassa Atesina. Molto suggestiva e originale è la cantina interamente scavata nella roccia. In quest'area, un tempo costeggiata dalla Via Claudia Augusta, la viticoltura e il commercio vinicolo possono vantare una lunga tradizione: il ritrovamento di vinaccioli di 2400 anni, infatti, lascia supporre che i terreni compresi tra le rovine di Laimburg e il Podere rappresentino la regione vinicola più antica di tutta l'area linguistica tedesca. L'onore di tale eredità è tenuto alto dall'impegno ormai quarantennale del Podere Provinciale: profondamente radicata nella tradizione e al tempo stesso proiettata in avanti, la relativamente giovane cantina può già fregiarsi di un passato ricco di successi. Il Podere Provinciale, in quanto istituzione pubblica e parte del Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg, è votato al futuro della viticoltura altoatesina e da anni conduce un intenso lavoro di sperimentazione e pratica, con successo e spirito imprenditoriale. Su complessivi 45 ettari di terreno colturale, Laimburg sviluppa l'intera gamma di vitigni coltivati in Alto Adige, dall'autoctono Lagrein al tradizionale Pinot Bianco. Contemporaneamente, attraverso numerosi esperimenti enologici e colturali, mette in atto nuove proposte e prepara il terreno per ulteriori sviluppi.I vini di Laimburg nascono da vitigni tradizionali e vengono suddivisi e sviluppati secondo due linee stilistiche diverse. I "Vini del Podere" sono tradizionali vini d'annata dal carattere tipicamente varietale, vinificati in serbatoi d'acciaio e parzialmente anche in grandi botti di rovere.
La "Selezione Maniero", invece, accorpa vini dalla personalità spiccatamente individuale, in prevalenza portati a maturazione in piccole botti di rovere oppure vini selezionati. I nomi ladini traggono origine dalle leggende dolomitiche e riflettono il tratto distintivo di ciascun vino.


Nicoletta Curradi

giovedì 4 agosto 2011

I luoghi del vino


Con questo sole estivo la vendemmia si avvicina, l'uva sta maturando in fretta.E se il momento è tra i più stressanti per il produttore di vino, può invece trasformarsi in uno spettacolo ricco di interesse per il turista che abbia voglia di una sosta lontano dai luoghi affollati e chiassosi, dove godere della calma che offrono le morbide colline coperte di vigneti.
Un luogo dove vivere in prima persona la festosa atmosfera della vendemmia è il Relais Riserva di Fizzano a Castellina in Chianti (SI), un borgo medievale immerso nei vigneti e tra gli uliveti lungo la via Francigena a metà strada tra Firenze e Siena di proprietà della famiglia Zingarelli titolare del marchio di vini Rocca delle Macie.
Il vecchio borgo, nascosto dagli uliveti e invisibile fin quasi a ridosso delle sue mura, è un insieme di case coloniche medievali completamente ristrutturate e suddivise in appartamenti indipendenti che conservano tutto il loro fascino rustico, con pavimenti originali in cotto, travi in legno e grandi camini. Quasi abbracciato ad una piccola piazza centrale, è circondato da ampi giardini, da un'antica cappella e apre ad una grande piscina che domina la valle. L’ospitalità prevede anche un parco giochi per i bambini immerso nel verde insieme ad una piccola piscina. Al bar, piacevole luogo di incontri e di relax, vengono servite le colazioni, piatti leggeri per il giorno e degustazioni di vini dell’azienda. Il ristorante gourmet propone piatti tipicamente toscani con i prodotti dell’azienda e soprattutto con l’immancabile olio extravergine degli ulivi della tenuta.
Il Relais, data la sua posizione, è perfetto per il turista che voglia fare escursioni in mountain bike. In auto, a distanza di pochi chilometri, si arriva sia a Firenze che a Siena, ma anche a borghi più piccoli come alla Pieve di San Pietro in Bossolo, vicino a Tavarnelle, eretta intorno al Mille, che rappresenta uno dei più classici esempi di romanico del contado fiorentino. Poco distante si trova la Pieve di Sant'Appiano, un'antica chiesa che ospita le spoglie di San Appiano vissuto tra i secoli IV e V. La vista migliore è quella che si gode davanti alla chiesa: una ripida scalinata porta a ruderi con delle colonne contrassegnate da simboli templari a comporre una scenografia naturale stupenda. Poco distante si può andare alla ricerca di Semifonte, l’antica città perduta. Nessuno ha più costruito sui suoi resti. In una bella giornata di sole si troverà un paesaggio intatto, simile a quello del 1200 e al ritorno, si vedranno ancora, lungo i filari dei vigneti, le squadre di raccoglitori che riempiono le ceste di uve mature.
per informazioni www.riservadifizzano.com
Del Bimbo Fabrizio

lunedì 1 agosto 2011

Civitella del Tronto ospita i Vini Buoni d'Italia


Si è trattato a fine luglio di tre giorni di intensi lavori per i Coordinatori della finale“ViniBuoni d’Italia”, i quali, riuniti in commissione, hanno finito di
degustare i 512 vini che hanno raggiunto la finale. Le degustazioni,
come è consuetudine, si sono svolte nel pieno anonimato e , per dare
massima trasparenza, sono state aperte al pubblico, che ha partecipato
numeroso. A Seguito delle valutazioni che sono state espresse con voto
palese i vini che hanno raggiunto la corona sono stati 277. L’annuncio
dell’ambito premio è avvenuto nella Fortezza borbonica della
cittadina, durante uno spettacolare evento cui hanno partecipato le
autorità e le istituzioni tra cui la Camera di Commercio di Teramo e il
Comune di Civitella del Tronto. L’annuncio è stato dato dai curatori
della guida Mario Busso e Luigi Cremona in collaborazione con i
Coordinatori regionali.

