Torna la guida “I vini d’Italia de l’Espresso” con la versione 2016. Le 528 pagine di questa quindicesima edizione raccontano in modo dettagliato l’attività vinicola italiana, con analisi sulla produzione e con una selezione di oltre 20.000 vini tutti rigorosamente provati. Ci sono anche informazioni di carattere generale, con indicazioni sulla conservazione, sul servizio a tavola, sugli abbinamenti, unite alla presenza di un glossario tecnico. Il volume vuole essere una guida indispensabile sia per chi muove i primi passi da appassionato, sia per gli addetti ai lavori. La guida I vini d’Italia 2016 è disponibile da oggi in libreria e in edicola al prezzo di 22 euro, oltre che in versione digitale per smartphone e tablet sull’App store dei dispositivi iOs e Android al prezzo di 7,99 euro.
Il volume è dedicato alla recensione di vini e aziende, ordinate per regioni, ognuna delle quali è introdotta da una cartina geografica, corredata dall’indicazione delle aree relative alle principali denominazioni di origine. Nella seconda pagina di ogni regione, oltre a un commento riassuntivo sull’andamento degli assaggi, è evidenziata la tabella dei “Migliori acquisti” che segnala i vini dal rapporto qualità-prezzo più favorevoli dell’anno, utile per ricordare che si può bere bene senza spendere più di 15 euro. Le pagine successive sono dedicate alle recensioni dei produttori selezionati e dei loro vini: le aziende di maggiore rilevanza sono segnalate dall’attribuzione di “stelle” (da una a tre) in funzione della loro qualità e continuità nel corso degli anni. Nell’edizione 2016, le “stelle” sono state assegnate a 526 produttori, sei in più rispetto alla guida dell’anno scorso, di cui 18 sono stati classificati con la massima valutazione di “tre stelle”, uno in più rispetto alla scorsa edizione, grazie all’ingresso di Pietracupa, azienda campana che firma da anni vini bianchi (Fiano di Avellino e Greco di Tufo) e rossi (Taurasi) di altissimo livello. Dopo i “Migliori acquisti”, troviamo gli “Outsider”, cioè quei vini che si sono particolarmente distinti negli assaggi, senza raggiungere livelli d’eccellenza.
La massima classificazione è invece costituita da “I Vini dell’Eccellenza”, riconoscibile dal simbolo delle “cinque bottiglie”, corrispondenti a un punteggio di almeno 18/20. La Guida 2016 ne attribuisce 223, evidenziando una flessione rispetto al 2015, quando si era toccata quota 263. Un calo da collegare in parte alle difficoltà innescate, in molte regioni, dai problemi legati alla vendemmia del 2014. Tra le eccellenze, domina il Piemonte: a punteggio pieno con 20/20 c’è il Barolo 2011 di Bartolo Mascarello, storico produttore della denominazione, seguito a 19,5/20 da altri tre vini della stessa regione: il Barbaresco Pajé Vecchie Viti 2010 di Roagna, il Barolo Riserva Monprivato Cà d’Morissio 2008 di Mascarello Giuseppe & Figlio, il Barolo Riserva Monfortino 2008 di Giacomo Conterno.
La guida 2016 registra un consolidamento qualitativo delle tipologie classiche, sia per i vini rossi sia per i bianchi, con riscontri particolarmente felici per i Brunello di Montalcino (grazie all’annata 2010), per i rossi valdostani, per i Verdicchio. Pareggiano Toscana e Piemonte: la prima ha il numero maggiore di produttori premiati (48 a 27), mentre la seconda ha il numero maggiore di vini premiati (50 a 48). Al terzo posto, sempre per numero di eccellenze, si piazza il Trentino Alto Adige con 24 vini, mentre nell’area meridionale e insulare torna ad essere la Sicilia, con 11 vini di eccellenza, la regione capofila. Circa 50 dei 223 vini premiati come “eccellenti” sono rintracciabili sugli scaffali a prezzi inferiori ai 15 euro: si può bere “alla grande” senza svuotarsi il portafogli.
Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo
venerdì 9 ottobre 2015
domenica 27 settembre 2015
In Trentino vini accarezzati dal vento...
