giovedì 11 novembre 2021

Tenute Ruffino: sostenibilità, innovazione e futuro





Tante novità caratterizzano la ripartenza post pandemia delle Tenute  Ruffino: recentemente è stato presentato  il terzo bilancio di sostenibilità relativo all’anno fiscale 2021, concluso lo scorso 28 febbraio. La presentazione si è svolta preso la prestigiosa  Tenuta Poggio Casciano, a sottolineare ancora di più il legame di Ruffino alle proprie radici, al territorio e al contesto ambientale e sociale in cui opera, pur sempre con il consueto sguardo di apertura globale.

I risultati riportati nel bilancio di sostenibilità, articolato in quattro macro capitoli collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), testimoniamo i significativi progressi fatti sin qui nel solco di iniziative la cui finalità va sopra il concetto stesso di business e di obiettivi sfidanti che l’azienda si è posta per i prossimi anni nell’ambito delle tematiche ambientali, sociali e di governance.

 Nonostante il periodo di variabilità Ruffino infatti mantiene una solida certezza: la determinazione nel perseguire una strategia improntata allo sviluppo responsabile del proprio business.






Un altro momento importante per le Tenute è stato il battesimo del nuovo  Modus Primo,  un vino  IGT Toscana dal colore rosso  rubino granato intenso.
Ha un carattere deciso che racconta l’espressività aristocratica dei vitigni protagonisti, cioè Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot,  singolarmente riconoscibili ma ben amalgamati da note scure di frutti neri maturi. Il legno, elegante e discreto, ne completa il profilo aromatico.
Il primo contatto al palato con questo vino appare quasi altero. Vino ampio e complesso, scuro al centro e irradiante al finale. I tannini sono alti e precisi, e segnano i confini di una chiusura di magnifica chiarezza.
Modus Primo rappresenta l’evoluzione di Modus ottenuta attraverso la rappresentazione, in ogni annata, del meglio che lo straordinario terroir di Poggio Casciano ha da offrire
Si abbina con carni nobili dei grandi piatti della cucina italiana e internazionale, ma anche grandi formaggi di corpo e d’affinamento.
L'enologo afferma:
i tre vitigni, Merlot, Sangiovese e Cabernet Sauvignon, vengono raccolti separatamente a seconda della perfetta maturazione delle uve. Fermentazione alcolica e malolattica avvengono in vasche d’acciaio termocontrollate. Segue un affinamento di 18 mesi in barrique nuove di rovere francese.

Modus – parola latina che richiama il metodo e la misura – è l’espressione moderna di Ruffino nell’unione di tre nobili varietà d’uve. Modus è un Supertuscan nato nel 1997, acclamato dalla critica. Modus Primo rappresenta l’evoluzione di Modus ottenuta attraverso un’ulteriore selezione, in ogni annata, dell’eccellenza del terroir di Poggio Casciano.

Info: www.ruffino.it

Nicoletta Currradi


giovedì 4 novembre 2021

Sophia Loren Restaurant lancia l’iniziativa ‘Original Italian Wines’






Il ristorante ‘Sophia Loren – Original Italian Food’, aperto a Firenze lo scorso aprile,ha inaugurato la stagione autunnale con un altro progetto volto a celebrare il connubio tra vino e food: ‘Original Italian Wines’, un nuovo format che prevede due serate di degustazione ‘wine pairing’ - abbinamento dei vini - a tema enogastronomico con due esperti del settore, i sommelier Andrea Gori e Frialdo di Vitto. 


Situato tra Piazza della Repubblica e Piazza del Duomo, il ristorante di proprietà della società Dream Food, è il primo della catena di ristoranti dedicato alla famosa attrice napoletana. Sofisticato ed accogliente, si sviluppa su una superficie di oltre 1500 mq, è pronto per accogliere i propri clienti per delle serate a tema che hanno come obiettivo l’esaltazione dei piatti proposti nel menù: la pizza firmata dal miglior pizzaiolo d’Italia 2020, Francesco Martucci, i piatti della cucina firmati da Gennarino Esposito, chef con due stelle Michelin e la pasticceria di Carmine di Donna.  


La prima serata di degustazione a cura dei sommelier Andrea Gori e Frialdo di Vitto si è svolta il 3 novembre. La prossima si terrà il 1/o dicembre. Durante le serate, agli ospiti viene proposto un menù strutturato appositamente studiato e che includerà una proposta di 5 portate in abbinamento a 5 vini naturali e biologici, provenienti da aziende agricole italiane. I vini  presentati durante la degustazione saranno disponibili a menù fino alla degustazione successiva.

