martedì 24 novembre 2009

Da domani il Vinitaly sbarca in Giappone e Corea


Sono il Giappone e la Corea del Sud le tappe conclusive del Vinitaly World Tour 2009 (www.vinitaly.com), in programma rispettivamente domani 25 a Tokyo e venerdì 27 novembre a Seoul con la 4^ edizione di Vinitaly Japan e la 1^ di Vinitaly Corea del Sud, eventi realizzati in collaborazione tra Veronafiere, Buonitalia Spa e ICE.

La tappa coreana è una novità di quest’anno a conferma del sempre maggior interesse nei confronti dell’Estremo Oriente, mercato dove le previsioni di crescita per il consumo di vino sono considerate molto promettenti nel medio-lungo periodo.
Difatti, le aspettative degli operatori italiani per questi due appuntamenti sono alte e la lista dei partecipanti vede oltre una cinquantina di aziende tra le più importanti e attive all’estero, insieme alle collettive dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino della Sicilia, dell’Uvive-Unione Consorzi Vini Veneti Doc, del Consorzio per la tutela del Brachetto d’Acqui, del Consorzio per la tutela dell’Asti e dell’Istituto del Vino di Qualità Grandi Marchi. Presente anche Unaprol, per la presentazione di Portfoil: il salotto di qualità dell’olio extravergine di oliva italiano.

Il programma delle due tappe asiatiche prevede seminari, degustazioni e workshop commerciali dedicati ai principali importatori, distributori, ristoratori, albergatori, nonché alla stampa di settore e di life-style, high end consumer e opinion leader che si svolgeranno presso la prestigiosa location del New Otani Hotel a Tokyo e presso il Grand Hyatt Hotel a Seoul.

Un format, quello ideato da Veronafiere, Buonitalia Spa e ICE, che nella programmazione delle attività 2010 si arricchirà con la realizzazione di educational tour nei luoghi di produzione delle nostre eccellenze alimentari e vinicole.
Gli educational, rivolti agli operatori del settore con particolare riguardo alla categoria dei sommelier, serviranno a far conoscere più approfonditamente le caratteristiche delle produzioni a denominazione made in Italy strettamente legate al loro territorio di origine. (si fa presente per inciso che il format che prevede gli educational, pur in linea generale approvato, non risulta essere stato precedentemente condiviso).

Il Giappone è senza dubbio il mercato più stabile per quanto riguarda le importazioni di vino in Asia. Qui si consuma il 30% di tutto il vino bevuto in Asia, ma ben il 60% del vino d’importazione.

La liberalizzazione della concessione delle licenze per la vendita al dettaglio di alcolici, istituita nel 2006, ha recentemente favorito ed incentivato l’apertura di numerosi negozi che commercializzano vino, dando nuovo impulso al settore in un mercato importante caratterizzato per alcuni anni da una scarsa dinamicità.

Dopo un periodo di relativa stabilità, il recente rapporto condotto da IWSR (International Wine and Spirit Record) prevede che il consumo di vino aumenterà del 7% per arrivare a un volume di 335 milioni di bottiglie entro il 2011. Anche per i vini spumanti le previsioni parlano di un mercato di quasi 35 milioni di bottiglie entro il 2011 (un aumento del 117% rispetto ai valori registrati nel 2002).
I coreani, come i giapponesi, sono molto attenti alla qualità. I vini d’importazione di alta qualità hanno infatti aiutato ad aumentare il profilo e l’appeal di questo prodotto. Dal 2003 il mercato del vino in Corea è cresciuto annualmente del 30%. Oggi è il quinto paese consumatore di vino in Asia, ma si prevede che entro i prossimi cinque anni salirà al terzo posto, alle spalle solamente di Cina e Giappone.
I consumatori coreani sono molto attenti, giovani e qualificati e lasciano ben sperare per gli anni a venire.

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