mercoledì 8 maggio 2019

Grande successo della 18esima Anteprima Vini Costa Toscana



A  Lucca il 4 e 5 maggio si è rinnovato l'appuntamento per scoprire, in anteprima, le produzioni vinicole 2018 e per degustare le annate migliori dei vini nati lungo la costa Toscana
Oltre 800 etichette per un totale di più di 100 viticoltori, provenienti dalle province toscane bagnate dal mar Tirreno. Vini da assaggiare in anteprima e annate che hanno fatto la storia per un percorso enologico unico che ha portato a Lucca tutte le produzioni migliori del territorio toscano costiero. Sono stati questi i numeri della diciottesima edizione di Anteprima Vini della Costa Toscana, la più grande rassegna enologica dedicata ai vini della Toscana costiera, organizzata dai Grandi Cru della Costa Toscana e da Event Service Tuscany, che ha richiamato all'ex Real Collegio di Lucca  moltissimi appassionati e addetti ai lavori per degustare l'esclusiva produzione dei produttori delle province di Grosseto, Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara. Un appuntamento che quest'anno si è arricchito di ulteriori novità, la più importante delle quali la rassegna "Artisans of Taste", in un percorso gastronomico che ha proposto prodotti, combinazioni e laboratori degli artigiani del gusto.
Il mare con i suoi venti ed i suoi profumi  rende l' area della costa assolutamente unica, perché se il comune denominatore dei vini è l’influenza della costa che ne forma il carattere, dall’altra ogni zona di produzione possiede una sua originale caratteristica.
Quello che ha spinto circa 80 produttori della Costa Toscana a definire con chiarezza la loro identità, è la consapevolezza di essere a tutti gli effetti diversi ma uguali, di far parte si di un terroir eterogeneo ma allo stesso tempo di voler fortemente diffondere l’idea di una coscienza unica, sia per intenti sia per obiettivi.
Dare valore per queste aziende significa crescere all’interno di un vero e proprio sistema di eccellenza, rappresentato dai vini, dal paesaggio, dall’arte e da chi assume un ruolo determinante per la diffusione dei nostri valori.
Tra i grandi cru della Costa ci sono nomi eccellenti che non hanno bisogno di presentazione, nomi che hanno fatto la storia dei cru di Toscana e che sono stati capaci di superare la tradizione di questa regione, allargandone le prospettive.
Insieme ai grandi ci sono però molte altre realtà piccole ma assolutamente importanti e destinate ad un grande futuro, con le loro storie personali da raccontare e da far conoscere.
Grandi e piccoli hanno pensato che la terra a cui appartenevano aveva bisogno di una voce comune capace di saper spiegare cosa ci fosse dietro ognuno di loro: un microclima, un vitigno antico, una caratteristica del terreno ma anche una storia familiare , un percorso produttivo, una ricerca o una riscoperta. 



Tra i numerosi assaggi dell'annata 2018 spiccano, per quanto riguarda i bianchi,  ha suscitato un'ottima impressione "Sedi' IGT Toscana bianco di Marco Verona, vino di piccolissima produzione delle colline di Candia in provincia di Massa Carrara, che si ottiene grazie ad una fermentazione spontanea, senza aggiunti di lieviti o altri coadiuvanti. Si presenta giallo paglierino con riflessi dorati, profumi di frutta matura, morbido al palato, pieno e persistente. I vitigni  sono Malvasia, Vermentino, Albarola, Trebbiano. 
Le Cicale IGT Toscana Rosato della Fattoria Sardi di Lucca è prodotto  da uve biologiche sangiovese e piccole quantità di bacche bianche  e si distingue per l'aromaticita' e la bella tonalità di colore. 
Tra i rossi, molto apprezzati i Morellino di Scansano Roggiano Riserva dei Vignaioli Morellino di Scansano e Celestina Fe' dell'azienda omonima.  
Tra i Bolgheri Superiore il migliore è Argentiera di Tenuta Argentiera, ma è discreto anche Grattamacco di Podere Grattamacco.
Nella provincia di Pisa si distinguono La Regola IGT Toscana del Podere omonimo di Montescudaio Cabernet Franc 100%, e  Sopra  IGT Toscana dell'azienda Colline di Sopra Syrah 100%.



Molto coinvolgente la verticale di costa "Nambrot. 1996-2016. 20 vendemmie" di Tenuta di Ghizzano, guidata da Ginevra Venerosi Pesciolini e Antonio Boco. In degustazione  vi erano le seguenti annate: 2016, 2015, 2013, 2008, 2007, 2004, 2000, 1997.   L'annata 1997 di questo vino, dal nome storico derivante da un nobile  antenato dei produttori, presenta ottime caratteristiche: occorre considerare che da allora ad oggi il metodo di coltivazione è molto cambiato, divenendo biologico e biodinamica, e gli ettari vitati sono stati ridotti e selezionati. L'annata 2016 può quindi vantare brillanti prospettive di invecchiamento.

Con queste premesse appuntamento alla prossima edizione.

Nicoletta Curradi

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