Ecco cosa è avvenuto nella prima serata:

bis di antipasti, montanarina con salsa di pomodoro fresco, alici fritte ben abbinate al vino" Mai Sentito" de La Staffa, vino frizzante da uve Verdicchio, rifermentato in bottiglia, prodotto con metodi artigianali, che offre un'espressione immediata, fresca, asciutta e molto dissetante: profumi di frutta, lieviti . 

A seguire pizza al baccalà abbinata ad un vino  fermo Oltrepo Pavese Campo Dottore di Moncarul che al  naso si presenta molto minerale, con profumi di frutti a polpa gialla, erbe aromatiche e fiori di acacia. Al palato è fresco e pieno,  armonico e  persistente.

Poi è stata la volta della pizza Mani velluto con crema di friarielli in acqua di ricotta di bufala, mozzarella di bufala campana DOP, salsiccia di suino grigio ardesia a punta di coltello, calcagno a crista liscia in abbinamento al vino Cirò Rosso  "Etichetta Storica" di Scala, un vino calabrese ricco, intenso e caldo. Al naso sprigiona note di macchia mediterranea,  di spezie dolci, sfumature salmastre e viole appassite. Al palato ha un corpo ricco, pieno e piacevole, con buoni tannini e piacevole freschezza.

Il primo piatto erano gli ziti al ragù napoletano abbinati al vino Cacc'e Mitte di Lucera "Motta del Lupo", vino rosso legato strettamente al territorio pugliese, ottenuto dall'assemblaggio di diverse varietà locali. Al naso esprime frutti di bosco, cannella e prugna. È di grande beva, energetico, con una  freschezza compatta 

Dulcis in fundo, una zeppolina non fritta ripiena di crema bianca abbinata ad un vino passito risultante da 10 vendemmie tardive di Vigneti delle Dolomiti.  Di colore giallo dorato carico con riflessi ambrati, ha profumo con note di mallo e mandorla mischiate a sentori dolci di miele, cera d'api, vaniglia e burro. Al palato  le note di miele si accentuano, provocate dal dolce residuo zuccherino. 







Con i suoi 270 coperti, le 2 cucine professionali e i 2 forni, il ristorante Sophia Loren  Italian Food offre un servizio di ristorazione, bar, caffetteria, pasticceria e cocktail&wine bar.


Per maggiori informazioni e prenotazioni: 

eventi@sophialorenrestaurant.com

https://sophialorenrestaurant.com 

Bolier Plate


Dream Food La Società, proprietaria di ‘Sophia Loren – Original Italian Food’, è partecipata dalle famiglie Cimmino e Carlino, da Francesco Pinto, dall’imprenditore Sergio Ubaldo, da Nicola Giglio- un imprenditore italiano basato a Hong Kong, dall’Arch. Ivo M. Redaelli e da una società finanziaria presieduta da un professionista della City milanese, Rosario Bifulco.




Andrea Gori Sommelier, oste, giornalista per Business People e Spirito diVino e scrittore, tra le venti figure al mondo più influenti del web per quanto riguarda il vino. Laureato Biologo, scopre molto prima la tecnologia e l’informatica e solo da “grande” il vino, quando entra a lavorare nella trattoria di famiglia. Coniugare le due passioni diventa naturale e nasce il “sommelier informatico” ovvero la comunicazione del vino al tempo di oggi usando e sperimentando ogni nuovo mezzo di diffusione. Un sommelier che dal 2.0 iniziale ormai è arrivato al 4.0 incorporando le nuove sfide digitali e tendenze di settore. Autore di video autoprodotti su YouTube (più di tre milioni di visualizzazioni, il canale più visto del vino in Italia con quasi 4000 video di degustazioni e attualità). Ogni mese organizza tra Firenze, Bologna, Milano, Torino, Roma, Genova, Verona e in Versilia il minifestival God Save The Wine che prova a rivoluzionare il modo di bere e gustare il vino in città.




Frialdo di Vitto


Frialdo di Vitto nato e cresciuto in terra abruzzese, fiorentino di adozione, da sempre appassionatissimo di vino e dotato di un naturale talento negli abbinamenti col cibo, gestisce per anni i due ristoranti di famiglia nel suo paese d’origine, Roccaraso (AQ), per poi decidere di coltivare la sua grande attitudine e diventare sommelier AIS. Matura esperienza lavorando presso un ristorante segnalato Michelin e presenziando occasionalmente, svolgendo il servizio come sommelier ad eventi organizzati da AIS ABRUZZO. Il destino lo porta ad incontrare la realtà “Sophia Loren”, immediatamente ne sposa il progetto, e svolge il suo ruolo di sommelier e wine manager con dedizione ed umiltà.

Nicoletta Curradi