venerdì 21 dicembre 2012

Spazio diVino, la seconda edizione del concorso del Consorzio Vino Chianti

Il 20 dicembre, a Firenze, alla Piazza del Vino di Via della Torretta, è stato presentato il nuovo Concorso Spazio diVino 2012-2014 bandito dal Consorzio Vino Chianti insieme al Gambero Rosso e organizzato dall'Ordine Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e provincia.




Il concorso è finalizzato alla valorizzazione del territorio di produzione del Chianti e delle cantine aderenti al Consorzio, in particolare il concorso ha per oggetto l'ideazione di elementi a diverse scale, utili per promuovere l'attività e la produzione vinicola sia nel territorio di appartenenza che all'estero, nonché tra le cantine produttrici.



La competizione si articola su tre temi:



A - Elementi di sosta/belvedere.

L'identificazione di punti significativi nell'ambito dell'intero territorio di produzione del Chianti, da proporre, a scelta, per le sottozone attraverso la progettazione di elementi sosta/belvedere. Aperto alla partecipazione di architetti e ingegneri in collaborazione con un artista.



B - Chianti Store per la presentazione della produzione del Chianti attraverso la progettazione dell'immagine interna di un locale, completo di arredi, finalizzato alla degustazione dei prodotti della produzione vinicola del Consorzio. Aperto alla partecipazione di architetti ed ingegneri.



C - Componenti d'arredo per cantine del territorio del Chianti. Progettazione di elementi di arredo con un design riconoscibile, per l'intero territorio del Chianti. Aperto a giovani architetti (under 35) e designer, per l'ideazione di punti di degustazione all'interno delle 2500 cantine consorziate.







Il Concorso Internazionale avverrà in forma anonima, con consegna online degli elaborati di concorso e secondo il seguente calendario:



•15 gennaio 2013 pubblicazione bando e documentazione sul sito web

•15 aprile 2014 scadenza consegna materiale per la partecipazione

•30 giugno 2014 pubblicazione sul sito web dei progetti vincitori





Il Concorso si concluderà con una graduatoria di merito per ciascuno dei temi in cui è articolato e con l'attribuzione di un premio ai progettisti primi classificati.



Il premio per i primi classificati, dei diversi temi, consisterà in bottiglie di vino dei produttori che fanno parte del Consorzio Vino Chianti. Saranno attribuite inoltre speciali menzioni ai progetti ritenuti più significativi dalla Commissione giudicatrice.

Fabrizio Del Bimbo



mercoledì 21 novembre 2012

Una Vernaccia un po' diversa da quella toscana: nelle Marche la Vernaccia nera di Serrapetrona

N
el paese di 1.000 anime di Serrapetrona, nelle Marche, è celebre la Vernaccia, un vino a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) che viene prodotto in un territorio molto ristretto che comprende per l’appunto il comune di Serrapretrona e parte dei comuni di San Severino Marche e Belforte del Chienti, in provincia di Macerata. Si narra che, già nel Medioevo, un soldato polacco rimase affascinato da queste zone del marchigiano, tanto da adre origine ad un detto sulla fortuna che tuttora è presente del dialetto del luogo.
Questo tipo di vino è prodotto nella sua versione secca ed in quella dolce. il vino in questione è preparato con l’85% di uova omonima (il 40% leggermente appassita) ed il 15% con un uva a bacca rossa. Iil vino Vernaccia di Serrapetrona si presenta all’aspetto in una colorazione rosso granato che può tendere fino ad un rosso rubino intenso, con sfumature purpuree. All’olfatto, invece, il vino in questione si caratterizza per note fruttate molto mature con accenni floreali rossi appassiti, confetture e spezie. La Vernaccia di Serrapetrona è ideale da servire nella sua versione dolce con ottimi dessert oppure con dolci a pasta secca; ponete ben attenzione, poi, alla temperatura del vino che dovrà attenersi intorno ai 6°C – 8°C circa. Nella versione secca, il Vernaccia di Serrapetrona è considerato un vino da fuori pasto ma si accompagna bene con dolci a pasta frolla e di mandorle, formaggi, salumi e arrosti di carne; in questo caso, il vino potrà esser gustato nei migliori dei modi tra gli 8°C ed i 10°C. Nelle giornate dell’11 e del 18 novembre scorsi si è tenuta in varie aziende vinivìcole come la Quacquarini e la Colli di Serraptrona, la manifestazione “Appassimenti aperti”, durante la quale gli appassionati hanno potuto ammirare i grappoli di Vernaccia distesi o appesi ad appassire.
Fabrizio DEl Bimbo

martedì 16 ottobre 2012

God Save The Wine III edizione

Nella splendido Palazzo Capponi sui lungarni di Firenze riparte con la III stagione di “God Save The Wine”.
La manifestazione riparte dai risultati ottenuti nei primi due anni di vita, dal 2010 a oggi: 20 edizioni in altrettante location inedite, 200 aziende e 6000 appassionati partecipanti, 800 etichette in degustazione, 150 video realizzati per oltre 1000 visualizzazioni su Youtube. A Palazzo Capponi saranno 13 le aziende che presenteranno in degustazione le loro etichette, provenienti dalle migliori zone di produzione di tutta Italia e non solo: Altura di Francesco Carfagna (Giglio Castello, GR); Badia a Coltibuono (Gaiole in Chianti, SI); Casavyc (Scansano – GR); Castello di Bossi – Terre di Talamo – Renieri (Castelnuovo Berardenga, Talamone, Montalcino, SI – GR); Terre di Ger (Friuli Pravisdomini – PN); Col de’ Salici Prosecco; Champagne Pertois Moriset; Ruffino (San Polo in Chianti, FI); Arnaldo Caprai in Montefalco; KORENIKA & MOŠKON (Slovenia); Vina Joannes D.o.o. Malecnik (Slovenia); Az .Valter Sirk Gorska Brda (Collio – Slovenia); Guerila ( Ajdovščina Slovenia ); Vinarstvo Černe (Ankaran-Ancarano Slovenia); Champagne Mailly Gran Cru – Montagne de Reims; La Querce (Impruneta, FI). Come sempre il pubblico potrà assaggiare i vini e interloquire direttamente con i loro produttori in una serata che prevede anche una cena a buffet dalle 19.30. In degustazione piatti che si sposano perfettamente con i vini in assaggio: Zuppa di legumi con gamberi; Polenta bianca con baccalà; In zimino di cavolo nero con cozze; Polpetta di manzo e risina; Lasagna di magro; Risotto con i carciofi; Selezione di salumi e formaggi; Tiramisù; Torta al cioccolato; Bavarese. PER PRENOTAZIONI: info@firenzespettacolo.it oppure 055 28 16 61 presso il ristorante Borgo San Jacopo. PALAZZO CAPPONI: Lungarno Guicciardini 1, Firenze Del Bimbo Fabrizio