Anche in Trentino e' il momento della vendemmia, che quest'anno si preannuncia favorevole e di ottima qualita', viste le condizioni climatiche della passata stagione. Non certo come la vendemmia 2014. La quasi totalita' dei produttori della provincia di Trento aderisce al Consorzio Vini del Trentino, come Villa Corniole, l'Agraria Riva del Garda e la Cantiba d'Isera. Andiamo a conoscere da vicino queste interessanti realtà' vitivinicole, accarezzate dai venti di montagna o dalle brezze di lago.
Villa Corniole a Verla di Giovo è gestita direttamente dalla famiglia Pellegrini, che coltiva la vite da generazioni, per tradizione, e che ormai da più di un decennio ha intrapreso anche la vinificazione delle proprie uve realizzando una cantina scavata nella roccia porfirica della Valle di Cembra, unica nel suo genere. Nella cantina di montagna la famiglia Pellegrini, oltre a vinificare le proprie uve, vinifica anche quelle di altri famigliari, per un totale complessivo di circa 10 ettari di vigneto. I vini derivano da uve che provengono dalla fertile Piana Rotaliana, dalle Colline Avisiane e dai terrazzamenti di montagna della Valle di Cembra. Sia nel vigneto, rispettando le tradizioni viticole ed il territorio, che in cantina, con l’aiuto dell’innovazione tecnologica, si opera costantemente per ottenere vini di alta qualità, come dimostrano i numerosi riconoscimenti ottenuti sia in concorsi nazionali che internazionali. L'enologo dell'azienda Mattia Clementi e' da poco anche presidente del concorso internazionale di Mueller Thurgau che si tiene nel mese di luglio. Mueller Thurgau Petramontis Uvaggio: 100% müller thurgau Provenienza: piu' vigneti nella parte più in alto della Valle di Cembra, zona particolarmente vocata In Trentino Alto-Adige per la produzione di questo vitigno, tra i 600 e gli oltre 800 m slm Terreno: sciolto di origine porfirica e in parte calcareo. Sistema di allevamento: pergola trentina semplice e Guyot. Vinificazione: le uve vengono raccolte manualmente e in maniera selettiva, la temperatura controllata e l'affinamento avvengono in serbatoi di acciaio inox. Caratteristiche: di colore giallo paglierino scarico con riflessi verdolini, al naso e' fine e intenso con sentori di erbe aromatiche, sambuco, frutta tropicale e agrumi. sapido, minerale, con piacevole acidita' tipiche caratteristiche dei vini di montagna. secco e persistente. Temperatura di servizio : 10-12
L' Agraria Riva del Garda, fondata nel 1926 sulle sponde del lago piu' granfe d'Italia, e' cresciuta nel tempo grazie allo spirito e alla passione dei soci. Oggi è un esempio dell'imprenditorialità cooperativa trentina legata al territorio: circa 300 i soci viticoltori e 1200 gli olivicoltori, di cui circa 80 sono soci. Agraria può essere vista come un sistema economico integrato per lo sviluppo del territorio poiché offre consulenza in campagna, fornisce i prodotti per l'agricoltura, lavora, trasforma, commercializza direttamente e valorizza - attraverso attività di promozione e di informazione - i prodotti dei propri soci. Proprio per questi motivi, fa proprio il concetto di filiera corta: dal produttore al consumatore, i cosiddetti prodotti a "Km zero", cioè locali, prodotti sul territorio, dove la qualità e la sostenibilità sono evidenti. Dal 2007 Agraria ha una nuova sede, dove la tecnologia e' al servizio della tradizione, con un punto vendita gestito direttamente in cui si possono trovare le produzioni tipiche locali: il vino, l'olio, il salumi, carni e formaggi, confetture, mieli e sott'oli. Ottimo il Trentino DOC bianco bíologico 2014.
