martedì 20 gennaio 2015

Firmino Miotti, eccellenza di Breganze

L’azienda Firmino Miotti di Breganze (VI) rappresenta una autentica tradizione di famiglia che Firmino Miotti si è trovato a gestire, facendo tesoro degli insegnamenti del nonno, fin da giovanissimo (negli anni ‘50) in seguito alla scomparsa del padre. Firmino Miotti è un grande amante della terra e un lavoratore instancabile, un agricoltore d’altri tempi. Ha fatto della vigna la sua casa salvaguardando soprattutto le vecchie varietà della zona (Gruajo, Groppello, Pedevendo, Sampagna). La profonda e sincera amicizia con lo scrittore Virgilio Scapin, che nel suo libro “I Magnasoete” (1976, Giorgio Bertani Editore, Verona) racconta proprio la vita di Firmino e Pina, la qualità dei prodotti e l’ospitalità tipica dei titolari dell’azienda hanno reso questo luogo di lavoro un vivace centro culturale e mondano, frequentato da buoni bevitori e personaggi legati alla cultura e allo spettacolo vicentino e italiano (Ugo Tognazzi, Monica Vitti, Marcella Pobbe…). La figlia Franca si occupa con piglio deciso della cantina. Prodotto in Italia nella sola zona di Breganze, il Torcolato è ottenuto da una sapiente scelta e da una estrema cura dei grappoli di uve di vespaiola per l’85% con il restante tocai e pedevenda che, per appassire, vengono attorcigliati (intorcolà) a degli spaghi in ambiente arieggiato. Solo i grappoli migliori, i più spargoli vengono raccolti per l’appassimento. E’ dopo Natale che il dolce Torcolato viene finalmente consacrato in vino. La produzione è limitata sia per la scarsa resa sia per la cura tipicamente artigianale che questo vino richiede. La fermentazione avviene con tempi molto lunghi, può durare alcuni mesi fino ad arrestarsi spontaneamente lasciando il vino ancora dolce. Rimarrà a riposare in vasche di acciaio per alcuni anni prima di venire imbottigliato. Il Torcolato è un vino dolce prodotto con l’uva appassita utilizzando solo i grappoli migliori, più spargoli o aperti e deposti in un unico strato di cassette basse in modo da poter essere trasportati senza alcun danno. Vengono poi nuovamente scelti e appesi con degli spaghi alle travi delle soffitte. E’ questo sistema di conservazione dell’uva che ha dato il nome al vino. Per appenderli i grappoli sono attorcigliati, avvolgendoli, attorno a una coppia di spaghi. Questo attorcigliare, avvolgere, era nel dialetto locale “intorcolare” di cui il nome Torcolato. E’ importante che la soffitta o il locale in cui le uve sono lasciate a riposare per cinque mesi sia ben aerato. Si presenta di un colore giallo paglierino scuro con riflessi dorati. Odorando il bicchiere si sentono note di miele, frutta matura o passa, fico, albicocca, dattero. Al palato ha una gradevole dolcezza, il vino lascia la bocca asciutta e sazia. Si avvertono gradevolis note fruttate, con ricordi di agrumi canditi e la spiccata acidità modera la sensazione dolce e viceversa. In bocca è complesso ed equilibrato, dolce, non dolce. Ampio, lungo ed avvolgente. E’ molto interessante il suo potenziale d’invecchiamento. E’ eccellente anche da solo, ma ben si sposa con formaggi erborinati o molto saporiti,con piatti a base di fegato, a fine pasto esalta la piccola pasticceria e i dolci secchi. Bouquet: Equlibrato, ampio e complesso. Vendemmia 2005 Imbottigliamento 2009 Affinamento 2 anni in bottiglia N° bottiglie prod 4.000 Tipologia Vino bianco dolce fermo Temp di servizio 10° Vitigni Vespaiolo, Tocai nostrano e Pedevenda Abbinamento Dolci, formatti, patè di fegato Altri vini prodotti dall'azienda Miotti - Vespaiolo - Pedevendo - Gruaio - Groppello - Cabernet - Merlot Analizziamo un altro prodotto dell'azienda, il Pedevendo. PEDEVENDO Il vitigno proviene dal colle di Santa Lucia – Breganze. Il t erreno è di tipo vulcanico. La tipologia del vino è frizzante secco. Vitigni: 100% pedevenda, uva rarissima del vicentino coltivata quasi esclusivamente dalla nostra azienda da più di un secolo. Il Pedevendo è un vitigno di buona vigoria vegetativa e produzione costante. Il grappolo è medio ed ha un buccia dal colore verde-giallastro. Matura tardi e ama i terreni collinari argilloso-calcarei, resiste bene ai freddi e alle malattie e ha, anche nelle annate più calde, una buona acidità fissa. In una interessante pubblicazione del 1754 scritta da Aureliano Acanti (pseudonimo di Valerio Canati), opera poetica che rappresenta una sorta di guida enologica della provincia di Vicenza, troviamo citati trentacinque vini prodotti nel vicentino e di Breganze. Il Pedevendo vi appare più volte come “grato Pedevendo” …”egli è un ber di paradiso: questo raro pedevendo è stupendo è d’incanto….. Alcool: 11,5% Vinificazione: vendemmia scelta con casse da 10 kg, pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata a 18° gradi Il vino, completa una parte di fermentazione in bottiglia, diventando un vino vivace sur lie. Per questo motivo in bottiglia presenta un leggero fondo, si consiglia la scaraffatura. Caratteristiche: Alla vista si presenta paglierino con riflessi verdolini, con piccole bollicina di lunga persistenza. Al naso si alternano profumi di frutta fresca, mentre in bocca la buona acidità sostenuta dalla leggera gasatura lo rende piacevole, vivace, ideale in ogni occasione, immancabile dopo una giornata di lavoro. Da aperitivo è capace di farti sentire in vacanza. Quando la stappi ti mette di buon umore e sta molto bene accompagnato da fritture di pesce. E’ leggero e di grande bevibilità. Temperatura di servizio: 8° C. Nicoletta Curradi

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