martedì 11 settembre 2012

Il 21 e 22 settembre la 3° edizione di Winetown

A Firenze torna la Festa del Vino giunta alla 3° edizione e organizzata dal comitato Wine Town Firenze con la consulenza dell'A.I.S (Associazione Italiana Sommelier ) e dall'Associazione Italiana Dimore Storiche Italiane.
Wine Town nasce dall'unione del vino di qualità all'arte di cui è frutto: una miscela di stili di vita, cultura e territorio. Il 21 e il 22 settembre giovani, meno giovani, famiglie, amanti del gusto e del vino sfileranno fianco a fianco con i seguaci del jazz e della musica classica. L'atmosfera è quella d'altri tempi che il centro storico di Firenze può offrire alla kermesse. Quindi Palazzi Storici (tra i quali Proconsolo, Oltrarno e Tornabuoni) e tante strade di una delle città più belle d'Italia saranno il teatro di banchi di assaggio di vino e di spettacoli itineranti e concerti.
Wine Town è l'occasione per conoscere una Firenze Inedita sorseggiando vini di qualità. Wine Town non è solo vino ma anche un mercato di prodotti tipici e agroalimentari. Acquistando una Wine Card da 15 euro si ha diritto ad un calice e a cinque degustazioni. La carta sarà disponibile da settembre sul sito ufficiale della manifestazione e, dal 14 del mese, anche nei supermercati a prezzo ridotto. La Card potrà essere acquistata anche a Wine Town nei WinePoint allestiti all'interno dei Palazzi coinvolti nell'evento.
Seguendo il percorso delle degustazione si incontreranno una serie di spettacoli, situazioni surreali, personaggi fiabeschi e jam session musicali con jazzisti di fama internazionale. Filatrici di sogni e musicisti di vibrazioni compariranno tra Palazzo Bartolini Salimbeni e Palazzo Vecchio. Un'atmosfera da Commedia dell'Arte riporterà in vita la Tammuriata campana legata ai culti dionisiaci (il Carro di Talia). Contorsionisti, carillon viventi e mattacchioni volanti appariranno e scompariranno agli occhi del pubblico.

E, visto che il palato ha una parte principale, diciotto grandi chef si cimenteranno in food show a cielo aperto: il pubblico vedrà gli artisti del gusto portare in piazza i segreti del mestiere. Tra i food show ricordiamo quelli speciali di Andrea Bianchini de La Bottega delCioccolato e Simone Bonini della gelateria Carapina. Uno dei piatti tradizionali della città, la trippa, verrà invece proposta dal suo massimo interprete: Luca Cai della Tripperia il Magazzino. E ancora degustazioni di cioccolata e di vini, incontri e laboratori per bambini completeranno il programma.

Le locations scelte per le degustazioni sono i chiostri e gli spazi interni di alcuni tra i più illustri palazzi storici fiorentini privati.

ZONA A - "Oltre la Toscana"
Palazzo Guicciardini - Palazzo Pitti - Palazzo Corsini Suarez. Chiostro Grande dell'Ammannati

ZONA B - "I classici della Toscana"
Palazzo Davanzati - Palazzo Bartolini Salimbeni. Chiostro del Magistero - Palazzo Antinori

ZONA C - "La terra che amiamo - I Biodinamici"
Loggia del Grano - Sala d'Arme di Plazzo Vecchio - Museo del Bargello. Palazzo Pazzi Quaratesi - Palazzo Nonfinito. Chiostro delle Oblate - Giardino ex Museo "Firenze Com'era".



Per il programma completo vai al sito: www.winetown.it

Fabrizio Del Bimbo



lunedì 3 settembre 2012

La Strada dei Vini di Cortona, dove si produce vino dall'epoca etrusca

Cortona, piccola, deliziosa città toscana, adagiata sul declivio di un colle verdeggiante di olivi, vigneti e cipressi, si affaccia su un panorama incantevole, quello della Valdichiana, una fertile pianura delimitata all'orizzonte da dolci colline e dalla distesa del lago Trasimeno.


La leggenda, narrata da Virgilio, vuole che Cortona sia stata fondata dal mitico Dardano, prima del 500 a.C., da allora non ha mai smesso di regalarci importanti testimonianze di elevato interesse storico, artistico e culturale. Città-stato al tempo degli Etruschi, culla d’arte nel periodo rinascimentale e barocco ospitando artisti del calibro del Beato angelico, Pietro da Cortona e Gino Severini è stata sempre attiva anche nella viticoltura.

La tradizione e le conoscenze storiche fanno risalire la produzione vinicola del cortonese già ai tempi degli Etruschi che date le favorevoli condizioni climatiche della zona impiantarono la vite utilizzando la tecnica del “sostegno vivo”, unendo cioè tale coltivazione ad altre piante arboree. Numerose sono le scene di banchetti con figure ritratte nell’atto di bere vini, raffigurate in vasi ed anfore arrivate ai giorni nostri dall’arte funeraria etrusca. Gli esperti hanno confermato dopo attenti studi che queste anfore contenevano vino. Testimonianze scritte di Plinio il Giovane ci parlano dettagliatamente degli ottimi vini dell’Etruria, elogiando in particolar modo un vino chiamato “Estesiaca” prodotto nelle zone di Cortona.

Una lunga pausa nella produzione vinicola in tutta la zona della Valdichiana fu dovuta alla trasformazione della valle in un malsana palude, la cui bonifica iniziò a dare frutti solo dopo la metà del 1500. In quel periodo i vini della zona di Cortona furono particolarmente apprezzati da Papa Paolo III, che nelle sue visite nella città di Perugia si faceva mandare il vino per i banchetti da Cortona, come descritto in un documento del suo bottigliere, Sante Lancerio, conservato nella Biblioteca Civica di Ferrara. L’occupazione Napoleonica dei primi anni dell’800 fece diffondere nella zona anche vitigni internazionali, soprattutto grazie all’aiuto del Granduca di Toscana, personaggio dalle spiccate tendenze esterofile. In questo periodo, l’enologo De Astis afferma che il Bianco Vergine della Valdichiana era un vino esportato in Francia ai produttori di Champagne, in quanto il vitigno era particolarmente adatto alla sua preparazione mentre i vitigni francesi erano stati distrutti dalla filossera. Le carte dell’Istituto Vegni riferiscono anche dell’esportazione di numerosi ettolitri di vino verso la Svizzera.
Tra le aziende affiliate alla Strada dei Vini di Cortona, spiccano tra le altre, Giannoni Fabbri, il cui titolare, Marco Giannoni, è il Presidente del Consorzio, La Braccesca, di proprietà dei Marchesi Antinori, Baldetti Alfonso, Leuta.

Considerata la grande varietà di vini, il "Cortona" si presta per un'ampia scelta di piatti: dai primi piatti fino alle carni, alla cacciagione e, naturalmente, ai dolci per le tipologie Vin santo. La zona di produzione del Cortona DOC, comprende i terreni vocati alle produzioni vinicole di qualità del comune di Cortona e l'impianto è consentito solo sopra i 250 s.l.m.

Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 11 luglio 2012

Non solo Chianti, ecco gli ottimi vini valdostani

Assaggiando una fetta di  pregiata fontina, valdostana non può mai mancare un buon bicchiere di vino. Ed ecco quindi i prodotti tipicamente vvaldostani dell'Azienda Grosjean. Proprio uno dei titolari, Vincent, ci racconta un aneddoto che sembra incredibile: quando è stata costruita la ferrovia in Valle d'Aosta, nessun valdostano voleva più bere il vino locale, perché poteva ricevere con facilità il Chianti, ritenuto di gran lunga migliore. E invece i vini valdostani sono davvero buoni.
Dal 1781 da Fornet, piccolo villaggio della Valgrisenche, ormai sepolto dall’acqua della diga di Beauregard, sono scesi i nonni materni dei fratelli Grosjean per rifornirsi del vino e delle castagne per superare i lunghi inverni montani; fu poi nel 1969, stimolato dall’amico Pino Albaney, che Dauphin, iniziò a imbottigliare il proprio vino per presentarlo alla "II exposition des vins du Val d’Aoste"; proprio questa fiera stimolò l’iniziativa che portò l’azienda dai 3.000 mq. di vigneto agli attuali 7 ettari, coinvolgendo nell’attività i 5 figli. L’azienda Grosjean è situata sul confine dei Comuni di Quart e Saint Christophe dove si trovano i vigneti di Tzeriat, Rovetta, Creton, Touren a Quart, Tzantè de Bagnère, Merletta e Castello di Pleod a Saint Christophe. Le viti coltivate inizialmente, oltre al tradizionale Petit Rouge, sono state il Gamay, il Pinot Noir e la Petite Arvine, mentre attualmente si stanno coltivando anche gli autoctoni quali Fumin, Cornalin, Prëmetta e Vuillermin. Tra i vini prodotti spiccano il Torrette Supèrieur, Torrette e Petite Arvine, Pinot Gris (Malvoisie)