Grande soddisfazione da parte di molte aziende premiate durante
l’evento che è proseguito con un suggestivo convivio sotto le stelle
con un menù preparato dagli chef di Qualità Abruzzo di ricette tipiche
abbinate ai vini delle Colline Teramane.

La festa è continuata sabato 30 con la “Notte delle Corone” aperta al
più vasto pubblico degli appassionati con un ricco programma di
degustazioni ed abbinamenti dove i protagonisti sono stati ancora i vini
del Consorzio di tutela Colline Teramane ed i vini finalisti della Guida
“ViniBuoni d’Italia”, con alcune Aziende produttrici
dell’agroalimentare della provincia. L’evento è stato realizzato grazie
al contributo della Camera di Commercio di Teramo in collaborazione con
Touring Editore, ViniBuoni d’Italia, Consorzio di tutela Colline
Teramane, Comune di Civitella del Tronto, è organizzato da Witaly
s.r.l. Eventi collaterali si sono tenuti al ristorante "Cipria di Mare" di Teramo e all'Hotel Ristorante "Zunica 1880" di Civitella del Tronto.

Fabrizio Del Bimbo

martedì 19 luglio 2011

A Bolzano un brindisi sotto i Portici per Calici di Stelle 2011


È un appuntamento imperdibile per gli amanti di Bacco di tutta Italia, quindi anche toscani. Puntuale nella notte di San Lorenzo arriva “Calici di Stelle”, la manifestazione ideata dall’Associazione Nazionale Città del Vino che invita ad assaggiare le più diverse etichette di tutta Italia. Oltre duecento le città coinvolte, con qualcosa come 500 mila enoturisti che per l’occasione alzano i calici per brindare alla cultura del vino. Bolzano partecipa all’evento in modo davvero curioso e insolito. Il ritrovo è fissato nella caratteristica e famosa via dei Portici, la strada bolzanina dello shopping per eccellenza, dove viene allestito un percorso a cielo aperto alla scoperta delle diverse case vitivinicole.

Gli ospiti del capoluogo altoatesino possono innanzitutto assaggiare i famosi vini autoctoni, Lagrein e Santa Maddalena, oltre ad autentiche specialità come il Moscato Rosa e il Gewürztraminer prodotti dalle trenta cantine, caso unico in Italia, che hanno sede in città. E capire così perché il patrimonio vitivinicolo di Bolzano è entrato a far parte della cultura locale. Da qualsiasi strada si alzi lo sguardo verso l’orizzonte si nota infatti come le vigne s’intrecciano e si fondono con il paesaggio urbano e arrivano ancora oggi ad occupare oltre cinquecento ettari di terreno. Una storia che affonda le sue radici nei secoli. Basti pensare che i reti producevano il vino in questa zona prima della nascita di Cristo, gli stessi romani hanno poi scoperto qui l’uso della botte di legno preferita da lì in avanti alle antiquate e fragili anfore, i conventi d’Oltralpe hanno coltivato il vino da sempre conferendo al territorio e alla città quelle sue peculiarità e quella sua vocazione viva come si diceva ancora oggi.
Gli ospiti che partecipano a “Calici di Stelle” possono assaggiare oltre al vino anche alcune prelibatezze come lo Speck, il pane e, perché no, l'acqua bolzanina che si trovano tutti lungo il percorso allestito in via Portici.

Nicoletta Curradi

venerdì 15 luglio 2011

Sugli scaffali le prime bottiglie di vino con bilancio delle emissioni di CO2 certificato


Quelle della vendemmia 2009 di Salcheto sono le prime bottiglie che finiranno sugli scaffali italiani ed internazionali ad aver calcolato tutte le emissioni di anidride carbonica dovute alla produzione e alla commercializzazione del vino stesso.

L’azienda vitivinicola di Montepulciano, infatti, ha di recente ricevuto dall’ente certificatore CSQA l’attestato nr. 24378, il primo caso in cui per la Carbon Footprint realizzata secondo lo standard ISO 14064 (ossia l’inventario delle emissioni) si applica al vino.

L’analisi, vero e proprio apripista per l’intero settore, ha prodotto un indice di 2,02 kg. di CO2eq per ogni bottiglia da 750ml, comprendendo non solo il lavoro in vigna e in cantina ma anche le emissioni dovute al reperimento delle materie prime (vetro in primis) e del trasporto verso il consumatore finale.

