martedì 29 dicembre 2015

Appuntamento il 17 gennaio 2016 a Breganze (VI) per la 21° Prima del Torcolato


La terza domenica di gennaio si terrà per la 21° volta della "La Prima" della spremitura delle uve vespaiole appassite.
Sono state vendemmiate a settembre. Sono state scelte - grappolo per grappolo - per affrontare quattro mesi di essicamento. 
Sono state protette nei fruttai delle cantine “Breganze DOC” per tanto tempo e la terza domenica di gennaio saranno finalmente spremute. Sono le uve di Vespaiola della vendemmia 2015, destinate alla produzione del Torcolato, l’oro dolce di Breganze, che saranno le protagoniste della ventunesima edizione della “Prima del Torcolato”.
L’appuntamento è la terza domenica di gennaio, ossia il 17 gennaio 2016, in piazza Mazzini a Breganze: le uve di tutti i produttori della zona DOC saranno unite nell’antico torchio per produrre il primo mosto del nuovo Torcolato, gioiello dell’enologia vicentina che vanta sempre più estimatori in tutto il mondo.

La manifestazione sarà come sempre un’occasione di festa, con rievocazioni di tradizioni locali e d'antichi mestieri, mercatino dei prodotti tipici e degustazione finale del mosto appena prodotto, che sarà offerto al pubblico in segno di augurio per un’annata che si preannuncia straordinaria grazie all’andamento climatico particolarmente favorevole.
Sono aperti i termini per partecipare al concorso grafico "Realizza l'etichetta della Prima del Torcolato DOC Breganze".

Fabrizio Del Bimbo

giovedì 3 dicembre 2015

I vini Berlucchi in degustazione a Firenze

L’Enoscuola di Luca Gardini e l’azienda Berlucchi Guido & C hanno organizzato a Firenze il 2 dicembre 2015 una degustazione riservata a giornalisti enogastronomici e ad esperti  dedicata ai vini dell’azienda all’interno del Mercato Centrale di San Lorenzo. Il tasting di dicembre ha compreso anche due etichette mai degustate prima in Enoscuola, Berlucchi Cellarius 2008 Franciacorta Pas Dosé e Berlucchi Palazzo Lana 2006 Riserva Extrême, ed è stata l’occasione per conoscere ed approfondire il concetto unico di “degustazione quotidiana” ideato da Luca Gardini attraverso l’assaggio di una selezione di vini dell’azienda leader nella produzione di Franciacorta, aperta dal 1955. E' stato Marco Tonelli, giornalista enogastronomico e docente dell’Enoscuola, a guidare il tasting.   I vini in degustazione: -          Berlucchi Cellarius 2008 Franciacorta Pas Dosé -          Berlucchi Palazzo Lana 2006 Riserva Extrême -          Berlucchi Cellarius 2010 Franciacorta Brut -         Berlucchi Palazzo Lana Riserva 2006 Satèn. All' ultimo vino e' stato abbinato un gustoso panettone artigianale.
I vini Berlucchi  sono un' ottima proposta per festeggiare il prossimo Natale e per fare un gradito dono.
www.berlucchi.it

Fabrizio Del Bimbo

martedì 1 dicembre 2015

Cantina dell'Averno, ottimi vini in un luogo mitico

Il lago d’Averno, presso Pozzuoli, (NA), è uno specchio di acque cupe che occupa un antico cratere dove gli antichi romani posero l’ingresso agli inferi. Il lago di Averno giace all'interno di un cratere vulcanico spento nato 4.000 anni fa. Il lago d'Averno è il secondo per dimensione, dopo il Fusaro, dei laghi presenti nei Campi Flegrei. e sue acque sono immote e scure, le ripide pareti che lo circondano sono coperte da boschi mentre quelle a pendenza dolce sono occupate da vigneti a terrazza. In passato si racconta che le acque esalassero acido carbonico e gas che non permettevano la vita agli uccelli: da qui il nome Avernus, dal greco Aornon, luogo senza uccelli. Averno nell'antichità era anche sinonimo di Inferno, infatti Virgilio nel VI libro dell'Eneide ne parla come ingresso agli Inferi. Nei pressi del lago si trova la Cantina dell'Averno, che è una cantina dai piccoli numeri volta unicamente ad una produzione di vini di qualità che hanno come base i vitigni autoctoni dei Campi Flegrei. La vinificazione avviene generalmente in serbatoi di acciaio inox termoregolati dalla capacità di 20-50 hl utilizzando il controllo della temperatura di fermentazione e la tecnica di "criomacerazione" per i bianchi e quella della "macerazione prefermentativa a freddo" per i rossi. L'affinamento avviene in acciaio o in botti di legno di diversa capacità. Durante il passaggio in legno i vini maturano sulle proprie fecce acquistando maggior corpo e migliorando il corredo aromatico. Un’ulteriore affinamento avviene in bottiglia dove il vino completa la sua evoluzione arricchendosi di maggior finezza olfattiva e gustativa. Tra i vini prodotti ecco il Campi Flegrei Piedirosso DOC Vitigno Piedirosso Terreno Sabbioso di origine vulcanica Altitudine 50-200 metri s.l.m. Coltivazione Spalliera su piede franco Resa per ettaro 70 q.li per ettaro Vendemmia Raccolta manuale, dalla prima decade di ottobre Vinificazione Dopo pigiadiraspatura e pressatura soffice, fermentazione alcolica a temperatura controllata di circa 22°C in acciaio Maturazione n acciaio Affinamento Uno o due mesi dopo in bottiglia. Campi Flegrei Falanghina DOC Vitigni Falanghina Terreno Sabbioso di origine vulcanica Altitudine 50-200 metri s.l.m. Coltivazione Guyot su piede franco Resa per ettaro 100 q.li Vendemmia Raccolta manuale dalla seconda decade di settembre Vinificazione Dopo pigiadiraspatura e pressatura soffice, fermentazione alcolica a temperatura controllata di circa 15°C in acciaio Maturazione In acciaio Affinamento Uno o due mesi in bottiglia. Indirizzo:Prima rampa lago d’averno,3 80078 Pozzuoli Napoli emilio mirabella 3332417629 nicola mirabella 3484950387 adalgisa avino 3381260655 www.baianapoli.it
Fabrizio Del Bimbo Nicoletta Curradi

domenica 25 ottobre 2015

Vini Morini, cuore di Romagna



Una grande distesa di vigneti, che affondano le loro radici nei dolci pendii faentini intorno alla Torre di Oriolo, ecco  il cuore dei Poderi Morini, il cuore della Romagna del vino.

E' un’azienda giovane, appassionata della propria terra che ha scelto di fare il vino per celebrarne al meglio il valore, la tradizione e la cultura.

La produzione e' iniziata nel 1998 e la prima vinificazione è stata realizzata con l’uva simbolo della  terra di Romagna: il Sangiovese. La prima bottiglia prodotta è stata quindi un Sangiovese Superiore Riserva  battezzato “Nonno Rico” in dedica al nonno paterno di Alessandro, il titolare.

Questo vino ha dato, nel corso degli anni, molte soddisfazioni e riconoscimenti rappresentando anche il mezzo attraverso il quale si è fatto conoscere, sul mercato sia italiano che estero, il marchio: Poderi Morini. Così, l’idea iniziale di Natale Morini, importante imprenditore avicolo e agricolo, è diventata una realtà grazie all’entusiasmo, alla serietà ed alla costanza del figlio Alessandro e di sua moglie Daniela che hanno messo anima e corpo nel progetto di produziondne di vini di qualità: ricerca e valorizzazione dei vitigni locali con l’intento di realizzare il sogno di far conoscere e valorizzare la terra di Romagna.

Il fertile terreno dei Poderi Morini è adagiato sullo “spungone” e gode di un microclima che trae benefici tanto dalla brezza adriatica che dai venti che scendono dall’Appennino Tosco Romagnolo. Da queste particolari condizioni ha inizio una parte importante del progetto qualità. Saper fare il vino ha significato per l'azienda dover compiere da subito delle scelte di valore importanti: privilegiare comunque e sempre la qualità; dare risalto alle produzioni autoctone; circondarsi di collaboratori di grande competenza; supportare la produzione con alta tecnologia.

Molti I riconoscimenti ottenuti dal Burson:

2003: Wine Master Challenge – Portogallo – MEDAGLIA DI BRONZO

2014: Concorso Mondiale di Bruxelles - MEDAGLIA D’ORO (punteggio da 86,6 a 92/100) al Bursôn Etichetta Nera 2009


Tra I vini bianchi spiccano Sette note e Cuore matto Albana di Romagna. Tra I rossi l'Augusto Ravenna rosso Igt  (Burson) e il Rubacuori vino rosso passito da uve stramature. Tra gli spumanti si segnala l'ottimo Morose' Spumante Brut Rose'.