Nel 1907, quando il Trentino ancora faceva parte dell’Impero asburgico, nasceva ad Isera, fra Trento e Rovereto, l’omonima Cantina Sociale. Nata per volontà dei viticoltori della zona, la Cantina d’Isera raccoglieva già allora le uve pregiate delle colline basaltiche di Isera, prime fra tutte quelle di Marzemino. Oggi oltre 200 soci, su una superficie di 230 ettari, conferiscono ad ogni vendemmia mediamente 25.000 quintali di uve scelte e pregiate. “Il buon vino nasce in campagna”: questa una delle massime alle quali la Cantina d’Isera si attiene fermamente. Tra i suoi prodotti spicca il Marzemino d'Isera Etichetta Verde Trentino Superiore - DOC L'Etichetta Verde identifica il vino derivato dalla vendemmia selezionata e dall’accurata vinificazione in rosso delle uve destinate a produrre il Marzemino Superiore d’Isera. Prodotto sui terreni basaltici di Isera a più alta vocazione qualitativa, si caratterizza per la longevità della fragranza tipica del vitigno che esprime il meglio di sé per 2-3 anni. Il colore è rubino, il profumo intenso e delicato, con sentore di viola mammola. Il gusto pieno, armonico, equilibrato, fine, esaltato dal lungo periodo di affinamento. Gli abbinamenti gastronomici ideali sono: primi piatti con sughi di funghi, carni bianche e rosse non arricchite da eccessivi aromi, salumi o insaccati serviti caldi o freddi. Per gustare appieno questo vino consigliamo il servizio in bicchiere grande, possibilmente un’ora dopo l’apertura, ad una temperatura di ca. 16/18°C. Il Marzemino e' stato perfino reso celebre dal Don Giovanni di Mozart.
www.vinideltrentino.com
lunedì 17 agosto 2015
IL PRIMO BOARD SCIENTIFICO INTERNAZIONALE PER LA FONDAZIONE GIOVANNI DA VERRAZZANO
A Greve
in Chianti nei giorni, 14-16 agosto 2015 si sono incontrati gli
accademici delle migliori realtà universitarie americane ed europee
presso il Castello di Verrazzano per il primo
board internazionale istituito dall’omonima
Fondazione.
Il
Comitato Scientifico si identifica come il centro di ricerche per la
politica agroalimentare, il paesaggio e l’ambiente per tramandare
l’avventura del navigatore Giovanni Da Verrazzano a chi ancora non
la conosce e per mantenere viva la memoria della sua figura, non solo
come abile navigatore ma anche come uomo di lettere e di cultura.
Giovanni
da Verrazzano fu il primo a scoprire la Baia di New York (17 aprile
1524) e la Costa Atlantica degli Stati Uniti e il Paese, in suo
onore, decide di intitolargli il Verrazzano
Narrows Bridge, il ponte più lungo del mondo
che - oltre ad essere l’emblema del collegamento tra l’Italia e
l’America - è di fatto il simbolo della Fondazione di Verrazzano.
In cambio, quest’ultima si impegna a creare le condizioni affinché
questo ponte che lega culture ed ambiti diversi sia sempre più
trafficato e che riesca ad esprimere il suo valore storico e
culturale a chi è di passaggio.
Ed
è anche di questo che tratteranno i membri del Comitato Scientifico,
riflettendo in primo luogo sul collegamento di idee ed esperienze fra
docenti americani ed europei, per dimostrare che la distanza
geografica non ostacola la vicinanza “intellettuale” delle realtà
a cui questi illustri personaggi appartengono. Il Ponte di Verrazzano
diventa il ponte culturale tra il Vecchio e il Nuovo Mondo.
Il board, voluto
da Luigi Giovanni Cappellini –
Presidente della Fondazione -
è composto da: Davide
Gaeta, docente di Agribusiness
e di Economia e Politica delle Aziende Vinicole presso la Facoltà di
Economia dell’Università di Verona. Ha inoltre gestito diverse
istituzioni pubbliche e private, organizzazioni politiche e lobby
europee nel settore vinicolo. Julian Alston,
Distinguished Professor
all’University of California Davis,
direttore del Robert Mondavi Institute,
del Centre for Wine Economics
e direttore associato (scienza e tecnologia) dell’UC
Agricultural Issues Centre. Gli ambiti di
ricerca di cui si occupa sono Economics of
Agriculture, Agricultural
Policy e Food Policy.
Kym Anderson, George
Gollin Professor di Economics,
direttore esecutivo del Wine Economics
Research Centre e del Centre
for International Economic Studies
all’Università di Adelaide. Alan
Olmstead,
Distinguished
Research Professor
del Department of
Economics
dell’University of
California Davis e
membro del board
di direttori del National
Bureau of Economic Research. La
ricerca del professor Olmstead si è concentrata sugli effetti dei
cambiamenti tecnologici ed istituzionali sulla crescita produttiva.
