venerdì 17 maggio 2019

Viaggio alla scoperta dei vini delle Marche...


Nei giorni scorsi  nelle Marche si è svolta l'anteprima ufficiale della nuova etichetta Deviango a base sangiovese del Fermano vinificato in bianco, con packaging identico per le quattro cantine, Casale Vitali, Vittorini, Di Ruscio, Geminiani. Per raccontare le caratteristiche della nuova etichetta è stato organizzato  il  convegno-simposio dal titolo "Deviango il Sangiovese vinificato in bianco nel Fermano". 


La discussione ha preso in esame le potenzialità di determinati cloni di Sangiovese vinificati in bianco, coltivati nell'areale fermano della media ed alta Valle dell'Aso posta a cavallo con la provincia di Ascoli Piceno e messo in risalto l'unità d'intenti tra produttori per ottimizzare la resa vino-vitigno.
In particolar modo interessante mi è parso l'intervento dell'enologo Matteo Lupi, riguardante gli aspetti tecnici della vinificazione in bianco dell'uva rossa.
Dopo vinificazioni sperimentali durate circa un anno, con risultati poco soddisfacenti, si è deciso di adottare una tecnica diversa da quella originaria, in grado però di lasciare integro il quadro organolettico, scaricando colore senza pregiudicare profumi e sapori.
In estrema sintesi, si è proceduto in questo modo: pressatura soffice, quindi iperossigenazione allo scopo di separare per precipitazione le sostanze coloranti, successivamente chiarifica per flottazione, cioè un processo che, utilizzando iniezioni di gas azoto con apposita pompa enologica, consente di sollevare in superficie gli scarti delle sostanze coloranti.

Il progetto realizzato da questo gruppo di produttori, è senza dubbio coraggioso e  capace di attivare dinamiche produttive e di mercato. 
Le esperienze acquisite negli anni e la frequentazione delle diverse aree vitivinicole italiane, fanno ritenere che l'Agro Fermano non abbia ad oggi un'identità ben definita dal punto di vista vitivinicolo. Questo è il punto debole del territorio e fattore di disconnessione dal mercato e che rende difficile qualsiasi iniziativa imprenditoriale 
Occorre ricordare che storicamente  il nome della Doc Falerio deriva dall'antica città "Faleria Augusta", l'attuale Falerone in provincia di Fermo. Situata tra le  città di Ausculum e Firmum, era nota già ai tempi della Roma Imperiale per le ottime uve. 

Occorre quindi ripercorrere sentieri dismessi o in stato di abbandono per renderli di nuovo praticabili, recuperando tipologie tradizionali che possono veicolare la storia. 

A Montelparo una splendida piccola location può accogliere il turista Wine lover che vuole scoprire le tipicità del luogo. 
È il Boutique Hotel Leone,
piccola ma suggestiva struttura  situata su una delle numerose colline tipiche delle Marche, a metà strada tra i monti Sibillini ed il mare Adriatico.



La struttura completamente rinnovata,  conservando il suo fascino originale, offre 8 camere spaziose arredate ognuna secondo un tema preciso (asiatico, africano, etc), inoltre si gode di un ampio panorama sulla regione circostante, tanto che si riesce ad intravedere il mare Adriatico e in una giornata limpida perfino la costa della Croazia.
Il ristorante, oltre ad un menù ricco e variato, propone agli ospiti degustazioni di vini locali e non con abbinamenti tecnici alle varie pietanze.  La cantina dell'hotel è veramente molto fornita e non può deludere nemmeno il cliente più esigente.

Le camere disponibili sono solo otto, quindi si consiglia di prenotare con notevole anticipo se non si vuole perdere una esperienza indimenticabile.

Info:www.hotelleonemarche.com

Fabrizio Del Bimbo 



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