AZ.AGR.MORINI ALESSANDRO

Via Gesuita, 4/B – S.Biagio – Faenza

Tel. 335 301131

http://www.poderimorini.com

Nicoletta Curradi

martedì 13 ottobre 2015

Terre da Vino si presenta a Firenze al Mulino

La luna  tra le stelle e' giunta all' 11° tappa: e' il tour itinerante  di Terre da Vino, in cui il vino incontra la gastronomia d’eccellenza. 
Il 12 Ottobre si e' rinnovato l’appuntamento dedicato tai migliori chef d’Italia promosso dalle cantine Terre da Vino, una delle più importanti realtà vinicole italiane. L’iniziativa La Luna tra le Stelle, nel suo undicesimo appuntamento, si e' svolta nella città di Firenze, presso il Mulino di Firenze ****. L’evento consisteva in una grande degustazione che ha visto coinvolti chef d’eccellenza con le loro ricette, grandi vini piemontesi e prodotti di altissima qualità sia salati che dolci. Si e'  trattato di una manifestazione riservata a professionisti dell’enogastronomia, dove non sono mancati  giornalisti di settore e foodblogger, che hanno condivso l’evento in rete.

 Gli chef che hanno partecipato alla serata e proposto le loro ricette sono: Vito Mollica del Il Palagio (Firenze), Silvia Baracchi de Il Falconiere (Cortona), Franca Checchi de Il Romano Ristorante (Viareggio), Luciano Zazzeri de La Pineta (Marina di Bibbona), Luca Cai de Il Magazzino (Firenze), Domenico Macaluso de Il Mulino di Firenze (Firenze), Mauro Forte di Villa Olmi Firenze (Firenze), Luigi Incrocci di Plaza Lucchesi (Firenze). In abbinamento alle proposte degli chef, e' stato  possibile degustare il meglio della produzione firmata TERRE DA VINO, inclusa l’etichetta portabandiera dell’azienda che dà il nome all’evento: il Barbera d’Asti Superiore La Luna e i Falò.  Inoltre tanti Barolo, Nebbiolo, Dolcetto d'Alba e, per finire,Passito e Moscato.
La Luna tra le Stelle è un’idea di TERRE DA VINO realizzata con la collaborazione di importanti partners : I buonissimi e freschi prodotti di Luigi Guffanti Formaggi 1876, Oberto Carni, Acqua Dolomia, le deliziose erbe di Koppert Cress, Otto Chocolates, Torta Pistocchi, I caffè di Leonardo Lelli, Drinkout. TERRE DA VINO - Via Bergesia 6 - I-12060 Barolo (CN) tel. 0173 564611 fax. 0173 564612 www.terredavino.it - info@terredavino.it Terre da Vino e' un'azienda che rappresenta una realtà produttiva con pochi confronti in Italia, situata a Barolo, nel cuore delle Langhe, con un'unica filosofia: solo vini del Piemonte, solo vini DOC e DOCG.Una Cantina circondata da pittoreschi vigneti, situata nel territorio unico delle Langhe: una delle più rinomate zone viticole del mondo. Ma anche un'azienda che è baricentro di una realtà produttiva con pochi confronti: oltre 5.000 ettari di vigneto, coltivati da più di 2.500 piccoli viticoltori. Una base imponente che consente una produzione di qualità con punte di eccellenza. Un'ampia gamma di prodotti, da quelli conosciuti in tutto il mondo ai prodotti di nicchia, ma con un'unica filosofia: solo vini del Piemonte, solo vini DOC e DOCG.La sede è la Cantina di Barolo, simbolo di un'azienda al passo coi tempi che investe nel futuro, che esprime la passione per un mestiere antico ma in continua evoluzione. 

Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo

domenica 11 ottobre 2015

Il primo francobollo del Chianti Classico

  


In vista dell'anniversario per i primi 300 anni della denominazione,  nasce il primo francobollo del Chianti Classico, un ricordo per appassionati, collezionisti e semplici visitatori del territorio della Docg toscana. Il consorzio del Gallo Nero ha ottenuto dal Mise l'autorizzazione per emettere un francobollo (in soli 400.000 esemplari) che diventerà un biglietto da visita importante da utilizzare in tutte le occasioni di rappresentanza. Il 10 ottobre presso l'enoteca Gallo nero al Mercato centrale di Firenze, si e' tenuta la cerimonia di annullo del primo francobollo del Chianti Classico, con grande successo di pubblico.  Nell'occasione filatelici e appassionati di vino hanno infatti potuto acquistare e annullare il proprio francobollo. In vista dei 300 anni della denominazione (il granduca Cosimo III dei Medici la 'concesse' delimitando la zona  nel 1716) il Consorzio ha voluto proporre l'emissione di un altro francobollo dedicato alla ricorrenza. "Quale migliore occasione per avvicinarsi a un anniversario così importante come i 300 anni della nostra storia che quella di presentare questo primo francobollo dedicato alla nostra denominazione Chianti Classico - ha sottolineato il direttore del consorzio, Giuseppe Liberatore -. Nell'era della comunicazione online, poter tornare a spedire una cartolina ai propri cari o agli amici, come ricordo e allo stesso tempo prova tangibile di un viaggio emozionale in un territorio unico al mondo è sicuramente una bella opportunità". "Se poi questa cartolina reca un francobollo con l'immagine dei vigneti del Chianti Classico, ecco il souvenir perfetto. Un ricordo per tutti quei visitatori del Chianti Classico che per la prima volta scoprono l'incanto di questo angolo di Toscana".

Fabrizio Del Bimbo

venerdì 9 ottobre 2015

La nuova Guida Vini d'Italia de L'Espresso 2016

Torna la guida “I vini d’Italia de l’Espresso” con la versione 2016. Le 528 pagine di questa quindicesima edizione raccontano in modo dettagliato l’attività vinicola italiana, con analisi sulla produzione e con una selezione di oltre 20.000 vini tutti rigorosamente provati. Ci sono anche informazioni di carattere generale, con indicazioni sulla conservazione, sul servizio a tavola, sugli abbinamenti, unite alla presenza di un glossario tecnico. Il volume vuole essere una guida indispensabile sia per chi muove i primi passi da appassionato, sia per gli addetti ai lavori. La guida I vini d’Italia 2016 è disponibile da oggi in libreria e in edicola al prezzo di 22 euro, oltre che in versione digitale per smartphone e tablet sull’App store dei dispositivi iOs e Android al prezzo di 7,99 euro.

Il  volume è dedicato alla recensione di vini e aziende, ordinate per regioni, ognuna delle quali è introdotta da una cartina geografica, corredata dall’indicazione delle aree relative alle principali denominazioni di origine. Nella seconda pagina di ogni regione, oltre a un commento riassuntivo sull’andamento degli assaggi, è evidenziata la tabella dei “Migliori acquisti” che segnala i vini dal rapporto qualità-prezzo più favorevoli dell’anno, utile per ricordare che si può bere bene senza spendere più di 15 euro. Le pagine successive sono dedicate alle recensioni dei produttori selezionati e dei loro vini: le aziende di maggiore rilevanza sono segnalate dall’attribuzione di “stelle” (da una a tre) in funzione della loro qualità e continuità nel corso degli anni. Nell’edizione 2016, le “stelle” sono state assegnate a 526 produttori, sei in più rispetto alla guida dell’anno scorso, di cui 18 sono stati classificati con la massima valutazione di “tre stelle”, uno in più rispetto alla scorsa edizione, grazie all’ingresso di Pietracupa, azienda campana che firma da anni vini bianchi (Fiano di Avellino e Greco di Tufo) e rossi (Taurasi) di altissimo livello. Dopo i “Migliori acquisti”, troviamo gli “Outsider”, cioè quei vini che si sono particolarmente distinti negli assaggi, senza raggiungere livelli d’eccellenza.

La massima classificazione è invece costituita da “I Vini dell’Eccellenza”, riconoscibile dal simbolo delle “cinque bottiglie”, corrispondenti a un punteggio di almeno 18/20. La Guida 2016 ne attribuisce 223, evidenziando una flessione rispetto al 2015, quando si era toccata quota 263. Un calo da collegare in parte alle difficoltà innescate, in molte regioni, dai problemi legati alla vendemmia del 2014. Tra le eccellenze, domina il Piemonte: a punteggio pieno con 20/20 c’è il Barolo 2011 di Bartolo Mascarello, storico produttore della denominazione, seguito a 19,5/20 da altri tre vini della stessa regione: il Barbaresco Pajé Vecchie Viti 2010 di Roagna, il Barolo Riserva Monprivato Cà d’Morissio 2008 di Mascarello Giuseppe & Figlio, il Barolo Riserva Monfortino 2008 di Giacomo Conterno.

La guida 2016 registra un consolidamento qualitativo delle tipologie classiche, sia per i vini rossi sia per i bianchi, con riscontri particolarmente felici per i Brunello di Montalcino (grazie all’annata 2010), per i rossi valdostani, per i Verdicchio. Pareggiano Toscana e Piemonte: la prima ha il numero maggiore di produttori premiati (48 a 27), mentre la seconda ha il numero maggiore di vini premiati (50 a 48). Al terzo posto, sempre per numero di eccellenze, si piazza il Trentino Alto Adige con 24 vini, mentre nell’area meridionale e insulare torna ad essere la Sicilia, con 11 vini di eccellenza, la regione capofila. Circa 50 dei 223 vini premiati come “eccellenti” sono rintracciabili sugli scaffali a prezzi inferiori ai 15 euro: si può bere “alla grande” senza svuotarsi il portafogli.

Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo

domenica 27 settembre 2015

In Trentino vini accarezzati dal vento...

Anche in Trentino e' il momento della vendemmia, che quest'anno si preannuncia favorevole e di ottima qualita', viste le condizioni climatiche della passata stagione. Non certo come la vendemmia 2014. La quasi totalita' dei produttori della provincia di Trento aderisce al Consorzio Vini del Trentino, come Villa Corniole,  l'Agraria Riva del Garda e la Cantiba d'Isera. Andiamo a conoscere da vicino queste interessanti realtà' vitivinicole, accarezzate dai venti di montagna o dalle brezze di lago.

Villa Corniole a Verla di Giovo è gestita direttamente dalla famiglia Pellegrini, che coltiva la vite da generazioni, per tradizione, e che ormai da più di un decennio ha intrapreso anche la vinificazione delle proprie uve realizzando una cantina scavata nella roccia porfirica della Valle di Cembra, unica nel suo genere. Nella cantina di montagna la famiglia Pellegrini, oltre a vinificare le proprie uve, vinifica anche quelle di altri famigliari, per un totale complessivo di circa 10 ettari di vigneto. I vini derivano da uve che provengono dalla fertile Piana Rotaliana, dalle Colline Avisiane e dai terrazzamenti di montagna della Valle di Cembra. Sia nel vigneto, rispettando le tradizioni viticole ed il territorio, che in cantina, con l’aiuto dell’innovazione tecnologica, si opera costantemente per ottenere vini di alta qualità, come dimostrano i numerosi riconoscimenti ottenuti sia in concorsi nazionali che internazionali. L'enologo dell'azienda Mattia Clementi  e' da poco anche presidente del concorso internazionale di Mueller Thurgau che si tiene nel mese di luglio. Mueller Thurgau Petramontis  Uvaggio: 100% müller thurgau Provenienza: piu' vigneti nella parte più in alto della Valle di Cembra, zona particolarmente vocata In Trentino Alto-Adige per la produzione di questo vitigno, tra i 600 e gli oltre 800 m slm Terreno: sciolto di origine porfirica e in parte calcareo. Sistema di allevamento: pergola trentina semplice e Guyot. Vinificazione: le uve vengono raccolte manualmente e in maniera selettiva, la temperatura controllata e l'affinamento avvengono in serbatoi di acciaio inox. Caratteristiche: di colore giallo paglierino scarico con riflessi verdolini, al naso e' fine e intenso con sentori di erbe aromatiche, sambuco, frutta tropicale e agrumi. sapido, minerale, con piacevole acidita' tipiche caratteristiche dei vini di montagna. secco e persistente. Temperatura di servizio : 10-12 

 L' Agraria Riva del Garda, fondata nel 1926 sulle sponde del lago piu' granfe d'Italia, e' cresciuta nel tempo grazie allo spirito e alla passione dei soci. Oggi è un esempio dell'imprenditorialità cooperativa trentina legata al territorio: circa 300 i soci viticoltori e 1200 gli olivicoltori, di cui circa 80 sono soci. Agraria può essere vista come un sistema economico integrato per lo sviluppo del territorio poiché offre consulenza in campagna, fornisce i prodotti per l'agricoltura, lavora, trasforma, commercializza direttamente e valorizza - attraverso attività di promozione e di informazione - i prodotti dei propri soci. Proprio per questi motivi, fa proprio il concetto di filiera corta: dal produttore al consumatore, i cosiddetti prodotti a "Km zero", cioè locali, prodotti sul territorio, dove la qualità e la sostenibilità sono evidenti. Dal 2007 Agraria ha una nuova sede, dove la tecnologia e' al servizio della tradizione, con un punto vendita gestito direttamente in cui si possono trovare le produzioni tipiche locali: il vino, l'olio, il  salumi, carni e formaggi, confetture, mieli e sott'oli. Ottimo il Trentino DOC bianco bíologico 2014.

Nel 1907, quando il Trentino ancora faceva parte dell’Impero asburgico, nasceva ad Isera, fra Trento e Rovereto,  l’omonima Cantina Sociale. Nata per volontà dei viticoltori della zona, la Cantina d’Isera raccoglieva già allora le uve pregiate delle colline basaltiche di Isera, prime fra tutte quelle di Marzemino. Oggi oltre 200 soci, su una superficie di 230 ettari, conferiscono ad ogni vendemmia mediamente 25.000 quintali di uve scelte e pregiate. “Il buon vino nasce in campagna”: questa una delle massime alle quali la Cantina d’Isera si attiene fermamente.  Tra i suoi prodotti spicca il Marzemino d'Isera Etichetta Verde Trentino Superiore - DOC L'Etichetta Verde identifica il vino derivato dalla vendemmia selezionata e dall’accurata vinificazione in rosso delle uve destinate a produrre il Marzemino Superiore d’Isera. Prodotto sui terreni basaltici di Isera a più alta vocazione qualitativa, si caratterizza per la longevità della fragranza tipica del vitigno che esprime il meglio di sé per 2-3 anni. Il colore è rubino, il profumo intenso e delicato, con sentore di viola mammola. Il gusto pieno, armonico, equilibrato, fine, esaltato dal lungo periodo di affinamento. Gli abbinamenti gastronomici ideali sono: primi piatti con sughi di funghi, carni bianche e rosse non arricchite da eccessivi aromi, salumi o insaccati serviti caldi o freddi. Per gustare appieno questo vino consigliamo il servizio in bicchiere grande, possibilmente un’ora dopo l’apertura, ad una temperatura di ca. 16/18°C.  Il Marzemino e' stato perfino reso celebre dal Don Giovanni di Mozart.

www.vinideltrentino.com

Nicoletta Curradi

Nelle foto la titolare di Villa Corniole con l'enologo Clementi,la cantina di Villa Corniole scavata nel porfido

lunedì 17 agosto 2015

IL PRIMO BOARD SCIENTIFICO INTERNAZIONALE PER LA FONDAZIONE GIOVANNI DA VERRAZZANO



A Greve in Chianti nei giorni, 14-16 agosto 2015  si sono incontrati gli accademici delle migliori realtà universitarie americane ed europee presso il Castello di Verrazzano per il primo board internazionale istituito dall’omonima Fondazione. 

 
Il Comitato Scientifico si identifica come il centro di ricerche per la politica agroalimentare, il paesaggio e l’ambiente per tramandare l’avventura del navigatore Giovanni Da Verrazzano a chi ancora non la conosce e per mantenere viva la memoria della sua figura, non solo come abile navigatore ma anche come uomo di lettere e di cultura.
Giovanni da Verrazzano fu il primo a scoprire la Baia di New York (17 aprile 1524) e la Costa Atlantica degli Stati Uniti e il Paese, in suo onore, decide di intitolargli il Verrazzano Narrows Bridge, il ponte più lungo del mondo che - oltre ad essere l’emblema del collegamento tra l’Italia e l’America - è di fatto il simbolo della Fondazione di Verrazzano. In cambio, quest’ultima si impegna a creare le condizioni affinché questo ponte che lega culture ed ambiti diversi sia sempre più trafficato e che riesca ad esprimere il suo valore storico e culturale a chi è di passaggio.
Ed è anche di questo che tratteranno i membri del Comitato Scientifico, riflettendo in primo luogo sul collegamento di idee ed esperienze fra docenti americani ed europei, per dimostrare che la distanza geografica non ostacola la vicinanza “intellettuale” delle realtà a cui questi illustri personaggi appartengono. Il Ponte di Verrazzano diventa il ponte culturale tra il Vecchio e il Nuovo Mondo.
Il board, voluto da Luigi Giovanni Cappellini Presidente della Fondazione - è composto da: Davide Gaeta, docente di Agribusiness e di Economia e Politica delle Aziende Vinicole presso la Facoltà di Economia dell’Università di Verona. Ha inoltre gestito diverse istituzioni pubbliche e private, organizzazioni politiche e lobby europee nel settore vinicolo. Julian Alston, Distinguished Professor all’University of California Davis, direttore del Robert Mondavi Institute, del Centre for Wine Economics e direttore associato (scienza e tecnologia) dell’UC Agricultural Issues Centre. Gli ambiti di ricerca di cui si occupa sono Economics of Agriculture, Agricultural Policy e Food Policy. Kym Anderson, George Gollin Professor di Economics, direttore esecutivo del Wine Economics Research Centre e del Centre for International Economic Studies all’Università di Adelaide. Alan Olmstead, Distinguished Research Professor del Department of Economics dell’University of California Davis e membro del board di direttori del National Bureau of Economic Research. La ricerca del professor Olmstead si è concentrata sugli effetti dei cambiamenti tecnologici ed istituzionali sulla crescita produttiva. Gordon Rausser, Robert Gordon Sproul e Distinguished Professor del Department of Agricultural and Resource Economics all’University of California – Berkeley. Egli è un economista internazionale che ha servito il Council of Economic Advisors sotto la presidenza di Ronald Reagan, nonché economista capo dell’Agency for International Development. Daniel Sumner è il Frank H. Buck, Jr., e docente nel Department of Agricultural and Resource Economics all’University of California Davis e direttore dell’Agricultural Issues Centre dell’università. Johan Swinnen, docente di Development Economics e direttore del LICOS Center for Institutions and Economic Performance at the University of Leuven in Belgio, presidente dell’International Association of Agricultural Economists (IAAE) e Senior Researcher al Centre for European Policy Studies CEPS a Bruxelles. 
La sede dell’evento non poteva che essere il Castello di Verrazzano, nel cuore del Chianti Classico, oggi proprietà della famiglia Cappellini che fornirà agli illustri Accademici un’accoglienza di tutto rispetto. A partire dalla cena di benvenuto nell’incantevole terrazza del Castello a base di prodotti tipici e allietata da musica classica, per poi passare alla cerimonia d’inaugurazione e alla cena ufficiale di presentazione del board al cospetto delle autorità cittadine e della Famiglia.
Il Castello con la sua suggestiva posizione tra Firenze e Siena diventa la splendida cornice di un evento internazionale dove il dialogo fra agronomi, economisti e specialisti sembra ricreare l’atmosfera di tanti secoli fa, quella che aveva stimolato Giovanni da Verrazzano ad intraprendere il viaggio che ha “sconvolto” la geografia e la cultura.
Il board ed il ponte altro non sono che il concretizzarsi di un legame culturale e storico stretto fra americani ed italiani, tramandato da generazioni. Il ritrovo di persone di spicco in ambiti diversi, infatti, stimolerà e spingerà la curiosità dei membri del comitato a scoprire nuovi aspetti della scienza, a viaggiare e a condividere i propri studi, le proprie scoperte ed, indirettamente, la propria cultura. America e Italia non sono mai state tanto vicine e si prevede che il rapporto si intensifichi e si rafforzi negli anni a venire. La possibilità di avere a Verrazzano il gotha degli economisti che si mettono a disposizione della Fondazione è e deve essere inteso non solo come patrimonio della Toscana ma di tutto il Paese.
Del Bimbo Fabrizio