“E un traguardo di grande importanza per il mondo del vino – spiega Michele Manelli, presidente della Salcheto – perchè l’analisi dell’impatto ambientale misurata in termini di emissioni di CO2 è uno strumento essenziale che consente di migliorare le proprie performance e comunicarlo in maniera chiara, trasparente e certificabile al consumatore attraverso un semplice indice numerico”.

E a Salcheto la strada per la riduzione degli sprechi e delle emissioni è già stata intrapresa e viaggia accanto a quella per la qualità enologica dei vini prodotti. Già dalla prossima vendemmia, infatti, l’azienda potrà contare su una cantina a completa autonomia energetica che potrà essere la prima cantina “Off Grid” al mondo ossia completamente scollegata dalle reti di distribuzione energetica. Il risultato è stato raggiunto abbinando in modo integrato il risparmio energetico allo sfruttamento, delle energie rinnovabili presenti in campagna, non solo fotovoltaico ma anche geotermico e biomasse

Ma il lavoro di ricerca guarda già oltre: “Ogni traguardo è un punto di partenza ed il sistema di analisi della Carbon Footprint che abbiamo studiato ci permette di individuare alcune importanti criticità dell’impatto sull’ambiente del consumo moderno di vino. Sapere quanta CO2 si produce permette di analizzare quanta energia si consuma e dove sono gli sprechi. Stiamo quindi già lavorando su scelte alternative di packaging, il principale responsabile delle emissioni dei gas climalteranti, che presenteremo entro fine anno” sono le parole del Prof. Ing. Domenico Andreis, coordinatore del Gruppo di Lavoro Salcheto Carbon Free.

L’unità di ricerca creata da Salcheto è oggi una realtà stabile ed organizzata, il cui obiettivo è proporre in campo vitivinicolo modelli aziendali sempre più virtuosi sotto il profilo ambientale, basandosi su strumenti di analisi delle prestazioni omogenei, certificabili e quindi trasparenti verso consumatori e portatori di interesse in genere. Questo approccio ha portato a una proposta aperta di quadro di intesa rivolta ad attori privati ed istituzionali del comparto, la cosiddetta Carta di Montepulciano, online sul sito www.cartadimontepulciano.it.

Fabrizio Del Bimbo

giovedì 14 luglio 2011

Salvaguardare l'ambiente


Questa è la parola d'ordine della Tenuta Poggio Rosso che sta andando avanti nel suo progetto per trasformarsi da classica Azienda Agricola in una a ridotto impatto ambientale con un programma di interventi declinati su più fronti. Pannelli fotovoltaici, coibentazione delle cantine e risparmio di acqua delle falde sono stati i primi interventi.
In questa prima fase del programma mirato alla tutela dell’ambiente sui terreni dell’Azienda è stato realizzato un lago artificiale alimentato dalla raccolta delle acque reflue delle zone urbane limitrofe. Le acque, una volta purificate, vengono usate per irrigare parco e giardini senza intaccare la falda acquifera.
Poiché il consumo di acqua necessario per la produzione del vino è notevolmente alto, sempre per ridurre sensibilmente il consumo delle falde è stato anche strutturato un sistema idrico che convoglia le acque piovane e ricicla le acque bianche.
“Dopo aver messo in funzione le strutture per risparmiare l’acqua delle falde -dice Diego Monelli, titolare della Tenuta- abbiamo pensato a come produrre energia rinnovabile, così abbiamo impiantato un sistema di pannelli fotovoltaici di ultima generazione. Otteniamo 40 Kw di potenza che ci garantiscono energia pulita con una drastica riduzione di CO2 nell’atmosfera, pari a Kg. 27.720 in 1 anno, e senza emissioni di scorie inquinanti. L'azienda a questo punto, sotto il profilo dei consumi energetici, è autonoma. In più l'energia in eccesso viene immessa in rete. Tutto questo l’abbiamo ottenuto senza deturpare il paesaggio perché abbiamo mimetizzato i pannelli nel verde dell'oliveta.
In un'ulteriore fase di sviluppo del progetto prevediamo di sostituire il parco veicoli (automobili e macchine agricole) con vetture elettriche o che possano essere alimentate con biodiesel”.
Inoltre la cantina –per lo stoccaggio dei vini in affinamento e per la riserva storica- è stata coibentata in modo naturale grazie ad un sistema di intercapedini fra le pareti e le pietre di travertino affinché, senza impianti di termo condizionamento, la temperatura si conservi costante, con una variazione di soli 3 gradi tra estate ed inverno.
Del Bimbo Fabrizio

