giovedì 8 maggio 2014

CARPENE’ MALVOLTI A FIRENZE PER L’VIII SIMPOSIO DELL’IMW DAL 15-18/5

Carpenè Malvolti, insieme a IGM - Istituto del Vino Italiano di qualità Grandi Marchi - di cui è socia fondatrice e si privilegiaa di farne parte, sarà tra i protagonisti all'VIII Simposio dei Masters of Wine, che si terrà a Firenze dal 15 al 18 Maggio. l'Insitute of Masters of Wine è l'Istituzione che da quasi 60 anni si occupa di formare i più qualificati ed influenti esperti internazionali di vino. L'obiettivo strategico della prestigiosa Accademmia Londinese è la promozione dell'eccellenza professionale, del business, della scienza e della cultura del vino, attraverso selezionati e pluriennali programmi di formazione, che oggi hanno portato la comunità dell'Istituto a poter contare su 312 Masters of Wine in rappresentanza di ben 28 Paesi. Una partnership quella tra IGM e IMW, che nasce nel 2009 e che ha permesso all' Istituto Grandi Marchi - associazione di 19 Cantine "icona" dell'Enologia Italiana - di collaborare a supporto dei programmi di istruzione e formazione a livello internazionale, fornendo cosi una preziosa prospettiva tutta Italiana. Il nostro Paese - ancorchè primo produttore di vino al mondo - a tutt'oggi non ha ancora una rappresentanza all'interno della compagine londinese: una lacuna che sia IGM che IMW contano di colmare entro i prossimi due anni. Essere un Master of Wine non è solo una questione di prestigio, ma significherebbe avere una rappresentatività di rilievo all'interno del medesimo Istituto, i cui membri ricoprono ruoli di vertice in settori chiave per il vino e per la diffusione della sua conoscenza a livello internazionale. Un appuntamento quindi di rilevanza mondiale - organizzato dall’IMW con cadenza quadriennale - che dopo oltre 30 anni di tappe internazionali è al debutto assoluto nel nostro Paese ed è già proiettato a caratterizzarsi come l'evento dell'anno per il mondo del vino Italiano, per la cui realizzazione l'Istituto Grandi Marchi si è intensamente prodigato, essendone altresì Sponsor Ufficiale. I delegati attesi a Firenze - tra gli stessi Masters of Wine, opinion leaders e personalità provenienti dal mondo vitivinicolo internazionale - sono oltre 400, per un Simposio che potrà così decantare e libarsi di un dibattito trasversale, spaziando dal marketing globale alle nuove frontiere della ricerca enologica, dal mutamento della geografia vitivinicola mondiale fino allo stile comunicativo dei media di settore: linee guida conduttrici di questa edizione saranno infatti: “Identity, Innovation, Imagination”. Lo sa bene Carpenè Malvolti - storica Azienda di ricercatori e innovatori ancor prima che di produttori - che già con la Quarta Generazione di Etile Carpenè e a seguire con la corrente Quinta rappresentata da Rosanna Carpenè, continua strenuamente ad essere impegnata nella promozione territoriale e nei processi di internazionalizzazione, che le consentono di essere riconosciuta ed apprezzata quale uno dei più storici ed accreditati interpreti ed ambasciatori della Spumantistica Italiana e parimenti quale leader di settore in oltre cinquanta Paesi di tutti e cinque i continenti. Peraltro, le innovative determinazioni strategiche in area marketing e comunicazione - introdotte durante lo scorso Vinitaly - non fanno altro che consolidare e sviluppare ulteriormente i valori identitari e qualificanti, che da sempre la contraddistinguono e che con Rosanna Carpenè la proiettano ad un futuro sempre più consumer oriented e sempre più vicino alle nuove generazioni, attraverso una continua interlocuzione ed interazione con le medesime L'occasione del Simposio coinciderà peraltro con l'importante anniversario dell'IGM, che si accinge a festeggiare i primi dieci anni della sua attività: un'occasione imperdibile per l’Istituto Grandi Marchi, che sull’appuntamento fiorentino ripone notevoli aspettative, nell'obiettivo di apportare ancora più linfa alle già significative attività di valorizzazione e promozione della cultura del vino Italiano nel mondo. Una costante ed intensa attività promozionale che le 19 Cantine tutte insieme hanno sviluppato nel tempo, realizzando ben 248 missioni internazionali su 18 Paesi obiettivo e finalizzando incontri mirati con quasi 50.000 operatori di settore. Significativo risulta finanche il contributo economico che l'Istituto porta in dote al sistema Paese, con un fatturato export di 300 mln di euro, pari al 6% del valore complessivo delle esportazioni del vino Italiano nel mondo. Carpenè Malvolti, forte della sua esperienza internazionale, sin dal 2004 - anno di nascita di Grandi Marchi - ha sempre cercato di apportare il proprio contributo per l'affermazione strategica dell'Istituto nel palcoscenico internazionale, in coerente sinergia con tutte le altre Cantine associate, con cui condivide il privilegio di rappresentare una significativa parte della storia enologica Italiana. La Casa Spumantistica di Conegliano, sarà quindi presente durante l'intero Simposio e in particolare sabato 17 Maggio quando sarà protagonista con due delle sue eccellenze spumantistiche: il Valdobbiadene Superiore di Cartizze D.O.C.G., che sarà degustato durante il Walking Around Tasting - riservato ai Masters of Wine - e il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. 1868 Extra Dry, in occasione del Gala Dinner, che concluderà la giornata dedicata esclusivamente alle diciannove Cantine socie appunto dell' Istituto Grandi Marchi. Del Bimbo Fabrizio