Gordon Rausser,
Robert Gordon Sproul e Distinguished
Professor del
Department of
Agricultural and Resource Economics
all’University of
California –
Berkeley. Egli è un economista
internazionale che ha servito il Council of
Economic Advisors sotto la presidenza di
Ronald Reagan, nonché economista capo dell’Agency
for International Development. Daniel
Sumner è il Frank H.
Buck, Jr., e docente nel Department
of Agricultural and Resource Economics
all’University of California Davis
e direttore dell’Agricultural Issues Centre
dell’università. Johan
Swinnen, docente
di Development
Economics e
direttore del LICOS
Center for Institutions and Economic Performance at the University of
Leuven in Belgio,
presidente dell’International
Association of Agricultural Economists (IAAE)
e Senior Researcher
al
Centre for European Policy Studies CEPS a
Bruxelles.
La
sede dell’evento non poteva che essere il Castello di Verrazzano,
nel cuore del Chianti Classico, oggi proprietà della famiglia
Cappellini che fornirà agli illustri Accademici un’accoglienza di
tutto rispetto. A partire dalla cena di benvenuto nell’incantevole
terrazza del Castello a base di prodotti tipici e allietata da musica
classica, per poi passare alla cerimonia d’inaugurazione e alla
cena ufficiale di presentazione del board
al cospetto delle autorità cittadine e della Famiglia.
Il
Castello con la sua suggestiva posizione tra Firenze e Siena diventa
la splendida cornice di un evento internazionale dove il dialogo fra
agronomi, economisti e specialisti sembra ricreare l’atmosfera di
tanti secoli fa, quella che aveva stimolato Giovanni da Verrazzano ad
intraprendere il viaggio che ha “sconvolto” la geografia e la
cultura.
Il
board ed il ponte
altro non sono che il concretizzarsi di un legame culturale e storico
stretto fra americani ed italiani, tramandato da generazioni. Il
ritrovo di persone di spicco in ambiti diversi, infatti, stimolerà e
spingerà la curiosità dei membri del comitato a scoprire nuovi
aspetti della scienza, a viaggiare e a condividere i propri studi, le
proprie scoperte ed, indirettamente, la propria cultura. America e
Italia non sono mai state tanto vicine e si prevede che il rapporto
si intensifichi e si rafforzi negli anni a venire. La possibilità di
avere a Verrazzano il gotha
degli economisti che si mettono a disposizione della Fondazione è e
deve essere inteso non solo come patrimonio della Toscana ma di tutto
il Paese.
Del Bimbo Fabrizio
mercoledì 22 luglio 2015
Melodia del Vino il 25 luglio a Rocca di Frassinello
Anche nel 2015 in Toscana si svolgerà Melodia del Vino, il Festival Internazionale che unisce musica classica e sapori del luogo. Bellezza dei territori, eccellenza del gusto e genialità dei grandi artisti della musica: questi sono gli ingredienti e le tre colonne portanti della quarta edizione del Festival «Melodia del Vino», la manifestazione che si snoda tra le location più suggestive della Toscana tra degustazioni e concerti.
Un «viaggio» alla scoperta del patrimonio storico, artistico ed enogastronomico
della regione tra castelli e tenute del territorio toscano; eventi di
grande appeal che hanno condotto gli spettatori in un excursus magico
tra vini, colori e paesaggi in luoghi di indiscusso prestigio.
Le edizioni passate del Festival hanno ospitato molti artisti di fama internazionale,
all’interno di suggestive location: le tenute e le cantine coinvolte
hanno dimostrato di sapere unire tradizione e innovazione.
Data unica nella splendida cornice della Tenuta Rocca di
Frassinello, a Gavorrano, nel grossetano per il Festival Melodia del
Vino che torna in Toscana quest’estate (25 luglio), unendo l’eccellenza
delle note della musica classica a quella del territorio e dei suoi vini
più prestigiosi. Qui, in una delle più prestigiose cantine d’autore
della regione, si terrà il concerto “Classico in Jazz con echi etruschi”
che vedrà protagonisti i musicisti Stefano Cocco Cantini (sassofono e
oboe) e Simone Zanchini (fisarmonica e live electronics).