venerdì 8 luglio 2011

Cena in Vigna 2011 a Bibbiano, un omaggio ai 150 anni dell'Unità di Italia


Si è svolta il 7 luglio 2011 in un clima festoso la tradizionale Cena in Vigna organizzata dalla fattoria di Bibbiano di Castellina in Chianti.
Quest'anno era doveroso un omaggio ai 150 anni all'Unità d'Italia, creando una cornice risorgimentale per poter respirare l'aria deli anni fertili e tumultuosi che hanno portato all'unità del nostro paese. Un accampamento garibaldino è stato allestito per raccontare la quotidianità delle camicie rosse nel lungo viaggio verso Napoli, poi alcuni attori della compagnia Teatro d'Almaviva hanno dato un volto a Garibaldi, Vittorio Emanuele, Cavour, al Gen.Manfredo Fanti e alla Contessa di Castiglione.
Poi è stato ricordato il centenario della morte di Pellegrino Artusi con alcune ricette "tricolori" tratte dal suo famoso volume di gastronomia del 1891.
Il catering è stato curato da Dori di Stefano Bianchini, la birra è stata fornita dalla Birra del Borgo di Leonardo Di Vincenzo, i gelati erano della Gelateria Malotti. i vini nel bicchiere erano Chianti Classico Bibbiano 2009, Chianti Classico Montornello 2009, Chianti Classico Riserva Vigna del Capannino 2007 e Domino 2007.
Srrivederci all'anno prossimo con In Vigna 2012!

Nicoletta Curradi

martedì 5 luglio 2011

Il Prosecco DOC comunica ai giovani attraverso Satisfiction


Continua il percorso verso la cultura della Cantina Viticoltori Ponte, storica cooperativa della provincia di Treviso, che dopo aver lanciato sul mercato una linea di vini con il marchio Teatro la Fenice, sostenendo con questo progetto le attività del Gran Teatro, ora diventa promotrice della cultura legata al mondo dei giovani e della musica. Da quest’anno è infatti sponsor ufficiale della rivista di successo Satisfiction, edita da Vasco Rossi e distribuita gratuitamente in oltre 500 mila copie durante il tour estivo dell’artista LIVE KOM ‘011, oltreché in tutte le librerie Feltrinelli.

Durante i concerti del 21 e 22 giugno allo Stadio San Siro di Milano e l’1 e 2 luglio a Roma il Prosecco della Cantina Ponte è stato il vero protagonista, assieme alla buona musica.

Per la Cantina Viticoltori Ponte, 1° produttore di Prosecco doc della provincia di Treviso, essere sponsor della seguitissima rivista Satisfiction è un modo per testimoniare il forte legame che unisce la cantina trevigiana al mondo dell'arte e della cultura, che si rivolge ai giovani attraverso la musica.

"La sinergia instaurata quest’anno con la rivista Satisfiction – afferma il direttore generale Massimo Benetello – non è altro che la continuazione di un percorso intrapreso già da qualche tempo verso l’avvicinamento alla cultura, in questo caso al mondo della musica. Siamo interessati – continua il direttore – a sostenere attività culturali, soprattutto se sono occasioni d’incontro e di festosa aggregazione rivolte ai giovani, che rappresentano il nostro target, a cui trasmettere un messaggio di cultura del bere e del consumo consapevole del vino”.



Il saldo legame con il mondo della cultura, che già unisce la cantina Ponte con il sostentamento di diverse rassegne anche in ambito territoriale, ora porta la sua firma anche nelle più importanti piazze d’Italia, tanto che il vino della Cantina Ponte allieterà i concerti e firmerà i brindisi, ai quali partecipa un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.



La Viticoltori Ponte attualmente produce 9 milioni di bottiglie, distribuite in 60 province italiane e in 22 stati esteri. Tutti i suoi vini, dai giovani ai frizzanti, dagli spumanti ai biologici, si distinguono per un elevato standard qualitativo certificato e riconosciuto da numerosi premi.

Nicoletta Curradi

Il Prosecco DOC comunica ai giovani atrta

IL PROSECCO DOC COMUNICA AI GIOVANI ATTRAVERSO SATISFICTION

Treviso, giugno 2011 – Continua il percorso verso la cultura della Cantina Viticoltori Ponte, storica cooperativa della provincia di Treviso, che dopo aver lanciato sul mercato una linea di vini con il marchio Teatro la Fenice, sostenendo con questo progetto le attività del Gran Teatro, ora diventa promotrice della cultura legata al mondo dei giovani e della musica. Da quest’anno è infatti sponsor ufficiale della rivista di successo Satisfiction, edita da Vasco Rossi e distribuita gratuitamente in oltre 500 mila copie durante il tour estivo dell’artista LIVE KOM ‘011, oltreché in tutte le librerie Feltrinelli.

Durante i concerti del 21 e 22 giugno allo Stadio San Siro di Milano e l’1 e 2 luglio a Roma il Prosecco della Cantina Ponte è il vero protagonista, assieme alla buona musica.

Per la Cantina Viticoltori Ponte, 1° produttore di Prosecco doc della provincia di Treviso, essere sponsor della seguitissima rivista Satisfiction è un modo per testimoniare il forte legame che unisce la cantina trevigiana al mondo dell'arte e della cultura, che si rivolge ai giovani attraverso la musica.

"La sinergia instaurata quest’anno con la rivista Satisfiction – afferma il direttore generale Massimo Benetello – non è altro che la continuazione di un percorso intrapreso già da qualche tempo verso l’avvicinamento alla cultura, in questo caso al mondo della musica. Siamo interessati – continua il direttore – a sostenere attività culturali, soprattutto se sono occasioni d’incontro e di festosa aggregazione rivolte ai giovani, che rappresentano il nostro target, a cui trasmettere un messaggio di cultura del bere e del consumo consapevole del vino”.



