martedì 16 settembre 2014

Con il vino Pagadebit tutti i debiti ...si onorano

Se avete l'opportunità di trascorrere qualche giorno in Romagna, vi consigliamo di assaggiare il Pagadebit, un vino leggero e adatto ad aperitivi ed antipasti leggeri. Il vino "Pagadebit di Romagna" deve essere ottenuto per almeno l'85% dalle uve del vitigno Bombino b. Possono inoltre concorrere le uve di altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione per la regione Emilia-Romagna, fino ad un massimo del 15%. Per i nuovi impianti la densità minima di piante non dovrà essere inferiore a 2.500 ceppi per ettaro. Resa uva per ettaro: massimo 14 t. Resa uva/vino finito: non superiore al 70% Titolo alcolometrico volumico naturale minimo: 10,50% (11,50% per la denominazione “Bertinoro”) Vediamo di descrivere un po' più nel dettaglio questo vino romagnolo: Il Pagadebit si ottiene, come abbiamo già detto, dall’uva Bombino Bianco vinificata in purezza oppure con l’aggiunta di altri vitigni fino a un massimo del 15%. L’area di produzione è compresa nella fascia collinare del ravennate, del forlivese-cesenate e del riminese, in particolare nei comuni di Bertinoro e Castrocaro Terme. Questo vino è caratterizzato da un color giallo paglierino con sfumature tendenti al verde e da un profumo floreale in cui si riconosce con chiarezza il biancospino. Il sapore è asciutto, armonico, molto gradevole e delicato, con note di erbaceo e di floreale. Viene prodotto nelle tipologie secco e amabile, sia come vino fermo sia come vino frizzante. Perché si chiama così: il nome di questo vino deriva dalla produttività e resistenza del Bombino Bianco, che consentivano ai contadini di pagare i propri debiti anche nelle annate peggiori. Alla metà degli anni ’60, questo vitigno era prossimo alla scomparsa, essendone rimasto un unico filare nei dintorni di Trentola, sulle pendici del colle di Bertinoro. Da allora, grazie ad una tecnica enologica capace di valorizzarlo e all’impegno di alcuni vignaioli il Pagadebit ha ritrovato il suo posto nell’enologia romagnola, ottenendo nel 1988 con la certificazione DOC. Oggi il Pagadebit non ha più la storica funzione di “pagare i debiti”, ma si rivela un vino adatto ad ogni occasione e all’abbinamento con numerosi piatti e ricette. Antipasto con piadina e salumi Frittate con verdure Minestre in brodo Crostacei Il Pagadebit secco è un abbinamento leggero e piacevole per tutte queste pietanze. Il suo basso titolo alcolometrico (minimo 10,5% di alcol) e la sua freschezza, da esaltare mantenendo la temperatura di servizio intorno ai 10°C, lo rendono l’accompagnamento ideale per un pranzo sulla spiaggia che si potrebbe concludere in dolcezza con un dessert al cucchiaio e un calice di Pagadebit amabile. Nicoletta Curradi Nella foto una etichetta di Pagadebit dell'azienda Braschi

giovedì 4 settembre 2014

1° Edizione della Gran Fondo del Chianti Classico Gallo Nero


Questo appuntamento richiede soprattutto talento, passione, spirito di sacrificio. Una combinazione perfetta a garanzia di successo in campo sportivo e anche alla base della creazione di ogni grande vino. Se poi lo sport è il ciclismo e il vino uno dei più importanti e autentici marchi dell’enologia mondiale, la comunanza di valori e di strumenti per metterli in pratica diventa ancora più permeante.
Spinto da questa premessa il Consorzio Vino Chianti Classico da il via alla prima edizione della “Gran Fondo del Gallo Nero” il prossimo 21 settembre con partenza dalla House of Chianti Classico di Radda in Chianti, prima dimora dell’eccellenza enoculturale del Consorzio Vino Chianti Classico ed esperienza unica nel suo genere, nata dopo un lungo e sapiente restauro dell’antico Convento di Santa Maria al Prato che è tornato proprio in questa stagione a vivere nella poliedrica veste di “casa del Gallo Nero”.
Cicloturisti, amatori e professionisti stanno già aderendo a un’iniziativa che prevede due diversi percorsi: uno lungo di 135 km e uno medio di 79 km, entrambi ovviamente immersi nella cornice unica del territorio di produzione del Gallo Nero, meta ogni anno di migliaia di cicloturisti provenienti da tutto il mondo che in questo caso potranno cimentarsi in una gara al fianco dei loro colleghi locali e internazionali.
La Gran Fondo offrirà anche l’occasione per testare un’inedita scalata, quella del Passo del Morellino, che da Radda sale verso un panorama unico contornato da vigne e olivi per poi addentrarsi in una serie di rampe in mezzo al bosco che precedono l’arrivo al Valico del Morellino a 750 mt slm, per una lunghezza totale di circa 7.5 km con pendenze che toccano il 17%. Seppur conosciuta dagli appassionati locali la “Scalata del Morellino” debutta con la Gran Fondo in una gara ufficiale con tutta la sua bellezza paesaggistica e difficoltà agonistica che richiede un alto spessore tecnico per affrontarla al meglio.
Per questo ci saranno due rilevazioni a inizio e fine tratto, per poi premiare il miglior scalatore della Gran Fondo che avrà un riconoscimento dedicato nell’ambito delle premiazioni che si svolgeranno alla House of Chianti Classico a fine gara.
Di particolare effetto anche il colpo d’occhio che offriranno gli sportivi il prossimo 21 settembre, grazie a una maglia unica prevista dall’organizzazione che vestirà tutti i partecipanti, realizzata appositamente per la Gran Fondo dalla Chianti Classico Company, società partecipata al 100% del Consorzio Vino Chianti Classico nata per coordinare i progetti speciali del Gallo Nero, guidata dal giovane Presidente Michele Zonin.
Assolutamente in tema anche i premi previsti: I più abuili delle diverse categorie potranno portare a casa alcune tra le migliori etichette del mondo, fornite per l’occasione direttamente dai Produttori del Gallo Nero
Info e iscrizioni su granfondodelgallonero.it
Del Bimbo Fabrizio