Info: http://www.grosjean.vievini.it/


A Verrayes presso l'Agriturismo "La Vrille"esiste un'altra notevole realtà vinicola: la cantina di Hervé Deguillame, fondata nel 2005.
 Hervé, ex marinaio e valdostano appassionato, ha riscoperto vecchie varietà della sua Vallée. Lavoro naturale e rispettoso, sia in vigna sia in cantina, con l'aiuto dalla nuova tecnologia sono la filosofia di Hervé, per offrireun prodotto semplicemente di qualità. I suoi vini sono caratterizzati da grande tipicità e passione.
I vitigni coltivati sono: Fumin, Cornalin, Chambave Muscat, Petit-Rouge, Vuillermin, Gamay  Gli ettari vitati: 1,50
Le sue  etichette: Fumin Vallée d'Aoste doc, Cornalin Vallée d'Aoste doc, Chambave Muscat Vallée d'Aoste doc, Chambave Muscat Flétri Vallée d'Aoste doc, Gamay Vallée d'Aoste doc

Per info: http://www.lavrille-agritourisme.com/

Fabrizio Del Bimbo

venerdì 8 giugno 2012

Torna Florence Wine Event 2012 a Palazzo Pitti


Nella splendida cornice del Cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti arriva a giugno la sesta edizione del Florence Wine Event. Organizzata dal Comitato Oltrarno Promuove e Promowine, con la direzione di Riccardo Chiarini e il coordinamento organizzativo di Claudia Tartani, è la prima manifestazione vinicola nata a Firenze, come vetrina del miglior vino fiorentino, toscano e italiano, ben sei anni fa, quando in città non ne esisteva nessun’altra.

E’ realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Firenze, Confesercenti, Confartigianato Firenze, CNA Firenze e Confcommercio in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze

Crisi o non crisi la vetrina fiorentina del vino di qualità fa il pieno di aziende: quest'anno i protagonisti della manifestazione saranno i vini naturali, biologici e biodinamici, bollicine e tanti Chianti in versione new age.

Il FWE si presenta con una panoramica rinnovata di aziende toscane con una notevole pattuglia di giovani vignerons che hanno sposato la cultura biologica e biodinamica. I vini cosiddetti 'naturali' che ci permettono di bere vino più sano ottenuto senza l’ausilio della chimica. Vini ormai perfetti sempre più apprezzati dai consumatori. Fra queste c'è anche l'azienda chiamata Paradiso di Frassina che coccola i suoi vigneti con le musiche di Mozart, tramite un sistema di impianto acustico en-plein-air: le sinfonie del compositore accompagnano la crescita delle viti.

Sarà possibile conoscere quasi ottanta aziende vitivinicole con più di 250 tipologie di vino diverse da assaggiare. Le aziende presenti sono tutte protagoniste dell’eccellenza nel mondo del vino: si potranno degustare Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, i vini della maremma, la Vernaccia di San Gimignano, Bolgheri, Cortona, tantissimi Chianti sia Classico che dei Colli Fiorentini sia della zona di Rufina e Vinci. Saranno presenti anche tanti Supertuscan di prestigiose aziende tra cui il “Testamatta” di Bibi Graetz: a presentare i vini ci saranno i produttori stessi e sarà possibile parlare con loro e capire la qualità del loro lavoro.

Da sottolineare anche la presenza di importanti produttori di bollicine - anche questo un mercato in forte espansione -: sono i produttori di Valdobbiadene prosecco e di Franciacorta, fiore all’occhiello dell’enologia spumantistica italiana.
E ancora vini e aziende rappresentativi di
quasi tutta l’italia con un percorso straordinario tra le varie eccellenze enologiche fra cui aziende provenienti dal Piemonte, Lombardia, Friuli, Veneto, Abruzzo, Calabria, Sicilia.

Il Florence Wine Event, voluto anche per promuovere l’Oltrarno fiorentino, che da sempre lo ospita, ha un carattere popolare perché riassume le caratteristiche di questo storico quartiere, abitato, nei tempi passati, da regnanti che vivevano a fianco al popolo. Da qui nasce la sua filosofia di proporre al pubblico due vini: uno base, che tutti si possono permettere, e l’altro invece di gamma superiore. Questo perché da sempre il FWE è anche una manifestazione conviviale aperta alla città che vuole coinvolgere contemporaneamente sia i turisti che i fiorentini appassionati di vino.
Da quest'anno la manifestazione propone il binomio fra vini e salumi: infatti sarà ospite l’azienda
Renieri, prosciuttificio toscano specializzato nel Prosciutto DOP e i salumi di cinta senese.

Torna al Florence Wine Event un habitué della manifestazione: venerdì 8 alle 18 al Rondò di Bacco appuntamento con il Wine Readings di Leonardo Romanelli che, insieme all'attrice Gaia Nanni, affronterà delle letture tratte da romanzi e saggi alternate a degustazioni proposte da Andrea Gori con i vini di Querciabella.In questa edizione poi si farà ancora più forte il legame fra arte e vino grazie all'estro e alla creatività di sei donne: venerdì 8 alle 16,30 il Cortile dell’Ammannati ospiterà l'inaugurazione della Mostra d’arte “Le Visioni del Vino” In esposizione le opere di: Chris Figué, Cassandra Wainhouse, Maurizia Gentili, Arianna Fugazza, Livia Beni, Eliana Negroni.

Come nelle edizioni precedenti attesissimi sono gli Extraevent del Florence Wine Event che coinvolgeranno ristoranti e attività dell'Oltrarno con abbinamenti insoliti tutti da provare. In particolare da non perdere: l'8 alle 18,30 l'extraevent solidale della manifestazione con l'Apericena di File alla Pensione Annalena (via Romana 34 ) con degustazione di vini donati da alcune aziende vinicole toscane, i cui fondi raccolti andranno a sostenere l'attività di assistenza ai malati alla fine della vita portata avanti dagli operatori sanitari della Fondazione; il 9 alle 21 Il Circolo “La Rondinella” presenta “A cena con i tipi di San Frediano” Ospiti in sala e cucina Andrea e Paolo Gori della storica “trattoria” Burde, Paolo interpreterà la cucina tipica di San Frediano e Andrea ci racconterà dei vini di Marchesi Frescobaldi(Firenze), di Ronco di Zegla (Friuli) e Criolin (Piemonte). In sala a servirvi i famosi “tipi di San Frediano” l'8, 9 e 10 giugno l'osteria “Il Magazzino” (Piazza della Passera) propone “Sicilia e Toscana si incontrano Diladdarno” con piatti abbinati ai vini Firriato (siciliano) e Bibi Graetz (toscano) (gradita la prenotazione allo 055 215969) e domenica 10 giugno alle 16,30 al Rondò di Bacco il seminario sulla Chianina: Interverrà Dott. Andrea Petrini presidente Consorzio di tutela del Vitellone bianco dell’appennino toscano, associazione allevatori toscani e Samanta Mecherini dell’azienda Mecherini i temi discussi: qualità della carne, tagli, metodi di cottura e le ricette con degustazione finale di tartare realizzata dallo chef Sara Conforti Ristorante Osteria il Vicario di Certaldo. Abbinamento ai vini delle cantine: Forti del Vento (Piemonte), Casa di terra (Bolgheri), Tenuta Poggio Rosso (Piombino).
Per partecipare alle degustazioni sarà sufficiente acquistare
il Kit degustazione a €10 al glass point di Piazza Pitti che comprende il bicchiere, la tracollina e il catalogo. Per tutte le informazioni www.florencewinevent.com e www.promowine.it: per gli aggiornamenti guardare facebook: https://www.facebook.com/florencewineevent.