mercoledì 22 luglio 2015

Melodia del Vino il 25 luglio a Rocca di Frassinello


Anche nel 2015 in Toscana si svolgerà Melodia del Vino, il Festival Internazionale che unisce musica classica e sapori del luogo.
 Bellezza dei territori, eccellenza del gusto e genialità dei grandi artisti della musica: questi sono gli ingredienti e le tre colonne portanti della quarta edizione del Festival «Melodia del Vino», la manifestazione che si snoda tra le location più suggestive della Toscana tra degustazioni e concerti.
Un «viaggio» alla scoperta del patrimonio storico, artistico ed enogastronomico della regione tra castelli e tenute del territorio toscano; eventi di grande appeal che hanno condotto gli spettatori in un excursus magico tra vini, colori e paesaggi in luoghi di indiscusso prestigio.
Le edizioni passate del Festival hanno ospitato molti artisti di fama internazionale, all’interno di suggestive location: le tenute e le cantine coinvolte hanno dimostrato di sapere unire tradizione e innovazione.


Data unica nella splendida cornice della Tenuta Rocca di Frassinello, a Gavorrano, nel grossetano per il Festival Melodia del Vino che torna in Toscana quest’estate (25 luglio), unendo l’eccellenza delle note della musica classica a quella del territorio e dei suoi vini più prestigiosi. Qui, in una delle più prestigiose cantine d’autore della regione, si terrà il concerto “Classico in Jazz con echi etruschi” che vedrà protagonisti i musicisti Stefano Cocco Cantini (sassofono e oboe) e Simone Zanchini (fisarmonica e live electronics).
Cantini, ha suonato in tournée, in Italia e all’estero con artisti come Phil Collins, Raf, Laura Pausini e Fiorella Mannoia. Il sassofonista follonichese ha inciso anche numerose colonne sonore di film famosi e si è esibito nei più importanti teatri al mondo.
Simone Zanchini è invece tra i fisarmonicisti più interessanti e innovativi del panorama musicale internazionale: un grande sperimentatore che ha suonato in numerosi festival e rassegne in Italia e all’estero e che ha collaborato con artisti del rango di Thomas Clausen, Gianluigi Trovesi, Javier Girotto ed Ettore Fioravanti, solo per citarne alcuni.
Il titolo del concerto è un omaggio alla necropoli etrusca e ai reperti presenti alla Tenuta di Frassinello, un ulteriore e prezioso gioiello che arricchisce di storia la cantina disegnata dall’architetto di fama mondiale Renzo Piano. La serata avrà inizio alle 19 con una degustazione di vini della Tenuta, ottimo preludio allo spettacolo del duo Cantini/Zanchini, in programma alle 20.30.



Programma

Sabato 25 Luglio 2015

Tenuta Rocca di Frassinello – Gavorrano (GR)
Classico in Jazz con echi etruschi
protagonisti:
Stefano Cocco Cantini | sassofoni e oboi etruschi
Simone Zanchini | fisarmonica, live – electronics
La serata si articola come di seguito:
ore 18,30 apertura porte
ore 19 degustazione vini della Tenuta
ore 20.30 concerto
r unire tradizione e innovazione. Melodia del Vino si conferma una manifestazione importante, destinata a diventare un punto di riferimento per tutti i turisti, italiani e stranieri, per gli amanti del territorio e dell’enogastronomia locale.

Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo

lunedì 6 luglio 2015

Consorzio della Denominazione San Gimignano, riconfermata la Presidente



Riconfermati i vertici del Consorzio della Denominazione San Gimignano:
Letizia Cesani alla presidenza e Ivaldo Volpini vicepresidente per il terzo mandato
Questo è il nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio della Denominazione San Gimignano, eletto dall'assemblea dei soci svoltasi lo scorso 26 giugno, nel corso della sua prima seduta ha rinnovato l'incarico di Presidente a Letizia Cesani, che si trova così ad affrontare il suo terzo mandato insieme a Ivaldo Volpini, confermato nel ruolo di Vicepresidente.
Questa conferma alla presidenza del nostro Consorzio mi onora, lo leggo come un riconoscimento per il lavoro svolto negli scorsi due mandati” afferma Letizia Cesani “L'inizio di questo nuovo triennio coincide con una ricorrenza importante, i cinquanta anni della doc Vernaccia di San Gimignano, primo vino in Italia ad ottenere la denominazione nel 1966.
Il 2016 sarà non solo un anno dedicato alle celebrazioni, ma un momento di sintesi di questi primi 50 anni di doc e ci auguriamo il punto di partenza per ulteriori cinquanta anni ricchi di soddisfazione e crescita per l’intera denominazione: questo l'obiettivo con cui stiamo lavorando.
Abbiamo dedicato gli ultimi sei anni al rilancio della Vernaccia di San Gimignano attraverso una migliore e più mirata comunicazione e una maggiore efficienza, guidando la denominazione verso un Rinascimento che abbiamo mostrato essere possibile; abbiamo creato le condizioni necessarie per poter realizzare una concreta politica di sviluppo. Quindi la parola chiave dei prossimi tre anni sarà di nuovo crescita intesa in senso globale, della denominazione e qualità dei vini, della consapevolezza dei produttori delle potenzialità del territorio e del vitigno, della capacità professionale di tutti attraverso una formazione adeguata; vogliamo che la crescita si traduca in un rafforzamento della Vernaccia di San Gimignano sui mercati nazionali e internazionali, in un riconoscimento delle sue qualità che si traduca anche in un riconoscimento del suo valore economico.
Il Consorzio è consapevole di essere, insieme ai suoi produttori, in prima linea nell'affrontare le sfide globali che lo attendono, sfide che solo in minima parte si giocano in casa essendo il mondo il campo da gioco e la Comunità Europea quella che detta le regole: e con tale consapevolezza siamo pronti ad affermare quegli straordinari valori che la nostra comunità esprime attraverso i suoi vini da secoli. “
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio della Denominazione San Gimignano è composto da tredici membri e resta in carica per tre anni. L'assemblea elettiva del 26 giugno ha confermato undici dei consiglieri uscienti ed eletto due nuovi membri.
Di seguito l'elenco dei consiglieri che resterà in carica fino al 2018:
Letizia Cesani: presidente
Ivaldo Volpini: vicepresidente
Davide Ancillotti
Manrico Biagini
Nadia Betti
Alberto Bramini
Giorgio Comotti
Paolo Galanti
Andrea Giannelli
Marco Giusti
Luca Lucii
Vittorio Pollina
Walter Sovran
Sindaci revisori: Rolando Bruni, Sarah Fioroni, Luca Massi
Supplenti: Massimo latini, Paolo Angelozzi