mercoledì 7 maggio 2014

I PRODUTTORI DELLA COSTA TOSCANA CI METTONO LA FACCIA

I ritratti di Oliviero Toscani presentano l’Anteprima Vini della Costa Toscana che torna a Lucca Sabato 10 e domenica 11 maggio I loro ritratti campeggiano dai manifesti con i volti delicatamente appoggiati alle loro bottiglie, così hanno voluto annunciare la XIII edizione di Anteprima Vini della Costa Toscana i produttori dell'Associazione Grandi Cru. La campagna di affissioni, realizzata con le foto di Oliviero Toscani, dichiara che i produttori credono davvero nel loro prodotto e ci mettono letteralmente la “faccia”. Sarà proprio Oliviero Toscani, nella duplice veste di fotografo e membro dell’Associazione ad aprire l’Anteprima con la presentazione del libro “I Sessantacinque grandi dei Cru della Costa Toscana”, dedicato ai produttori della costa. Un racconto fatto di parole, tracciate dal giornalista Francesco Merlo e Salvatore Settis, e di immagini, con le foto scattate da Toscani. La Toscana che si specchia sul mare si presenterà con oltre 80 viticoltori provenienti da ben 5 diverse province (Lucca, Massa Carrara, Pisa, Livorno e Grosseto), più di 400 etichette fra vini “en primeur” e bottiglie già in commercio. Importante la presenza degli ospiti stranieri: il territorio ospite quest'anno sarà la Galizia e i suoi quasi 100 vitigni autoctoni, i vini del Cammino di Santiago ci racconteranno una Spagna ‘antica’ tra valli ed oceano. E da oltre oceano arriva uno dei protagonisti dei cooking show: direttamente da New York il lucchese Cesare Casella della Salumeria Rosi. Proprio l’internazionalità della cucina toscana è il tema degli incontri con gli chef “Andata e ritorno: Chef Toscani nel mondo, Chef del Mondo in Toscana” un viaggio intorno al mondo visto attraverso le esperienze e i piatti di importanti cuochi stellati: la creatività e la tradizione di Valentino Cassanelli del Principe di Forte dei Marmi, da Modena a Londra, da Milano fino alla Costa Versiliese, accompagnato dal Sommelier Sokol Ndreko; il Diavolo e l'Acqua Santa: Igles Corelli e Loretta Fanella, da Villa Rospigliosi di Spicchio (Pistoia). E ancora: dal cuore della Brianza, la due Stelle-Michelin Enrico Bartolini (Dèvero, Cavenago – provincia di Monza e Brianza), con la partecipazione del Sommelier del Devero, Pino Savoia; mentre racconterà la sua esperienza nel mondo attraverso un viaggio che tocca le Corti Reali di Giordania, Arabia Saudita e Lussemburgo, lo chef toscano Michele Martinelli della Locanda Martinelli di Nibbiaia (Livorno). Sarà Eleonora Cozzella, giornalista dell’Espresso ed esperta, di Food & Wine a condurre gli incontri con gli Chef. E, per finire, un tocco di gelato, grazie alla professionalità e all'esperienza di Gianfrancesco Cutelli, della Gelateria