Il saldo legame con il mondo della cultura, che già unisce la cantina Ponte con il sostentamento di diverse rassegne anche in ambito territoriale, ora porta la sua firma anche nelle più importanti piazze d’Italia, tanto che il vino della Cantina Ponte allieterà i concerti e firmerà i brindisi, ai quali partecipa un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.



La Viticoltori Ponte attualmente produce 9 milioni di bottiglie, distribuite in 60 province italiane e in 22 stati esteri. Tutti i suoi vini, dai giovani ai frizzanti, dagli spumanti ai biologici, si distinguono per un elevato standard qualitativo certificato e riconosciuto da numerosi premi.

Il Prosecco DOC comunica ai giovani atrta

IL PROSECCO DOC COMUNICA AI GIOVANI ATTRAVERSO SATISFICTION

Treviso, giugno 2011 – Continua il percorso verso la cultura della Cantina Viticoltori Ponte, storica cooperativa della provincia di Treviso, che dopo aver lanciato sul mercato una linea di vini con il marchio Teatro la Fenice, sostenendo con questo progetto le attività del Gran Teatro, ora diventa promotrice della cultura legata al mondo dei giovani e della musica. Da quest’anno è infatti sponsor ufficiale della rivista di successo Satisfiction, edita da Vasco Rossi e distribuita gratuitamente in oltre 500 mila copie durante il tour estivo dell’artista LIVE KOM ‘011, oltreché in tutte le librerie Feltrinelli.

Durante i concerti del 21 e 22 giugno allo Stadio San Siro di Milano e l’1 e 2 luglio a Roma il Prosecco della Cantina Ponte è il vero protagonista, assieme alla buona musica.

Per la Cantina Viticoltori Ponte, 1° produttore di Prosecco doc della provincia di Treviso, essere sponsor della seguitissima rivista Satisfiction è un modo per testimoniare il forte legame che unisce la cantina trevigiana al mondo dell'arte e della cultura, che si rivolge ai giovani attraverso la musica.

"La sinergia instaurata quest’anno con la rivista Satisfiction – afferma il direttore generale Massimo Benetello – non è altro che la continuazione di un percorso intrapreso già da qualche tempo verso l’avvicinamento alla cultura, in questo caso al mondo della musica. Siamo interessati – continua il direttore – a sostenere attività culturali, soprattutto se sono occasioni d’incontro e di festosa aggregazione rivolte ai giovani, che rappresentano il nostro target, a cui trasmettere un messaggio di cultura del bere e del consumo consapevole del vino”.



Il saldo legame con il mondo della cultura, che già unisce la cantina Ponte con il sostentamento di diverse rassegne anche in ambito territoriale, ora porta la sua firma anche nelle più importanti piazze d’Italia, tanto che il vino della Cantina Ponte allieterà i concerti e firmerà i brindisi, ai quali partecipa un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.



La Viticoltori Ponte attualmente produce 9 milioni di bottiglie, distribuite in 60 province italiane e in 22 stati esteri. Tutti i suoi vini, dai giovani ai frizzanti, dagli spumanti ai biologici, si distinguono per un elevato standard qualitativo certificato e riconosciuto da numerosi premi.

venerdì 24 giugno 2011

AIS Toscana, 11 campioni in lizza alla Versiliana


L'appuntamento è fissato per domani, sabato 25 giugno, nel giardino della Villa La Versiliana di Marina di Pietrasanta: Ais Toscana e Franciacorta insieme per incoronare il Miglior Sommelier della Toscana 2011.

In gara, una squadra composta da undici sommelier professionisti provenienti da tutta la Toscana e uno addirittura dall'estero, il vicecampione italiano Gabriele Del Carlo direttamente dall'Hotel George V Four Season di Parigi. Gli altri finalisti, che insieme a Del Carlo si contenderanno lo scettro del Granducato - con prove teoriche e pratiche di servizio, riconoscimento bendato, abbinamenti e correzione di carte dei vini “volutamente alterate” - sono: Daniele Arcangeli (COCOA RESTAURANT & LOUNGE BAR - FORTE DEI MARMI), Antonello Baglioni (HOTEL IL PELLICANO - PORTO ERCOLE), Fabio Bellini (AZ. AGR. CASA EMMA - PISTOIA), Claudia Bondi (VALDIA SRL Soc. import e consulenza enogastronomica - FIRENZE), Luca Degl'Innocenti (RIST. LA NUOVA TAGLIATELLA - AREZZO), Matteo Franchi (LE BARRIQUE WINEBAR - PRATO), Franco Marsili (ENOTECA MARSILI - LUCCA), Lorenzo Scapecchi (OSTERIA DA GIOVANNA - AREZZO), Andrea Tellini (CAFFETTERIA - ENOTECA - TERRANUOVA BRACCIOLINI) e Iacopo Tonelli (FITSCARRALDO SAS - FIRENZE).