Cantini, ha suonato in tournée, in Italia e all’estero con artisti come Phil Collins, Raf, Laura Pausini e Fiorella Mannoia. Il sassofonista follonichese ha inciso anche numerose colonne sonore di film famosi e si è esibito nei più importanti teatri al mondo.
Simone Zanchini è invece tra i fisarmonicisti più interessanti e innovativi del panorama musicale internazionale: un grande sperimentatore che ha suonato in numerosi festival e rassegne in Italia e all’estero e che ha collaborato con artisti del rango di Thomas Clausen, Gianluigi Trovesi, Javier Girotto ed Ettore Fioravanti, solo per citarne alcuni.
Il titolo del concerto è un omaggio alla necropoli etrusca e ai reperti presenti alla Tenuta di Frassinello, un ulteriore e prezioso gioiello che arricchisce di storia la cantina disegnata dall’architetto di fama mondiale Renzo Piano. La serata avrà inizio alle 19 con una degustazione di vini della Tenuta, ottimo preludio allo spettacolo del duo Cantini/Zanchini, in programma alle 20.30.
Programma
Sabato 25 Luglio 2015
Tenuta Rocca di Frassinello – Gavorrano (GR)
Classico in Jazz con echi etruschi
protagonisti:
Stefano Cocco Cantini | sassofoni e oboi etruschi
Simone Zanchini | fisarmonica, live – electronics
La serata si articola come di seguito:
ore 18,30 apertura porte
ore 19 degustazione vini della Tenuta
ore 20.30 concerto
r unire tradizione e innovazione. Melodia del
Vino si conferma una manifestazione importante, destinata a diventare un
punto di riferimento per tutti i turisti, italiani e stranieri, per gli
amanti del territorio e dell’enogastronomia locale.
Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo
Cantini, ha suonato in tournée, in Italia e all’estero con artisti come Phil Collins, Raf, Laura Pausini e Fiorella Mannoia. Il sassofonista follonichese ha inciso anche numerose colonne sonore di film famosi e si è esibito nei più importanti teatri al mondo.
Simone Zanchini è invece tra i fisarmonicisti più interessanti e innovativi del panorama musicale internazionale: un grande sperimentatore che ha suonato in numerosi festival e rassegne in Italia e all’estero e che ha collaborato con artisti del rango di Thomas Clausen, Gianluigi Trovesi, Javier Girotto ed Ettore Fioravanti, solo per citarne alcuni.
Il titolo del concerto è un omaggio alla necropoli etrusca e ai reperti presenti alla Tenuta di Frassinello, un ulteriore e prezioso gioiello che arricchisce di storia la cantina disegnata dall’architetto di fama mondiale Renzo Piano. La serata avrà inizio alle 19 con una degustazione di vini della Tenuta, ottimo preludio allo spettacolo del duo Cantini/Zanchini, in programma alle 20.30.
Programma
Sabato 25 Luglio 2015
Tenuta Rocca di Frassinello – Gavorrano (GR)
Classico in Jazz con echi etruschi
protagonisti:
Stefano Cocco Cantini | sassofoni e oboi etruschi
Simone Zanchini | fisarmonica, live – electronics
La serata si articola come di seguito:
ore 18,30 apertura porte
ore 19 degustazione vini della Tenuta
ore 20.30 concerto
Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo
lunedì 6 luglio 2015
Consorzio della Denominazione San Gimignano, riconfermata la Presidente
Riconfermati i
vertici del Consorzio della Denominazione San
Gimignano:
Letizia Cesani alla presidenza e Ivaldo Volpini vicepresidente per il terzo mandato
Letizia Cesani alla presidenza e Ivaldo Volpini vicepresidente per il terzo mandato
Questo è il nuovo Consiglio di Amministrazione del
Consorzio della Denominazione San Gimignano, eletto
dall'assemblea dei soci svoltasi lo scorso 26 giugno, nel
corso della sua prima seduta ha rinnovato l'incarico di Presidente a Letizia Cesani, che si trova così ad affrontare il suo terzo
mandato insieme a Ivaldo Volpini, confermato nel ruolo di
Vicepresidente.