Il Florence Wine Event avrà i seguenti orari: venerdì 8 giugno ore 16-21; sabato 9 ore 11 alle 21; domenica 10 ore 11-20.

Fabrizio Del Bimbo

giovedì 5 aprile 2012

Palatinato, il regno del Riesling



Presentati a fIrenze i vini del Palatinato, bellissima regione tedesca al confine con la Francia.
Il Palatinato è un angolo reso bello dalla vigna e, per il clima mite, da alberi da frutta del mediterraneo, ma, anche e soprattutto, dall' ospitalità dei vignaioli sempre pronti a invitarti con il franco sorriso a entrare in casa per bere un bicchiere del loro Riesling. Il vino, orgoglio del suo produttore, è maestro nell’arte della ospitalità e dell’amicizia, del dialogo. Sta qui la sua profonda attualità in un mondo che ha perso il gusto del dialogo, della parola, della stretta di mano e del dono. Ciò vale soprattutto per le nuove generazioni, alle quali, non molto tempo fa, mi sono rivolto con il progetto “Vino e Giovani”, portato avanti dall’Enoteca Italiana di Siena, e l’invito a “bere poco per bere bene” o, se uno vuole, “a bere bene per bere poco”, sapendo che il gusto e il piacere del vino è nella sobrietà e nella sua capacità di socializzare, animando di cultura un incontro.

Il territorio della Renania-Palatinato (Rheinland-Pfalz) e le sue sei aree di coltivazione, a partire dallo Pfalz (Palatinato), una sottile striscia lunga 70 Km, che si estende tra il Rheinhessen a nord e Schweigen, vicino alla frontiera francese, a sud, con 23.000 ettari di vigne, di cui 5.250 di Riesling.

L’area, attraversata dalla prima strada al mondo del vino la “Deutsche Weinstrasse”, ha il clima particolarmente mite, grazie al quale crescono anche alberi di mandorle e fichi, e paesaggi segnati da dolci colline. Si produce un Riesling che impressiona per l’aroma fruttato unito ad una forte consistenza inaspettata ed una delicata asprezza. E’ quella da me visitata in compagnia del prof. Rappl, uno studioso della storia della mezzadria e, come tale, della Toscana; il Rheinhessen, ancora oggi, con i suoi 26.000 ettari di vigne, di cui quasi 4.000 quelli occupati dl vitigno Riesling, risulta la zona vitivinicola più estesa delle altre cinque aree; la Ahr, il nome del fiume che segna quest’area nota come il “paradiso tedesco” del vino rosso, soprattutto Pinot nero, dove il Riesling occupa 50 ettari dei 522 censiti a vigneto; il Mittelrhein, patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco per essere stato considerato uno dei più bei paesaggi a livello europeo, grazie alle sue bellezze territoriali, arricchite di castelli e fortezze.

Pochi centinaia di ettari (457, di cui, però, ben 308 di Riesling) e vini di alta qualità apprezzati dagli intenditori, soprattutto per l’acidità espressiva e il fruttato seducente del Riesling, che nell’80% dei casi cresce su terreni ripidissimi; la Mosel (Mosella) e i suoi due affluenti, Saar-Ruwer, sicuramente l’area più conosciuta a livello mondiale per la produzione di Riesling, che, ormai, non produce più solo varietà dolci, ma anche vini secchi dal carattere robusto, secchi fruttati fino ad arrivare a quelli con residuo dolce e, chiudere l’elenco, la Nahe, (4.000 ettari di vitigni, 1.000 di Riesling), in un territorio ricco di paesaggi e di tante varietà di terreno che, con il clima mite, riescono a dare vini di gradevole acidità e di qualità aromatiche diverse.

Per chiudere la rappresentazione di questo land che dà il 60% di tutto il Riesling prodotto al mondo, voglio ricordare l’appuntamento del 3 e del 4 maggio a Roma con una serie di seminari, che hanno il compito di illustrare il territorio della Renania-Palatinato e, insieme, la complessità di un vino, il Riesling, prodotto con quella che viene considerata, soprattutto dai tedeschi, la regina delle uve bianche, la “Rieslingtraube”, noto da noi come il “Riesling renano” che non è il nostro “Riesling italico”.

Nicoletta Curradi

mercoledì 21 marzo 2012

Elena Bertocchi trionfa con la sua etichetta per il Rosé "All'aria aperta" di Dianella Fucini



Una nuova sinergia si è creata in questi ultimi tempi tra la storica fattoria di Vinci Dianella Fucini, e il Polimoda, Istituto di fashion design e marketing di Firenze, in occasione dell’uscita del nuovo vino rosé “All’Aria Aperta”, ottenuto unicamente da uve Sangiovese e vinificato con pressatura soffice delle uve per ottenere un vino dal colore chiaro.

E' stato davvero difficile scegliere per la giuria tra le molte proposte degli studenti di Polimoda, ma alla fine l'ha spuntata Elena Bertocchi con un'etichetta che rispecchia lo stile della bottiglia e il design a vista del tappo in silicone grigio. L’unione delle tre A rappresenta una grafica dalle linee futuriste che, oltre a trasmettere con raffinatezza il legame con la terra toscana, rispecchia anche la modernità del nuovo vino.

A selezionare i lavori una giuria presieduta da Francesco Passerin d’Entréves, titolare di Dianella Fucini, e composta dalla consorte Veronica Passerin d’Entréves, Maristella Giannini, capo Dipartimento Marketing Polimoda e responsabile del progetto, Giuseppe Di Somma, architetto e docente di Polimoda, Leonardo Taddei, delegato Lucca AIS Toscana, Marco Stabile, chef del ristorante “Ora d’Aria” di Firenze, e i giornalisti Eleonora Cozzella e Paolo Pellegrini.

In fase di partenza gli studenti coinvolti, provenienti dai corsi post-diploma del secondo anno in Marketing Management e Marketing Communication e del Master in Fashion Communication, sono stati 15 che, dopo aver analizzato e interpretato il brief dell’azienda, hanno creato, con la consulenza del docente Architetto Giuseppe Di Somma, una proposta per il design dell’etichetta. Di queste 15 sono state selezionate le 6 più meritevoli e tra queste, il 13 marzo 2012 presso la sede Polimoda a Villa Favard sono stati scelti i 3 progetti finalisti.

Elena Bertocchi ha ricevuto da Dianella Fucini una borsa di studio del valore di 500 euro e una targa con la propria etichetta. Alla 2° e 3° classificata è stata invece consegnata una targa ed una bottiglia con l'etichetta da loro realizzata.