L'ingresso al Festival del Franciacorta - che sarà aperto al pubblico a partire dalle 17.30 fino alle 22.30 - è di 15€, gratuito per i soci AIS, e dà diritto alla degustazione delle oltre 70 etichette presentate dalle 28 aziende più rappresentative di questo vino simbolo del made in Italy.

Ad allietare le degustazioni e le fasi salienti del concorso, una selezione di musica Bossanova e un ricco buffet a base di finger food.


Nicoletta Curradi

martedì 7 giugno 2011

I vini Terre di Erbanno della Val Camonica


L'azienda terre di Erbanno nasce dalla lunga tradizione vitivinicola della famiglia Barbetti (coadiuvata, nell'ultimo quarto di secolo, dalla famiglia Pedersoli), che sin dalla seconda metà del 1800 e fino ai giorni nostri, ha coltivato con passione la vite, nei poderi Brulì e Casolì.
I vigneti si trovano in Valcamonica, nella frazione di Erbanno (antico borgo medioevale), situati alle pendici del Monte Altissimo, sul versante ovest della media Valle. Le produzioni rispondono ad un rigido disciplinare ministeriale di coltivazione e vantano l'Identificazione Geografica Tipica di "Valcamonica".
Il terreno, di formazione calcarea, gode di una costante esposizione al sole. Le escursioni termiche notturne, tipiche del clima prealpino, determinano le caratteristiche organolettiche delle uve donando al vino un carattere forte.
La coltivazione dei vigneti avviene, ancora oggi, secondo metodologie ed usanze tipiche locali, tramandate da generazione a generazione ed affinate nel corso del tempo. Tali metodologie sono oggi sempre più direzionate alla salvaguardia ed alla valorizzazione del patrimonio naturale, storico e culturale, tipico del territorio camuno, al fine di preservare l'identità locale in cui nasce il nostro vino.
Alcune ricerche scientifiche, condotte dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Brescia, hanno portato alla scoperta della presenza, nel vino rosso della Valle Camonica, di alcune sostanze cardio-protettive ed antiossidanti, utili all'uomo nel ridurre il rischio di contrarre malattie oncologiche. Qualche bicchiere al giorno, durante i pasti, consente all’organismo di metabolizzare le qualità nutrizionistiche del vino.
Il vino di montagna “Terre di Erbanno” di Sergio Pedersoli prende corpo, in quantità limitate, grazie ad un sapiente uvaggio delle migliori uve prodotte, le quali vengono accuratamente selezionate e vinificate al fine di produrre tre diverse tipologie di vino :
"Casolì" (Rosso IGT di Valcamonica), "Brulì" (Merlòt IGT di Valcamonica), "L'Antenato" (100% Merlòt IGT di Valcamonica, selezione), nasce un nuovo vino di montagna: Merlot e Rosso "Terre di Erbanno", il piacere della tradizione.

Il paese di Erbanno (Erbàn, in dialetto camuno è un borgo medioevale (altitudine 243 mt. s.l.m.), sorge sulle sponde del torrente Budrio, alle pendici del monte Altissimo e dell'omonimo monte Erbanno, si estende anche in pianura, nella bassa Valcamonica; prima di divenire frazione di Darfo Boario Terme (Bs) fu un Comune a sè stante.

Il nucleo storico di Erbanno evidenzia stile e bellezza caratteristiche di centro antico, ricco di cortili e portali in pietra intagliata. E’ certamente uno tra i più affascinanti borghi della Valle Camonica strettamente legato alla presenza della nobile famiglia ghibellina dei Federici (latino: de Fedricis o de Federicis), feudatari medievali (della Valle Camonica) dal XIII al XVI sec. (blasonati con il titolo nobiliare di Conte).

Nel 1230 i Federici sono detti di Montecchio (Monticulum), luogo da cui inizieranno la loro espansione prima a Gorzone e poi ad Erbanno (dove si trasferiranno in pianta stabile a partire dal 1291). Tra il 1458 e il 1697, i membri di questa famiglia, hanno ricoperto (per 54 volte) la carica di Sindaco della Comunità di Valle Camonica.

Testimonianze della illustre famiglia si possono trovare lungo le vie del paese, partendo dalla antica parrocchiale di San Martino (sconsacrata da tempo), che è contraddistinta dal recinto dell'ex cimitero e dal caratteristico campanile romanico-lombardo; fu edificata dai benedettini francesi e successivamente adibita a semplice cappella per volontà della famiglia Federici.
Info: www.terredierbanno.com