De' Coltelli (Pisa e Lucca) e di Mirko Tognetti, della Cremeria Opera di Lucca. I laboratori, organizzati in collaborazione con la sezione AIS di Lucca, spazieranno dai vini che hanno fatto la storia della costa passando attraverso la musica d’autore (SwingWine: un concerto-laboratorio tra vino e musica dal vivo) per un finale effervescente con una “Verticale” di Franciacorta. Ci sarà anche uno spazio OFF legato ad Anteprima che si svolgerà al di fuori del Real collegio con due imperdibili appuntamenti a “quattro mani”. Sabato 10 maggio 2014, ore 20.30 al Ristorante “L’Imbuto” Cristiano Tomei incontra Cesare Casella che segna il grande ritorno ai fornelli nella sua città natale, per un’unica, irripetibile serata. Fondatore del mitico “Vipore”, da decenni top-chef della scena gastronomica di New York, Casella si confronta con la cucina controcorrente e “teatrale” di Cristiano Tomei, chef Viareggino felicemente trapiantato a Lucca. Domenica 11 maggio 2014, ore 20.30 al Ristorante “Del Teatro” Maurizio Marsili incontra Enrico Bartolini, già insignito di 2 stelle Michelin, Enrico ritorna nelle sue terre. Due chef accomunati dall’attenzione per le cotture, la selezione delle materie prime e una grande cura per i particolari. Una piacevole novità di quest'anno: l'orario di apertura del chiostro centrale, nella sera del sabato, verrà esteso fino alle 23, per una serata-evento con degustazione dei vini della Costa, aperitivo gastronomico a cura di Damiano Donati, prodotti tipici del territorio e la suadente musica live di Michela Lombardi, una delle migliori “jazz vocalist” italiane. Informazioni. Anteprima Vini della Costa Toscana è un evento organizzato dall'Associazione Grandi Cru della Costa Toscana (www.grandicru.it) con il sostegno di Comune di Lucca, Provincia di Lucca, Camera di Commercio di Lucca, Camera di Commercio di Pisa, Confcommercio, Confesercenti, Vetrina Toscana, Fondazione Banca del Monte, Strada del vino e dell'olio Lucca Montecarlo Versilia, Fondazione Palazzo Boccella, Scuola MADE, sponsor: Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, Fondazione Bertarelli, Il Ciocco, Tagetik, Porsche. Il costo di ingresso - comprensivo dell'assaggio di tutti i vini - è di 20 euro, di 15 per soci Ais, Fisar, Onav e Slow Food, gratuito per gli operatori di settore (enoteche, ristoranti, wine-bar, distributori, agenti, importatori) previa consegna di biglietto da visita. Per aggiornamenti in tempo reale relativi al calendario dell'Anteprima 2014 e all'elenco di tutte le cantine aderenti è possibile visitare il sito www.anteprimavini.com, oppure iscriversi sulla pagina FaceBook dei Grandi Cru al link www.facebook.com/pages/Grandi-Cru-della-Costa-Toscana/162667263785739 cliccando sul tasto "mi piace". Fabrizio Del Bimbo