“Questa conferma alla presidenza del nostro
Consorzio mi onora, lo leggo come un riconoscimento per il
lavoro svolto negli scorsi due mandati” afferma Letizia
Cesani “L'inizio di questo nuovo triennio coincide con una
ricorrenza importante, i cinquanta anni della doc
Vernaccia di San Gimignano, primo vino in Italia ad
ottenere la denominazione nel 1966.
Il 2016 sarà non solo un anno dedicato alle
celebrazioni, ma un momento di sintesi di questi primi 50
anni di doc e ci auguriamo il punto di partenza per
ulteriori cinquanta anni ricchi di soddisfazione e
crescita per l’intera denominazione: questo l'obiettivo
con cui stiamo lavorando.
Abbiamo dedicato gli ultimi sei anni al rilancio
della Vernaccia di San Gimignano attraverso una migliore e
più mirata comunicazione e una maggiore efficienza,
guidando la denominazione verso un Rinascimento che abbiamo mostrato essere possibile; abbiamo
creato le condizioni necessarie per poter realizzare una
concreta politica di sviluppo. Quindi la parola chiave dei
prossimi tre anni sarà di nuovo crescita intesa in
senso globale, della denominazione e qualità dei vini, della
consapevolezza dei produttori delle potenzialità del
territorio e del vitigno, della capacità professionale di
tutti attraverso una formazione adeguata; vogliamo che la
crescita si traduca in un rafforzamento della Vernaccia di
San Gimignano sui mercati nazionali e internazionali, in
un riconoscimento delle sue qualità che si traduca anche
in un riconoscimento del suo valore economico.
Il Consorzio è consapevole di essere, insieme ai
suoi produttori, in prima linea nell'affrontare le sfide
globali che lo attendono, sfide che solo in minima parte
si giocano in casa essendo il mondo il campo da gioco e la
Comunità Europea quella che detta le regole: e con tale
consapevolezza siamo pronti ad affermare quegli
straordinari valori che la nostra comunità esprime
attraverso i suoi vini da secoli. “
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio
della Denominazione San Gimignano è composto da tredici
membri e resta in carica per tre anni. L'assemblea
elettiva del 26 giugno ha confermato undici dei
consiglieri uscienti ed eletto due nuovi membri.
Di seguito l'elenco dei consiglieri che resterà
in carica fino al 2018:
Letizia Cesani: presidente
Ivaldo Volpini: vicepresidente
Davide Ancillotti
Manrico Biagini
Nadia Betti
Alberto Bramini
Giorgio Comotti
Paolo Galanti
Andrea Giannelli
Marco Giusti
Luca Lucii
Vittorio Pollina
Walter Sovran
Sindaci revisori: Rolando Bruni, Sarah Fioroni,
Luca Massi
Supplenti: Massimo latini, Paolo Angelozzi
Del Bimbo Fabrizio
Del Bimbo Fabrizio
lunedì 22 giugno 2015
Operatori Usa a San Gimignano
Nello scorso fine settimana
a San Gimignano ha accolto un folto gruppo di buyers statunitensi
a conclusione del progetto promozionale iniziato nel mese di febbraio con il
tour che ha visto protagonista la Vernaccia di San Gimignano in due
degustazioni, a New York e a Chicago.
L'incoming
organizzato dal Consorzio della Denominazione San Gimignano si è svolto con una
due giorni di incontri BtoB con le aziende del territorio, ciascuna delle quali
ha avuto a disposizione il tempo sufficiente per presentare i propri vini in un
ambiente professionale.
L'obiettivo del progetto di accoglienza era quello di fare conoscere il
territorio e il profondo legame che lega i produttori all'ambiente nel quale
operano: in tutto il mondo si produce vino, ma non tutti i vini hanno la stessa
storia e quella di San Gimignano è unica, come spiega la Presidente del
Consorzio Letizia Cesani: “Per promuovere i nostri vini sui mercati
internazionali è fondamentale per una piccola realtà come la nostra fare vedere,
toccare con mano, agli operatori di tutto il mondo come da noi la viticultura
faccia parte della storia del territorio, come nei secoli ha plasmato la
campagna in cui operiamo, ha generato la ricchezza che ha permesso la
costruzione della città di San Gimignano, Patrimonio dell'Umanità Unesco, ha
prodotto l'arte di cui siamo ricchi, ha contribuito alla nascita di uno stile di
vita simbiotico con l'ambiente, basato sul rispetto e non sullo sfruttamento.
