mercoledì 25 novembre 2009

Tuscans do it better !


Questo è quanto emerge dalla Top 100 dei migliori vini al mondo stilata ogni anno dalla prestigiosa rivista statunitense Wine Spectator, e il portabandiera del vino italiano è un Chianti Classico: Castello di Brolio 2006 si colloca al quinto posto.

Altre 5 etichette del territorio del Gallo Nero tra i primi 35. Successi che evidenziano quanto affermato poche settimane orsono dall’altro “guru” dell’enologia modiale, Wine Advocate, che posizionava 50 Chianti Classico nell’eccellenza enologica.

La selezione, come ogni anno, è stata rigorosissima: in 12 mesi gli esperti di Wine Spectator hanno testato più di 17.000 vini da cui sono emersi i migliori 100.

Il successo del Castello di Brolio non rimane però isolato. In classifica ci sono 19 vini italiani, uno su cinque, e di questi ben 15 vengono dalla Toscana, ma è il territorio del Chianti Classico a fare la parte del leone con 3 vini tra i primi dieci.

Da segnalare anche la Riserva 2006 di Viticcio che conquista una posizione di grande prestigio nella parte alta della classifica. Un successo straordinario.

“L'indubbia soddisfazione per Barone Ricasoli è rafforzata dal raggiungimento ai vertici mondiali di qualità e apprezzamento per un Chianti Classico, obbiettivo cosi alto mai raggiunto prima, segno del costante innalzamento di qualità, unicità, eleganza di questa meravigliosa Denominazione!” afferma Francesco Ricasoli, Presidente di Barone Ricasoli.

Ma il grande apprezzamento che riscuote il Gallo Nero dalla critica di oltreoceano non è rappresentato solo da “Wine Spectator”. Nel numero di agosto infatti la prestigiosa rivista “Wine Advocate” diretta da Robert Parker ha premiato ben 50 Chianti Classico 2005 e 2006 con punteggi superiori ai 90 punti.

“Questi premi sono il giusto riconoscimento per il nostro Territorio e per i suoi Viticoltori” dice Marco Pallanti Presidente del Consorzio del Chianti Classico. “Sono oramai molti anni che stiamo producendo vini di altissima qualità con una originalità che ci deriva dalla perfetta integrazione dei nostri vitigni sulle belle pendici chiantigiane. Tutto ciò non può che riempirci di orgoglio e farci ben sperare per il futuro. Questa bella notizia arriva in chiusura di un 2009 di grandi riconoscimenti da parte della stampa di tutto il mondo, adesso aspettiamo l’auspicata ripresa del mercato che sembra oramai all’orizzonte. La crisi si può combattere soltanto con la qualità, lo abbiamo sempre detto, e tali risultati non fanno che confermare che nel Chianti Classico operano molti imprenditori capaci che ci credono, raccolgono successi, e che hanno fatto di tutto ciò un “must”.

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