Del Bimbo Fabrizio

lunedì 22 giugno 2015

Operatori Usa a San Gimignano




 


Nello scorso fine settimana a San Gimignano ha accolto un folto gruppo di buyers statunitensi a conclusione del progetto promozionale iniziato nel mese di febbraio con il tour che ha visto protagonista la Vernaccia di San Gimignano in due degustazioni, a New York e a Chicago.
L'incoming organizzato dal Consorzio della Denominazione San Gimignano si è svolto con una due giorni di incontri BtoB con le aziende del territorio, ciascuna delle quali ha avuto a disposizione il tempo sufficiente per presentare i propri vini in un ambiente professionale.
  L'obiettivo del progetto di accoglienza era quello di fare conoscere il territorio e il profondo legame che lega i produttori all'ambiente nel quale operano: in tutto il mondo si produce vino, ma non tutti i vini hanno la stessa storia e quella di San Gimignano è unica, come spiega la Presidente del Consorzio Letizia Cesani: “Per promuovere i nostri vini sui mercati internazionali è fondamentale per una piccola realtà come la nostra fare vedere, toccare con mano, agli operatori di tutto il mondo come da noi la viticultura faccia parte della storia del territorio, come nei secoli ha plasmato la campagna in cui operiamo, ha generato la ricchezza che ha permesso la costruzione della città di San Gimignano, Patrimonio dell'Umanità Unesco, ha prodotto l'arte di cui siamo ricchi, ha contribuito alla nascita di uno stile di vita simbiotico con l'ambiente, basato sul rispetto e non sullo sfruttamento. Questo i nostri vini raccontano e questo vogliamo che i consumatori di tutto il mondo sappiano. Gli operatori sono gli intermediari tra noi e i mercati internazionali, fare capire loro la nostra realtà è uno dei mezzi che abbiamo per farla conoscere a tutti”.
La produzione di Vernaccia di San Gimignano, circa 5 milioni di bottiglie l'anno, è destinata per il 50% all'esportazione, il mercato statunitense è il secondo in ordine di importanza dopo la Germania, il primo per l'export nei paesi extracomunitari.

Del Bimbo Fabrizio




sabato 6 giugno 2015

Prestigio e tradizione alla Marchesi di Barolo



Una delle piu` prestigiose aziende vinicole nella Strada del Barolo e` “Antiche Cantine dei Marchesi di Barolo” con sede, nel palazzo prospiciente il Castello dei Marchesi Falletti.
Proprio qui, più di 200 anni fa, iniziò una bellissima storia, quella di una cantina, protetta da dolci colline nel cuore delle Langhe, dove nacque un vino che, alla moda della tradizione francese, fu chiamato Barolo in onore del luogo di nascita.
Nessuno allora poteva immaginare che, un giorno, sarebbe diventato re: il Re dei vini, il vino dei Re.
La storia inizia, più precisamente, nel 1807 quando il Marchese di Barolo, Carlo Tancredi Falletti, prende in sposa a Parigi una nobildonna francese, Juliette Colbert di Maulévrier, pronipote del famoso ministro delle finanze del Re Sole. Fu proprio Juliette ad intuire le grandi potenzialità del vino prodotto a Barolo che, solo dopo una completa fermentazione ed un prolungato affinamento in legno, poteva rivelare tutte le qualità tipiche del suolo e del vitigno: il Nebbiolo, potente ed austero, in grado di durare nel tempo e di esprimere tutte le caratteristiche di questo straordinario terroir.
Nel 1864, con la morte di Juliette, la prestigiosa dinastia dei Falletti si estinse: per perpetuarne il ricordo e l’attività benefica, fu creata, per volontà della Marchesa, l’Opera Pia Barolo nel bellissimo Palazzo Barolo, a Torino.
L'azienda fu rilevata nel 1929 dal Commendator Pietro Emilio Abbona. Da allora le vigne, le suggestive cantine e la sede storica  sono rimaste le stesse. 
Oggi il Presidente dell`azienda e` Ernesto Abbona, marito di Anna, una delle Donne del vino, la quale ha saputo conciliare nei primi anni di matrimonio la sua vita di donna di casa con un lavoro in proprio, fino a quando è nata la necessità di collaborare con il marito alla riorganizzazione delle attività di accoglienza delle cantine Marchesi di Barolo, con la creazione di un ristorante in cui proporre la degustazione dei vini dell’azienda accompagnati dai piatti tipici della cucina piemontese.
E’ di quegli stessi anni la sua adesione al “Movimento Turismo del Vino”, dove viene nominata Vicepresidente, con l’incarico di creare la “Guida del Movimento del Turismo del Vino” pubblicata dal Touring Club Italiano.
Anche all’interno dell’Associazione Nazionale delle Donne del vino, Anna si mette in luce per il carattere aperto e per la grande dedizione al lavoro, ricevendo la nomina di “Donna del Vino”.
Accanto all’attività di pubbliche relazioni, si dedica con passione e competenza alla gestione della rete di vendita della Marchesi di Barolo. 
Nel gennaio 2008 Anna Abbona ed il marito Ernesto hanno acquisito le quote di maggioranza dell’azienda di famiglia. Un passo importante, per il quale Anna si è ulteriormente impegnata, ricoprendo la carica di Amministratore Delegato e occupandosi del rilancio del mercato estero. 
Oggi l’azienda è specializzata nella vinificazione dei Nebbioli e delle più prestigiose uve delle Langhe, provenienti da vigneti propri e da viticultori conferenti selezionati.
Tra i vini prodotti di segnalano i  Barolo Serragrilli 2012.Sarmassa 2011, Cannubi 2011 e il Barbera Peiragal 2013

Fabrizio Del Bimbo

domenica 31 maggio 2015

I risultati del Premio Alambicco d'Oro

Il  29 maggio 2015 sono stati presentati in conferenza stampaal Mercato Centrale di Firenze i risultati del concorso Premio Alambicco d'oro.
La regione Toscana e' seconda per maggior numero di medaglie, con 7 riconoscimenti d'argento e il Premio Speciale Toscana fra le regine dei distillati premiati da Anag nel concorso “Premio Alambicco d'Oro”
La presidente Anag, Paola Soldi: “Riscontri positivi dalla nuova formula del concorso, aperto anche alle aziende vitivinicole”
Premiati 43 grappe e distillati in arrivo da tutta Italia e selezionati fra 135 prodotti in gara

Toscana ai primi posti nel medagliere del 32° concorso “Premio Alambicco d'Oro” promosso da Anag, Assaggiatori grappa e acquaviti, che ha selezionato 43 grappe e acquaviti di eccellenza fra 135 prodotti arrivati da tutta Italia. La regione che da sempre ha tra i suoi ambasciatori vini di alta qualità ha confermato l’attenzione crescente anche al mondo dei distillati e ha visto assegnare a tre aziende e due distillerie del proprio territorio 7 medaglie d'argento - tre nelle Grappe giovani e quattro nelle Grappe invecchiate - e il Premio Speciale, introdotto per la prima volta quest’anno e destinato alla distilleria con il miglior punteggio complessivo sommando le medaglie ricevute da prodotti propri e da quelli distillati per conto terzi. I risultati, elencati al termine del presente comunicato stampa, sono disponibili anche sul sito www.anag.it, insieme alle schede tecniche dei singoli prodotti vincitori.

Il 32° concorso “Premio Alambicco d'Oro” ha assegnato complessivamente 4 medaglie d'oro, 39 medaglie d'argento e il Premio Speciale, selezionando i 43 prodotti vincitori fra i 135 in gara e in arrivo da 9 regioni e 17 province italiane. L’iniziativa ha visto partecipare 44 distillerie a cui si sono unite, per la prima volta nella storia del concorso, 11 aziende vitivinicole che distillano le cosiddette “grappe di fattoria”. Quest'anno, infatti, il concorso Anag si è presentato con una formula rinnovata, sia nei partecipanti che nelle valutazioni, stabilendo soglie di punteggio e criteri di valutazione diversi rispetto alle precedenti edizioni. Il “Premio Alambicco d'Oro” è stato promosso da Anag con il patrocinio dell'Istituto Nazionale Grappa, dell'Associazione Donne della Grappa e della Camera di Commercio di Asti, dove Anag ha sede dal 1978.

Vincitori e premiazione. I prodotti vincitori sono stati presentati al Mercato Centrale di Firenze dalla presidente federale di Anag, Paola Soldi, dopo la selezione effettuata nel mese di aprile a Bellaria Igea Marina (Rimini) da una giuria composta da circa 60 soci Anag, espressione delle varie associazioni regionali e divisi in diversi panel di valutazione. La premiazione ufficiale dei prodotti vincitori si svolgerà sabato 19 settembre ad Asti durante la 49 Douja d’Or, negli spazi di Onav allestiti all'interno del Palazzo dell’Enofila. Nei quindici giorni della manifestazione sarà allestito anche un banco di assaggio gestito dai soci di Anag Piemonte per la degustazione gratuita e guidata dei prodotti vincitori del 32° concorso “Alambicco d'Oro”.

