sabato 27 maggio 2023

Da Vigne Cappato il primo vermentino rifermentato in bottiglia della Gallura



Il panorama enologico sardo, più precisamente gallurese, dà il benvenuto ad un prodotto davvero unico nel suo genere e mai visto prima sul mercato: si tratta di Nibe, il primo Vermentino rifermentato in bottiglia della Gallura, nato dall’innovativo progetto di Vigne Cappato, giovanissima cantina di Berchidda (SS) che insegue l’obiettivo di coniugare il fascino e la storia di questa regione meravigliosa con uno stile moderno - differente e riconoscibile - pensato per sedurre il consumatore internazionale.


Disponibile a partire da marzo 2023, Nibe è un Vermentino frizzante rifermentato in bottiglia non filtrato IGT, con gradazione alcolica 11,5%. Il vino base è frutto di una vendemmia precoce, per garantire uve non eccessivamente zuccherine e ancora ricche di acidità naturale. Al momento della vendemmia di Ghjlà - il Vermentino di Gallura DOCG Superiore prodotto da Vigne Cappato - una parte del mosto, proveniente da uve che hanno perfezionato la maturazione fenolica, dopo la macerazione sulle bucce, viene dedicata alla rifermentazione di Nibe. Dopo l’inoculo di lieviti selezionati reidratati e adattati a lungo, la massa tenuta in agitazione viene imbottigliata e tappata immediatamente con tappo a corona. La rifermentazione viene quindi monitorata in bottiglia e si conclude in circa 15/20 giorni. Il vino riposa successivamente sui lieviti fino a che non viene stappato. Non si tratta dunque di un metodo ancestrale - frutto di una sola fermentazione che inizia nel tino e finisce in bottiglia - ma piuttosto di unmetodo classico senza sboccatura finale. Il controllo del vino base permette una maggiore finezza e pulizia evitando di portare in bottiglia fecce meno nobili.

L’accentuata componente fenolica conferisce personalità e raffinatezza a Nibe, rendendolo davvero unico nel panorama dei pét-nat. Le fecce nobili si depositano sul fondo e rendono il vino più torbido. Il risultato è un Vermentino dall'aroma fresco e floreale, estremamente versatile e naturalmente frizzante: un’assoluta novità nell’offerta vinicola della regione. Commenta il fondatore della cantina Giovanni Cappato: “La peculiarità di questo vino, oltre al metodo, è l’utilizzo del mosto macerato sulle bucce per la rifermentazione. È questo lo strumento enologico adottato per ottenere l’obiettivo di produrre un vino fresco e leggero, moderno e cosmopolita, ma pur sempre fedele all’identità straordinaria delle nostre uve di Gallura. Solo così Nibe riesce ad esprimere pienamente i profumi varietali del Vermentino e tutta la personalità del terroir da cui proviene”.


Nibe in Gallura significa “neve”, ad omaggiare la maestosità e la bellezza - ma anche il ruolo importante che ricopre per il ciclo della vite - di un evento atmosferico con cui l’azienda e in generale la regione nelle sue maggiori altitudini si devono confrontare. Nibe nasce infatti sulle colline alle pendici del Monte Limbara, tra le ultime coltivabili prima del massiccio - dove anche la neve appunto fa spesso capolino -, a pochissima distanza dal mare, su suoli di origine granitica, terreni franco-sabbiosi e molto drenanti, e ad un’altitudine che arriva fino a 360 m s.l.m.. Una posizione particolarmente alta rispetto alla gran parte della produzione DOCG locale e che, grazie alle maggiori escursioni termiche giorno/notte rispetto alle produzioni a quote più basse, contribuisce certamente a conferire particolare freschezza ed eleganza al Vermentino qui coltivato.


Attraverso il suo Vermentino Giovanni Cappato – enologo milanese classe 1973 da sempre affascinato dalla Sardegna e attratto dalle sue potenzialità vitivinicole - mira a rendere la cultura del vino e del territorio della Gallura accessibile a tutti grazie ad un linguaggio moderno che riflette il pensiero cosmopolita del terzo millennio. Ecco allora che anche elementi visivi quali il tappo a corona giallo, l’etichetta bianca e la bottiglia trasparente di Nibe diventano strumenti comunicativi studiati per donareun’immagine più “fresca” di questa regione, un’immagine solida e contemporanea, seppur non dissacrante del passato, in grado di rappresentare la Sardegna “meticcia” di Vigne Cappato. Le lettere scomposte sul fondo dell’etichetta evocano i residui che riposano ma che in qualche modo restano sospesi, per dare vita ad un vino leggero e giovane, dal perlage in costante evoluzione. Un vino giallo paglierino se decantato, opaco se mescolato, capace di trasformare ogni bicchiere in un’esperienza degustativa unica.


Per maggiori informazioni visitare il sito www.vignecappato.it/


Nicoletta Curradi 


Nessun commento:

Posta un commento