Questo i nostri vini raccontano e questo vogliamo che i consumatori di tutto il
mondo sappiano. Gli operatori sono gli intermediari tra noi e i mercati
internazionali, fare capire loro la nostra realtà è uno dei mezzi che abbiamo
per farla conoscere a tutti”.
La produzione di
Vernaccia di San Gimignano, circa 5 milioni di bottiglie l'anno, è
destinata per il 50% all'esportazione, il mercato statunitense è il secondo in
ordine di importanza dopo la Germania, il primo per l'export nei paesi
extracomunitari.
Del Bimbo Fabrizio
sabato 6 giugno 2015
Prestigio e tradizione alla Marchesi di Barolo
Una delle piu` prestigiose aziende vinicole nella Strada del Barolo e` “Antiche Cantine dei Marchesi di Barolo” con sede, nel palazzo prospiciente il Castello dei Marchesi Falletti.
Proprio qui, più di 200 anni fa, iniziò una bellissima storia, quella di una cantina, protetta da dolci colline nel cuore delle Langhe, dove nacque un vino che, alla moda della tradizione francese, fu chiamato Barolo in onore del luogo di nascita.
Nessuno allora poteva immaginare che, un giorno, sarebbe diventato re: il Re dei vini, il vino dei Re.
La storia inizia, più precisamente, nel 1807 quando il Marchese di Barolo, Carlo Tancredi Falletti, prende in sposa a Parigi una nobildonna francese, Juliette Colbert di Maulévrier, pronipote del famoso ministro delle finanze del Re Sole. Fu proprio Juliette ad intuire le grandi potenzialità del vino prodotto a Barolo che, solo dopo una completa fermentazione ed un prolungato affinamento in legno, poteva rivelare tutte le qualità tipiche del suolo e del vitigno: il Nebbiolo, potente ed austero, in grado di durare nel tempo e di esprimere tutte le caratteristiche di questo straordinario terroir.
Nel 1864, con la morte di Juliette, la prestigiosa dinastia dei Falletti si estinse: per perpetuarne il ricordo e l’attività benefica, fu creata, per volontà della Marchesa, l’Opera Pia Barolo nel bellissimo Palazzo Barolo, a Torino.
L'azienda fu rilevata nel 1929 dal Commendator Pietro Emilio Abbona. Da allora le vigne, le suggestive cantine e la sede storica sono rimaste le stesse.
Oggi il Presidente dell`azienda e` Ernesto Abbona, marito di Anna, una delle Donne del vino, la quale ha saputo conciliare nei primi anni di matrimonio la sua vita di donna di casa con un lavoro in proprio, fino a quando è nata la necessità di collaborare con il marito alla riorganizzazione delle attività di accoglienza delle cantine Marchesi di Barolo, con la creazione di un ristorante in cui proporre la degustazione dei vini dell’azienda accompagnati dai piatti tipici della cucina piemontese.
E’ di quegli stessi anni la sua adesione al “Movimento Turismo del Vino”, dove viene nominata Vicepresidente, con l’incarico di creare la “Guida del Movimento del Turismo del Vino” pubblicata dal Touring Club Italiano.
Anche all’interno dell’Associazione Nazionale delle Donne del vino, Anna si mette in luce per il carattere aperto e per la grande dedizione al lavoro, ricevendo la nomina di “Donna del Vino”.
Accanto all’attività di pubbliche relazioni, si dedica con passione e competenza alla gestione della rete di vendita della Marchesi di Barolo.
Nel gennaio 2008 Anna Abbona ed il marito Ernesto hanno acquisito le quote di maggioranza dell’azienda di famiglia. Un passo importante, per il quale Anna si è ulteriormente impegnata, ricoprendo la carica di Amministratore Delegato e occupandosi del rilancio del mercato estero.
Oggi l’azienda è specializzata nella vinificazione dei Nebbioli e delle più prestigiose uve delle Langhe, provenienti da vigneti propri e da viticultori conferenti selezionati.
Tra i vini prodotti di segnalano i Barolo Serragrilli 2012.Sarmassa 2011, Cannubi 2011 e il Barbera Peiragal 2013
Fabrizio Del Bimbo
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