Le medaglie d'argento toscane, nelle Grappe giovani e invecchiate. Il medagliere toscano conta, nella categoria Grappa giovane, i riconoscimenti assegnati a Caffè Florian Venezia Nannoni, Nannoni Grappe srl - Paganico (Gr); Grappa di Vino Nobile di Montepulciano, Società agricola Il Molinaccio di Montepulciano - Montepulciano (Si); Alma Toscana Chianti, Deta srl - Barberino Val d'Elsa (Fi). Nella categoria Grappa invecchiata, invece, le medaglie d'argento toscane sono andate alla grappa I Balzini Brown Label Grappa Riserva, Società Agricola I Balzini - Barberino Val d'Elsa (Fi); Grappa 98 Invecchiata Centenario, L. Morelli e figlio snc - Forcoli (Pi); Gran Riserva Caffè Florian Venezia Nannoni, Nannoni Grappe srl - Paganico (Gr); Clemente VII, Castelli del Grevepesa - San Casciano Val di Pesa (Fi).

Alla Toscana il Premio Speciale per prodotti propri e conto terzi, con vinacce di aziende vitivinicole. Il Premio Speciale - introdotto per la prima volta quest'anno e assegnato alla distilleria che ha ottenuto il miglior punteggio complessivo sommando le medaglie ricevute da prodotti propri e da quelli distillati per conto terzi - è andato alla Nannoni Grappe srl di Paganico (Grosseto). La distilleria ha ottenuto il Premio grazie a tre medaglie d’argento assegnate a prodotti propri e due medaglie d’argento andate ad aziende per le quali distilla le vinacce: una grappa di Vin Santo, per conto dell’Azienda Agricola Pucciarella, e una grappa di vinacce di Vino Nobile di Montepulciano, per conto dell’azienda Il Molinaccio di Montepulciano.

Le aziende vitivinicole, novità della 32° edizione. Cinque, invece, di cui tre in Toscana, le medaglie conquistate dalle aziende vitivinicole in gara, novità dell'edizione di quest'anno del concorso. Riconoscimenti per la qualità dei prodotti presentati sono andati, in Toscana, alla Società Agricola I Balzini e Castelli del Grevepesa, con due grappe invecchiate, e alla Società agricola Il Molinaccio di Montepulciano, con una grappa giovane di Vino Nobile di Montepulciano. Insieme a loro l'Azienda Agricola Laganelli (Sicilia), con la grappa di Moscato di Siracusa, e l'Azienda Agricola Pucciarella (Umbria), con la Grappa di Vin Santo.

I prodotti premiati. Nel medagliere generale di Anag, le quattro medaglie d'oro sono state assegnate a tre grappe invecchiate e una grappa invecchiata aromatica. Le 39 medaglie d'argento, invece, sono andate a 10 grappe giovani; 8 grappe giovani aromatiche, provenienti da vitigni aromatici; 14 grappe invecchiate; 2 grappe aromatiche invecchiate e 2 grappe aromatizzate con piante officinali e radici. A queste si sono aggiunte le medaglie d'argento conquistate da 2 acquaviti d’uva giovani aromatiche, provenienti da vitigni aromatici, e un'acquavite d’uva invecchiata. Nessuna medaglia è andata ad acquaviti d’uva giovani e aromatiche invecchiate, le due categorie che completavano le nove previste dal concorso nazionale.

Distillati espressione di tutta Italia, da nord a sud. Tutte le regioni che hanno partecipato hanno vinto almeno una medaglia. Il numero maggiore è andato al Trentino Alto Adige, con 14 medaglie, di cui una d'oro. Seguono la Toscana, con 7 medaglie d'argento e il Premio Speciale; il Piemonte, con 6 medaglie, di cui 2 d'oro; Friuli Venezia Giulia e Umbria, con 4 medaglie, di cui una d'oro per l'Umbria; Lombardia con 3 medaglie. Chiudono il medagliere Anag, Veneto e Sicilia, con 2 medaglie, e Calabria, con una medaglia.

32° concorso “Alambicco d'Oro” fra tradizione e novità. Quest’anno, per la prima volta, il concorso si è aperto alle aziende vitivinicole che distillano le cosiddette “grappe di fattoria” e che hanno potuto presentare i propri prodotti insieme alle distillerie già coinvolte ogni anno in quello che rappresenta uno degli eventi più importanti per Anag a livello nazionale. Elementi innovativi rispetto al passato sono stati introdotti anche nell’assegnazione dei punteggi: per la prima volta, infatti, sono stati introdotti limiti di punteggio per l’attribuzione delle medaglie, mentre negli anni precedenti venivano premiati i migliori punteggi fino a un massimo del 30 per cento per ogni categoria. La selezione dei distillati in gara è stata effettuata utilizzando la scheda di valutazione ufficiale di Anag, dando rilevanza, essenzialmente, a quattro criteri: sensazioni visive, equilibrio gustativo, ricchezza olfattiva e fragranza retrolfattiva.

La presidente federale Anag, Paola Soldi. “La buona partecipazione in tutte le categorie - afferma la presidente federale di Anag, Paola Soldi commentando i risultati del concorso - conferma l'attenzione delle distillerie verso la nostra iniziativa, da cui emergono anche indicazioni sul settore dei distillati e l'andamento dei mercati. Entrando nel dettaglio dei prodotti premiati, si nota che tra le grappe invecchiate, uniche medaglie d'oro, hanno prevalso quelle a lungo invecchiamento, maggiormente ricche di profumi, più complesse e persistenti e con note di colore più intenso. Tra le grappe giovani, invece, hanno vinto quelle provenienti da vinacce vinificate in rosso, con profumi più caldi e fruttati, e quelle provenienti da vitigni ricchi di aromi quale, ad esempio l’Arneis, caratterizzato da profumi floreali e fruttati, il Prosecco, vitigno semiaromatico, e la Grappa di Vinsanto, che proviene da uve appassite. Tra le grappe giovani aromatiche premiate, infine, si sono spartiti ex-aequo il merito il Gewürztraminer e il Moscato”.



Concorso e trend di mercato. “Il numero maggiore di prodotti - aggiunge Soldi - è stato presentato per la categoria con permanenza in legno, distillati di vinaccia che sono stati in legno sia per pochi mesi, i cosiddetti affinati, che per periodi più lunghi, e anche quelli invecchiati sotto il controllo dell’Agenzia delle Dogana - Invecchiati, Stravecchi o Riserva - e non. Il segnale dato dalle distillerie appare chiaro e la partecipazione massiccia con le grappe invecchiate rispecchia il trend dei consumatori, che stanno preferendo prodotti elevati in legno rispetto a quelli giovani. Anche la diminuzione della presenza delle acquaviti d’uva rispecchia la tendenza del mercato: oggi le grappe sono sempre più morbide e suadenti e il consumatore sente in maniera minore la necessità di rivolgersi verso la acquaviti d’uva, prodotte dal distillato del mosto e delle bucce dell’uva, solitamente più morbide, meno intense e meno caratterizzate delle grappe, distillati delle vinacce”.

Un lavoro di squadra per una 'cultura del buon bere consapevole'. “La selezione da parte dei giurati Anag è stata difficile - conclude Soldi - sia per i nuovi criteri del concorso che per la qualità dei tanti prodotti in gara e molti distillati, purtroppo, sono stati esclusi per pochi centesimi di punto. E' stato, comunque, un grande lavoro di squadra che ha coinvolto soci Anag in arrivo da tutta Italia e mescolato parametri di giudizio che, spesso, variano da regione a regione per la tipicità degli aromi e dei profumi contenuti ed evidenziati nei distillati. A ogni giurato va il mio sentito ringraziamento per l'impegno e la professionalità messa nella selezione, così come in ogni attività quotidiana dedicata al mondo dei distillati e alla promozione di una 'cultura del buon bere consapevole', da sempre obiettivo primario della nostra associazione”.

Fabrizio Del Bimbo

martedì 26 maggio 2015

Tenuta Santa Lucia a Poggio Mirteto, un'eccellenza vinicola nel Lazio


Nella bassa Sabina ,in provincia di Rieti,  nel punto in cui la valle del Tevere è dominata dal Monte Soratte si estendono verdi colline decorate da rigogliosi vigneti. È in questa zona che è situata la Tenuta Santa Lucia, è qui che si produce un amabile vino. È il comune di Poggio Mirteto che dal 1979 ospita questa azienda vinicola, di proprietà della famiglia Colantuono che ha fortemente voluto affermare la bontà del vino sabino, in Italia e non solo.
 La Tenuta Santa Lucia si estende per 45 ettari che, saputi coltivare con conoscenza e amore per la coltura, si sono rivelati ottimi per la produzione di diverse tipologie di vino, vino di alta qualità.