martedì 6 maggio 2014

Il Museo della civiltà del vino Primitivo a Manduria

Musei piccoli e grandi, luoghi speciali dove si imparano a conoscere aspetti nuovi del proprio territorio o dove si esplorano con sguardi diversi quello che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno. Sono i musei che parlano del territorio e delle comunità attraverso gli oggetti, le immagini e le voci di chi li ha creati e usati: mostrano un mondo della cui esistenza, spesso, non si sospetta neppure, fatto di lavoro, di cucina e vino, di feste, di musica, di tecniche e di esperienza, di abiti della festa e di tutti i giorni, di culture lontane arrivate sino a noi in tanti modi. Musei speciali, quelli che gli antropologi chiamano musei DEA, DemoEtnoAntropologici. Il Museo della civiltà del vino Primitivo, ubicato all'interno della Cantina Produttori Vini Manduria, è nato con una forte vocazione alla memoria, dalla voglia, cioè, di non perdere le tracce di un mondo culturale che è stato percepito come in profonda trasformazione, e quindi a rischio di oblìo. Infatti, Il Museo della civiltà del vino Primitivo ci racconta un mondo passato, ma lo fa per l’oggi, perché è oggi che noi ricordiamo, o in alcuni casi scopriamo, diversi e nuovi modi di vivere e di pensare. Questo viaggio nel passato tra vetusti aratri e carri, non è un richiamo nostalgico, una rievocazione di un tempo ormai dimenticato, ma un’analisi attenta al valore culturale e patrimoniale del mondo contadino che la comunità locale possa riconoscere come proprio, in cui ritrovare i tratti caratteristici del patrimonio culturale, quelle pratiche e quel fare artigianale che sopravvivono ancora, da qualche parte, ma in forme diverse rispetto al passato. L'agricoltura come identità di una collettività, come richiamo al suo territorio di appartenenza tutelandone le tradizioni e valorizzandone i prodotti tipici enogastronomici: il Museo della civiltà del vino Primitivo vuole ricordare tutto questo con un percorso aperto al pubblico anche con degustazioni di vino Primitivo di produzione della Cantina accompagnato dai piatti dell’autentica tradizione gastronomica, durante le quali vino e cibo sono illustrati e raccontati come parte della locale storia. Interpretare il piacere della tavola come punto di arrivo di un percorso attraverso antiche usanze, tradizioni, identità, territori. Al Museo ciò che si assaggia viene spiegato, raccontato, per lasciare a chi è curioso qualcosa di più di un sapore: la memoria di un incontro.
Il Museo della Civiltà del Vino Primitivo, ubicato all’interno della della Cantina Produttori Vini Manduria (TA) , unisce rilevanza etnografica e importanza documentaria circa la civiltà contadina del Salento e l’evoluzione culturale e applicativa dei processi di produzione vitivinicola nello stesso territorio. Sotto le ottocentesche volte a stella, e nelle antiche cisterne della Cantina manduriana, infatti, è possibile addentrarsi in due tipi di percorsi di visita del Museo. Se, da un lato, oggetti di vita quotidiana e attrezzi di lavoro del contadino di un tempo narrano la storia sociale e l’economia agraria di queste zone, dall’altro, l’esposizione cronologica di vetusti torchi e contenitori di mosti e vini, unitamente al succedersi di macchinari ed attrezzature per opifici vinari, testimoniano l’evoluzione della tecnologia nei campi della vinificazione e dell’enologia. La ricca galleria di reperti e manufatti, collocabili, nella datazione, tra la seconda metà dell’ ‘800 e i primi del ‘900 (ma il Museo ospita anche un imponente torchio su base in pietra del XVIII secolo), è accompagnata, inoltre, dall’esposizione di diversi documenti originali coevi, riproducenti scritti e immagini relativi al mondo dell’agricoltura e del vino. Tra questi, un editto di Ferdinando I di Borbone del 1823. Al Museo della civiltà del vino Primitivo, meta per enoturisti, scolaresche, e studiosi di demoantropologia, si è accolti con cordiale professionalità e si completa la visita dell’azienda degustando il vino Primitivo doc di produzione. Le ampie sale del Museo diventano un poliedrico contenitore di eventi ospitando meeting, convegni, concerti, rappresentazioni teatrali. Info: www.museodelprimitivo.it Fabrizio Del Bimbo