Nicoletta Curradi

Inaugurazione dell'azienda agricola Tedeschini-Vigne


La Cantina Todeschini-Vigne di Val Zaccona (area DOC Breganze, Vicenza) cosi si è presentata con la prima bottiglia di Metodo Classico prodotto con uva Vespaiola
Un spumante che piace molto anche ai toscani con il Metodo Classico è il primo in assoluto prodotto con uva Vespaiola, ad inaugurare la cantina Todeschini-Vigne di Val Zaccona a Fara Vicentino (Vicenza). L'azienda agricola, ultima nata nel comprensorio della DOC Breganze, è sorta grazie alla determinazione di Giuliano e Miralda Todeschini che con i figli Cristiano e Giorgio hanno avviato un progetto di recupero a vigneto di sette ettari in Val Zaccona.
L'area si trova ai margini settentrionali della DOC Breganze, dove i pendii collinari si inerpicano rapidamente verso le prealpi venete: terreni sui quali la vite è stata presente per secoli, ma dai quali rischiava di scomparire, a vantaggio delle aree pianeggianti facilmente meccanizzabili. Qui i Todeschini hanno realizzato nuovi impianti, da lavorare interamente a mano, consci dell'assoluta unicità delle condizioni pedoclimatiche: una ventilazione intensa in ogni stagione; l'altezza di 300 metri sul livello del mare e la presenza delle montagne a nord a riparare dalle correnti fredde. Quindi il terreno, che vede la contemporanea presenza di suoli argillosi-marnosi, lasciati dal mare ritiratosi 65 milioni di anni fa, e di brecce basaltiche causate dall'intensa attività vulcanica che ne è susseguita.
“Abbiamo scelto di scommettere sulla Val Zaccona – ha dichiarato Giuliano Todeschini – fieri di averne fatto un ambiente di eccellenza, nel quale produciamo vini che riflettono il nostro territorio: moderati nelle gradazioni alcoliche, generosi nella sapidità e nella freschezza”.
La gamma è centrata sulla varietà autoctona Vespaiolo. Viene proposto in versione tranquilla, dalla spiccata freschezza e buona sapidità; in uno spumante metodo extra dry metodo Charmat denominato Valzàc e nel Metodo Classico di prossima sboccatura, in cui la Vespaiola è unita ad una componente di Chardonnay e Pinot Bianco. Quindi gli altri vini sono: Follo, vino bianco di struttura prodotto con vitigni internazionali; Marasca, merlot frizzante; Farneda, Cabernet Sauvignon Breganze DOC; Clivone Rosso Breganze DOC, taglio bordolese di grande intensità olfattiva e gustativa. Infine, la punta di diamante della produzione aziendale è rappresentata dal Torcolato Breganze DOC, prodotto secondo i dettami della tradizione.
Per ulteriori infomazioni: www.todeschini.eu
Del Bimbo Fabrizio

lunedì 6 giugno 2011

Grande successo per il 5° Florence Wine Event


Grande partecipazione alla quinta edizione del Florence Wine Event 2011

La manifestazione si è chiusa il 5 giugno dopo tre giorni di grande affluenza

Si è chiusa la quinta edizione del Florence Wine Event. Grande successo e partecipazione di pubblico per la manifestazione organizzata da Oltrarno Promuove e Promowine, con la direzione di Riccardo Chiarini e il coordinamento organizzativo di Claudia Tartani. La prima manifestazione vinicola nata a Firenze, come vetrina del miglior vino toscano, realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Firenze, Confesercenti, Confartigianato Firenze, CNA Firenze e Confcommercio in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle province di Firenze, Prato e Pistoia, ha riconfermato anche quest’anno di essere la manifestazione vinicola annuale di riferimento per tutta la città.

Peccato per il finale di domenica con la pioggia che ha impedito la degna conclusione di un evento che nei primi due giorni ha registrato un’affluenza da record confermando e superando di gran lunga quella dell’anno precedente con 3000 presenze.

In degustazione quasi cento aziende vitivinicole con più di 300 tipologie di vino diverse da assaggiare fra cui molti nettari toscani come Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, Morellino di Scansano, tantissimi Chianti sia Classico che dei Colli Fiorentini sia della zona di Rufina. Molto apprezzati dal pubblico anche i vini etici, coltivati cioè con metodi naturali, quelli calabresi e del Nord Est Italia.

Fabrizio Del Bimbo

martedì 31 maggio 2011

Al nuovo Playboy Club di Londra i vini di Rocca delle Macie


E' uno dei più grandi barman del mondo è il pluripremiato Salvatore Calabrese che ormai viene semplicemente indicato come “The Maestro”, sceglie per la sua carta i vini di Rocca delle Macie e rilancia i cocktail a base di vino.
Accade a Londra dove con l'inaugurazione del 2 giugno nasce ufficialmente il nuovo Playboy Club in Old Park Lane, e dove “The Maestro” ha portato il suo “Salvatore's - la più seducente esperienza di cocktail bar nel mondo”. All'appuntamento saranno presenti i nomi più rappresentativi del jet set internazionale, con arrivi previsti dagli Stati Uniti, dall'Australia, da tutta Europa.
Facendosi forte della sua esperienza, basata sul contatto continuo e diretto col gusto dei suoi clienti, e della sua capacità di ideare e imporre nuovi percorsi sensoriali, “The Maestro” ha deciso di inserire nella sua carta i vini di Rocca delle Macie “per la bevibilità, la piacevolezza, la schiettezza” che li contraddistingue, così apprezzata dai consumatori di tutto il mondo. I vini di Rocca delle Macie oltre che proposti in carta, costituiranno l’ingrediente base per un nuovo cocktail che Salvatore proporrà nel suo nuovo spazio all'interno del Playboy Club. Del nuovo “Cocktail” realizzato con i vini di Rocca non è possibile per ora conoscere le dosi degli ingredienti usati, che saranno rivelate solo dopo la grande inaugurazione; per ora sappiamo solo che insieme a un vino rosso Rocca delle Macie, saranno miscelati: apricot brandy, succo d'arancio, framboise (liquore a base di fragola), miele, con guarnizione di fetta d'arancia, fetta di limone e fragoline selvatiche.
C'era una volta in cui i cocktail, quando ancora non si chiamavano così, si preparavano con il vino. Il Campari era miscelato al vino bianco già prima della Milano da bere e dell'happy hour, e lo Spritz del profondo nord friulano era una miscela di vino bianco o rosso e acqua frizzante. E poi il vino con la storica Gassosa era la bevanda più gettonata un po’ ovunque, permetteva di bere con piacere ma senza esagerare con l’alcol.
Ora anche il Playboy Club di Londra rivisita le nostre tradizioni e si prepara ad una estate a tutto vino.
Del Bimbo Fabrizio