I vini dell'azienda Tenuta Santa Lucia risultano essere rappresentativi dell'eccellenza produttiva della regione Lazio.
Tenuta Santa Lucia produce solo vini di alta qualità, vini dedicati a chi ama il vino, vini per gli intenditori. Il suo vino è prodotto con amore e dedizione, seguito dai primi passi fino all’imbottigliamento. 40 ettari coltivati con diversi tipi di uva per dare vita a diverse tipologie di vino: Sangiovese, Montepulciano, Cabernet, Alicante, Carignano, Falanghina, Sauvignon, Malvasia. L’ottima produzione di vino è il risultato di attenti studi sul territorio e di accurate ricerche sul rapporto tra la produzione e la vegetazione. Collis Pollionis Bianco, Collis Pollionis Rosso, Otio, Elodia, Morrone, Pecorino, Allodium bianco, Allodium Rosso, Falanghina e Miooo, ognuno di questi vini ha delle peculiarità che lo rendono speciale e ottimo durante un buon pranzo, un’ottima cena o un allegro aperitivo.
Per alloggiare in zona: www.terrasabina.itww w.villaoria.it
 Per gli spostamenti:: noleggio auto con conducente A. Petrignani tel. 0765/486751

Nicoletta Curradi

lunedì 25 maggio 2015

L'edizione 2015 di IO, BAROLO la nuit


Sabato 30 maggio 2015 al Castello di Roddi torna il tradizionale appuntamento per festeggiare la nuova annata del Re dei Vini insieme a tutti produttori associati alla Strada del Barolo e grandi vini di Langa.
Come sarà il Barolo 2011? Venite a scoprirlo in anteprima sabato 30 maggio nella splendida cornice del Castello di Roddi che, per il terzo anno consecutivo ospiterà Io, Barolo la nuit,  lattesissimo evento organizzato dalla Strada del Barolo per celebrare la nuova annata del Barolo insieme a tutti i produttori che, con il loro lavoro, continuano a rendere grande questo vino.
Dalle 18.30 alle 22.00, con il ticket di ingresso ai Giardini del Castello, il pubblico avrà la possibilità di degustare almeno trenta etichette diverse di Barolo dellannata 2011 dei produttori soci della Strada del Barolo, che saranno a disposizione per soddisfare qualsiasi curiosità. Ogni partecipante avrà diritto a un calice da portare a casa come ricordo della serata. Il biglietto include anche la una visita guidata allinterno del Castello di Roddi, con laccompagnamento di una guida turistica abilitata dellassociazione Turismo in Langa.
Parallelamente, in piazza Umberto I, i protagonisti saranno gli altri grandi vini di Langa che, per tutta la serata, verranno serviti in abbinamento a una selezione di prodotti tipici del territorio. Il pubblico potrà acquistare singoli piatti abbinati ai grandi vini, a scelta tra rossi importanti e bianchi freschi. A partire dalle 22.00 prenderà il via lintrattenimento musicale con Enrico Botti e Nicolas J. Roncea che si esibiranno in un concerto con doppia chitarra e voce, eseguendo cover e brani propri.
Anche per questa edizione, come anteprima dellevento, verrà proposta una speciale Wine Tasting Experience® alle 17.00, che avrà come tema I Cru del Barolo.
Levento è organizzato dalla Strada del Barolo e grandi vini di Langa, grazie alla collaborazione di Comune e Pro Loco di Roddi, Turismo in Langa, inLanghe, Centro Grafico, A.S.D. Monforte Barolo Boys, Verduno è Uno, Strada del Riso Vercellese di Qualità, Consorzio per la Tutela del formaggio Robiola di Roccaverano D.O.P., Ristorante La Crota, La cucina di Pina.
COSTI:
Degustazione illimitata di Barolo + tasca e calice + visita guidata al Castello di Roddi (ore 18.30-22.00): 20,00 € Con coupon riduzione su “La Stampa” di Cuneo: 17,00 € Possessori di Torino Musei Card: 17,00 €
Degustazione grandi vini di Langa in piazza Umberto I: Prima degustazione + tasca e calice: 5,00 € Dalla seconda degustazione in poi: 2,50 €
Piatti in degustazione in piazza Umberto I: Carne cruda battuta al coltello, a cura della Pro Loco di Roddi: 5,00 € Diverse preparazioni di risotto, con riso fornito dalla Strada del Riso Vercellese di Qualità, a cura del ristorante La Crota: 5,00 € Piatto di formaggi, a cura del Consorzio per la Tutela del formaggio Robiola di Roccaverano D.O.P. abbinato alle composte di frutta de La Cucina di Pina: 5,00 € Torta di nocciole con crema chantilly, a cura della Pro Loco di Roddi: 5,00 €
N.B.: I BIGLIETTI POSSONO ESSERE ACQUISTATI SOLTANTO SUL POSTO IL GIORNO DELLEVENTO, NON È PREVISTA ALCUNA PREVENDITA

PRODUTTORI DI BAROLO PRESENTI:
Alessandria Fratelli Verduno (CN) Amalia Cascina in Langa Monforte dAlba (CN) Anselma Giacomo Serralunga dAlba (CN) Aurelio Settimo La Morra (CN) Barale F.lli Barolo (CN) Bric Cenciurio Az. Agr. Barolo (CN) Cadia Az. Agr. Roddi (CN) Casa E. di Mirafiore e Fontanafredda Serralunga dAlba (CN) Cascina del Monastero La Morra (CN) Castello di Verduno Verduno (CN) Ciabot Berton La Morra (CN) Crissante Alessandria Az. Agr. La Morra (CN) Diego Morra Verduno (CN) Dosio La Morra (CN) Franco Conterno Az. Agr. Monforte dAlba (CN) Fratelli Serio & Battista Borgogno Barolo (CN) Josetta Saffirio Monforte dAlba (CN)
La Torricella Az. Agr.- Monforte dAlba (CN) La Fusina Dogliani (CN) Le Strette Novello (CN) Negretti La Morra (CN) Monchiero Fratelli Az. Agr. Castiglione Falletto (CN) Olivero Mario Roddi (CN) Palladino Serralunga dAlba (CN) Podere Ruggeri Corsini Monforte dAlba (CN) Sartirano Figli Cantine e Vigneti Monforte dAlba (CN) Serradenari La Morra (CN) Silvano Bolmida Monforte dAlba (CN) Stra Roberto Az. Agr. Novello (CN) Terre del Barolo Castiglione Falletto (CN) Vini Classici Borgogno Barolo (CN)
Altri vini presenti in Piazza Umberto I: Drocco Luigi Az. Agr. Alba (CN) Rizieri Diano dAlba (CN)

Fabrizio Del Bimbo

domenica 17 maggio 2015

Ciliegiolo a Narni, un` interessante degustazione

Si e` svolta il 16 maggio a Palazzo Eroli a Narni una interessante degustazione di CIliegiolo, in occasione della prima edizione di Ciliegiolo d`Italia, festival dedicato  a questo vitigno ancora poco conosciuto, organizzato dall`Associazione dei Produttori di Ciliegiolo di Narni.
 Il vitigno Ciliegiolo è coltivato in numerose regioni dell'Italia centrale (Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio) anche se la sua zona d'origine è la Toscana centrale, dove è arrivato forse importato dalla Spagna verso la fine dell'80. Il vitigno Ciliegiolo prende il nome dal colore e dal caratteristico aroma che richiama la ciliegia. Pur essendo in grado di dare ottimi vini e sostegno al Sangiovese, è in forte diminuzione (circa 5.000 ha). Il vitigno Ciliegiolo veniva principalmente impiegato nel taglio con i vini poco alcolici ed asprigni; apportava infatti gradazione alcolica, morbidezza ed un fresco aroma di ciliegia, dando prodotti di buona tenuta all’invecchiamento. Il Ciliegiolo è un vitigno molto duttile.
 S. Domenico

Di seguito le mie note di degustazione di 24 vini.