Vediamo da vicino la realtà vitivinicola di Dianella Fucini:

la fattoria ha una estensione di 90 ettari di cui 20 di vigneto, posti ad un altitudine di circa 150 metri s.l.m, su terreni collinari di origine calcarea di medio impasto, con esposizione sud, sud-ovest. La varietà maggiormente rappresentata è il Sangiovese a cui si uniscono il Canaiolo, il Colorino, la Malvasia del Chianti, il Merlot, il Cabernet Sauvignon ed in piccola parte il Trebbiano. I vigneti, per la maggior parte di recente re-impianto, hanno una densità che varia dalle 3600 alle 5500 p/ha secondo il periodo di realizzazione e una forma di allevamento prevalentemente a cordone speronato. Il patrimonio olivicolo si estende su una superficie di circa 15 ettari con varietà Frantoio, Leccino, Pendolino e Moraiolo, da cui nasce l’olio extravergine di oliva di Dianella, straordinario per la sua intensità e personalità.

La tradizione vinicola dell’azienda risale alla fine del 700, come testimoniano gli scritti di Renato Fucini. Dal ‘900 il Chianti Dianella è noto in tutta Italia. Negli anni ‘50 e ‘60 il fiasco del Dianella non poteva mancare sulle tavole delle più rinomate trattorie Italiane, mentre la bottiglia figurava nei menù dei pranzi ufficiali al Quirinale durante la presidenza Gronchi.

Francesco e Veronica Passerin d'Entrèves seguono tutte le lavorazioni in vigna ed in cantina proponendo una selezione di prodotti nel rispetto della tradizione e nella convinzione che il vino è espressione del suo territorio. Oltre al Chianti la fattoria propone Le veglie di Neri, Il Matto delle Giuncaie, Dolci Ricordi e Sereno e Nuvole i cui nomi si ispirano alle novelle di Renato Fucini.

L’azienda è aperta al pubblico per la vendita dei prodotti e per degustazioni e visita delle cantine su prenotazione.
Inoltre sono disponibili 3 suites per soggiornare in un ambiente naturale gradevole ed accogliente.


Fabrizio Del Bimbo

lunedì 19 marzo 2012

Uno stand "off-grid" al Vinitaly per Salcheto


Salcheto presenta il primo stand “off-grid” di Verona Fiere
"Hai voluto il vino? Adesso pedala!"

Coerente con la sua filosofia, Michele Manelli si presenta al Vinitaly con uno stand totalmente staccato dalla rete elettrica tradizionale

“E’ un’operazione simbolica e provocatoria, certo, ma impone di riflettere sui grandi temi dell'ambientalismo d'impresa che a noi di Salcheto, si sa, stanno molto a cuore. Per alimentare lo stand al Vinitaly che ho scollegato dalla rete elettrica centrale –dice Michele Manelli, patron della cantina poliziana– provvederò a recuperare l’energia che mi serve grazie al una piccola stazione fotovoltaica che ho installato nel terrazzo dell’albergo vista lago dove soggiorniamo. E poi i visitatori che vogliono assaggiare i vini troveranno un risciò sul quale dovranno salire e pedalare: collegati ad un generatore, ci aiuteranno a far quadrare il bilancio energetico. Abbiamo anche preparato un listino di prezzi al consumo: un minuto di pedalate per un calice di vino, aggiungetene mezzo per quelli al fresco!”

Salcheto, azienda in Montepulciano, è una realtà da 200 mila bottiglie di vino prodotto in 40 ettari di vigneto biologico. Michele Manelli è impegnato da anni, anche con la collaborazione degli amici della Fabbrica del Sole di Arezzo, nella realizzazione della “cantina ideale” per produrre il sangiovese migliore nel modo più efficiente e pulito possibile, anche per l’ambiente. Intanto ha inaugurato la prima cantina energeticamente autonoma senza distogliere terreni alla coltivazione, in grado di produrre e recuperare la “sua” energia: con le biomasse legnose, dai gas di fermentazione delle uve o raffreddando l'acqua nel sottosuolo, solo per citare alcune delle fonti. E quando fa buio si smette di lavorare: la cantina si illumina solo grazie a giochi di specchi e lucernari che catturano l'illuminazione esterna per diffonderla fino a 15 metri sotto terra. Un sistema, quello di Salcheto, già premiato tra gli altri da Legambiente e dalla Fondazione Spadolini, che ha intrapreso anche la strada della certificazione delle proprie emissioni ottenendo la prima Carbon Footprint asseverata della propria bottiglia.

Una strada impegnativa ma di cui sembrano beneficiare anche i vini, come dimostrano i premi della critica e l'apprezzamento dei consumatori: il Salco Evoluzione, uno dei migliori rossi toscani, il Nobile di Montepulciano e il Rosso di Montepulciano, vini “puliti”, che sanno di territorio.

L’azienda Salcheto vi aspetta al Padiglione D, Stand A2… abbigliamento sportivo!

Fabrizio Del Bimbo

giovedì 15 marzo 2012

Export da record per la Toscana al Vinitaly




Un 2011 da record per le esportazioni dei vini toscani. I dati definitivi pubblicati dall’Istat mettono in evidenza, infatti, un +12,2% in valore rispetto al 2010, di poco al di sotto del dato nazionale (+12,4%). Con oltre 659 milioni di euro la nostra regione è al secondo posto in Italia dopo il Veneto. Ottima la performance dei vini toscani a denominazione d’origine protetta che hanno fatto registrare un +9,6 in quantità e un +9,9% in valore rispetto all’anno precedente, superando i 464 milioni di euro. Per i vini Dop toscani, gli Stati Uniti, con oltre 146 milioni di euro di export, si confermano il primo mercato, seguiti da Germania (92,5 mln), Canada (38,2 mln), Regno Unito (25,8 mln) e Svizzera (25,5 mln). Buoni anche i segnali che provengono dai nuovi mercati, in primo luogo la Cina che, sfiorando i 10 milioni, rappresenta oggi il settimo mercato di destinazione per i nostri vini: era al nono posto nel 2010 con 4,9 milioni di export.
È con queste cifre che la Toscana si prepara alla 46ª edizione del Vinitaly, in programma a Verona dal 25 al 28 marzo prossimi e dove la nostra regione, coordinata da Toscana Promozione, sarà presente con 763 aziende produttrici concentrate, principalmente, tra il padiglione 8 e la tensostruttura D.
«Quello del 2011 – commenta l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori – è il miglior risultato degli ultimi cinque anni e conferma il trend positivo iniziato nel 2010, quando l’export dei vini toscani si era attestato sui 587 milioni di euro. Oggi abbiamo superato i 659 milioni con ottime conferme sia sui mercati storici che su quelli nuovi. Ad eccezione di una flessione nell’export dei vini Dop nel Regno Unito e in Svizzera il commercio estero delle nostre etichette ha il segno positivo in tutti i paesi. Un ottimo biglietto da visita con cui presentarsi ai buyer del Vinitaly»
«I dati diffusi dall’Istat confermano che il lavoro fatto sul fronte della promozione sta dando i suoi frutti. – afferma Stefano Giovannelli, direttore di Toscana Promozione – Tra 2010 e 2011 abbiamo riguadagnato, se non addirittura aumentato, le nostre quote di mercato sulle piazze storiche dell’export dei nostri vini e ci stiamo affermando nelle economie emergenti dove, fino a qualche anno fa, solo la Francia spopolava. E proprio sul fronte della promozione il Vinitaly sarà un momento importante per la nostra attività. A Verona testeremo, in anteprima, un nuovo modo di parlare del vino che, partendo dal prodotto, ne esalterà tutte le componenti evocative che lo legano alla nostra cultura e al nostro territorio, trasformando un sorso dei nostri vini più pregiati in una vera esperienza di vita made in Tuscany».
Una nuova strategia di promozione che punta al riposizionamento del brand Toscana nel mondo e che sarà il cuore delle degustazioni in programma presso lo stand della Regione a Vinitaly (pad. 8 stand c 12) che, non a caso, va sotto il nome di “Toscana: new feelings”. Guidate dal sommelier Massimo Castellani, le degustazioni in programma esalteranno quattro valori a cui è possibile legare i diversi prodotti dell’enologia toscana: passione, solarità, eleganza e spiritualità.