giovedì 19 maggio 2011

La prima giornata nazionale della cultura del vino


Una giornata interamente dedicata al vino, agli aspetti salutistici del suo consumo ed alla sua storia. Questo è ciò che AIS, l'Associazione Italiana Sommelier, organizza per sabato 21 maggio nei capoluoghi di tutte le regioni d'Italia e che farà tappa a Firenze a partire dalle ore 10.00 presso la Sala Pistelli del Palazzo Medici Riccardi con un importante convegno sulla diffusione della cultura del vino. Ad aprire la giornata a Firenze, così come in tutti gli altri capoluoghi di regione in cui sono previste iniziative dedicate alla Giornata della Comunicazione, l'inno nazionale di AIS, creato per l'occasione dal cantante Al Bano Carrisi.




L'Associazione Italiana Sommelier, attraverso le sezioni regionali, in un momento in cui il dibattito sul consumo del vino è particolarmente acceso, interviene lanciando un messaggio significativo e veicolandolo attraverso un momento di divulgazione “collettivo” della conoscenza del mondo del vino.




L'appuntamento di sabato 21 maggio a Firenze organizzato dall'Associazione Toscana Sommelier presieduta da Osvaldo Baroncelli si concentrerà attorno due concetti fondamentali: l'educazione al bere bene e al bere consapevole e l'importanza di farsi – per giungere a tale obiettivo - una vera e propria cultura sul vino. L'attenzione dell'Associazione alla diffusione di una cultura del bere consapevole sarà oggetto dell'intervento al convegno di Palazzo Medici Riccardi del Vice Presidente nazionale dell'Associazione Italiana Sommelier Roberto Bellini, che racconterà anche l'evoluzione dell'Associazione nel tempo. Insieme a lui, siederanno al tavolo dei relatori anche Pietro Roselli, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Firenze, lo storico Piero Pisani, il medico Tiziano Lazzari e l'enologo Simone Fabbri. Moderatore dell'incontro, il giornalista Emanuele Pellucci.

Nicoletta Curradi

mercoledì 18 maggio 2011

Premiati i vini della cantina Casavyc


Primi riconoscimenti internazionali per i vini di Casavyc.
Finalmente sono stati premiati questi ottimi vini, non è stato facile confrontarsi a livello internazionale con questi vini prodotti in Maremma, anche se è sempre stato l’obiettivo di Casavyc. Dopo due anni di presenza sul mercato, arrivano i primi riconoscimenti internazionali, e valgono doppio, perché arrivano su un vino che è espressione tipica delle colline maremmane, il Morellino di Scansano. Il
Morellino 070707 2007 selezione di uve di un solo piccolo vecchio vigneto di 5000 mq
ha partecipato al Concorso Mondiale di Bruxelles 2011, aggiudicandosi la
medaglia d’argento.
Una bella soddisfazione che premia il nostro duro lavoro di selezione e di ricerca
della qualità in tutti i passaggi della coltivazione e trasformazione dell’uva.
CASAVYC di Viviana Filocamo
Podere Camporomano, snc – 58054 Scansano Toscana Italia
tel.: +39 335.6880673 - fax: + 39 0564.511063
casavyc@casavyc.it - www.casavyc.it
Del Bimbo Fabrizio

Un premio internazionale per Casavyc



Obiettivo di Casavyc è sempre stato quello di confrontarsi a livello internazionale con vini prodotti in Maremma. Dopo due anni di presenza sul mercato arrivano i primi riconoscimenti a livello internazionale. E questi riconoscimenti valgono il doppio perché riguardano un vino espressione tipica delle colline maremmane, cioè il Morellino di Scansano Il Morellino 070707 2007, selezione di uve di un piccolo vecchio vigneto di 5.000 mq ha partecipato al Concours Mondial de Bruxelles 2011, aggiudicandosi la medaglia di argento.
E' davvero una bella soddisfazione per il duro lavoro di selezione e ricerca della qualità compiuto dall'azienda.

Fabrizio Del Bimbo