1 Bussoletti 05035  Rosso Narni Igt 2014 colore rubino intenso, gusto rotondo con sentori di legno, che mi pare molto gradevole
2 Bussoletti Brecciaro Ciliegiolo Igt 2013 colore rosso chiaro, gusto fresco con sentori di frutta a bacca rossa . Lo trovo eccellente.
3 Tenuta Casale Milli Fero Ciliegiolo Narni Igt 2014 colore rosso cupo, profumo di amarena,  gusto pieno
4 Giro di vento Spiffero 2012  colore rosso intenso, sentori di bacca rossa, gusto gradevole
5 Sandonna Ciliegiolo 2014 colore rosso cupo, profumo di erbe, sapore un po` tannico
6 Fontesecca Ciliegiolo 2011 colore rosso molto intenso, sentori di legno, sapore pieno. Molto buono.
7 Fontesecca Ciliegiolo 2012 colore rosso intenso, profumo di frutta rossa, sapore deciso
8 Fontesecca Ciliegiolo 2013 colore rosso  intenso,  sentori di frutta a bacca rossa
9 La Palazzola 2014 colore rosso chiaro e trasparente, tendente al granato, sapore indefinito
10 Cantina dei colli Amerini 2013 colore rosso scuro,  odore di legno, sapore volatile
11 Cantina dei colli Amerini 2010 colore rosso cupo, profumo di mela,  sapore deciso
12 Fattoria Mantellassi Maestrale 2013 colore rosso chiaro, profumo e gusto fresco di mandorla. Lo apprezzo molto.
13 Fattoria Mantellassi Maestrale rosato Maremma toscana 2014  profumo intenso floreale di mandorlo, colore  rosa chiaro e limpido,  sapore fresco ma deciso, con sfumature di amarena.
Mi piace davvero molto, sara` un giudizio di parte, dato che mi piacciono i rose`, ma e` davvero piacevole.
14 Vignaioli del Morellino di iScansano Capoccia 2014 colore rosso scuro, sentori di mela verde intensi anche nel sapore
15 La selva Maremma toscana 2012 colore rosso cupo, sentori di legno, sapore persistente
16 Cappella di S. Andrea Donna Flavia 2011 colore rosso cupo, sapore persistente di vino affinato in bottiglia
17 Fattoria di Caspri 2012  colore rosso velato, profumo fruttato, sapore con punte di acidita'
18 Bisson Portofino 2014 Rosato colore rosa scuro limpido, profumo intenso floreale di rosa, sapore persistente di marasca
19 Mara Olivieri Ciliegiolo 2014 Lazio rosso rubino, profumo floreale di agrumi, sapore persistente
20 Casa Primis Ciliegiolo 2014 colore  rubino intenso, profumo di frutta rossa, sapore tendente al dolce
21 Salustri Marco Toscana Igt 2013 colore rosso intenso, profumo di rovere, sapore persistente di amarena
22 Rascioni e Cecconello Rotulaia Toscana Igt 2014 colore rossovcupo, profumo persistente di frutta rossa, morbidezza al palato
23. Rascioni e Cecconello Poggio Ciliegio Maremma toscana Igt 2011 colore rosso scuro, profumo di rovere, sapore avvolgente grazie all'affinamento in legno piccolo
24 Motta vini Ciliegiolo Toscana 2014 colore rosso granato limpido, profumo di rosa, sapore zuccherino.

Vini Ciliegiolo

Info: www.ciliegioloditalia.it

Nicoletta Curradi

sabato 9 maggio 2015

Il Chianti Classico Gran Selezione alla conquista del Canada e degli Usa



Vancouver, Calgary, San Francisco New York: i primi giorni di maggio vedono un tour senza soste per il Chianti Classico Gran Selezione, in due fra i mercati più importanti per la prestigiosa DOCG. Grandi firme del giornalismo enoico internazionale saranno gli ambasciatori del top di gamma del Gallo Nero.


Cresce ancora l’apprezzamento e l’entusiasmo per il Chianti Classico in Canada, secondo mercato estero, insieme a quello tedesco, per la DOCG del Gallo Nero, dopo l’indiscusso primato degli USA.
Ieri il Consorzio Vino Chianti Classico ha organizzato a Vancouver una manifestazione per presentare le ultime annate della sua produzione, con un focus particolare sul nuovo Chianti Classico Gran Selezione. Nella prestigiosa sede del Fairmont Waterfront di Vancouver, 400 ospiti hanno potuto degustare i vini di una ventina di aziende chiantigiane, da quelle più note ad alcuni piccoli produttori emergenti: (in ordine puramente alfabetico) Bibbiano, Borgo Salcetino, Borgo Scopeto, Carobbio, Casa Sola, Casina di Cornia, Castello di Cacchiano, Castello di Gabbiano, Casuccio Tarletti, Cennatoio, Felsina, Fontodi, I Fabbri, Istine, Marchesi Antinori, Principe Corsini, Rocca delle Macie, Rocca di Castagnoli, Rodano e Vignavecchia.
“Sold out” anche il masterclass di Barbara Philip, Master of Wine, che ha presentato ad un pubblico di buyers e stampa, il fiore all’occhiello della denominazione, il Chianti Classico Gran Selezione, con un masterclass che ha sollevato tanta curiosità e grandi apprezzamenti.
Oggi lo show si ripete a Calgary, al Ranchmen’s Club, dove il seminario sulla Gran Selezione sarà invece condotto da un panel di opinion-leaders composto da rappresentanti dei media e del trade: Linda Garson, nota giornalista, Fabio Centini, ristoratore, Mike Roberts, enotecario e sommelier e Tom Firth altra famosa penna del giornalismo enoico.
“Intravedo grandi opportunità in Canada per le aziende del Chianti Classico – ha commentato Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio – Il consumo del vino di qualità e la sua popolarità stanno crescendo sempre di più in questo mercato. E i consumatori di questo paese sono disposti anche a spendere un po’ di più per acquistare vini di qualità certificata: per questo il nostro Chianti Classico Gran Selezione sta riscuotendo un grande interesse.”
La settimana prossima la delegazione di produttori chiantigiani sbarcherà invece negli Stati Uniti, prima con un tasting a San Francisco (11 maggio) per finire in bellezza a New York due giorni dopo, dove il Chianti Classico Gran Selezione sarà di scena nella storica Public Library della città, con un masterclass tasting  dal titolo “An Exploration of the Terroirs of Chianti Classico”, condotto da Antonio Galloni, ideatore e fondatore di Vino

Nicoletta Curradi

mercoledì 29 aprile 2015

Tanti eventi per Expo 2015 a Radda in Chianti per il Chianti Classico

 Il Chianti Classico si mette in mostra con percorsi sensoriali ed esposizioni varietali Tra gli eventi previsti alla Casa Chianti Classico presso il Convento di Santa Maria al Prato di Radda in Chianti due esposizioni permanenti per scoprire come nasce ed evolve il Gallo Nero. Gli eventi sono stati presentati a Firenze all'Enoteca del Chianti Classico al Mercato Centrale.

 Scoprire dove nasce, come evolve, immergersi nel suo territorio e confrontare il proprio giudizio con quello di un esperto. Il Chianti Classico si mette in mostra al Convento di Santa Maria al Prato attraverso due esposizioni permanenti, create per raccontare il grande vino toscano con linguaggi nuovi, capaci di coinvolgere e appassionare anche i non esperti, inserite tra le iniziative ispirate alle principali tematiche di Expo che animeranno la stagione della Casa del Chianti Classico di Radda in Chianti da maggio a ottobre 2015.  “Feeling Chianti Classico”. Allestita negli spazi museali del Convento di Radda, si sviluppa in un vero e proprio percorso sensoriale sul Gallo Nero ambientato nelle antiche celle del Convento. La mostra propone un’immersione a 360° nel mondo del Chianti Classico, un viaggio attraverso i colori, i profumi, i sapori e i luoghi del vino, tra istallazioni luminose, olfattive e  video, ambienti animati da particolari riprese aeree del territorio toscano, del Vino per Eccellenza. Percorrendo le 5 sale dell’ esposizione, il visitatore viene guidato da un calice di Chianti Classico e in ogni stanza può scoprire le caratteristiche del vino che lo accompagna attraverso le installazioni create in collaborazione con alcune delle migliori professionalità del territorio che hanno contribuito alla realizzazione della mostra, realizzata dall’agenzia fiorentina Mediacross. Del team coordinato dal Consorzio ha fatto parte anche l’enologo di fama internazionale Franco Bernabei, “padre” di molte etichette della denominazione, mentre per la stanza dei profumi ha collaborato anche l’azienda Enrico Giotti, eccellenza toscana nel mondo nel settore delle essenze. La cura con cui è stata realizzata ogni tappa di questo percorso ha anche permesso di codificare la scala cromatica del Chianti Classico in 72 pantoni attraverso speciali macchinari fotografici e un set creato appositamente su misura per questo tipo di rilevazione.  Il Biopark. Una vera e propria collezione varietale mostrerà i vitigni e le principali cultivar del Vino DOCG e dell’Olio DOP Chianti Classico all’interno della “Casa”. La collezione, ospitata nei tre terrazzamenti che circondano il Convento, in uno degli angoli più suggestivi del Chianti, è stata realizzata attraverso l’impianto di una collezione di vitigni autoctoni del territorio che determinano la base aromatica e del gusto del vino Chianti Classico. Oltre a questa terrazza “cartolina” viti, sono stati piantati olivi, nella terrazza sottostante, da cui nasce l'altro famoso prodotto di questo territorio: l'olio Dop Chianti Classico. Così sarà possibile toccare con mano come Sangiovese, Canaiolo e Colorino "firmano" il vino del Chianti Classico, mentre Frantoio, Leccino, Moraiolo, e Pendolino esaltano i piatti tipici della cucina chiantigiana con l’Olio DOP del Gallo Nero. Piatti che vengono eslatati anche utilizzando spezie aromatiche che crescono spontanee come la salvia ed il rosmarino. Per questo nel biopark è presente anche una piccola collezione con 5 varietà di Salvia e 3 di Rosmarino che completano questa mostraa cielo aperto dei principali frutti e profumi del territorio del Gallo Nero. L’esposizione farà anche da cornice a un ciclo di educational per i più giovani che nel periodo di EXPO coinvolgerà bambini e ragazzi in laboratori e seminari sull’olio e sulla corretta alimentazione.




Fabrizio Del Bimbo