Nicoletta Curradi

La Fattoria Bini si svela al grande pubblico



Una realtà vitivinicola e ricettiva tutta da scoprire nel cuore della Valdelsa, a pochi chilometri da Firenze.
La Fattoria Bini, situata nella zona del Chianti, sui colli fiorentini di Monterappoli, presso Empoli (a 5 minuti d'auto dalla stazione Fs), in un ambiente naturale e ricco di storia, passata di generazione in generazione, è nata ben 210 anni or sono e oggi è gestita da Elena e Francesca Bini Moriani, che continuano, anno dopo anno, nel loro meticoloso lavoro di rinnovamento della struttura aziendale.
La sede storica dell’azienda, oggi residenza di famiglia, è la Villa del Terraio, una villa cinqucentesca con un bellissimo giardino all’italiana. La Villa, posta sulle colline di Monterappoli, è circondata dai vigneti e dagli uliveti della Fattoria Bini dove si producono vino ed olio e dal Resort Borgo San Giusto che dispone di spazi ideali per mostre, meeting e ricevimenti esclusivi.
La Villa è circondata da un bellissimo bosco ad alto fusto costituito prevalentemente da querce (roverelle e cerri in particolare), cipressi, lecci, sorbi, e ornelli. Nel bosco non è raro imbattersi in rapaci che volano liberi: qui, infatti è stato ospitato per diversi anni un centro di recupero di queste specie che, nelle nostre zone, erano andate man mano scomparendo.
Nella metà degli anni 90, infine, Elena e Francesca hanno fortemente voluto effettuare un importante intervento di rimboschimento con finalità produttive ed ambientali. Anche grazie all’importante collaborazione tutt’ora in piedi con il Centro di Ricerca per la Selvicoltura, sono state messe a dimora 15.000 piante (noce, rovere, frassino, cipresso, ontano… per citare solo le maggiori) su circa 50 ettari per la produzione di legname di pregio e per permettere una riqualificazione dell’ambiente rurale nei suoi più diversi aspetti.
Vediamo quali prodotti offre l'Azienda:
la produzione vinicola offre varie tipologie: i tre rossi (il Chianti DOCG e i due IGT), fra i quali spicca per importanza il "Terrajo" che deve il nome alla sede storica della Fattoria, e l'Albicante, il bianco IGT proveniente da uve Chardonnay.
Tutte le viti sono allevate a Guyot, la più tradizionale forma di allevamento toscana, forma che meglio si adatta alle condizioni pedoclimatiche dei vigneti della nostra azienda: con questa forma di allevamento si riescono infatti a contenere le produzioni per portare in cantina uve di grande qualità.
Oltre agli ottimi vini, la Fattoria Bini produce vinsanti, distillati, olio e birra artigianale. La gamma dei prodotti Bini è davvero completa.
Da sottolineare che l'azienda è stata prescelta insieme ad altre 4, per un progetto di internazionalizzazione ideato da Toscana Promozione.

Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 29 febbraio 2012

A Montalcino la Loacker Corte Pavone



E' calato il sipario il 27 febbraio sull'edizione 2012 di “Benvenuto Brunello”: quattro giorni in cui il territorio di Montalcino, con 141 cantine, ha presentato, in anteprima, a giornalisti, operatori, enotecari, ristoratori e buyers italiani e stranieri, la vendemmia 2007, oltre alla Riserva 2006 e al Rosso 2010, nel raffinato chiostro di Sant’Agostino e nel cinquecentesco Palazzo Pieri.

Tra le varie realtà vitivinicole presenti alla manifestazione spicca la Loacker Corte Pavone.
Bellissimo nome, Corte Pavone, che la famiglia Loacker ha voluto conferire alla sua tenuta di Montalcino. Pavone, perché si tratta di uno degli uccelli più belli che esistano sulla terra. Un'esperienza unica per la vista, potendo spaziare da un vigneto di circa 16 ettari fino all'orizzonte delle colline toscane, illuminate da una luce unica, di fronte al borgo di Montalcino. L'azienda comprende
17 ettari vitati, coltivati con metodo biodinamico con l´aiuto dell´omeopatia in vigna, mentre in cantina la fermentazione avviene spontanea con i lieviti naturali.
Erbe aromatiche come rosmarino, timo, lavanda adornano i dolci pendii suggerendo quali aromi caratterizzeranno il Brunello di Montalcino.
Il clima unico ed il terreno leggero ed argilloso conferiscono il carattere del vino qui prodotto. L'uva, coltivata in modo biologico, attentamente selezionata, viene lavorata in cantina in modo non aggressivo ed il vino invecchia in botti di rovere fino a trasformarsi lentamente in un Brunello di Montalcino Corte Pavone.
Gli aromi fruttati piuttosto marcati e tipici di questa altezza, assieme alla profondità del vino creano particolari sfumature che rendono degustare questo vino un'esperienza speciale.
La tenuta "Corte Pavone" apparteneva alla famiglia Martini di Montalcino dal 1940, fu poi ceduta nel 1988 a "Terre Bindella" e dal 1996 appartiene alla famiglia Loacker, da allora viene condotta secondo il motto di Rainer Loacker: "Filosofia con cuore e anima".

Fabrizio Del Bimbo

lunedì 27 febbraio 2012

Cantine Dei in prima fila all'Anteprima 2012 del Vino Nobile di Montepulciano



Il 23 febbraio scorso si è svolta a Montepulciano. l'Anteprima 2012 del Vino Nobile, nella superba location della restaurata Fortezza. Questa è stata la sede ideale per degustare le due annate del rosso DPCG pronte ad essere immesse in commercio, la 2009 e la Riserva 2008. E' stata inoltre data l'opportunità di assaggiare i prototipi della vendemmia 2011. Sono state 34 le aziende aderenti all'iniziativa e tra queste spicca la Cantine Dei, il cui primo vigneto fu acquistato nel 1964 da Alibrando Dei, nonno di Maria Caterina: si trattava del Bossona, splendido per esposizione e tipologia di terreno, da cui oggi nasce il vino considerato il fiore all'occhiello dell?azienda: Vino Nobile di Montepulciano Riserva Bossona.
Prorpio in occasione dell'Anteprima 2012 le Cantine Dei hanno organizzato presso la nuova, avveniristica cantina, per gli ospiti nazionali ed internazionali, una degustazione della prime 10 annate della Riserva Bossona, esattamente le annate 2009, 2007, 2004, 2001 e 1999, tutte valutate 4 o 5 stelle.
Negli anni '70 viene acquistata la proprietà "Martiena" con la villa padronale, e successivamente i vigneti "La Piaggia" e "La Ciarliana". Nel 1985, vista l'eccezionale vendemmia, la famiglia Dei decide di produrre la prima bottiglia di Vino Nobile di Montepulciano e, considerando lo straordinario successo iniziale del vino, nel 1989 Glauco Dei inizia a costruire la cantina funzionale e modernamente attrezzata nel cuore dei vigneti. Dal 1991 Maria Caterina, figlia di Glauco, si dedica a pieno ritmo alle vigne e alla sua terra, mantenedo vivo l'amore per la musica e l?arte in generale. L'Azienda si estende per circa 100 ettari complessivi di cui 55 a vite, 50 dei quali attualmente in produzione. L?altitudine media è di mt. 300 s.l.m. I vigneti sono ripartiti in quattro unità produttive: Bossona, Martiena, La Ciarliana e La Piaggia, privilegiate per esposizione e composizione del terreno nell?area del Nobile. I vigneti iscritti a Nobile presentano caratteristiche diverse: da fresco e di medio impasto a Martiena dove si coltivano le uve per il Rosso di Montepulciano e il Sancta Catharina, un uvaggio particolare, a tufaceo, ventilato e magro a Bossona, dove si produce il nostro miglior cru. La potatura verde e il selettivo diradamento dei grappoli mantengono assai contenuta la produzione media: circa 60 quintali per ettaro. Le fasi di lavorazione in cantina sono seguite dall?enologo Nicolò D?Afflitto. Attualmente la produzione annuale media è di circa 90.000 bottiglie di Nobile di Montepulciano, 20.000 di Nobile Riserva, prodotto solo nelle annate migliori, 90.000 di Rosso di Montepulciano e 5.000 di Sancta Catharina. L'Azienda produce anche un olio extra vergine di oliva dai propri uliveti. L'obiettivo principale di Maria Caterina Dei è quello di produrre dei vini che rappresentino il territorio valorizzando i vitigni autoctoni e quindi la qualità assoluta del Vino Nobile di Montepulciano.
CANTINE DEI, VIA DI MARTIENA N. 35, 53045 MONTEPULCIANO (SIENA) TEL. 0578 716878 ? FAX. 0578 758680 email: info@cantinedei.com www.cantinedei.com.

Fabrizio Del Bimbo

Chianti Classico Collection 2012 alla Stazione Leopolda



Oltre 400 etichette in degustazione, 152 aziende partecipanti, 200 giornalisti accreditati provenienti da tutto il mondo e piu' di 1.000 operatori del settore italiani e stranieri. Sono i numeri della Chianti Classico Collection 2012, che si è svolta dal 20 al 22 febbraio alla Stazione Leopolda di Firenze. Dopo mesi in cantina a febbraio arriva per il Chianti Classico il consueto appuntamento con la critica e gli addetti ai lavori. Giunta alla sua diciannovesima edizione anche quest'anno la ''Chianti Classico Collection'' ha proposto in degustazione a stampa e operatori le nuove annate da poco immesse sul mercato - 2010, 2009 - oltre alle anteprime 2011.

Circa 450 le etichette presentate dalle 152 aziende socie del Consorzio Vino Chianti Classico, promotore e organizzatore di una delle manifestazioni del vino piu' importanti e seguite a livello internazionale. Anche quest'anno infatti sono stati circa 200 i giornalisti accreditati, provenienti da 29 diversi paesi europei e extraeuropei: Italia, Danimarca, Spagna, Germania, Inghilterra, Polonia, Serbia, Olanda, Repubblica Ceca, Russia, Svezia, Norvegia, Austria, Ucraina, Finlandia, Francia, Belgio, Grecia, Svizzera, Croazia, USA, Giappone, Canada, Cina, Corea del Sud, Australia, India, Israele, Brasile. Da sottolineare che ella sua diciannovesima edizione la ''Collection'' è passata da due a tre giorni. Un'altra novità: il rientro nel Consorzio da parte di Antinori, dopo tanti anni di lontananza.

Fabrizio Del Bimbo

lunedì 20 febbraio 2012

Il Consorzio Vino Chianti a Palazzo Borghese a Firenze


Il 18 febbraio si è tenuta una degustazione per la stampa a Palazzo Borghese di Firenze per iniziativa di Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, che tutela e valorizza dal 1927 la denominazione, il territorio d'origine e la storia di un marchio noto in tutto il mondo. I suoi controlli riguardano l’intero ciclo di produzione – dalla scelta delle uve alla vinificazione, dalla verifica delle caratteristiche chimiche, fisiche e organolettiche all’imbottigliamento – e la fedeltà ai criteri imposti nel 1967 dalla d.o.c. e dalla d.o.c.g., riconosciuta nel 1984. Il Consorzio è inoltre competente per i vini dei Colli dell’Etruria Centrale d.o.c. e per il Vino Santo del Chianti d.o.c. Ad esso è stato affidato dal Ministero delle Politiche Agricole il controllo dell’intera filiera produttiva vinicola italiana (controllo Erga Omnes). Il lavoro del Consorzio e dei suoi soci, produttori, aziende storiche, commercianti e cantine cooperative, garantisce la massima trasparenza della produzione e del mercato del Chianti d.o.c.g. Il Chianti d.o.c.g è prodotto nelle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Oltre duemilacinquecento produttori che interessano più di 10.500 ettari di vigneto per 550.000 ettolitri di Chianti, sono tutelati dal Consorzio che, per la sua rappresentatività e per la sua tradizione operativa, ha ottenuto l'incarico di vigilanza sul Chianti da parte del Ministero dell'Agricoltura con D.M 22 Maggio 1978, incarico poi riconfermato anche per le altre denominazioni di competenza nel 2003 e 2004, per le quali la rappresentatività dei soci è analoga.

Nonostante la crisi globale, nonostante la sovrapproduzione e il crollo dei prezzi delle ultime annate, nonostante la difficoltà di comunicare in tutto il mondo i valori della tradizione secolare del vino toscano, le aziende del Consorzio Vino Chianti si sono mostrate in questa occasione intraprendenti e fiduciose per il futuro del mercato. Un caso per tutti quello della Fattoria Bini di Empoli, che propone oltre ai consueti vini rossi e bianchi di alta qualità (supertuscany, riserve), vinsanto toscano e grappa, diverse varietà di olio extravergine d'oliva e, da poco, persino la birra: tutto prodotto direttamente in azienda.

Fabrizio Del Bimbo

venerdì 17 febbraio 2012

Buy Wine 2012 alla Stazione Leopolda


Un'importante vetrina internazionale per lanciare la volata alle anteprime del Chianti Classico, del Brunello di Montalcino, della Vernaccia di San Gimignano e del Nobile di Montepulciano. «Buy Wine», l'evento B2B creato da Toscana Promozione nel 2009, cambia veste e si propone, quest'anno, come una vera e propria anteprima delle anteprime. Dal 16 al 17 febbraio, alla Stazione Leopolda di Firenze, 200 buyer internazionali incontreranno 178 produttori toscani per il primo appuntamento con i mercati esteri dopo un 2011 che, nei primi nove mesi, ha fatto registrare dati record per le esportazioni di vini toscani di qualità (vqprd) con un +13,5% sullo stesso periodo del 2010. «L'anno che si è appena concluso ha riportato le esportazioni dei nostri vini ai livelli pre-crisi - commenta l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori -. In attesa dei dati definitivi, i primi tre trimestri del 2011 hanno fatto registrare un trend superiore a quello del 2010, che era stato un anno record. Un dato che sembra confermato anche dall'andamento del quarto trimestre con ottobre che si è chiuso con un +8,4% rispetto all'ottobre dell'anno precedente. Si tratta di un risultato importante, ottenuto grazie all'impegno dei nostri produttori che, celebrati in tutte le principali guide di settore, non smettono mai di lavorare per tenere alta la qualità dei nostri vini. Questa seconda edizione del Buy Wine non potrebbe aprirsi sotto migliori auspici».

La Toscana del vino che si presenta alla Leopolda può, infatti, vantare un palmares di tutto rispetto: 62 etichette con 3 bicchieri del Gambero Rosso 2012; 45 vini con le 5 bottiglie dei Vini d'Italia 2012 (L'Espresso) mentre La Guida ai Vini d'Italia 2012 dell'Ais ha consegnato 88 volte i suoi 5 grappoli all'enologia toscana. «Con il Buy Wine si inaugura la nostra stagione 2012 per la promozione internazionale del vino toscano per la quale investiremo, durante l'anno, 1.6 milioni di euro. - spiega Stefano Giovannelli, direttore di Toscana Promozione - Giunto alla sua seconda edizione, questo evento è cresciuto in qualità. Dal 16 al 17 a Firenze saranno presenti 200 buyer internazionali provenenti da 31 paesi diversi». «Tra di loro - aggiunge - 100 importatori di importanti GDO come la cinese City Super o la canadese B&W. Il collegamento con le anteprime che si terranno sul territorio la settimana prossima dà, inoltre, un ulteriore valore aggiunto a questo workshop. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a creare un evento unico dedicato al vino e distribuito su tutto il territorio regionale per valorizzare presso decision maker e opinion leader internazionali il brand Toscana».


Fabrizio DEl Bimbo

venerdì 27 gennaio 2012

Castello di Brolio 2008 - 2009


E' stato eletto Castello di Brolio 2008 come best red wine of the year
negli States da Tom Hyland e anche Brolio 2009 al primo posto dei rossi italiani
in Germania nella classifica di “Weinwirtschaft”
Un buon inizio dell'anno per le cantine Barone Ricasoli, con due dei vini più rappresentativi che ricevono negli Stati Uniti e in Germania riconoscimenti importanti.
Iniziamo dagli USA, dove Tom Hyland – uno dei maggiori esperti statunitensi in materia di vino – ha eletto Castello di Brolio 2008 tra i migliori rossi italiani dell’anno.
Hyland descrive Castello di Brolio come un vino “ compito” , “ben educato” e “di gran classe”; parole che colgono alla perfezione lo spirito che ha animato Francesco Ricasoli quando, nel 1993, prese in mano le redini dell’azienda e decise di fare di Castello di Brolio l’etichetta di punta della cantina. Probabilmente queste parole sarebbero piaciute anche a Bettino Ricasoli, il barone di ferro che dette inizio al mito di Brolio nel mondo.
Chianti Classico per eccellenza (che potrebbe anche avvalersi della dicitura Riserva visto che ne possiede tutte le caratteristiche), questo vino ha saputo imporsi sui mercati internazionali semplicemente come Castello di Brolio, come è accaduto ai grandi chateaux d’Oltralpe. E a ben guardare, Brolio è l’unico vero chateau vitivinicolo italiano, con la sua lunga e gloriosa storia e, soprattutto, la sua attualità che lo vede in costante prima linea nella ricerca scientifica e nella sperimentazione.
Hyland infine nota come l’annata 2008 venga ampiamente sottostimata, e prevede per Castello di Brolio una lunga vita, ben oltre i 10 anni.
E passiamo adesso alla Germania, dove la rivista “Weinwirtschaft “ ha eletto Brolio 2009, un altro Chianti Classico, dunque, come miglior vino rosso italiano dell’anno e come secondo tra i 60 migliori del mondo.
Un buon inizio anno, dunque, e un importante riconoscimento per Barone Ricasoli e per l’intero territorio della denominazione, che continua a trovare nel Castello di Brolio un leader e una indiscussa pietra di paragone.
Del Bimbo Fabrizio

lunedì 23 gennaio 2012

Ai picai del Recioto i bambini sono protagonisti





È stata la scuola primaria “G. Cederle” di Montebello Vicentino ad aggiudicarsi la gara di spremitura fra studenti della quinta classe all’ottava edizione de I Picai del Recioto. Una formula nuova per la manifestazione che ogni anno dal 2004 porta in piazza i produttori del Recioto DOCG di Gambellara per la spremitura pubblica delle uve lasciate appassire appese al soffitto dei fruttai aziendali sotto forma di Picai. Ospitata dal comune di Montorso Vicentino all’interno di Villa Da Porto, la manifestazione è stata infatti anticipata al mattino e rivoluzionata nella sua formula: ci si è infatti affidati alla simpatia del gruppo vicentino di folkcabaret Anonima Magnagati per iniziare la giornata, per poi dare spazio al rito della spremitura vero e proprio, quest’anno affidato ai bambini delle scuole primarie presenti sul territorio della DOC Gambellara. Quasi 50 i figuranti che, vestiti con costumi contadini caratteristici e a bordo di trattori d’epoca, hanno portato i picai delle migliori uve dei produttori della DOC Gambellara sul palco.
A seguire la gara vera e propria: si sono dati battaglia prima con i piedi e poi con le braccia – per far muovere la leva di due antichi torchi – i bambini di quinta delle scuole primarie di Gambellara, Montorso Vicentino, Zermeghedo e Montebello Vicentino. Sono stati questi ultimi ad aggiudicarsi la sfida, oltre che il premio in materiale scolastico messo a disposizione dalla Strada del Recioto.
“L’appuntamento ci è sembrato un’ottima occasione – dichiara Antonio Tonello, Presidente della Strada del Recioto e dei vini Gambellara DOC – per coinvolgere anche i nostri bambini, cercando di far loro recuperare quel contatto con la terra e con i prodotti agricoli che le nuove generazioni sembrano aver smarrito. Va in questa direzione anche la scelta dell'Anonima Magnagati, espressione divertente del nostro spirito vicentino e delle nostre tradizioni”.

Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 11 gennaio 2012

La prima dei picai a Montorso Vicentino


gruppo cabarettistico Anonima Magnagati condurrà l'ottava edizione della manifestazione. Una giornata di divertimento all'ombra della Villa che ispirò le vicende di Giulietta e Romeo

Sarà il gruppo cabarettistico vicentino Anonima Magnagati a condurre l'ottava edizione della Prima dei Picai, che si svolgerà il prossimo 22 gennaio a Villa Da Porto di Montorso Vicentino. Saranno loro ad animare una giornata che inizierà alle 11 e che vedrà protagonisti, oltre all'uva e al vino, i bambini delle scuole primarie della zona DOC: Montorso Vicentino, Gambellara, Montebello Vicentino, Zermeghedo.
Saranno i bambini infatti quest'anno a pigiare con i piedi le uve vendemmiate lo scorso settembre, selezionate dai produttori e messe ad appassire in forma di picai alle soffitte delle case, in una gara all'ultima goccia di mosto. Le scuole coinvolte riceveranno in premio una dotazione in attrezzature didattiche offerte dalla Strada del Recioto.
Per la prima volta la manifestazione si svolgerà al mattino, e i festeggiamenti per il pubblico proseguiranno all'interno di una tensostruttura riscaldata dove si potrà pranzare a base di prodotti vicentini, accompagnati dai vini della DOC Gambellara e dalla musica di Gino VanZ feat Dario Copiello, con una selezione musicale principalmente imperniata su sonorità funky house accompagnato all'improvvisazione jazz.
A rendere speciale l'edizione 2012 della spremitura del Recioto concorre anche la location scelta dall'Associazione Strada del Recioto: Villa Da Porto Barbaran, dimora palladiana dove Luigi da Porto nel 1524 scrisse la sua Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti, il racconto che per primo narra la vicenda di Giulietta e Romeo, poi ripresa da Shakespeare per la celebre tragedia.
Nel pomeriggio si terranno visite guidate alle cantine della zona su prenotazione allo 0444.444183.

Fabrizio Del Bimbo